PELLEGRINI ALLA CATTEDRALE DI FERMO. Brevi note d’arte.

PELLEGRINI ALLA CATTEDRALE DI FERMO  Brevi note d’arte.

Sul margine orientale del Girfalco si eleva la maestosa mole della cattedrale di Fermo, dedicata all’Assunta ed edificata su un’area che presenta una interessante stratificazione di resti architettonici risalenti all’epoca romana e all’Alto Medioevo.

L’antica basilica, ampliata al tempo del vescovo Lupo (826-844), venne distrutta nel 1176 da Cristiano di Magonza, che militava agli ordini del Barbarossa. Cinquant’anni più tardi, la cattedrale veniva ricostruita da Giorgio da Como, come indica una lapide posta sulla facciata, recante la data 1227; della elegante struttura gotica rimangono oggi soltanto il prospetto e la torre campanaria, mentre il resto dell’edificio risale a un intervento neoclassico realizzato nel tardo settecento. La facciata in pietra d’Istria, scandita da sottili lesene, presenta al centro un elegante portale con fasci di colonne scolpite, sormontato da un’ampia cuspide racchiudente la statua della Vergine Assunta; in asse è posto il grande rosone con dodici colonnine decorate con motivi tortili e a spina di pesce, opera dello scultore fermano Giacomo Palmieri (1348). La pavimentazione e l’altare maggiore rinnovati nel 2003. Nella cripta, sono esposte le reliquie dei santi Alessandro e Filippo.

L’opera di rinnovamento potrebbe dirsi compiuta con il rendere visitabile il tesoro che la cattedrale custodisce a quanti si interessano d’arte. Il lato sinistro del tempio, torre campanaria, ospita il Museo diocesano d’arte sacra che manifesta le ragioni che uniscono la creatività artistica e la devozione.

All’interno degli schemi della liturgia, la pittura, l’oreficeria, la scultura, le arti umane hanno creato oggetti accostati in sorprendenti variazioni; come  apparati liturgici preziosi per l’estetica e per la fede, tra cui spicca la casula di San Tommaso Becket. Dal museo prende vita la storia.

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