CULTI E IMMAGINI A MONTE GIBERTO
S. Maria Bambina, la Madonna dei coppi, la Sacra Famiglia si legano a culti e tradizioni che apparentemente sembrano diverse, mentre hanno un’unica valenza spirituale per amare la Madre di Gesù, sposa di Giuseppe. Tutto comincia con la spontanea venerazione delle immagini mariane contemplate nella devozione dei fedeli. Si contempla il palpito del Figlio di Dio incarnato per riversare misericordia sull’umanità. Da lui provengono i misteri della sua madre immacolata, nata a Nazareth, presentata al tempio, annunciata dall’angelo, madre del Messia. Così nella Bibbia, nella patristica e nella liturgia i titoli mariani accrescono la lode a Dio per le opere dell’umana salvezza portata dal Cristo mediante Maria.
Maria Bambina Il bel titolo di Maria Bambina ricorda Gesù che dice: “Se non diventerete bambini non entrerete nel regno dei Cieli”. Giovanni Paolo II ha chiesto alle suore di “essere bambine come lei, perché dei bambini è il regno dei Cieli e di una bambina, soprattutto, Maria” (6 febbraio 1984). Nel pieno valore dell’innocenza e della semplicità, s. Teresina del Bambin Gesù percorreva questa via umile dell’essere “bambina”, lieta nel servire la Chiesa con l’amore. Il giorno 8 settembre i fedeli contemplano nella culla Maria bambina soffusa del privilegio della sua immacolata concezione. Scrive Bartolomea Capitanio: “Nasce Maria e il suo nascere apporta allegrezza e consolazione al cielo ed alla terra” (Scr. 11,74). Ne partecipa tutta Monte Giberto solennizzando, ogni anno, questo giorno. La Capitanio invitava a chiedere le grazie alla cara Bambina nel giorno della sua festa. E Montegiberto invoca la Madonna delle grazie, generosa dispensatrice dei doni divini. Le suore della Capitanio sono venute a Montegiberto, ma non vi sono restate a lungo. Popolarmente sono dette Suore di Maria Bambina perché nel loro istituto a Milano fu portata l’immagine di Maria Bambina che prima era in un ospedale ove assistevano molti fanciulli malati. Presso l’ospedale di Monte Giberto sono restata le suore della Sacra Famiglia del P. Nascimbeni.
La festa della natività di Maria è sorta alla fine del I secolo nella sua casa natale a Nazareth. Anastasio il Bibliotecario narra che il papa Sergio (687-701) stabilì la processione del popolo nei giorni dell’Annunciazione del Signore, della Natività e Dormizione della santa Madre di Dio sempre Vergine Maria.
La Madonna dei coppi. Come viveva Maria Vergine? Consideriamo la vita nella casa di Nazareth dove lei nacque, visse, fu annunciata da Gabriele, educò il figlio Gesù, assieme con Giuseppe. Questa casa è raffigurata dagli artisti come santa casa con dei piccoli coppi e la Madonna siede sopra col Bambino. A Monte Giberto si dice “li cuppitti” che sono una parte della casa. E’ la casa per cui il papa Benedetto XVI prega “Santa Maria Madre di Dio, ti saltiamo nella tua casa. Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciata che dovevi diventare la Madre del Redentore; che in te il Figlio eterno del Padre, per la potenza dello Spirito Santo, voleva farsi uomo. Qui dal profondo del tuo cuore hai detto: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. Così il Verbo di è fatto carne” (Lc 1,38; Gv 1,14). Aiutaci a diventare umili come lo era il tuo Figlio e come lo eri tu” La santa Famiglia di Nazareth ravviva in ogni casa il patto dell’amore. L’inno dice:” Santa e dolce dimora, dove Gesù fanciullo nasconde la sua gloria. Accanto a lui, Maria fa lieta la sua casa: O Famiglia di Nazareth esperta del soffrire, dona al mondo la pace”. Si valorizzano le feste di dicembre: giorno 8 l’Immacolata, il 10 la santa Casa, il 25 è Natale e la domenica appresso la santa Famiglia: Seguono a Gennaio: il primo giorno la S. Madre di Dio nella giornata per la pace. Il 6 l’Epifania con Maria, Giuseppe e i Magi. Il Corano, libro sacro dell’Islam, offre tredici capitoli o sure per ricordare Maria di Nazareth perché in lei si compie il mistero di Dio. L’arte ha sempre offerto immagini nelle pitture in chiese e monasteri per illustrare la vita di Maria, di Gesù e di Giuseppe, in tutte le epoche .
6 dicembre S. Nicola
A Montegiberto, la parrocchia è dedicata a S. Nicola che fu vescovo a Mira in Turchia. Nell’anno 325 partecipò al concilio ecumenico di Nicea per onorare (contro gli ariani) Gesù Messia, vero Dio e vero uomo, figlio di Dio e di Maria. Si distinse per la sua grande carità soprattutto verso gli orfani e fece molti miracoli in vita ed in morte (anno 342). Soffrì come coraggioso difensore della fede e predicatore della verità. I resti del suo corpo furono portati a Bari dove sono onorati e ne scaturisce un liquido prodigioso. San Nicola è particolarmente venerato in Russia e nei riti bizantino e copto dell’oriente. Molte iniziative di carità legate al Natale recano il suo nome. Le immagini delle pitture, delle sculture e dell’oreficeria, anche in medagliette attestano la devozione privata e liturgica che si riflettono nell’arte e nel folklore e ne sono testimonianza.