Giustina in preghiera a Belmonte nei ricordi di Emilia Sagripanti

RICORDI DI GIUSTINA   \   Sagripanti Emilia nipote

Fino al 1957 era parroco a Belmonte Piceno don Ruffino Brunelli e cappellano. In seguito fu parroco don Giuseppe Biondi. In parrocchia c’era un numeroso gruppo di giovani facenti parte dell’Azione Cattolica e anch’io ne facevo parte. Erano molte le attività che con il tempo sono andate modificandosi.

Ricordo la Messa durante il mese di novembre, iniziava alle cinque del mattino, di notte, per tutto il mese. Era dedicata ai defunti.  Era buio e faceva molto freddo; ma la chiesa si riempiva sempre. Nonna Giustina si alzava alle 3, poi si incamminava per andare a quella Messa: camminava lentamente e pregava per tutto il tragitto.

Finita la Messa si intratteneva ancora in preghiera inginocchiata, appoggiata alla balaustra. Io l’aspettavo e facevamo un bel tratto di cammino insieme. Spesso interrompevo le sue preghiere per farle delle domande. Lei pazientemente mi rispondeva, dandomi sempre ottimi consigli. Ne ricordo alcuni.

Prima di tutto raccomandava sempre la PREGHIERA.  Di non avere fretta perché la fretta è sempre una cattiva consigliera; la PAZIENZA, l’UMILTA’ e il PERDONO che è sempre la virtù dei forti.

Debbo ammettere che a quel tempo, tante di quelle parole mi scivolavano via; ma al momento opportuno, oggi come allora, mi tornano in mente e sono maestre di vita.

Lei con la sua umile semplicità è stata un vero discepolo di Cristo. Dopo quarant’anni dal suo ritorno alla Casa del Padre, ci sta ancora insegnando il valore e la preziosità della preghiera e vive nel cuore di molti pellegrini sulla terra.

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