LETTERA DI SUOR MARIA ELETTA SANI SERVA DI DIO clarissa a Falerone c. 92s – maggio 1752

LETTERA DI SUOR MARIA ELETTA SANI Serva di Dio clarissa a Falerone trascrizione ortografica. A. 1752. cc. 92s
Viva Gesù e Maria
A gloria di voi, mio Dio, incomincio a scrivere e per obbedienza del vostro Ministro.
19 del corrente mese, giorno di venerdì, dopo la Comunione, Iddio mi usò misericordia di farmi cadere nel cuore certe faville, come mi è accaduto altre volte con dolore materiale nel cuore.
20 del corrente mese, dopo la Comunione, ci mi trovai con lo spirito in Dio. Nel rimirare Dio così intendevo come Dio mi voleva dare sette ore di fuoco di purgazione nello spirito e che dovessi richiedere la licenza della santa obbedienza per accettare questo fuoco di purga per far divenire un po’ più purgato il mio spirito, per dover ricevere la Comunione, la mattina della venuta del divino Spirito. Anzi mi sentivo desiderio di più patire e tutta mi offrivo al mio buon Dio. Il giorno ebbi grandi tentazioni e angustie contro la santa obbedienza: combattei fisicamente, ma l’aiuto di Dio mi diede forza di vincere tutto, ma chi sa come.
Venuta la mezzanotte del 21 mi sentii quietare lo spirito. Verso le 5, mi sentii un dolore freddo, entrai nella purgazione, mi trovai alla presenza del mio Dio. Dal Volto divino usciva una fiamma che mi rapiva e mi colpiva. Mi penetrava tutto lo spirito ed era talmente penetrante che mi pareva essere tutta un fuoco … Ero capace di vedere Iddio solo. (Nel) mio martirio mi pareva di essere uscita dal mondo e di essere all’eternità. Due volte ritornai in me per momenti e mi seguitò le sette ore continue. La mattina ritornai in me, ma senza forza e senza spirito. Mi sentivo quieta e desiderio di presto ricevere la anta Comunione. Giunta l’ora di comunicarmi, nell’atto che volevo andare, avvicinarmi alla Comunione, mi sentì ondeggiare la propria vita ed il terreno. Temevo di cadere, ma mi si avvicinò il Sacerdote con la santa Particola. Nel medesimo tempo vidi una luce in quell’Ostia. Mi pareva che mi rapisse lo spirito e l’umanità, per breve tempo restai come estatica. Subito che potei, mi ritirai con Gesù. Mi rapì lo spirito, dove mi si schiarì una luce e scendeva nel proprio spirito. Vedevo là, distinto, questo divino Spirito, in una ‘rugata’ di fuoco. Mi sentivo un desiderio acceso di trasformarmi tutta in quel fuoco d’amore (con) il quale vedevo che si poteva giungere all’unione con Dio. A poco a poco mi sentivo perdermi il proprio spirito, non distinguevo più me stessa. Mi sentii come innalzare da un volo che io non so spiegare, non so come fosse. Mi trovai all’immensità del mistero delle tre Divine Persone: il Padre distinto dal Figlio e lo Spirito Santo, distinto dal Padre e dal Figlio, eppure un Dio solo in queste tre Divine Persone, grande mistero. Vedevo Dio il Padre, Dio il Figlio, Dio lo Spirito Santo, e un Dio solo nella stessa grandezza e in tutto uguali i divini attributi tutti incomprensibili. Mi perdevo dal grande intendimento dopo di averne tanto veduto, intendimento che lo spirito non poteva più comprendere. Mi sentivo come entrare ed innalzare più e più e più. Mai e poi mai, mi trovavo sazia, né trovavo il termine, anzi se io avessi passata un’eternità, per me sarebbe stato un momento di vedere completo il divino Mistero perché nel contemplare questo gran Dio, più se ne vede, più se ne intende e sempre più ce n’è da vedere, da contemplare. Oh, misericordia infinita del mio buon Dio. Io non posso spiegare quel che lo spirito intende. Mi sentii imprimere nel proprio spirito una vera idea di queste tre Divine Persone, come l’avevo veduto, così mi sentii scendere nel fondo dello spirito l’immagine incomprensibile della Trinità SS.ma. Come un sigillo che vi lascia l’impronta, così, nell’intimo del mio povero spirito, vi è restata ed è ogni poco che io mi sento (allo) spirito questa impronta che sento nel fondo dello spirito. Mi sento portar via la testa e di un vero sbalordimento resto spesso stordita e come matta. Conoscevo e lo spirito aveva lume come doveva divenire lo spirito per giungere all’unione con Dio e che dovevo fare progresso nella mia Professione e che l’obbedienza sarebbe stata di vantaggio, di stare sotto la direzione del suo Ministro, perché io ci avevo fatto orazione e Iddio mi vuole dare a conoscere che così era per mio vantaggio, la direzione. Intendevo che l’impressione che avevo ricevuta delle tre Divine Persone, poi diverrà nello spirito più unita (nel)la fede viva perché nell’anima vi vuole scendere Iddio presente. La Fede, la Speranza e la Carità faranno che il mio spirito divenga una vera stanza e abitazione per dimorarci il vero mio Amore. Mi confondevo perché intendevo come deve divenire l’anima, chiara e senza macchie, come una trasparente nuvoletta di rimpetto alla faccia del sole. Tutto lo stesso giorno mi sentivo uscire dai sensi e tirare verso Dio. Solo in Dio trovavo riposo e quiete.
22 del corrente mese, feci la Comunione e dopo mi sentii dire queste parole: “ Incommutabili veritate (e)orom mentes illustrans,” < illuminando le menti loro con verità incommutabile”. Mi sentivo che Gesù Sacramentato mi dava lume. Il mio spirito cominciò (a) accendersi d’amore e di lume. Avrei voluto farlo conoscere a tutte le creature. Incominciai a dire così illuminato il mio spirito: “ Anima mea morte(m) etiam in te ut presen(s) memoria(m) eccedens Deo” < (=?) Presente in Te, o Dio, l’anima mia (sta) superando la memoria e anche la morte >. Io non so spiegare quel che lo spirito intendeva. Intendevo che i doni dello Spirito Santo fanno giungere all’unione e confidenza del vero amore. Intendevo come la Sapienza fa sapere gli alti misteri; l’Intelletto schiarito per intendere ed essere sollevato ad un grado angelico di conoscere e parlare con Dio, come gli angeli discorrono con Dio; il Consiglio di avere Dio in se stesso nel proprio spirito fa che abbia con sé tutto il consiglio per non errare; la Fortezza per vincere tutti i contrasti di questo mondo e per giungere alla Gloria per mezzo della Fortezza, a prendersi il trionfo della Gloria beata; la Scienza, oh, dono di grande amore, ché la Scienza fa innalzare l’anima e lo spirito alla scienza delle cose divine e degli altri divini Attributi; la Pietà fa che l’anima sia piena di pietà verso Dio e verso i prossimi; il Timore di Dio porta un dolce timore e amore verso lo stesso Dio. Io lo scrivo per quel che posso spiegarmi con la lingua, ma non come li intendevo con lo spirito perché in ogni dono conoscevo il dono e l’effetto del dono che solleva l’anima all’amore e unione con Dio, oh, amore che da lingua umana l’uomo non si può esprimere.
23 del corrente mese, la notte e, mentre dormivo, mi sentii come chiamare per nome. Mi destai dal sonno benché l’ora era pochissimo che io avevo lasciato di fare orazione. Mi sentii tirare verso Dio e che dovessi prepararmi di dover visitare Maria SS.ma alla santa Casa, dove giunta che fui, nella Santa Casa di Loreto, mi sentii tirare nello spirito. Chiamando Maria: “ Mamma mia! mamma mia!” restai con lo spirito ai suoi piedi. Da Maria SS.ma fui sollevata perché mi trovavo con lo spirito pieno di confessione e di intene. Ma da lei fui sollevata, facendomi intendere che per mezzo suo mi sposerò con il suo divin Figlio. Al che mi subissai in un abisso di riconoscimento di me stessa. Mi fece intendere che questo sposalizio sarà un legame che farà l’anima con Dio, all’unione con l’amore. Dopo averla ringraziata, mi sentii di ritornare in me e subito procurai di Comunicarmi. Feci mettere una Particola nella Messa. Temevo che fosse tardi per Comunicarmi. Ricevei la Comunione e di nuovo fui rapita e dal volto di Maria SS.ma vidi come il suo divin Figlio andava in cerca dei cuori. Io con lo spirito desiderai di donargli il mio indegno cuore. Mi sentii dire da Maria SS.ma che il cuore deve essere tutto purificato e distaccato, solo pieno di amore del suo Figlio Gesù. Da Maria SS.ma ebbi come una promessa di distaccarmi il cuore dal petto e donarlo al mio Gesù. Fu per me una promessa… Ritornata in me mi sentivo un accendimento di amore che il cuore pareva volesse uscire dal petto. Fui di nuovo rapita. Ebbi impulso di pregare per alcune anime (delle) quali ho premura che siano sante per amare Iddio. Siccome lo spirito non profferisce ora azioni vocali, ma prega secondo l’impulso e il lume che ha da Dio, secondo le necessità delle anime, mi investii della premura della perfezione e della salute di queste anime. Da Maria SS.ma ebbi come dovevo fare per fare che queste anime non si perdano: ogni mattina offrire (alla) sua protezione e offrirle in mano di Maria e che da lei ci siano offerte, per mezzo di Maria, alla SS trinità che dovessero incatenarsi nella devozione della sua ci potestà ci per potersele sigillarle nella predestinazione. Con gran desiderio della salute di queste anime, le raccomandai alla Sua misericordia acciò le difenda e le assista in vita e in morte. Richiedo la sua santa Benedizione.
. 23 Maggio 1752. Secolare. Comunione. Favilla nel cuore. Comunione: intende in estasi dover patire sette ore di fuoco e perché e come. Tentazioni contro l’ubbidienza, poi quiete. La notte entra nella purgazione, maniera con cui si fa. Vuol Comunicarsi: quel che succede. Estasi, immersa nella SS. Trinità, effetti che in essa produce. Altra estasi: enumera e spiega i doni dello Spirito Santo. È destata dal sonno e va alla Santa Casa di Loreto, estasi e grazie. Si comunica ivi, estasi e grazie per sé e per altre anime.

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