SANI suor Maria Eletta cc. 191-192 esperienze spirituali al Confessore monastero Clarisse Falerone FM

< Sani Maria Eletta Lettera cc. 191-192 >
A gloria di voi, mio Dio, incomincio a scrivere, per obbedienza del vostro Ministro. Questa a mattina, nel prepararmi per fare la meditazione, mentre stavo in coro facendo orazione, ritornandomi con un lume e fervore di spirito la cognizione avuta nel giorno dei morti, che io ero entrata in cotesto monastero, ‘fu’ che io entrai, vestita da secolare, e ne uscii secolare e come che io dovessi farmi Cappuccina di regola più stretta e di operarci, più perfezione e penitenza di servire il Signore, senza impedimento, con un desiderio grande di essere Cappuccina. Nel ripigliare un certo sentimento con quiete e con fervore, ho pregato e di continuo prego quale sia la divina volontà: o che io resti, in questo monastero, oppure di essere Cappuccina. Perciò con le lacrime agli occhi prego V(ostra) R(everenza) di pregarci il Signore acciò gli dia lume di quello che io ho da fare. Io penso che di essere cappuccina, vivere più vita alla mortificazione e alla perfezione di servire il Signore con più perfezione, perché qui ci (sono) molti impedimenti (per) i quali: non si possono fare cose particolari, perciò è una vita comodissima, non è secondo la mia brama. Ma di questo non ne parlo, solo desidero la divina volontà. Se il Signore gli desse lume, ché io ce l’ho pregato, lei potrebbe scrivere a monsignor Compagnoni, Vescovo di Osimo … Lui potrebbe far tutto. Se questo lume sia venuto da Maria Ss.ma – oggi che ne abbiamo la festa – io non lo conosco, perciò lo scrivo a lei e la prego a farmi orazione per carità, per distinguere la divina volontà, il (che sarebbe) per mia salute. Il P. Eusebio mi scrive e dice che se V(ostra) R(everenza) vuol fare la carità di darmi gli Esercizi per il (principio) di agosto e se mai stabilisce lei di venire, mi darà avviso se occorre che prenda altre licenze per lei. Gli (accludo) una lettera … me la manderà al P. Eusebio. Se poi io dovessi mutare monastero, si muterebbero tutte le cose. Io perciò avrei avuto sommo piacere che V(ostra) R(everenza) fosse venuto a darmi gli Esercizi. Io mi lo rimetto in mano di Gesù e di Maria. Circa la richiesta che lei mi fa della cognizione delle anime: poche ne ho. Solo nel principio della novena, ebbi lume dell’anima della contessa e a lei medesima gliene diedi un tocco (=cenno), come si trovava dissipata nella retta intenzione (a)lla presenza di Dio e contro la sua volontà. Di V(ostra) R(everenza) poi la settimana passata, nel raccomandarlo, Iddio mi diede lume come stava per l’agitazione di spirito, anche l’umanità stava male. La vidi agitato più del solito. Non mancai di raccomandarlo al Signore acciò gli desse lume e forza di superare le angustie dello spirito. Questi giorni abbiamo avuto molte occupazioni, non ho potuto scrivere, ma questa settimana spero di scrivere con più comodo. Non ho più tempo. Di nuovo prego la sua carità di conoscere quale sia la volontà di Dio intorno a me. Richiedo la sua santa Benedizione. Non so se mi sono spiegata e che io devo operare per entrare Cappuccina.
Falerone 2 luglio 1752 San Pietro (=monastero).
/ Ceralacca ed indirizzo / Al molto Rev.do Padre padrone colend.mo – Il P. Giacinto Aloisi della Compagnia di Gesù – Macerata
/Sintesi altrui/ Educanda – Dubbio della vocazione. Lumi circa la contessa, lumi circa il Direttore.

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