Zocchi padre Raimondo descrive le virtù della Madonna

Le virtù della Vergine Maria

Padre Raimondo Zocchi. Le virtù della Madonna iniziano dalla grande la FEDE per la prontezza, per la costanza.

Immensa la SPERANZA nella vita eterna e nei mezzi per conseguirla; e la sua speranza fu operosa, agì come se tutto dipendesse da lei e confisò come se tutto dipendesse da Dio.

Senza limiti la sua  CARITA’ tanto verso Dio come verso il prossimo.

Amò Dio con perfezione, perché esente dalla colpa originale e perché aveva un cuore purissimo, il più adatto di tutti i cuori umani ad amare Dio e soprattutto perché aveva una profonda conoscenza di Dio Amò il prossimo con grande delicatezza, soccorrendolo in tutte le sue necessità e l’amore raggiunse il massimo grado ai piedi della Croce.

Ma la Vergine esercitò nel grado più perfetti anche tutte le virtù morali che sono numerosissime e si riducono però tutte alle quattro virtù cardinali: prudenza giustizia, fortezza, temperanza.

PRUDENZA

Definiamo la prudenza, una virtù morale e soprannaturale che inclina l’intelletto a scegliere, in ogni circostanza, i mezzi migliori a ottenere i vari fini subordinandoli al fine ultimo.

E’ la prima e più importante fra tutte le virtù morali perché serve a dirigere le altre virtù e a tenerle nel giusto mezzo evitando gli eccessi. In medio stat virtus.

Gli eccessi opposti, cime mangiare troppo e mangiare, o lavorare sopra le forze e lavorare quasi mai, oziare. Quindi giustamente le vari virtù si paragonano ad un cocchio al Cielo e la prudenza è il cocchiere che guida.

Questa prudenza morale e soprannaturale non è Né la prudenza della carne che ci rende ingegnosi per un fine cattivo; non è neanche la prudenza puramente umana a fine naturale: “Che giova all’uomo conquistare il mondo intero se poi perde l’anima?”

E’ la prudenza cristiana che tutto riferisce al fine soprannaturale, Dio conosciuto e amato su tutta la terra e posseduto in Cielo, dinanzi alla visione di questo fine soprannaturale sceglie i mezzi più adatti a dirigere tutte le azioni verso questo fine.

Maria ss.ma fu la verdine prudentissima riguardo ai fini (si propose di piacere solo a Dio in tutto) e riguardo ai mezzi (scelse e adoperò i mezzi migliori per amare Dio).

Il cardinal Lépicier diceva: “Al momento dell’annunciazione ha attuato le tre condizioni necessarie per operare con prudenza, che sono gli elementi costitutivi della prudenza: Esaminare con maturità; risolvere con senno; eseguirebene”.

Esaminare con maturità i mezzi adatti al fine. A questo scopo riflettere e consigliarsi. Riflettere su di sé, sul passato (storia, esperienze), sul presente (condizioni attuali), e sul futuro (prevedere), ad esempio la virtù della castità (esperienza, storia dei santi).

Inoltre consultare i saggi, i competenti: avvocato, medico, sacerdote.(Esempi) Adorazione dei magi, smarrimento nel tempio (Luca). Nell’annunciazione il pronuncia il FIAT, solo dopo aver avuto i dovuti chiarimenti.

Alle nozze di Cana previde il miracolo, per cui poté dire ai servi: “Fate quello che egli vi dirà”.

Risolvere con senno quali, tra i mezzi esaminati, sono veramente i più efficaci.

Per riuscirci bisogna:

anzitutto allontanare i pregiudizi, le impressioni e le passioni ed avere dinanzi agli occhi Dio, il fine ultimo.

Inoltre pesare bene i pro e i contro

Infine giudicare e decidere con risolutezza affidandoci alla grazia di Dio.

+ eseguire bene le decisioni prese per cui si richiedono tre cose: previdenza, circospezioni, precauzioni.

Previdenza ne calcolare gli sforzi, gli ostacoli, i mezzi.

Circospezione nell’ aprire gli occhi su cose e persone, circostanze.

Precauzioni nell’ aver delle riserve.

Un segno evidente, pratico della prudenza di una persona è il modo di usare la lingua, saper tacere e saper parlare. Sull’uso della lingua la Madonna è uno splendido esempio:

+.Maestra impareggiabile nel tacere: avrebbe potuto parlare, quando vide il suo sposo Giuseppe angosciato; ma preferì la gloria di Dio, conservare il segreto di Dio e tacque.

..Avrebbe potuto parlare a Betlemme; ma preferì l’umiltà e la volontà di Dio e tacque.

..Quante cose avrebbe potuto dire ai magi, ai pastori!

….Quando il vecchio Simeone predice (lei) offre tutto in silenzio.

+Maestro nel parlare a tempo, luogo, modo conveniente:

.Parlò con l’angelo; prudentissima e parlò del mistero (incarnazione).

..Parlò con Elisabetta e le sue parole fecero esultare di gioia il (nascituro) precursore ed intonò il MAGNIFICAT, l’inno dell’umiltà, della lode, del ringraziamento.

…Parlò con Gesù nel tempio e le sue parole (esprimevano) materno affetto.

….Parlò alle nozze di Cana e le sue parole di carità verso il prossimo e di fiducia in Dio.

Sant’Alberto (usava riflettere su): a chi? che cosa? Dove? Quando? Perché?Quanto? in che modo?

Fratelli imitiamola nelle virtù, nella prudenza e per riuscirvi sappiamo far buon uso della nostra lingua. Preghiamoci.

GIUSTIZIA

Giustizia, in senso largo, è il complesso di tutte le virtù, “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia”. In senso stretto essa è quella virtù che inclina la volontà a rendere costantemente a ciascuno il suo. Unicuique suum

Risiede nella volontà e regola i doveri verso Dio e particolarmente verso il prossimo.

La Madonna, in tutta la sua vita, rispettò l’insegnamento di Gesù: “Date a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare”. Ella diede sempre a ciascuno il suo.

.A Dio ciò che è di Dio mediante la virtù della religione.

..A Cesare, ai rappresentanti di Dio in terra, ciò che è di Cesare, mediante la più perfetta obbedienza ai loro comandi.

Tanto la religione, come l’obbedienza si trovano nel grado più alto in Maria. Vi fu in modo eccellente la virtù della religione, offrendo a Dio l’omaggio dei suoi pensieri, affetti, opere. La virtù della religione comprende il culto interno ed esterno.

Culto interno: adorazione, ringraziamento, riparazione, preghiera.

.Adorazione: Egli è tutto, noi siamo nulla. Nel  Magnificat “perché ha guardato l’umiltà.

..Ringraziamento: nel Magnificat “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”

…Riparazione, propiziazione dei peccati degli altri: il compito di corredentrice sul Golgota.

….Preghiera, impetrazione: sempre orante, a mani giunte. Apparizioni a Fatima con il rosario.

Culto esterno:il sacrificio, la santa Messa.

Obbedienza ai legittimi rappresentanti:

.Obbedienza ai genitori: vita, aiuto, alimenti, rispetto, educazione.

..Obbedienza da sposi: “Tuo padre ed io ricercavamo”.

…Obbedienza all’autorità civile: a Betlem per il censimento.

….Obbedienza all’autorità religiosa: Purificazione al tempio, come un dovere ordinario.

“Si fece obbediente fino alla morte – Il mio cibo è fare la volontà del Padre mio”

L’obbedienza continua (senza interruzione), pronta (senza indugio), totale (senza restrizione).

Disobbedienza di Eva e obbedienza di Maria.

Obbedienza per noi nel “dare a Dio” le preghiere del mattino e della sera; santa Messa nelle domeniche e sacramenti. E “dare a Cesare”, ai rappresentanti di Dio nella società famigliare e in quella civile che a sua volta è obbligata a proteggere i sudditi, e nella società religiosa, la Chiesa. Esempio di Gesù.

A ciascuno il suoi: non prendere in rapine; frodi, non tenere i prestiti; rispetto dell’altrui. Benefici per tutti gli uomini: ci sarà la pace e la tranquillità, disposizioni più bell per raggiungere il bene.

LA FORTEZZA

La fortezza è una virtù che inclina l’uomo a seguire il bene nonostante le difficoltà e le persecuzioni. Il forte sta come torre ferma, in mezzo agli assalti dei persecutori. Maria ss.ma fu la donna forte per eccellenza. Due sono gli atti della fortezza cristiana: intraprendere e sopportare.

Nell’intraprendere sono nemici il timore e l’audacia. Orbene i due atti della fortezza li vediamo brillare in modo singolare nella Vergine.

.L’amore più intenso, gloria di Dio e salvezza delle anime, la spinsero ad intraprendere le cose più ardue e difficili. La visione della Croce non la trattenne dal “Fiat”.

.. Sopportare l’urto delle difficoltà è più difficile che intraprendere. Chi intraprende fa uno sforzo momentaneo; chi sopporta fa uno sforzo continuo. In questo la Madonna fu un modello impareggiabile. Il suo dolore è come il mare, di più esteso, di più profondo, di più amaro. Il contegno presso la Croce ci rivela la fortezza del suo animo. “Stabat Mater” stava in piedi fisicamente e spiritualmente. Regina dei martiri.

Lottare contro le paure che si oppongono al dovere: fatiche, pene, critiche, dispiaceri. Pazienza.

TEMPERANZA

La temperanza o moderazione è quella virtù che modera l’inclinazione al piacere sensibile, specialmente ai diletti o piaceri del gusto.

. Diletti annessi alla nutrizione che conserva la vita dell’individuo.

..Diletti del tatto, annessi all’atto propagatore che serve a conservare la specie. Se questo appagamento avviene oltre i limiti imposti dalla natura e dalla fede, l’uomo si degrada.

La temperanza nobilita, l’intemperanza degrada. L’esempio fulgentissimo di temperanza sia nel gusto che nel tatto è offerto dalla Vergine ss.ma.

A – Temperanza nei piaceri del gusto: non fu presa dalla golosità (amore disordinato dei piaceri della tavola). Non cercò il diletto del nutrimento per se stesso, ma solo come mezzo: né ricercatezza nei cibi, né eccessi; ma praticò il digiuno con vera prudenza.

B – Temperanza nei piaceri del tatto: fu vergine illibata nel corpo e nello spirito. Immune dalla concupiscenza: Regina dei vergini.

Le virtù collegate con la temperanza sono tre: la Castità, l’Umiltà e la Povertà.

Madre castissima: coniuge, vedova virginale.

     CASTITA’, UMILTA’, POVERTA’

Castità verginale: è una castità eroica perché si priva anche di soddisfazioni facili nel Matrimonio.

La Madonna per prima diede al mondo l’esempio di tale perfetta castità. Le donne ebree non apprezzavano tale concetto.

La Madonna fece voto di castità come risulta dal “Come è possibile? Non conosco uomo” (Lc1,34)

“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”

(Mt 5,8) premio “Vedranno Dio”.

L’Umiltà modera il sentimento che abbiamo della propria eccellenza. Confetto dell’umiltà: “Che io conosca me, che conosca te (Dio)”.

Segni dell’ umiltà della Vergine:

. “Piena di Grazia” “ Agli umili dà la Grazia”. L’umile attribuisce a Dio e non più a se stesso tutto ciò che riceva da Dio.

.. “Chi si umilia sarà esaltato . . .” Nessuno dopo Gesù è stato esaltato quanto Maria. La Madonna aveva di sé un baso concetto. Alle parole di elogio dell’angelo “piena di Grazia”, si turbò. Sentimenti.

…Alla proposta di diventare Madre: “Ecco la serva” Serva, mentre viene innalzata a Madre di Dio. “Perché ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1,48). “Tuo padre ed io” (Lc 2,48).

….Amò il nascondimento, non disse nulla a nessuno dei doni ricevuti, apparve una donna qualunque.

…..Si fece vedere solo sul Calvario nell’umiliazione. Umile nella grandezza.

Povertà evangelica, distacco dalle ricchezze e beni della terra, che favoriscono l’intemperanza, come risulta dal Vangelo nella casa, nello sposo, nella nascita di Gesù, nella purificazione.

This entry was posted in Chiese, PERSONE and tagged , , , , . Bookmark the permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gentilmente scrivi le lettere di questa immagine captcha nella casella di input

Perchè il commento venga inoltrato è necessario copiare i caratteri dell'immagine nel box qui sopra