FERMO UFFICIO BENI CULTURALI DIOCESANI. Note di LIBERATI Germano
Le competenze dei vari aspetti dei Beni Culturali ecclesiastici sono sintetizzabili in tre chiare direttrici: inventariazione del patrimonio, conservazione e tutela, valorizzazione.
1 –Inventariazione ai fini di una reale ricognizione e completa conoscenza: comporta un lavoro sul territorio, nelle varie chiese e parrocchie dell’arcidiocesi. Con un corso sono stati preparati gli schedatori e i fotografi. L’ufficio si era venuto fornendo del materiale, delle attrezzature necessarie e delle schede della catalogazione svolta secondo le precise direttive della Conferenza Episcopale Italiana
2 – Tutela e conservazione: comporta un lavoro per individuare gli interventi sulle opere e sull’edilizia di culto con la necessità di provvedere alla sicurezza nelle chiese e negli altri siti. Si procede con le segnalazioni fatte dai sacerdoti mettendo a disposizione l’esperienza, le conoscenze scientifiche e le modalità di accesso ad eventuali contributi statali, regionali, comunali e a quelli previsti dalla CEI.
3 – Valorizzazione: comporta la fruizione di vari beni culturali, come collezioni, piccoli musei, esposizioni, visite, volontariato, propaganda, mostre, iniziative varie affinché il patrimonio storico artistico della arcidiocesi non sia tenuto in abbandono né resti inaccessibile: le opere nate ed esposte al culto ed alla devozione sono patrimonio della comunità ecclesiale e debbono essere fruibili, sia per la conoscenza, sia per l’uso liturgico o per le manifestazioni di devozione.