Infiorata del Corpus Domini a Servigliano mosaico floreale per la fede eucaristica comune

A SERVIGLIANO IL MOSAICO CON I FIORI

(Carlo Tomassini)

Grande festa, la domenica del Corpus Domini quando le vie del centro storico di Servigliano vengono riempite di splendide variopinte decorazioni floreali. La fantasia artistica dei disegnatori crea un’esplosione di forme e di colori molteplici nelle figurazioni geometriche e simboliche che offrono uno spettacolo di grande suggestione. Non è semplice descrivere questa solennizzazione certamente sentita  e partecipata nella parrocchia.

Le famiglie serviglianesi si dedicano con entusiasmo e solerzia  a preparare quadri artistici a modo di mosaico floreale. Coinvolgono gli amici per procurarsi i materiali vegetali e per farsi aiutare la domenica mattina nel disporli sul percorso, in modo che da tappezzarlo per onorare il Santissimo, allestendo le figure. La fede muove ad onorare il sublime dono dell’Eucaristia con un’iniziativa culturale che non è semplicemente folcloristica, è piuttosto lo splendido connubio dell’arte con la spiritualità cristiana che si esprime con realizzazioni vegetali di antica tradizione.

Alcuni giorni prima della festa i paesani vanno per boschi e prati a procurarsi i fiori che riportano a casa dove separano le foglie e preparano, secondo i colori, le vaschette dei petali, con cui compongono una specie di tavolozza di tinte diverse. Usano fiori freschi, anche fiori essiccati, foglie, erba verde.  Dopo la preparazione dei materiali, scelgono i soggetti e i temi da raffigurare e spesso preparano anche gli stampi. Tutti vogliono sentirsi coinvolti. Non è una rievocazione folcloristica ma una sentita partecipazione di fede che accomuna sensibilità differenti

La competenza di allestire il tappeto vegetale è propria delle singole famiglie che abitano lungo il percorso processionale e coprono lo spazio che sta davanti alla loro abitazione con diversi disegni fatti con petali: chi un ornato, chi un fregio, chi un simbolo. Agiscono da persone autonome, come gruppi distinti di infioratori, tutti coinvolti a creare diversi quadri colorati con fiori, foglie e verde. Gli ideatori dei quadri floreali disegnano il bozzetto con il gessetto sul pavimento stradale. Talora vi poggiano un cartone traforato ed eseguono la tecnica dello spolvero.

I petali vengono posati entro i contorni stabiliti per la composizione delle decorazioni. La larghezza è segnata entro i margini stabiliti nell’allineamento di un cordone vegetale. Quando una famiglia ha qualche vaschetta di petali in avanzo, la offre volentieri ai vicini e così, come serve, si scambiano i petali. L’allestimento dura dal primo mattino per quasi cinque ore, realizzando colorati tappeti sul manto stradale. Le opere vengono ultimate prima del mezzogiorno, quando i molteplici quadri sono già bell’e pronti per essere ammirati. Sfidano gli osservatori a capire e interpretare i temi cristiani espressi sulle le vie tappezzate e decorate.

La gioia è ancora quella dei padri e delle madri di altre generazioni: in casa era insegnato che questa è una grande festa. Nel fondo della coscienza popolare è il giorno della vittoria sulla morte. La via Crucis del venerdì santo coinvolse il popolo nell’accompagnare Maria al Calvario del Figlio. Ora si cammina con il Risorto nelle strade della Terra, in comunione con il Corpo e Sangue del Cristo che ha vinto la morte e trionfa vivente. Davanti al baldacchino del Santissimo, camminano i bambini della prima santa Comunione celebrata la domenica precedente.

Alla santa Messa, infatti, fa seguito la processione lungo i mosaici delle vie all’interno della cinta quadrilatera del centro storico. Simile ad una marcia di vincitore, l’incolonnarsi dei fedeli dietro al prete che tiene alta l’Ostia consacrata, pregando e cantando, a doppia fila, lateralmente ai tappeti. L’infiorata di Servigliano per il Corpus Domini non è una semplice manifestazione esteriore perché sul folclore della processione prevale la decisione di solennizzare il memoriale della Pasqua nella presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo immolato e risorto che invita i fedeli alla sua mensa.

Cade nel primo montare dell’estate, nei primi giorni di sole trionfante sull’erba alta, fiorente, così imitata sulla via con geniali mosaici cristiani floreali, in un insieme vivace che attrae fotografi e cineamatori.

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