Documento archivio Fermo territorio Servigliano signore Ricciardo Bentivogli fideiussione signori Monteverde anno 1317

BENTIVOGLI A SERVIGLIANO ALL’INIZIO DELLE SIGNORIE MEDIEVALI. Anno 1317 Garanti contro evizioni.
Castro Fermano esisteva a Servigliano nella collina sopra al fiume Tenna, nella contrada Castello (presso la Villa detta Brancadoro e acquistata da Cippitelli) a confine con beni dei signori dell’entroterra pedemontano. Nel secolo XIV Fermo stava acquisendo i castelli di questa zona, pagando i ricchi signori dei luoghi. Chi si poneva contro Fermo doveva affrontare azioni militari e procurarsi rinforzi, cedendo parte dei propri beni. Il compratore chiedeva allora al venditore che gli garantisse un diritto di proprietà senza rischio di evizione, cioè che in processo, nessun signore potesse sottrargli la cosa acquistata, facendosi valere in giudizio come proprietario che recupera per sé quella stessa cosa mal venduta. Nell’anno 1316 i due fratelli ghibellini Bacalario e Mercenario da Monteverde, figli del defunto Fidesmido parimenti da Monteverde fecero un’incursione e distrussero edifici a Mogliano, Montechiaro e Santa Lucia. Tramite il governatore pontificio residente a Macerata furono condannati a pagare 10 mila marche d’argento. Le pergamene dell’archivio del Vaticano (Collecariae 405 f. 93) e di Fermo lo testimoniano (Hubart 2201 e2202). Bacalario vende terreni, sempre proteso a far diventare suo fratello Mercenario signore della città e del contado di Fermo. Nell’anno 1317 Bacalario chiede al suo amico ghibellino, il signor Ricciardo Bentivogli di Castro Fermano, che gli facesse una fideiussione, quando era rogato un atto di vendita di un pezzo di terra, dal notaio Jacopo del fu Jacopo (Hubart 2354). I venditori erano appunto il ghibellino Bacalario e i soci suoi; l’acquirente era Suppolino di Giovanni di Gommarella di Fermo. Assieme con il signor Bentivogli davano fideiussione contro il rischio di evizione, anche Berto di Pantolino e Francesco di Ansovino Gentili.