Viva Gesù e Maria!
A gloria di voi, mio Dio, scrivo e per obbedienza del vostro Ministro.
14 del corrente mese. La mattina, secondo il mio solito, visitai la SS.ma Vergine, dopo mi trovai al suo trono: in lontananza vedevo per mezzo della luce divina il grande Dio e Maria SS.ma. Il mio spirito si sentiva (at)tirato a contemplare la Vergine SS.ma e i tesori di grazia (di) cui è ripiena e ne fu e ne è ricolma e arricchita da Dio, massima di legge ordinaria cioè a dire di quella legge che chiede la misura dei doni celesti, la dignità e il posto per cui si è eletta: ” In matre Dei fuit Gratia tali dignitate proportionata. Procido ante te solum opus Incarnationis Dei. NellaMadre di Dio la Grazia fu proporzionata. Mi umilio davanti soltanto a te
Al 15 del corrente mese, mentre stavo al confessionario, mi prese un gran battimento di cuore e mi seguitò più di tre ore continue e dopo la Comunione mi trovai in Dio in rimirare (come) dallo Spirito cadeva il divino Amore. Mi diede chiara notizia che vedessi come da Dio uscivano alcune gocce di sangue, ma si tenevano in aria e non cadevano. Quest’era (ac)ceso di sdegno e così mi faceva intendere: “Chi del mio Sangue abusa, con il mio Sangue flagello i popoli indegni”. Atterrito, il mio spirito esclamava che si ricordasse del suo calice offerto nell’orto all’eterno divin Padre per redimere il genere umano, e feci varie preghiere secondo come lo spirito era promosso da Dio; peraltro non sarei capace di nulla. Bensì il mio spirito restò talmente oppresso dall’afflizione che non potevo più reggere se il divino Amore non concorreva al sollievo. Dopo mi sembrò …. darmi chiara notizia di vedere che di nuovo cadevano alcune gocce di sangue che portavano grazie e lume alle anime che tirava verso Dio. Richiesi il significato che voleva dire. Dio così mi fece intendere che quello secondo era il sangue che rimetteva in grazia e nel possesso del Paradiso le anime. La terza poi quell’era accesa di un puro e santo amore a Dio: così mi faceva intendere che questo era il suo eccess(iv)o amore che si univa con le anime e ci (istradava) ad imitare con un s(anto) amore, in quelle anime che davvero amano e corrispondono al nostro Buon Dio. Questa istessa notizia mi è accaduta tre volte e mi lasciò afflitto, per qualche tempo. lo spirito, (al) vedere che la divina giustizia è quasi costretta, per le tante iniquità che dal genere umano si fanno e commettono. Mi dava notizia che vedessi come tante anime commettevano enormità grandissime. Tra l’altro, in quello stesso punto, vidi certe creature che offendevano la divina Bontà e ne avevo chiara notizia che potrei dirle la qualità delle persone. Rest(ò) come disviato lo stesso mio spirito e ricorrevo alla Madre di pietà acciò desse lume a queste anime e poi richiedevo che, se gli piaceva, non mi desse simili notizie. Poi Iddio mi faceva intendere che era sdegnato con alcune città e popoli e per l’indegnità che riceve. Le altre anime che riconfermava in grazia erano però assai. Quelle poi (su cui) scendeva l’amore suo sono poche e ne avevo chiara distinzione di quel che vidi … volti di un servo di Dio dei Riformati e sta permanente a Forano; di un certo padre Navarra di Fermo; di una monaca del monastero di Vetral(l)a dove morì quella buona Rilinora (?\=Colomba) monaca inferma; di un padre conventuale di Roma; di Macerata un cappuccino e certe altre anime che non è ebbi dichiarazione chi fossero.
Al 17 del corrente mese, dopo la Comunione, Iddio mi fece misericordia di darmi alcuni tocchi (a) cuore aperto e dava certo dolore al cuore da non poterlo reggere. Ma la divina Bontà mi diceva: ”E’ la Misericordia che viene a te e per(ciò) corrispondi all’Amore mio”. Illuminato il mio spirito incominciò ad esclamare: ”Anima mea desiderans te spiritu meo in precordis meis de mane vigilabo ad te, Jesum, veni o venias dulcis mea cura, venito Christe veni, o venias ne mora. L’anima mia ardente di te per mezzo del mio spirito, sin dal mattino nelle mie viscere, sarò in veglia verso di te, Gesù vieni, oh, che tu venga, dolce mia cura, vieni, che tu venga, senza tardare”. Con maggiore mio rossore e confusione la divina Bontà mi prometteva che ancora non è tempo, ma verrà il tempo che Dio sarà tutto mio e io tutta sua.
19 del corrente mese, giorno di venerdì: secondo il solito facevo l’esercizio di invitare Gesù con la Croce al Calvario. Ebbi desiderio di essermi trovata al Calvario, allorché il buon Gesù si incamminava sotto il gran peso della Croce. Ma la divina Misericordia mi rapì lo spirito e restai anche io sotto la Croce e mi trovai in Dio e mi diede chiara notizia come il mio Gesù s’incamminava al Calvario nello stesso modo con la Croce di spalla, coronato di spine tutto disvenuto e quasi morto. Ma Iddio così mi faceva intendere che così le anime religiose rinnovano la passione di Gesù, con le offese, essendosi date a…. Dio e poi vanno incontro al peccato e fanno (divenire a rinnovare) Gesù al Calvario. In questa notizia, non può mai credere la compassione di vedere e capire come è trattato il mio buon Dio: ma da chi, ohimè! In questa notizia si prova una gran differenza, si può meditare quanto si vuole, ma mai si arriva a poter comprendere i dolori del mio buon Gesù. La medesima mattina andai a fare la Comunione e subito ricevuto Gesù sacramentato mi f(o)rmò il dibattimento al cuore: tre volte tre, mi intesi come un pugnale che afferrava il cuore, dando assoluto dominio al mio Gesù che facesse quel (che) voleva dell’ingrato mio cuore, bensì richiedevo fortezza da poter reggere. Tra questo spasimo, mi rapì lo spirito la divina Misericordia e scendeva la luce divina nel cuore e mi vidi come Gesù nel cuore, tutto in un lago di sangue e mi riempiva il cuore tutto di sangue, senza averne significato alcuno, distruggendo lo spirito di amore, ma pareva che lo rendeva immobile e insensato. Dopo essere stata in questa cognizione, ritornai bene in me, ma con una gran pena, dubitando che il venire Gesù nell’indegno mio cuore, gli facesse di rinnovamento, quando sudò sangue nell’orto. Mi diede una grande afflizione e pena il vedere che il cuore,
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