DALLA FILIPPINE GIOIA E FEDELTA’ PER LA VISITA DI PAPA FRANCESCO da Claudio Corpetti

Da Padre Claudio Corpetti  e  Figli dell’Amore Misericordioso

Malipampang:24 gennaio del 2015

La visita di Papa  Francesco alle Filippine e i nostri missionari F.A.M.

Manila-Tacloban-Manila:15-19  gennaio. “Viva il Santo Papa!

Dopo mesi di intensa preparazione e di ansiosa  aspettativa, la Chiesa che è nelle Filippine, accogliendo calorosamente papa Francesco, ha vissuto, come ha dichiarato l´ arcivescovo di Manila, il cardinale Tagle “quattro giorni indimenticabili che sono stati un vero miracolo!” Proveniente da Shrilanka, il Santo Padre, sbarcato puntualmente alle 17:45  del 15 gennaio, alla base aerea di Villamor a Manila,  appena si è affacciato dalla porta dell´aereo, si è sentito avvolto da un´immensa folla in festa e osannante. Con canti, danze e musica il popolo Filippino accoglieva il vicario di Cristo:“El Santo Papa!” Lui è sceso sorridendo e gesticolando con la mano benedicente, poi, con semplicità è salito sul ‘geepny’  che è il mezzo di trasporto popolare in tutte le Filippine e che la tv chiamava “popemobile”. All´improvviso, un colpo di vento gli ha fatto volare via dal capo il bianco solideo: un motivo  in più per sorridere e ridere. Dappertutto l´illustre ospite poteva leggere sulle bandiere sventolanti, sue festoni e sulle fasce giganti:”Mabujay Pope Francis”, “Welcome Jesus”, ”Philipino people love you”! Due ali di popolo giovane ed entusiasta salutava Papa Bergoglio, nonostante la pioggia, lungo gli 11 Km, fino alla sede della Nunziatura Apostolica. Lui, simpatico e gioviale, manifestava il desiderio di voler salutare tutti e abbracciare ciascuno. Venerdì 16 gennaio: l´agenda del Pontefice prevedeva un  programma pieno di impegni: la cerimonia ufficiale al palazzo Malacañas di Manila; la visita di cortesia del presidente Aquino e l´incontro con le autorità e il corpo diplomatico. I capi del paese hanno dovuto ascoltare parole chiare di denuncia per la diffusa corruzione politica a tutti i livelli e per lo scandalo dell´ingiustizia sociale che condanna milioni di poveri a una vita disumana e di esclusione. “Siamo tutti figli di Dio!”, ha ricordato. Alle ore 11, concelebrando coi vescovi, il clero filippino e incontrandosi coi religiosi nella cattedrale di Manila, dichiarava: “Siete chiamati a costruire ponti e a preparare strade nuove per il vangelo in Asia!” Nel pomeriggio,  nell´Asia  Arena di Pasay, ha lanciato, nell´incontro affettuoso con le famiglie, un messaggio luminoso: “Non desistete di sognare e non lasciate cadere la vostra capacità di amare. Date una casa a Gesù, accogliendolo nella vostra vita”. Proponeva: “Dobbiamo proteggere la famiglia, il nostro più grande tesoro”. Ha sorpreso gli sposati con un consiglio sensazionale: “Non smettete mai di innamorarvi!” Sabato 17, il programma papale prescriveva il volo da Manila, nell´isola di Luzon, fino a Tacloban, nelle isole Visayas. La tanto desiderata visita alle città della provincia di Leyte, devastate, poco più di un anno fa dal ciclone Haiyan. Mosso da misericordiosa compassione, desiderava tanto rendere omaggio alle vittime e solidarizzare con i sopravviventi. Durante la Messa campale, celebrata in un clima di grande emozione, le lacrime si sono unite alla pioggia insistente. Ai sopravvissuti del tifone che lasciò 6 mila vittime e distrusse città e migliaia di case, dichiarava con coraggio, puntando il dito verso il Crocifisso dell´altare, parlando a braccio in argentino e lasciando da parte il discorso scritto in inglese: “Sono venuto per dirvi che Gesù è il Signore e mai ci abbandona! Non siamo soli. Tra l´altro, dopo la catastrofe molti fratelli sono corsi in aiuto”.

Un evento storico gioioso e indimenticabile per la Chiesa  nelle Filippine.

L´evento culminante e conclusivo della visita papale, però era previsto per il pomeriggio di domenica 18. Nemmeno la pioggia ha impedito alle moltitudini di concentrarsi al Rizal Park della capitale metropolitana. Le autorità stimano che da tutte le isole dell´arcipelago filippino, sono accorse le folle per partecipare alla Messa campale. Se papa Giovanni Paolo II, nel gennaio del 1995 nella giornata mondiale della gioventù riunì circa 5 milioni di persone, papa Francesco deve aver radunato tra i 6 e i 7 milioni di pellegrini. Un mare di gente e di ombrelli! Il papa emozionato ha presieduto la celebrazione eucaristica, vestendo anche lui l´impermeabile giallo. Quella immensa moltitudine rappresentava tutta la Chiesa filippina che in questa domenica celebrava la festa  del ‘Santo Niño (Gesù Bambino)’ e si stringeva attorno al successore di Pietro venuto a confermarla nella fede, como messaggero di pace. Domani, lunedì, 19 gennaio, papa Francesco, con la borsa nera in mano, prenderà l´aereo e tornerà a Roma. L´euforia, col tempo, passerà ma, il ricordo della storica visita di ‘Lolo Kiko’ (Nonno Francesco), rimarrà impressa per sempre nel ricordo di questo paese piccolo come l´Italia ma con più di 100 milioni di abitanti, di cui 80 per % si dichiara cattolico. L´immagine sorridente del ‘Papa del popolo’, il suo gesto benedicente, la sua calda parola di pastore che tocca i cuori, resteranno indelebili nella memoria di questo paese giovane, ottimista ed economicamente emergente, pur con i suoi numerosi problemi. Milioni di Filippini mai avrebbero potuto sognare di poter viaggiare fino a Roma per visitare ‘His Holiness the Pope Francis’. Ha preferito venire lui a trovarci!

La missione di evangelizzare l´Amore Misericordioso nel popoloso continente asiatico

Noi tre missionari  e Figli dell´Amore Misericordioso, pur vivendo a pochi Km da Manila, abbiamo accompagnato attraverso la tv i momenti più significativi della visita apostolica del Santo Padre. Siamo rimasti a casa, servendo la nostra diocesi di Malolos, sostituendo il parroco malato e altri due sacerdoti prossimi per permettere loro di vedere il Papa da vicino e concelebrare con lui nella grande metropoli. Noi il papa ce lo siamo goduti il 1º giugno, a piazza San Pietro, il giorno dopo la beatificazione della Madre Speranza, avvenuta a Collevalenza! Ora, con calma, dobbiamo meditare i dodici messaggi che il Santo Padre ci ha lasciato durante il suo pellegrinaggio Filippino. Il ricordo di un vigoroso uomo di Dio, vestito di bianco che bacia i bambini, accarezza i poveri, solidarizza con i sofferenti ed è trasparenza viva del buon Pastore misericordioso, rimarrà indelebile e per sempre. La missione della Chiesa locale, dopo la visita apostolica, deve continuare con entusiasmo e  a tutto vapore. In pochi mesi Papa Francesco ha visitato la Corea del sud, Shrilanka e Philippines… e sta puntando la mira sulla grande Cina. A tutti: vescovi, clero, religiosi e laici, il Santo Padre ha affidato un compito impegnativo e urgente: “Voi delle Filippine dovete portare il vangelo di Cristo a questo immenso continente che è l´Asia!”. Siamo i primi tre FAM, arrivati da pochi mesi in questo arcipelago. Stiamo dando i passi per mettere in funzionamento un seminario e preparando il terreno per la venuta della prima comunità delle suore (AAM). Sappiamo anche di poter contare con la generosa collaborazione dei laici dell´Amore Misericordioso (ALAM), nello spirito dell´unica famiglia  a cui la Madre Speranza ci ha educato. “Siete stati chiamati a far conoscere al mondo intero l´amore e la misericordia del buon  Gesù!”

P. Claudio Corpetti fam

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