SANI Suor Maria Eletta cc. 185-186 esperienze spirituali al Confessore monastero clarisse Falerone FM

SANI suor Maria Eletta cc.185-186 Viva Gesù e Maria
A gloria di voi, mio Dio, scrivo e per obbedienza del vostro Ministro. Ritrova(ta)mi con lo spirito in Dio con la solita notizia e certezza di Dio in lontananza, siccome lo spirito, (nel) rimirare l’oggetto amato, si accende di un acutissimo desiderio di giungere a possederlo, nel rimirare in Dio come in uno specchio vero, applicato alla Luce divina, io rimiro, in Dio, quel (di cui) Dio, per sua infinita misericordia, vuole darmi notizia. Mi accade che, nel rimirare in Dio, il mio misero spirito vide l’anima defunta del mio Confessore e direttore. In Dio la vidi, ma non già al possedimento della gloria, bensì stabilita in grazia e trafitta da un’acutissima Luce che l’accendeva d’insoffribili desideri di Dio, la rendeva spasimante e chiara di luce, ché il suo spirito penetrato da quella grazia la fa tralucere e tutto si vede in quell’anima. Dio mi diede un lume e in (un) momento si comprende tutto quello che la divina Misericordia vuole abbia notizia certa. E lì vidi il merito che avanti al divino cospetto aveva acquistato e la divina misericordia aveva concesso a quest’anima: in subito tutto il (be)ne del suo operare, il merito dell’orazione, il merito del suo studio fatto in gioventù, il merito dei desideri (con cui) incominciò ad operare per la gloria di Dio, il merito dei Sacrifici celebrati per le anime del Purgatorio, il merito delle sue virtù e mortificazioni interne ed esterne di aver tenuto a freno le sue passioni della collera e dell’amor proprio. Aveva acquistato molto merito nel vincersi dall’andare nelle Missioni ché, più di venti anni continui, gli ripugnava di fare le Missioni e contro vi (… andò) e dopo ci si era aggiustato e con sommo genio ha seguitato l’impiego. Gran merito e gloria Iddio gli preparava per le grandi opere fatte, per la gloria di Dio, in particolare di tante anime rimesse in grazia e convertite e fatto ritorno a Dio; altre anime innumerabili alla Gloria del Paradiso; chi per la sua direzione; chi per avergli fatto concepire dolore e amore verso Dio già al possesso della Gloria; altre convertite con le sue orazioni e penitenze e discipline fatte in privato con gran fervore: gli ottenne grazie dal Signore di ravvedimento e prima della sua morte le ha condotte al Paradiso; altre che stanno in Purgatorio per purgare i loro peccati, confermate in grazia per le prediche e assoluzioni fatte da quest’anima del P. S. M. < int. P. Scaramelli Missionario?>, gran merito nell’affaticarsi per i viaggi, per le ingiurie sofferte dai popoli, (nelle ) traversie diaboliche fatte dal nemico per impedirgli di promuovere la gloria di Dio e la salute delle anime; anche il merito di averlo molestato con vari assalti di dispetti, ma tutto superato con la Grazia e per ora gli è preparata grande gloria e merito avanti a Dio; merito di aver tolte le anime dalle mani del nemico già sue e con calde e spaventose esortazioni e orazioni e fatiche (rimesse) e fattesi Religiosi e Sacerdoti, altre Monache e convertite; insomma un gran merito davanti a Dio questa anima acquistato, per avere acquistate molte anime al Signore che sono innumerabili; gran merito di aver piantato la devozione di Maria Ss.ma nelle anime e di aver(n)e promosso la devozione e di aver ottenute grandi grazie della Sovrana Regina Angeli; merito di essere stato vero figlio di sant’Ignazio; merito delle sue devozioni interne, in particolare di Gesù Bambino e della sacra Famiglia e dei santi della sua Compagnia; merito di aver fatto astinenze e penitenze pubbliche e private; il merito delle virtù e lume che Iddio gli ha concesso e (ne ha) approfittato in gloria del suo Dio: la fede viva, la speranza e la carità, che in vita (ha) esercitate con somma facilità e in punto del suo transito, prima gli si accese il dolore e poi tra gli atti di amore se ne passò da questa vita con gran merito avanti al suo sommo divino Giudice. La prima volta che ebbi questa notizia, provai una pena insoffribile nel mio spirito perché desiderava che presto giungesse al possedimento della Gloria e mi lasciò afflitta. La seconda volta mi portò pena, ma unita con un giubilo e quiete nell’anima. E verso Dio mi rallegravo e lo pregavo che presto lo conducesse al Paradiso. Richiedo la sua santa Benedizione.
\ Sintesi altrui / Estasi in cui racconta tutto ciò che vide in Dio, appartenente all’anima del defunto suo Direttore.
/ un’altra grafia /. Gian Battista Scaramelli < che morì 11. 01. 1752> ndr

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