Lettera di suor Maria Eletta Sani clarissa a Falerone (FM) al padre spirituale -cc. 64- 65 –


Viva Gesù in Maria
A gloria di voi, mio Dio, incomincio a scrivere e per obbedienza del vostro Ministro: sì, mio Dio, voglio obbedire, ma aiuto richiedo per carità. A voi ricorro, o Maria SS.ma, acciò mi porgiate soccorso. Il nemico mi da affanni e travagli e pene. Piangendo a voi mi porgo, acciò mi diate forza di fare la santa obbedienza che così voi mi volete permettere, o mio Dio. Io mi protesto di scrivere solo per piacere alla vostra santa Volontà. Non manca la divina Misericordia di continuo usarmi grazie, come già sa: non solo il conoscimento della propria anima, che è una pena, la più penetrante che dire si possa, ma altre volte mi è accaduto che, per un passaggio in Dio, in lontananza mi si è schiarito, con una luce, ed ho veduto la presenza della sua increata grandezza la quale io non so spiegare. So bene che il mio spirito si è quasi perduto in se stesso e non so (neanche) io come mi sia trovata; ma presto mi è passata questa luce e conosc(evo) un impedimento di non poter più comprendere Iddio per non essere capace il mio intelletto. Perciò subito mi ritrovavo al conoscimento e spaventoso e oscure tenebre, di me medesima. Bensì …. questo vedere Iddio in lui accadde in questo modo: mi sentii un tocco sensibile nell’interno e in tratto lo spirito restò come afferrato da una favilla di fuoco. Mi afferra estatica verso Dio: in un momento mi sento piovere mille lumi di conoscimento dell’increata sapienza e grandezza dell’infinito mio Bene. Mi sento lo spirito prima come non più capace di me stessa, ma un non so che, che io non so spiegarmi, e poi subito mi sento accendere di insoffribili e acuti desideri di distruggermi tutta di amore. Nel medesimo tempo un desiderio acutissimo di far conoscere e che da tutto il mondo fosse amato e lodato quell’infinito Bene che lo spirito conosce. Vorrei, se potessi, far conoscere e imprimere la fede di Dio in tutte le creature animate e non animate. Poi mi sento accendere di infuocati desideri di soffrire martirii e di spargere il proprio sangue. Vorrei morire per Dio, allora vedere e conoscere il gran segreto del suo increato amore. Ah! Che spasimo di amore, eppure il mio misero spirito si ritrova legato fra mille imperfezioni e incapace di tutto. Conosco che fra tanti acutissimi desideri non è capace di fare un atto di amore verso il mio buon Dio. O annullamento di me medesima, che veramente senza mio Dio sono un vero nulla!
Nel mese di aprile non so rendergli conto di quante volte mi sia accaduto questo che ho scritto e l’obbedienza mi ha costretta a dire. Altre volte mi è accaduto che questa favilla di fuoco è scesa nel cuore e mi ha dato nuovo dolore …. poi è entrata nel cuore: ha fatto come una saetta, girando per il cuore come …. argento vivo. La mia umanità si sente svenuta dal dolore, ma lo spirito quieto e contento se ne parte dall’umanità e va a trovare il mio Dio e senza dolore di staccarsi dall’umanità, anzi l’umanità se ne va dietro allo stesso spirito. Mi sento come un dispiacere di non patire e di non morire per andare al mio buon Dio. Questo mi è accaduto più e più volte. Più volte Iddio mi ha usato misericordia, dopo la Comunione di sentire sensibilmente la sua reale presenza nell’intimo dell’anima, ora la sua grandezza e il mio misero spirito non poteva reggere … quasi morendo, benché non può morire. Ma è restato tutto immerso nell’infinita carità del mio Signore il quale mi pareva un mare di Carità. Lì restavo come affogata in quel mare di Amore. Mi sentivo rapire lo spirito e nel rimirare Dio nel medesimo mio spirito, un vivo possesso della sua infinita Bontà e Amore che racchiude in quella sacra mensa e vedevo i tesori del mio vero Bene, i quali ad uno ad uno in chiaro vedevo e possedevo in quel breve tempo che Gesù Sacramentato si trattiene nell’anima, le specie sacramentali, i tesori immensi di questo grande ed eccessivo amore di Dio in questo Sacramentato di Amore. O tesori ineffabili che dalle creature non sono conosciuti! Oh fede, o viva fede dove sei? io credo che se la fede regnasse in noi e vedessimo il grande mistero del Sacramentato, tutti sbalorditi e ammirati resterebbero fuori di sé. Ogni creatura e l’intelletto umano non potrebbe(ro) comprendere. Mi si dava a vedere e intendevo questo grande mistero di Amore e di Grazia: come l’essere di un Dio infinito e per se stesso infinito in tutto il suo essere di perfezione delle doti e grandezze, potenza e sapienza delle tre divine Persone, l’unione e la perfezione delle doti divine tutte racchiuse sotto le specie di poco pane. Ah! ché la lingua umana non … può esprimere il grande miracolo del divino Amore che di continuo Gesù Sacramentato fa. O ammirabile amore che la divina Bontà ha dato! Tem(o) il suo eccessivo Amore perché di più non poteva farmi che darmi tutto se stesso. Altre volte nel ricevere Gesù Sacramentato, mi usava queste misericordie che nel fondo dell’anima mi sentivo un dolce bagno del suo SS.mo Sangue, che per tutta l’anima mi sentivo un dolce liquore di carità, di pace e di quiete. Quasi mi sentivo come svenire per la dolcezza e quiete che l’anima provava con il mio buon Dio. Altre volte nella Comunione mi è accaduto che Gesù Sacramentato mi ha rapito lo spirito. Mi faceva vedere come dal suo bel Volto uscivano cinque raggi di luce. Nel cadere sul mio impegno cuore, si mutavano in cinque faville e dentro al cuore erano tante ferite. Per mezzo di questo dolore mi sentivo rapire lo spirito e restavo con Dio nuovamente. Questo fiume più volte mi è accaduto in quello stesso mese di aprile; più volte (al) giorno mi è accaduto che la divina misericordia ….. mi ha usato di sentirmi certi tocchi sensibilmente nel fondo del cuore. Da questi mi sentivo scendere una luce che mi tirava a Dio e il mio spirito restava come estatico per breve tempo e poi ritornavo in me. Questo mi è accaduto qualche giorno più spesso ed altri giorni più di rado. Altre volte mentre stavo con lo spirito in Dio, mi sentivo un impulso di pregare per alcune anime, come da Dio, per sua infinita misericordia, mi mostrava, di accettarle nella sua grazia. Benché lo spirito non formi parole di preghiere, con tutto ciò desidera più di quello che io potrei dire con la lingua di orazione. Ma anzi, in poco richiedevo molto e intendevo quello (di cui) le anime hanno più bisogno per essere più amiche di Dio. Più volte dopo aver veduta me stessa in quelle grandi tenebre, Iddio mi ha usato misericordia ché mi dava aiuto di sollevare lo spirito nel contemplare i suoi acerbissimi dolori della Passione, ora nell’orto, ora nella flagellazione, ora la via del Calvario e ora alla morte sul Calvario e che da molti cristiani gli viene rinnovata la sua passione. Facendo orazione mi sentii la testa andare via e l’umanità come ondeggiare. Mi sentii fermare lo spirito in Dio e Lo vidi come in atto di Giudice. Mi attirava, …. lo stesso attiramento mi portava confidenza e amore e come godimento di vederlo così risplendente nel suo essere di sovrano Giudice. Tutto in un tempo mi sentii ritornare in me, ma sbalordita di testa. Richiedevo aiuto perché non trovava luogo il mio spirito perché nell’umanità non si poteva fermare in Dio, non poteva trovarlo: pena che non si può dire. Tra questo cambiamento mi sentii un pesante peso sulla testa e quasi credevo di non poterlo reggere perché le corde del collo pativano. Tra questo peso materiale nel capo, di nuovo mi ritrovai alla presenza del Dio Giudice. Mi feci gli stessi effetti di attiramento e di confidenza. Di nuovo mi sentivo ritornare in me con il peso nel capo, senza significato di che volesse dire. Dopo ritornata in me, mi sentivo come oppressa. Mi restò il dolore di testa tutto il giorno seguente continuo, fino il collo non potevo muovere. Nello spirito mi sentivo afflitta, ma non capivo da che veniva. Solo desideravo il significato. In questo scrivere ho provato fierissima turbazione e tentazione, che solo il mio Dio sa. Tutto offro al mio buon Dio perché così vuole che io obbedisca al suo Ministro. Richiedo la sua santa Benedizione.

‘1750 – Cognizione di sé stessa e della grandezza di Dio: modo con cui ha questa 2^ cognizione: effetti che produce. Favilla di fuoco scesa più volte nel cuore, ivi come saetta: suoi effetti. Grazie che riceve nelle comunioni. Tocchi di luce nel cuore replicate volte. Visione di Cristo Giudice e suoi effetti’

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