Lettera di Maria Eletta Sani cc. 21 -22
Viva Gesù e Maria!
A gloria di voi, mio Dio, scrivo e per obbedienza del vostro Ministro. Qual confusione proverò, o mio Dio, al vostro cospetto, con le lacrime agli occhi, terminerò di scrivere la mia orrenda e spaventosa mal condotta vita. Già avrà inteso quel che mi accadeva nella Confessione e Comunione, come gli ho narrato nell’altro foglio da me scritto. Io non posso riferire tutto il travaglio e patimenti i quali mi accadevano, perché di molti e molti non mi accorgevo, stante che io non stavo in me, bensì i Ministri di Dio vedevano come mi trovavo, (nel)lo stato miserabile. Alle no(v)e volte mi pareva di stare viva all’inferno, oppure che il terrore fosse divenuto un inferno. Se tra tante tempeste, alle volte desideravo soccorso: “E da chi ho da ricorrere?” Andavo tra me stessa dicendo. Se pensavo a Dio, oh, che spavento del suo furore e giusta giustizia e castigo che di continuo mi piombasse e mi fulminasse la morte eterna. Tremavo dall’angoscia e smania e aborrimento, cercavo di divertire pensiero: mi affogava [nel]la pena e mi sentivo morire e venivo in una vera agonia. Scrivevo lo stato in cui mi trovavo al Ministro di Dio. Sentendo da me, che io stavo ai confini della tempesta, per compassione dell’anima mia, mi faceva conferire a voce le mie iniquità e pene e affanni in cui mi trovavo. Ma, ohimè, che per me era maggiore travaglio e angustia di anima e di pena all’umanità. Si raddoppiavano le pene per l’anima e per (il) corpo: mi sentivo n(u)ova tribolazione e tremavo di angustia. Non potevo conferire dalle fiere tempeste e nuovi assalti. Non v’era altro da poter dare animo al mio confessore che, quando stavo in me, l’aiuto di Dio che mi dava forza di fare la santa obbedienza al suo Ministro. L’obbedienza era per me una catena di fuoco, la più tormentosa tra tutte le pene. In questo stato di tempesta le mie più lunghe orazioni furono l’Officio della Madonna, il s. Rosario, qualche Ave Maria detta per obbedienza quando mi assalivano le tentazioni e qualche atto di proponimento e di preghiera fatto in breve e contro tempo di visitare la SS.ma Vergine, scalza. La notte quando mi assalivano le tentazioni, mi spogliavo e solo con la camicia, il mio refrigerio era di gettarmi ignuda nella neve per smorzare il fuoco dell’impurità: ci stavo finché potevo reggere. Questo era il rimedio che il nemico (ri)fuggiva. Andavo nell’orto ove era più neve per ricoprirmi fino alla gola di neve. Mi accadde una volta che intirizzita dal gelo, non mi sentivo più il corpo, caddi a bocca avanti senza accorgermi. Lo spirito però ebbe il lume rimirando Iddio e mi pareva di non più trovarlo. Mi sentivo quieta nello spirito e mi parve che Iddio mi facesse intendere che Lui stava rimirando a me e che mi figurassi di ‘invitare’ Gesù all’orto quando orava il suo divin Padre e che (gli si) presentò il calice della passione: cadde in terra (con) il volto divino inchinato a fare la volontà del suo divin Padre.
Mi diede lume e quasi contento che io mi univo con il mio appassionato Gesù nell’orto, abbandonata tra mille e mille afflizioni e agonie e tristezze di spirito e affari di morte. Ripigliai sentimento e partii per non più poterci reggere. Seguitava la tempesta di ogni tentazione. Giunto il mese di ottobre, la pena che più potessi provare fu che restai abbandonata dal mio confessore … Dio permise che partisse dalla città. Con gran dispiacere provai la perdita di P. Santoni … Poi mi affliggeva di levarmi di speranza di non poter più conferire, essendo fuori dello Stato
Grazie ricevute in un istante da Maria SS.ma: il giorno della sua festa della Candelora, andai a visitare la Madonna e con lo spirito fui portata al suo trono e con una Croce (che) la SS.ma Vergine teneva in mano mi diede la Benedizione e accostò a me la candela che dall’altra mano portava. La ringraziavo e la pregavo. Partitami da(lla) chiesa, mi trovai guarita e libera da quella mutazione di sesso in un istante. Un’altra volta nel pregare la SS.ma Vergine che mi liberasse da quegli assalti del tentatore cioè di fare le opere immodeste con le mani, da Maria SS.ma ebbi lume che io dovessi in simili cimenti, prendere in mano: la sua immagine da una mano e dall’altro il Crocefisso e che mai più avrei fatto opera immodesta con le mani. Così fu che mai più mi accadde simile cimento. Un’altra volta da Maria SS.ma fui risanata da una grossa rottura in un istante, cagionata per la forza e violenza fatta per le opere immodeste. Alla fine del mio travaglio, il giorno dell’Assunta, restai libera da tutto il travaglio per grazia di Maria SS.ma, assicurandomi che simili fiere tentazioni non mi sarebbero mai più accadute e il nemico non avrebbe più avuto questo ardire di turbarmi come aveva fatto per il passato, il male. Il mio travaglio durò da otto a nove anni circa, ma tre anni e mezzo fu la fiera tempesta di non poter fare la comunione e nulla altra opera buona per il gran travaglio diabolico. Libera restai da tutti i mali e da ogni turbazione: finirono le illusioni diaboliche che molte volte avevano cercato di ingannarmi, ora in comparse di SS.ma Vergine, ora in figura di Crocefisso, ma sempre con segno chiaro e con caratteri diabolici. Con l’aiuto di Dio e dell’obbedienza ne fuggivo ed io con la grazia di Gesù e di Maria sono restata libera da tutto ciò. Non avevo terminato la ‘purga’ del senso che mi venne la ‘purga’ di spirito. Questa per misericordia di Dio ancora seguita con mia grande confusione. Al vedere che la divina bontà ancora mi aspetta a penitenza ed a pentimento perciò concludo che sia mille volte benedetto e ringraziato il nome di Gesù e di Maria. In te Domine speravi non confundar in aeternum.
Argomenti
Notizie Recenti
- 23.2.2021 A MONTELPARO (FM) AFFRESCHI DEL SECOLO XV DELLA SCUOLA FARFENSE DI META' SECOLO XV.Notizie di Crocetti Giuseppe
- 23.2.2021 A SERVIGLIANO (FM) gli affreschi del XV secolo della scuola pittorica di Santa Vittoria in Matenano
- 13.2.2021 SAN GIUSEPPE MINISTRO DEL NEONATO SALVATORE
- 24.1.2021 PASQUALETTI OLINDO LATINISTA
- 9.8.2020 XXII domenica T. O. anno A Blasi don Mario parroco Evangelizzazione
- 9.8.2020 Domenica XXI tempo ordinario anno A Blasi Mario Parroco evangelizza
- 9.8.2020 Blasi don Mario Parroco domenica XX tempo ordinario anno A
- 9.8.2020 Blasi Mario evangelizza domenica XIX anno ordinario anno A fiducia Dio Salva
- 2.8.2020 SACERDOTE DIOCESANO FERMANO E RELIGIOSO FIGLIO DELL'AMORE MISERICORDIOSO DON LUIGI LEONARDI 1899-1958
- 18.7.2020 RITROVAMENTO DELLA TOMBA DI SAN PIETRO BASILICA Pio XII 1950 sintesi di mons. Igino CECCHETTI di Penna san Giovanni (MC)