SANI SUOR MARIA ELETTA Clarissa a Falerone c. 177 lettera al confessore su esperienze spirituali

SANI Suor Maria Eletta c. 177
Viva Gesù e Maria
A gloria di Dio. incomincio a scrivere e per obbedienza al vostro Ministro. Oggi mi sor creduta di morire. Provo un fuoco nel corpo e nell’anima. Mi fa restare morta. Non posso lavorare. Non ho potuto nemmeno stare a tavola a mangiare. Mi sento crepare le viscere. Tutto mi viene cagionato per questa obbedienza. Agonizzando ho ricorso a Maria Ss.ma abbracciando come madre la sua immagine, toccandomela per la vita e per il petto. Ci ho provato un po’ di conforto. Ma mi seguita il male che è peggio di ogni sorte di male che si può dare nel mondo. Altro non fo che offrine tutto a Gesù e a Maria. Presentandomi con l’immagine in mano e rinnovando il proponimento dell’obbedienza, ma con violenza tanto grande che è peggio di ogni tormento, mi sento svenire, parte dalla pena e parte per non poter prendere alcun cibo. Fo gran violenza per obbedire alla sua direzione di sollevare lo spirito. Questo pure mi riesce. Ma sa lei come lo sento? Come se fossi quell’ammalato aggravato (il cui) spirito sta abbattuto. Io non so che male abbia fatto che tanta scossa e tanto abbattimento e pena mi siano giunti addosso. Da Maria Ss.ma spero l’aiuto, sì come a lei ricorro come rifugio dei peccatori. Mi (è) accaduto che Dio, per sua misericordia, mi ha sollevato lo spirito dandomi notizia dei suoi patimenti, come fu flagellato alla colonna, ora è flagellato dai peccatori. Questo mi ha dato conforto e desiderio di unirmi con Dio a patire, ma non vorrei queste sorti dei patimenti che provo io. Ma sia tutto a gloria di Dio. Un’altra volta, siccome mi trovavo agli eccessi degli assalti di questa obbedienza da non poterla seguitare, ho ricorso all’immagine della Ss.ma Vergine. Maria Ss.ma mi ha sollevato lo spirito con darmi una chiara notizia al suo (gioviale) volto, dandomi a conoscere che la sua misericordia mi guardava con volto pietoso e mostrandomi segno di amore e di sereno volto e gradimento. Poi le dico per obbedienza, ma mi fa prova di levarmi la fede e di non credere a nulla: farmi restare sepolta senza speranza. Maria Ss.ma mi ha dato a conoscere che il nemico mi fa guerra perché si vede che (con) l’accostarmi ai Sacramenti lui perderà le forze. Non rosso più (di)lungarmi. Domani verrò a fare la Confessione. Richiedo la sua santa Benedizione.
/Ceralacca, e indirizzo/ Al P. Scaramelli
/ Sintesi altrui/ Pene di fuoco nel corpo e nell’anima per obbedire e scrivere.

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