RELAZIONE DELLE VISITE AD LIMINA (= alla Sede Apostolica)
Per un breve accenno alle relazioni scritte e presentate dagli arcivescovi Fermani nelle “Visite ad limina” notiamo che generalmente esse presentano un condensato dello stato della diocesi. Nel documento ufficiale consegnato al papa, o alle Congregazioni Romane, in diversa forma ed ampiezza, si cercava di offrire un quadro abbastanza fedele di una realtà controllata e governata direttamente, o anche per mezzo di collaboratori.
Si doveva rispondere al una serie di quesiti, scrupolosamente indicati; informare se i parroci svolgevano bene o male la cura d’anime, se la loro condotta morale era irreprensibile, se c’erano incompatibilità o scandali da rimuovere, negligenze colpevoli nel ministero pastorale, riferire sui costumi del popolo; se serpeggiavano eresie, se gli orfani e le vedove erano assistiti convenientemente.
Le relazioni nell’archivio diocesano Fermano si trovano in diversi registri e cartelle di varie epoche. Nell’Index ordinato dal Card. Paracciani figurano: una fatta a mezzo di procuratore da Mons. Strozzi nel 1616 e di una di Mons. Giannotto Gualtieri (1668-1683); esistono altre relazioni per la Visita ad Limina prodotte da Mons. Minnucci, dal Card. Brancadoro e da quasi tutti gli arcivescovi dell’800 e del 900.
Le relazioni per la Visita ad limina sono un copioso ed interessantissimo materiale di studio per la storia diocesana.