SETTIMIO MARIA VECCHIOTTI serviglianese (1810-1880) Nunzio Apostolico e consigliere di Stato
Quando, il 25 agosto 1810 nacque Settimio Clementi, figlio di Sebastiano Angelo Antonio Clementi Vecchiotti (1774-1848) patrizio sammarinese adottato dai Vecchiotti di Servigliano. Questo paese di Servigliano al tempo loro aveva il nuovo nome di Castel Clementino per il centro urbano fatto costruire negli anni 1774-1780 dal papa Clemente XIV. Nei settant’anni della sua esistenza Settimio fu attivo e ammirato in Italia, in Svizzera, nei Paesi Bassi (Olanda), in Francia, nella Germania e in Belgio. Morì 27 febbraio 1880
Compì gli studi medi presso i religiosi Filippini dell’Oratorio a Fermo, si laureò a Roma, presso il Collegio Capranica in filosofia e teologia; si specializzò poi nel diritto e nelle lingue: francese, inglese e tedesca. Fra le molte amicizie curiali, fu molto duratura quella con il cardinal Pecci che divenne papa Leone XIII.
Nel 1840 Settimio Maria Vecchiotti fu nominato canonico di Loreto e docente dei chierici. Nell’1844 fu inviato come Uditore della Nunziatura in Svizzera. Fu richiesto poi per la Nunziatura in Francia nel 1852 con Napoleone III. Nel 1854 Pio IX lo volle nella sua Segreteria di Stato come minutante, e vescovo prelato domestico, per poi nominarlo Internunzio alla corte reale dell’Aia, ove concluse le trattative per un nuovo Vescovato con onorificenze da parte del re d’Olanda. Nominato Internunzio Apostolico il 23 novembre 1855 si dimise il 16 marzo 1863 alla morte del fratello, sepolto nella basilica di Loreto. Fu scelto come vescovo cappellano dell’ordine Gerosolimitano, fu Accademico Romano dei Quiriti, e Delegato Pontificio a Lussemburgo.
Alla morte di suo fratello, Luigi, Maestro e Direttore della Cappella Musicale di Loreto, tornò in Italia e fu tenuto a Roma da Pio IX come Consigliere del suo Stato. Ben presto il cardinale di Malines chiese al papa di inviarlo Nunzio Apostolico a Bruxelles, finché nel 1879 il nuovo papa Leone XIII lo nominò Uditore del tribunale della s. Rota. Nel frattempo gli giungevano titoli di onorificenze in ordini equestri della Svizzera, dell’Italia, della Francia, del Portogallo, della Baviera.
Il 27 febbraio 1880 fu il suo giorno natale nell’eternità, ricordato come esemplare per le doti di mente e di cuore. A Loreto restano il semibusto con la lapide apposta di fronte alla cappellina del Crocifisso, in cui si ricordano anche i suoi meriti di scrittore di libri di filosofia, teologia e di diritto. Le sue “Istitituzioni canoniche” hanno avuto ben sedici edizioni. Seppe portare a termine molti incarichi delicati con capacità di ascolto e di dialogo.