CAMMINO TRA LE IMMAGINI DIGITALI NELLA VISITA ALL’ARTE SACRA.
Antimo Lorcassi
“Benvenuto nel sito del santuario”. È il saluto rivolto a chi nel suo computer si dispone, come pellegrino, alla visita di una chiesa, non solo per l’arte, anche per il messaggio evangelico. Le immagini digitali servono al cammino spirituale di chi non può recarsi fisicamente sul luogo. Don Germano Liberati diceva che portando i ragazzi in un museo d’arte sacra si fa catechismo.
Parlando con gli alunni della scuola media di Servigliano nelle 2007 confidava che molti, oggi, vanno perdendo il valore pedagogico delle opere sacre. La bellezza, la storia, i valori spirituali ed affettivi di certe opere sono coinvolgenti. Lo stesso don Germano lo faceva notare ai ragazzi di Monte San Martino nel visitare i meravigliosi dipinti dei fratelli Crivelli.
Citava una spiegazione data da Giovanni Paolo II nel 1987: “La nostra tradizione più autentica, che condividiamo con i nostri fratelli ortodossi, ci insegna che il linguaggio della bellezza, messo a servizio della fede, è capace di raggiungere le persone, di far conoscere loro dal di dentro colui che noi possiamo rappresentare nelle immagini, Gesù Cristo”. Con una magnifica sintesi, Liberati concludeva: “La ragione è che l’arte sacra profetizza nell’oggi il memoriale storico con i segni del futuro escatologico”.
L’accesso alle espressioni artistiche della fede cristiana è oggi facilitato dalle meraviglie di Internet che ci porta a contatto degli oggetti in diversi luoghi del mondo. Pur restando fisicamente in casa si vedono e visitano migliaia di luoghi. Il tour virtuale esplora gli oggetti digitalizzati e visibili sullo schermo con immagini a grande risoluzione, addirittura luminose e dettagliate, persino tridimensionali, con un risultato pari se non migliore del visitarli sul luogo.
Senza biglietti da viaggio, e senza passaporto, in internet si godono opere meravigliose di tutta l’Europa e del mondo intero. L’artista non onora le immagini di sé e per sé, onora piuttosto le persone e il messaggio che vengono significati dalle stesse immagini. L’arte sacra offre un orizzonte che accompagna verso l’ascesi praticata dai pellegrini.
C’è qualche collegamento tra il pellegrinaggio materiale e la visura attraverso l’arte delle immagini. In un recente libro dal titolo “Creo: come io credo, rappresentazione cristiana della Fede” l’autore Salvatore Tricarico che ebbe a donare i dipinti ai pilastri del santuario della Madonna dell’Ambro, spiega una comune radice dell’esperienza umana dell’artista e di quella del pellegrino, una radice che non è semplicemente umana.
E’ pellegrino l’artista che raffigura un momento del Vangelo, è in cammino con la fede e per la fede, insieme con molti altri credenti. Ogni persona umana reca l’impronta del divino nel profondo del suo vivere e l’arte fa esplorare questo ministero. I pellegrini e gli artisti interagiscono nel dare e nel ricevere il potere arcano delle figure, dei colori, dei suoni, dei canti, delle forme artistiche che danno significato alle realtà guardate come manifestazione dell’intima bellezza dell’esistere.
L’arte esprime la creatività che prospetta una migliore possibile condizione umana. È lo Spirito creatore il vero artista del ministero dell’universo. Nell’esplorare l’enigma dell’esistenza in modo positivo camminano insieme i pellegrini e gli artisti. Un canto popolare proclama che il popolo in cammino cerca nel Salvatore la guida verso il Regno.
Vale la pena di incentivare la diffusione delle nuove acquisizioni tecnologiche ed incoraggiare l’uso di Internet come strumento comunicativo che avvicina le persone alle realtà religiose locali. I siti dei servizi diocesani offrono molti percorsi con ricchezza di contenuti.
Chi vuol visitare le meravigliose opere di Iacobello, autentici capolavori, che esistono a Fermo, li può ammirare in Internet con una visita virtuale che fa quasi toccare questi manufatti artistici. Ci sono molti software che offrono una ricchezza di informazioni e di curiosità che illustrano i beni d’arte sacra visitabili.