Lettera di suor Maria Eletta Sani clarissa a Falerone al padre spirituale -cc. 56- 57-


Viva Gesù e Maria
A gloria di voi, mio Dio, scrivo e per obbedienza del vostro Ministro.
23/24 ottobre e anche il 25: Dio mi diede questa cognizione del paradiso per sua misericordia. “Benedicamus Patrem et Filium cum Sancto Spiritu. Laudemus et supersxaltemus Eum in saecula. Benedictus es, Domine, in firmamento caeli et laudabilis et gloriosus et superexaltatus in saecula – Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo. Lodiamolo e superesaltiamolo nei secoli. Benedetto sei, o Signore, nel firmament del cielo e lodevole e glorioso e superesaltato nei seoli ”. Questi canti di melodia i Beati spiriti di continuo fanno (per) benedire e lodare Dio in cielo. Così Do mi faceva intendere le accennate parole. (In) che maniera lo(dino) e benedica(no) Dio, io non so ridirlo, ma fuori di me esco per il solo rammentarmi come i Beati spiriti lodano il sommo Dio. Non solo Dio mi fa misericordia di darmi queste notizie del Paradiso, ma più la divina Bontà mi fa misericordia di darmi notizie del modo, e di farmi come sentire allo spirito i canti e le voci dei Beati spiriti, le melodie angeliche che di continuo si fanno in cielo. Non ho lingua (per) saperlo esprimere. Altro non so dire che: “Questo è il luogo di sommi godimenti!” Mi intesi come chiamare lo spirito e (at)tirato da quella luce divina che vedessi la bellezza del risplendente divino Dio. Così intendevo: “Venite ascendamus ad Dominum et docebit nos suas et ambulabimus in semitis eius – Venite, ascendiamo al Signore e ci insegnerà le sue vie e cammineremo nei suoi percorsi”. A tale misericordia il mio spirito diceva: “Ma che fate, mio Dio, tante grazie tanti benefizi a chi tanto vi ha offeso!” Riconoscevo questa divina Bontà che merita di essere infinitamente … amata con un amore infinito. Il mio spirito prova due martiri: uno di non poter arrivare al possedimento dell’amato Bene; l’altro, vedermi incapace dell’amore con cui vorrei amare Dio. “Oh mio Dio, che martirii son questi!” vado esclamando. S’io potessi avere l’amore dei beati spiriti, gli dico che per la accesa brama e cognizione che la divina Bontà mi ha fatto intendere, non mi sazierei neppure di amare Dio con l’amore degli spiriti celesti per doppio motivo. Per mezzo di queste notizie Dio mi ha fatto capire che quegli Angeli Iddio li ha creati acciò lodino Iddio e come (più è) Dio. Ohimè, che mare di confusione e che accesa brama sento nel cuore di amare Dio, sentendo che Dio mi creò acciò lo amassi e servissi per poi possederlo in Paradiso! Ed io non ho cuore abbastanza per avere amore (di ri)amare Dio e di risarcire il tempo perduto (per) non aver amato il mio Signore. Lascio a considerare (ciò) a chi ha intendimento e può capire il martirio di un cuore incapace di amore.
26 del corrente mese: Dio mi fece misericordia di rapirmi lo spirito e mi faceva intendere l’altezza magnifica di Maria SS.ma, altezza di somma Gloria a paragone dello stesso Dio, potente quanto Dio. Intendevo e mi faceva vedere e capire tutte le doti (di) Dio, ché Maria ne è colma: potente perché la mano onnipotente la creò con la sua onnipotenza, distinta fra tutti gli Spiriti angelici, la più nobile, più pura e la più bella, la più santa che creasse la divina Potenza. Tanto simile allo stesso Dio, partecipa del divin Padre perché gli è Figlia, partecipa dell’unigenito divin Figlio perché gli è Madre, partecipa del divin Spirito Santo perché è sua Sposa (e) dotata di quei sette doni: risplend(ono) in Maria SS.ma come folgoranti splendori. Ad uno (ad uno) li vedevo, come la circondano già qui in terra: dotata di quella somma Sapienza, l’Intelletto che le faceva conoscere e scoprire la somma grandezza del suo e nostro Dio; Consiglio, Fortezza, Scienza del sapere le cose più alte dei divini misteri; solo Maria …. ha compreso questa grande Scienza nel sapere le altezze dei divini decreti, perché di continuo stesse unita (a) contemplare il suo Dio; la Pietà che la rende sì amabile ; l’Amore di Dio ché l’amore di Maria (a) Dio supera tutto l’amore dei Beati in Paradiso. Io non so spiegarmi quel che lo spirito ha capito; ben dico che Maria SS.ma è grande come è grande Dio e potente come Dio e di somma sapienza come Dio, la più unita a Dio fra queste divine tre Persone, bella come Dio, pura come Dio; soltanto io capivo che l’essere Dio è increato; in Maria l’essere però creato di Grazia santificante. Siccome le doti di Dio sono, in se stesse, la fonte e l’origine, ma …… Maria è ricolma di queste doti per grazia per una comunicazione unita del divin Padre con il suo divin Figlio e con lo Spirito Santo come sua sposa, essendo unite e infinite queste divine tre Persone, così Maria è unita di grazia di Gloria con il Padre e con il Figlio e con lo Spirito Santo. Tralascio per non sapermi spiegare, dico che tutto il Paradiso è Maria SS.ma. Altre volte Dio mi ha fatto misericordia, e come mi faceva intendere, con lo spirito, che dovessi più volte al giorno offrirmi vittima e il cuore addolorato per la conversione dei peccatori; altre volte per la conversione degli eretici; altre volte per i defunti che stanno in Purgatorio. In Dio vedevo che, fra queste offerte del dolore del cuore, ci fosse unito il calice della sua passione. Così la divina Bontà mi insegnava che il calice, il cuore offra per le dette anime. Ma Dio mi fa vedere molte anime distinte e in particolare che sono in peccato mortale. Ohimè, non so dire altro … poter dirle e darle notizia di queste meschine povere anime; altro stato di anime tiepide che incorrono in questo errore di fuggire sol(tanto) il peccato mortale e dei veniali non fanno caso. Oh, come le fa venire in uno stato molto pericoloso, indebolite le loro anime (ne)lla Grazia, vanno in pericolo che restino in qualche caduta grave di peccato e restino abbandonate dalla Grazia di Dio non corrisposta; altro stato di anime giuste che … corrono alla perfezione. In queste anime ci si vede che la perfezione delle virtù, la Grazia si imprime e le arricchisce nel merito nel gusto di Dio. Oh, quanto il mio spirito si consola e si accende di amore verso Dio (al) vedere la divina Bontà come contraccambia alle anime la sua Grazia! Altro stato dei defunti, delle anime che stanno in Purgatorio: molti e molte; ma la misericordia di Dio mi faceva capire le ….. anime in particolare (per) le quali l’obbedienza mi dà di far nome di quelle povere anime che stanno in Purgatorio e distinta notizia di quel P. Filippino; di un certo canonico Narducci morto; di un mercante di casa Riccitelli; uno zio sacerdote di mia madre; uno di casa Ma(ncinelli-?); un signore di casa Marefoschi; due congiunti di casa Mattei e un Fratello religioso dei Minori Conventuali di san Francesco; un certo signore in casa Brunori; le monache morte ultimamente di casa Bonaccorsi; il prelato morto di fresco Mons. Lucatelli; una povera donna da me conosciuta in vita, e anche trovatami io alla sua morte, il tempo è vicino ai quattro anni che si ritrova in Purgatorio e molte altre anime le quali io ho conosciute, molte da me non conosciute le quali si ritrovano in quell’acerbità di pene. Spesso (nel) giorno offro il calice della Passione, insieme il mio addolorato cuore al Signore in mano di Maria SS.ma per suffragio di queste povere anime del Purgatorio.
28 del corrente mese: Dio mi fece una maggiore misericordia …. mi arrossisco di doverla dire, riconoscendomi indegna a paragone di un lago di immondezza (in) cui gettar gigli e pietre preziose; così fa il mio misericordioso di Dio. Essendo la festa dei santi Apostoli, l’obbedienza mi diede di fare la s. Comunione. Quasi subito ricevuto Gesù Sacramentato, mi intesi una violenza e impeto nel cuore e mi intesi dividere il cuore in due parti. (I)n Dio mi trovavo, non stavo fuori di me, nemmeno in me; non so cosa fosse. Dico bene che la divina Bontà mi faceva intendere che quella era la prima visita con cui l’Amor suo s’inoltrava a pigliare possesso del mio cuore. La seconda volta sarà quando ci pianterà la Croce; la terza sarà quando verrà con la Croce e la pianta nel cuore e … unire il cuore e l’amore unito con Dio, Padre di misericordia. Il dolore del cuore fu tanto acerbo che non so esprimerlo, aggiungendovi il divino amore tre raggi di luce … vi lasciò impressi come sigilli di ferite bianche. Il cuore era aperto (da) queste ferite: due erano (nel)la parte del cuore diritta e la terza dalla parte meno ‘manga’ (=ricurva). Ma s’io gli dicessi …. è più dolorosa questa dalla parte dove ce ne sono due. Ma fra questi spasimi del cuore, Dio mi faceva intendere i suoi dolori del cuore (e) le ferite che trapassarono il cuore di Gesù fu …. lo stato di tante anime che vedeva: quelle dei dannati, quelle dei peccatori indegni e quelle anime che, consacrate a Dio, sì malamente pagato con ingratitudine di peccati gravi. Queste tre cognizioni la divina Bontà mi fece intendere. Resto richiedendo la sua santa Benedizione.
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