LETTERA DI SUOR MARIA ELETTA SANI Serva di Dio clarissa a Falerone trascrizione ortografica. maggio. 1752. cc. 90s;
< 16 maggio 1752. Di altrui grafia>
A gloria di voi, mio Dio, incomincio a scrivere e per obbedienza del vostro Ministro.
11 maggio, giorno dell’Ascensione del Signore in cielo, mi accadde per la sua infinita misericordia, dal mio buon Dio, che mi usò misericordia di rapire lo spirito. Questo fu dopo la Comunione, mentre stavo raccolta con Gesù sacramentato, mi sentii i scendere un raggio di luce come dal volto di Maria SS.ma. Da questo raggio fu rapito il mio spirito. Mi trovai a un
12 del corrente mese, dopo la comunione ci, e Dio mi usò misericordia, come più volte, di farmi cadere faville nel cuore, dandomi dolore materiale nel cuore: come dovrò fare memoria della passione di Gesù, così Idio mi faceva intendere. Tra giorno più volte ebbi quelli dardi che mi portano con lo spirito in Dio, ma per breve tempo.
13 del corrente mese, giorno di sabato dedicato a Maria SS.ma, fui portata con lo spirito ai suoi piedi e che là dovessi riconosce … quella grande Regina ci dell’Empireo; dove io non ho che mi dire della grandezza di Maria.
14 del corrente mese: dopo la Comunione, mi trovai con lo spirito in Dio, talmente in Dio che io non capivo più me stessa, con una somma quiete e giubilo. Ma mi sentii trasportata a tre sorti di amori verso Dio; ma non potevo dare sazietà all’accesa brama che lo spirito aveva, rimirando iddio con un’ansietà somma. Lo vedevo in lontananza. Estatico il mio spirito lo vedeva e lo contemplava, per la gran meraviglia restavo come sbalordita. Mi accadde che nel rimirarlo, lo vedevo come in una rugata
15 del corrente mese, mi accaddero i soliti dardi nel cuore e per breve tempo mi
16 del corrente mese, fui turbata grandemente per dover andare al Confessionario. Ma dopo la Comunione, Iddio mi usò misericordia di quietare il mio misero spirito alla rassegnazione al divino Volere, se volevo che Iddio mi ferisse il cuore. Io con un desiderio acceso gliene feci un dono. Mi trovai con lo spirito in Dio. Nel rimirare, Dio mi fece vedere il mio proprio cuore troppo imperfetto per ricevere in dono quel gran Signore dell’universo. Mi feci animo e gli richiesi il modo per dover ridurlo più capace del suo amore, ma Iddio mi fece intendere che mi vuole più purga, che deve essere trafitto da un dolore dei peccati, da un dolore di compassione verso Gesù appassionato: deve essere addolorato anche il mio cuore con un dolore di martirio continuo. Poi si renderà capace per ricevere un amore tutto in pieno di Dio. Con gran desiderio mi raccomandai al mio Signore, riconoscendomi incapace di tutto. In questi altri giorni, cose accadute più volte. Gli diamo nuova che è venuto il padre Eusebio; se con l’occasione … V. R. va oggi a spasso, se non gli fosse di incomodo di fare una visita per carità, perché il P. E. sta male qua da noi ai Cappuccini, onde, se ci va, farà grazia di salutarlo da parte della signora contessa e anche da parte mia. Per fretta. Richiedo la sua santa benedizione.
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