SANI Suor Maria Eletta cc. 213-214
Viva Gesù e Maria
Perdoni se mi rendo importuna: la necessità fa fare trasporti, trovandomi percossa da sì fiera tempesta. (A)l che, non mai avrei creduto di provare simili affanni. Priva di aiuto, mi pare di essere come la foglia nell’albero che se tira il vento la fa cadere. Io dal Confessore ci vado, benché non ci trovo aiuto. Il mio timore che ho, è di non dare in pazzia. Gli dico che io provo delle tentazioni, ma il poveretto si è invecchiato e lo compatisco al sommo. Mi dice “ Disprezzatele ” e poi è finito. Mi sento più che mai racchiusa nel dover aprirmici Ma mi creda che il suo naturale è così, onde tutte le monache mi dicono che anche loro non ci trovano pascolo. Bensì dicono che gli altri confessori passati erano più da dare quiete alle anime; perciò io mi trovo in uno stato come se non avessi confessore, perciò prego V(ostra) R(everenza) di compatirmi, ma adesso è quando ho estremo bisogno. Che se il Signore di darà aiuto, spero di non importunarla tanto spesso.
Il 29 del corrente mese, venerdì, mi ritrovai in camera, sola, il dopo pranzo. Lì mi sentii una turbazione sì fiera che non potevo stare ferma. Mi rivol(si ) verso Dio, richiedendo aiuto, aiuto perché non sapevo che fosse. Mi sentii alzare come in aria dalla terra. Non potendo sentire il terreno sotto ai piedi, incominciai a temere. Mi pareva di trovarmi in un fiume di acqua senza appoggio. Non cessavo di esclamare: ora a Gesù e ora a Maria Ss.ma. Mi sentivo suggerire che così mi trovavo sempre con mille pene e di dannazione anche in punto di morte, priva di aiuti del confessore. Il peggio è che un’anima tra tante tentazioni, e poi priva dell’aiuto del Confessore, va tra pericoli grandi. Adesso piango le parole che mi diceva quella benedetta anima del P. Scaramelli. (A)l che mi pento di non aver fatto quello che lui mi diceva e mi consigliava, ed era che io mi fossi raccomandata e avessi procurato di farmi monaca alle Monachette, tanto più che il sig. don Gaetano Pannelli mi avrebbe aiutato che così si erano accordati insieme. Ed io non lo volli accettare, più inclinavo forestiera che nella propria città. Ma adesso ne pago la pena con mille angustie: è difficile, se il Signore non fa miracolo, non è possibile
Desidero, se lei piace e se si contenta: qua deve venire un missionario, un certo sig. Grossi al quale vanno tutte le monache a parlare, siccome ci è stato altre volte. E se qualcuna gli bisogna, ci parla anche sola. E’ facile che la M(ADRE) Badessa mi ci conduca, onde io avrei provato, se mi riesce, di ottenere che mi desse gli Esercizi, essendo uno così capace. Io poi, trovandomi così turbata, priva di aiuto dal Confessore, gli domando licenza che, se mai mi corresse qualche cosa, lo posso dire a questo Padre per avere aiuto, siccome le monache mi dicono che sia un sacerdote molto illuminato da Dio. Richiedo il suo consiglio e la Benedizione.
\ Indirizzo \ Al P. Aloisi
/ Sintesii altrui/ Dice che il suo confessore per la vecchiaia non può ascoltarla nel monastero di Falerone. Si trova come in aria, perduta. Sue agitazioni e timori sulla vocazione e fondamento che di ciò si affaccia. Tentazione del demonio la notte. Luce di Dio che sempre più le discopre il suo nulla. Chiede consiglio se debba parlare col sig. Grossi missionario. \
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