Lettera suor Maria Eletta Sani clarissa Falerone (FM) al padre spirituale -cc.60- 61-


Viva Gesù e Maria!
A gloria di voi, mio Dio, scrivo e per obbedienza del vostro Ministro.
Al 5 del corrente mese, la mattina, dopo la santa Comunione, Iddio mi fece misericordia e mi fece intendere che quando giungerà Iddio ad abitare visibilmente nel cuore, allorché sarà passato alla terza favilla, che il cuore, chiaro e limpido divenuto, prenderà questa sì vile e bassa abitazione di degnarsi di venire in me, verme della terra. Mi dava a capire con lo spirito rivolto a rimirare in Dio. Così mi intendevo, siccome l’infinita misericordia di Gesù e di Maria verso di me, infinita, mi farà questi tre doni: il primo, la potenza che il divino Padre diede alla SS.ma Vergine (che) mi farà misericordia di darmi una potenza e potere contro me stessa, contro i demoni e contro il mondo. Il secondo dono, che Gesù per sua infinita misericordia mi darà una sapienza che l’intelletto schiarito potrà comprendere i misteri divini e sapere le cose divine ché la divina Misericordia mi farà intendere bene che cosa sarà questo dono che lo spirito non solo intenderà come per ora lo intendo, ma allora la proverò e lo saprò con il dono della scienza di sapere le cose del Paradiso e gli altri misteri ché lo Spirito avrà schiarito questo velo che li tiene in tenebre: oh! quanto lo desidero per adempiere la divina volontà! Il terzo dono: che il divino Spirito Paraclito con il suo santo Amore visita il mio misero e povero cuore e lo accenderà con il fuoco di quell’amore santo che tanto bramo. Allora sì che il cuore sarà tutto fuoco di amore ed altro non saprò dire né pensare se non ……. tutto in amore: amore nel cuore, amore nello spirito; amore sentirò, amore vedrò e dell’amore parlerò; con l’amore vivrò e morrò. Così mi fece intendere la divina Misericordia. Al che arrossisco e mi confondo e mi sprofondo in un abisso di rossore, anche di doverlo dire; ma l’obbedienza vuole. Non manco però di pregare il mio buon Dio che queste sue misericordie me le faccia occult(amente) acciò non sia palese quando sia di sua volontà, perché a me serve di maggiore rossore e confusione.
Ai 6 del corrente mese: l’obbedienza mi diede di fare la santa Comunione e Dio mi fece misericordia di rapirmi lo spirito in rimirare Dio. Mi dava notizia e vedevo questo mio indegno cuore (ove) finora Dio si è degnato di far scendere la favilla di calore di fuoco; la quale tante volte si è posata in tre luoghi del cuore e tre ferite vi ha lasciate che saranno il luogo dove Dio inchioderà la Croce. Mi fece intendere che questa è la favilla che finora ha dato dolore insopportabile al cuore e gli leva quell’oscurità di tenebre e lo viene poco a poco purificando, ma il giorno dell’Immacolata Concezione mi farà misericordia di far scendere la seconda favilla nel cuore. Questa non sarà più di dolore sensibile materiale com’è questa di adesso. Quella sarà la favilla che entrerà e penetrerà e distruggerà e consumerà il cuore per farlo capace di entrarvi la terza favilla, (con ciò) sì presto ben preparato e purificato. Così la divina Bontà mi fece intendere.
7 del corrente mese: dopo la santa Comunione Iddio mi fece misericordia di rapire lo spirito. Mi diede notizia chiara (di) quel giovane di cui avevo veduto altre volte che la misera anima stava in peccato mortale. Ma la divina Bontà l’ha chiamato con colpi interni (a) ritornare a Dio con un modo di impaurirlo di morte subitanea di accidente. Questo l’ha fatto ritornare a Dio per mezzo della Confessione sacramentale. Mi fu di gran consolazione il vedere la divina Bontà che ha fatto misericordia in quest’anima di ritornare in grazia del Signore, sì che lo faccia perseverare in grazia. Poi mi diede notizia di tre anime (di cui) potrei dirle la qualità delle persone distinte che stanno in peccato mortale. La divina Giustizia aspetta un po’ più, ma li vuole colpire con la morte all’improvviso di accidente. Ohimè, non posso dir altro! In un altro rapimento, Dio mi diede chiara notizia di quelle povere anime del Purgatorio e in particolare di una che presto vuol condurre al Paradiso. Questa è l’anima di un cardinale morto da otto e va per i nove anni, il cardinal Pighi il quale ha patito atrocità di pene, ma ora è salvato e presto andrà al riposo beato. Il medesimo giorno 7 ebbi cinque ore di dolore atrocissimo nel cuore e mi sentivo che era aperto più del solito. Non mancai di offrirlo al mio buon Dio per la conversione dei peccatori. Dopo terminato il dolore, Iddio mi fece misericordia e mi diede una chiara notizia che vedessi come la divina Bontà era oltraggiata dai peccatori e da tutto il genere umano. Ohimè, che mi si gela il sangue nelle vene! In Dio vedevo gli innumerabili peccati e la qualità dei peccati e la quantità delle persone, in particolare …. anime che sono consacrate a Dio con certe sorti di peccati che feriscono il cuore di Dio. Ohimè, le innumerabili offese che la divina Misericordia riceve! Io non posso esprimerle perché sono innumerabili le enormità dell’impurità, gli odi, le vendette, gli spergiuri, le finzioni, i furti, gli omicidi, le anime disperate dei loro innumerabili peccati, Sacrifici con sacrilegio, Comunioni sacrileghe. Mi creda che non possono scriverli, mi sento svenire. Io non avrei mai creduto che il mondo fosse sì pieno di scelleraggini, come è. Oh, quanto è grande la divina Misericordia! Ma io in questa cognizione resto confusa e meravigliata. Se vi penso, quando sto in me, resto sbalordita (di) come la divina Misericordia può reggere tante iniquità. La notte seguente, verso le ore nove, mi posi per soddisfare l’obbedienza di provare di dormire, ma la divina Misericordia mi svegliò dal sonno e mi scese la favilla con il lume divino che mi scopriva Iddio. Fu tanto violenta che mi ci si aggiunse un battimento di cuore. Si apriva il cuore e restavo priva di respiro e impaurita di morire, senza parlare. Altro non seppi dire:” Gesù mio, vi raccomando: prendete nelle vostre mani lo spirito mio”. Questo mi accadde tre volte in breve tempo, la stessa notte. Mi diede notizia delle innumerabili offese che riceve la divina Bontà.
10 del corrente mese: dopo la santa Comunione, mi scese la favilla nel cuore e mente s(enti)i dire che tenga preparato il cuore. A queste parole la mia misera volontà si intimorì, dicendo: ”O mio buon Gesù, che ne volete fare di questo ingrato cuore, se è pieno di iniquità?” Ma la divina Misericordia, così parlando, mi disse e mi trovavo più in Dio che in me: “Non mundum fabricare, non in mundo miracula facere, sed quia mitis sum humilis corde – Non il creare il mondo, non il fare nel mondo i miracoli, ma perché sono mite e umile di cuore”. A queste parole il mio spirito si innalzò in Dio. Mi faceva comprendere la grande santità di un Dio increato, abbassato e umiliato nel venire nell’ingrato mio cuore e che se voglio essere ammessa in Dio, sia umile e lasci fare a Dio che ne è il Padrone.
12 primo giorno della novena della mamma mia, di Maria SS.ma. Portata al suo trono mi diede tante notizie delle grandezze e privilegi e prerogative di Maria SS.ma, che io restai perduta di non poter più comprendere la dignità e grandezza di Maria. La vedevo grande, infinita, potente, immensa, ché dopo Dio è Maria simile allo stesso Dio. Ne capiva tanto il mio spirito che quasi direi che fosse come lo stesso Dio che la creò. Se Maria fu creata con una singolarità del divino (decreto) delle tre divine Persone, conviene dire che nella grandezza della dignità di essere Madre di un Dio, dovette essere simile per grazia allo stesso Dio che è di natura infinita. Rimiravo Dio che è di infinito potere. Eppure opera maggiore di questa nel creare l’anima di Maria SS.ma non può fare di più, essendo Maria opera meravigliosa delle tre divine Persone, perché la creò impeccabile perché doveva umanarsi nel suo verginale seno l’umanità di un Dio impeccabile, conviene dire che Maria SS.ma fu pura e impeccabile e d’infinita purità, perché se doveva dare alla luce la stessa Luce e la stessa Purità, se nel seno di Maria SS.ma ebbe principio quel che non ha avuto mai principio e si è uman(ato) e prese carne umana il divino Verbo e si nutrì l’Unigenito del divin Padre concludo, e non finirei mai di dire, che Maria è un mare infinito di Purità, di Dignità simile allo stesso Dio. Dio creò Maria con singolari privilegi. Nello stesso seno di Maria si incarnò l’Unigenito del divin Padre. Poi intendevo e capivo quel che lo spirito vedeva ed intuiva: la comunicazione e la partecipazione per grazia in Maria SS.ma del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Se nove mesi continui dimorò l’Unigenito che partecipa del Padre e dello Spirito Santo, quanto Maria SS.ma si arricchì di somma uguaglianza allo stesso Dio; insomma non posso né so esprimere quel che lo spirito intende. Non vi è lingua umana che lo possa dire.
Ai 12 del corrente mese: Dio mi fece misericordia che nell’atto che io mi confessavo, mi intesi che la luce divina scendeva in me e il cuore batteva e si voleva staccare dal petto e mi trovai in Dio e con lo spirito vedevo in alto che Dio mi dava come la Benedizione. Dalla sua mano cadevano alcune gocce di sangue e cadevano nell’indegno mio cuore. Poi vidi il cuore tra Iddio e me. Mi fece intendere che lo voleva tirare verso Dio, ma che dovessi invitare il cuore di Gesù trafitto dai peccatori non solo al Calvario, ma anche in quello stesso giorno, siccome dai peccatori gli veniva rinnovata la Passione. Il mio misero e ingrato cuore stette trafitto ed addolorato tutto il medesimo giorno. Mentre stavo con lo spirito in Dio, lo stesso Dio mi diede notizia che l’obbedienza desiderava che io fossi ritornata, solo con il desiderio, ma non precetto formato. Così Dio mi fece capire e ritornai in me con la solita confusione e mortificazione che mi sprofondò in un oblio di umiliazione e di rossore. Poco dopo feci la santa Comunione e Gesù mi fece infinita misericordia, si faceva sentire nell’indegno mio cuore dicendomi: “Preparati, preparati il cuore e sii fedele alle mie misericordie”. Sentendo la favilla nel cuore per presto purificarlo, l’incendio e il dolore mi sentivo svenire. Mi intesi chiamare lo spirito: “Venite ascendamus ad Domin(um), docebit nos ambulabimus in semitis eius – Venite, ascendiamo al Signore. Ci insegnerà e cammineremo nel suo percorso”. Mi trovai in Dio. Dò fine e richiedo la sua santa Benedizione.

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