I DIPINTI DI Virgilio PARODI nella parete della tribuna del Santuario della Madonna dell’Ambro (Montefortino- FM): note di padre SCHIAROLI ALFONSO

Schiaroli Alfonso (AUTORE) NEL SANTUARIO DELLA MADONNA DELL’AMBRO A MONTEFORTINO – FM –
DIPINTI MARIANI NELLA PARETE della tribuna dell’altare maggiore.

E’ LA PARETE più in vista, all’interno del santuario, come la facciata interna; con una superficie di circa 60 metri quadri.

Può essere divisa in due grandi scomparti: quello superiore è a forma di semicerchio con al centro il quadro dell’Annunciazione del Malpiedi e ai lati gli evangelisti Luca e Giovanni del Parodi; quello inferiore a forma rettangolare, delimitato dal cornicione e da una elegante cornice che girano all’intorno al sacro vano della Chiesa, al di sopra delle cappelle. È uno spazio molto ricco di elementi decorativi e funzionali.

Lo scomparto superiore nella parte centrale custodisce il bel quadro dell’annunciazione di Domenico Malpiedi (1575-1651c) di Sanginesio, è racchiuso in una cornice a stucco con frontone ad arco ribassato. Nella scena in alto, tra nubi illuminate, si libra la simbolica colomba dello Spirito Santo.

In primo piano a sinistra la Vergine Maria sta genuflesso al colle braccia incrociate al petto, indossa una veste rossa e un manto verde. A destra l’Arcangelo Gabriele con la mano destra indica lo Spirito Santo, con la sinistra regge un giglio; indossa un vestito rosso.

Tela e cornice furono commissionati all’artista ginesino dai deputati del consiglio comunale di Montefortino nel 1634.

Il dipinto è considerato una delle opere meglio riuscite dell’ultimo periodo dell’artista.

Ai lati dell’Annunciazione negli anni 1927-1928 sono stati dipinti due tondi da pittore Virgilio Parodi romano: in quello di sinistra è raffigurato San Luca d’aspetto giovanile con il simbolico angelo; in quello di destra, San Giovanni apostolo, in età veneranda, con la simbolica aquila.

Nello spazio sottostante gli elementi decorativi raffigurano due ampie scene che narrano la storia del santuario. In quella di sinistra è raffigurata la celebre apparizione della Madonna alla pastorella sordomuta santino. Sullo sfondo di un prato fiorito una visione lontana di monti, tra nuvole e gigli, la Vergine col Figlio benedicente, appare alla pastorella inginocchiata.

La Madonna indossa una veste rossa con manto azzurro. Un velo marrone copre il capo della devota pastorella; tre pecorelle pascolano all’intorno.

L’artista, proveniente dal laboratorio del restauro del Vaticano, rivela una formazione prettamente accademica, che lo induce ad esiti convenzionali. L’insieme della scena si accorda col paesaggio esterno, teatro dell’avvenimento narrato e produce una gradevole suggestione su pellegrini e visitatori.

La scena affrescata a destra: Omaggio floreale alla Madonna dell’Ambro dei santi fondatori Benedetto, Romualdo e Francesco d’Assisi, che furono i padri degli Ordini religiosi che hanno assistito il santuario in varie epoche. Questa scena si ricollega con l’apparizione della Madonna alla pastorella Santina.

La chiesa, sorta a forma di una piccola cappella dopo l’apparizione miracolosa nel secolo XI è stata una dipendenza del vicino monastero benedettino dei santi Vincenzo e Anastasio di Amandola, fino oltre il 1300. In Montefortino, nel monastero di San Leonardo al Volubrio, per diversi anni del secolo se XVI si registra la presenza dei Frati camaldolesi che officiarono il Santuario.

I Padri Cappuccini delle Marche hanno  preso in custodia il sacro luogo nel 1897 per concessione dell’arcivescovo di Fermo. Sullo sfondo di un cielo luminoso si staglia e distende la figura di un Angelo che guida i tre Santi Fondatori nell’offerta delle rose alla Madonna che è apparsa alla piccola sordomuta guarita dalla celeste Madre.

In basso due pecorelle al pascolo. I tre Santi vestono l’abito del proprio Ordine. Al centro della parete, nella parte inferiore è sistemato l’altare maggiore secentesco, a forma di cappella.

Sopra la Mensa, lateralmente, si elevano due colonne ornate con avvolgimenti fogliari, con capitelli, trabeazione e timpano tagliato dell’ordine corinzio-romano. Al centro si apre un’ampia finestra centinata con grata di ferro comunicante con la retrostante cappella del Madonna, cuore del santuario. La mensa dell’altare con gradini e prospettiva sono stati rinnovati in marmo bianco.

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