IL SENSO DEL SACRO. Riflessione di LIBERATI Germano.
<anno 2006. A Sant’Elpidio a mare, di fronte all’altare usato per la sacra Spina del Salvatore>. “Rifletto su un aspetto che mi sta a cuore: sono di fronte ad un altare e per giunta che conteneva una preziosissima reliquia. Provo un sentimento di rammarico al pensiero di quel che era la sua struttura e il suo contenuto e di quel che è seguito in conseguenza dell’età post-unitaria, della politica anticlericale massonica, delle spoliazioni del noto commissario Valerio. Se infatti oggi siamo arrivati a spendere soldi per il restauro e a chiederci come dovesse essere in origine o la causa di questi ruderi e di tanti decenni di abbandono, lo dobbiamo a ciò. Eppure questo altare era luogo di culto e di preghiera, di fede e di devozione.
E’ encomiabile l’interessamento del sindaco, dell’amministrazione, della soprintendenza cui sono grato e di cui apprezzo la sensibilità e l’operosità: tutti segni che in certi ambiti sta avvenendo una inversione di tendenza. Tuttavia, forse perché con l’arte sacra sono quotidianamente a contatto e sulla di essa verte la mia riflessione costante, avverto un certo vuoto in questa operazione. Quest’opera resterà in questo contenitore, sarà oggetto di visite reali guidate, ne saranno illustrate la bellezza, la storia, la iconologia, ma chi ridarà il suo significato a quest’opera – mi si passi l’espressione – dopo lo scempio di questi 150 anni trascorsi?
Chi riuscirà a percepire ed interiormente avvertire il senso del sacro? come recuperare il messaggio per il quale committenza ed artisti si adoperarono? Ogni opera di arte sacra – non mi stanco mai di ripeterlo – non è mai consegnata al solo godimento estetico o non precipuamente: non è mai esornativa, ma funzionale alla fede e alla devozione: e allora come restituirglielo?
Come segno significante, può essere celebrata magari una Messa votiva della passione di Cristo, ricuperando in tal modo il significato e lo scopo originale. Io, ve lo confesso, una brevissima preghiera l’ho fatta”.