SBAFFONI Gaetano. Poesia
RICORDI DELL’AGRICOLTORE
Scorrono i giorni, passano gli anni!
Sono i pensieri del dormiveglia
di queste lunghe notti d’inverno.
Come un piacevole sogno,
mi pare ancora riveder quei luoghi
belli e popolati di un tempo.
Ora li vedo silenziosi, desolati e incolti.
Piante spontanee e naturali nascono
ove un giorno si mieteva il grano;
profumi di fiori selvatici, di ginestre
e cinguettio d’uccelli.
Ricordo le belle primavere della giovinezza,
i gelidi e nevosi inverni di una volta,
i colli bruciati dal sole di luglio:
rivoltavo le zolle con l’aratro, trainato dai buoi,
la lunga fila di uomini contenti, con la falce,
l’erba dei prati distendeva al suolo;
le falci rilucenti, scintillanti e al sole
nei campi di messi, tremule alla brezza,
i mietitori, con slancio giovanil,
rasente al suolo tagliavano gli steli.
Quanto m’è caro ricordar quei tempi,
con la memoria stanca e affievolita!
Dico al Signore che tutto, bello,
in tutti i momenti, mi ha fatto vedere.
Lo prego ancor perché più bella sia
delle giornate terrene la fine.
<Belmonte Piceno>