Il Vescovo MONS. GAETANO MICHETTI
Nasce a Corridonia (Mc) il 5 marzo 1922. Entra nel Seminario di Fermo nel 1933, dove compie gli studi ginnasiali e liceali fino al 1942. Per le sue spiccate capacità intellettuali, umane e morali ottiene il posto nell’Almo collegio Caprinica, riservato all’arcidiocesi di Fermo. Dal 1943 al 1948 segue gli studi teologici e giuridici presso la Pont. Università Gregoriana, conseguendo la Licenza in S. Teologia e quella in Diritto. Ordinato sacerdote da mons. Norberto Perini il 8 agosto 1948.
Nel 1949 insegna Storia della Chiesa e Diritto canonico presso il Seminario; dal 1953 insegna Diritto canonico e Teologia morale. Nel 1953 viene nominato Abate-parroco nella parrocchia di S. Bartolomeo di Campofilone, continuando la sua attività di insegnante il Seminario. Nel maggio 1961 viene eletto Vescovo di Irenopoli di Cilicia con la funzione di Vescovo Ausiliare di mons. Perini. Nel 1969 viene nominato Coadiutore “sede plena” con diritto di successione del Vescovo di Pesaro mons. Borromeo. Succede per coadiutoria nella sede di Pesar5o il 4 luglio 1975.
Rinuncia al governo della detta diocesi il 3 gennaio 1998. Vive a Corridonia prestando il suo servizio pastorale con dedizione e fedeltà nella Prepositura dei S.S. Pietro e Paolo fino al 2007.
MONS. GAETANO MICHETTI AUSILIARE DI MONS. PERINI
La scelta di un Ausiliare, avanzata da mons. Norberto Perini, ormai anziano e reduce da un delicato intervento chirurgico al papa Paolo VI, cadde immediatamente su d. Gaetano Michetti, appena trentanovenne, ma già ricco di cultura teologica e giuridica e di esperienza pastorale. Il consenso del Clero e del popolo fu generale ed unanime.
Già nel 1956, in occasione del II Concilio Plenario Piceno, presieduto da mons. Perini come Legato Pontificio, don Gaetano Michetti fu da lui scelto come suo consulente teologico e giuridico. Dal 1961 al 1969, sia nel suo ruolo di Ausiliare che nel suo ufficio di Vicario Generale, moltiplicò i suoi contatti con il Clero e con le parrocchie di tutta l’arcidiocesi. Nella fase di preparazione del Concilio Ecumenico Vaticano II furono frequenti i suoi interventi nelle varie zone pastorali e in moltissime comunità parrocchiali per illustrare i temi dell’Assise conciliare e per sottolineare i problemi che il Concilio avrebbe affrontato. Memorabile fu la cerimonia, svoltasi nella chiesa Metropolitana, in occasione del saluto della Chiesa di Fermo ai padri conciliari in partenza per partecipare al concilio. Erano presenti Mons. Perini, mons. Michetti (che era uno dei più giovani di tutti i Padri Conciliari), Mons. Mazzieri, vescovo missionario di Ndola, mons. Nicola Agnozzi, Ausiliare di mons. Mazzieri. Poco prima dell’apertura del Concilio, nella primavera del 1962, si svolse a Fermo il Congresso liturgico Regionale che si concluse con la presenza del card. Giovanni battista Montini. Anima tale importante evento fu mons. Michetti che percorse la Diocesi in lungo e in largo, stimolando le opportune iniziative e orientandole con la sua parola.
Vennero poi gli anni del Concilio (1962-1965); nelle pause dell’assise mons. Michetti si prodigava ad illustrarne i lavori, i dibattiti, le prospettive teologiche e pastorali al Clero e alla gente. Nel periodo post conciliare l’arcivescovo Perini, pur non cogliendone tutta la carica di novità, diede avvio ad una vasta azione per la conoscenza del Documenti conciliari tra il clero e il popolo e diede inbizio ad un accurato lavoro di ricognizione dello stato della Diocesi, i cui risultati venivano illustrati nelle riunioni delle Zone pastorali e nelle assemblee generali dei clero e dei laici impegnati nei vari settori pastorali, assemblee che si tenevano annualmente il 4 ottobre; il fine era quello di adeguare la Chiesa fermana alle esigenze del Concilio. Tale compito fu affidato in particolare al Vescovo Ausiliare e Vicario generale mons. Michetti. Nel gennaio 1964 sul Foglio Ufficiale Ecclesiastico per l’arcidiocesi di Fermo venne pubblicato il testo della Constitutio de Sacra liturgia con brevi osservazioni di commento. Più corposo fu l’intervento per presentare la Costituzione Lumen Gentium; nell’ampio testo vengono sottolineate le novità introdotte dal Concilio e fu pubblicato dal Foglio ufficiale ecclesiastico nel febbraio 1966 (pp. 48-65). L’intervento fu elaborato dall’Ufficio Pastorale diocesano, presieduto da mons. Michetti e doveva servire da punto di riferimento per la settimana di predicazione in preparazione del Giubileo straordinario indetto da Paolo VI.
Interessante è una preziosa, seppur sintetica testimonianza fornita da mons. Gabriele Miola, intelligente e assiduo collaboratore di mons. Michetti, sull’intenso lavoro compiuto in Diocesi nel periodo post conciliare dal 1965 al 1969 in un articolo pubblicato nel foglio di Coordinamento Pastorale che reca il titolo Il Concilio e il post Concilio in Diocesi: Memoria e pastorale (n. 18, 15 novembre 2002, pp. 12-13).
Alla domanda Cosa ci fu in Diocesi dopo il Concilio?, risponde: All’inizio si sentì l’impegno di farlo conoscere. Ricordo che mons. Perini, anche se diceva apertamente che i testi del Concilio non gli piacevano molto perché mancavano di chiarezza (non c’erano infatti le definizioni e i relativi anatemi come in tutti i testi conciliari precedenti fino al Vaticano I), incaricò tuttavia il Vescovo Ausiliare mons. Michetti con alcuni insegnanti del Seminario di parlare il Diocesi dei testi conciliari e di farli conoscere. Facemmo un gran girare per vicarie e zone pastorali, ma si capì che la presentazione dei Documenti difficilmente poteva scalfire una mentalità acquisita; nutriva però una speranza diffusa, ma non approntava cambiamenti perché non se ne tiravano le conseguenza pratiche. Ma questo era largamente prevedibile. A quel gruppo però, guidato tenacemente da mons. Michetti, va ascritto il merito di aver fatto conoscere i contenuti dei Documenti conciliari.
Nel 1967 mons. Michetti fu l’anima delle celebrazioni svoltesi in Diocesi per il XXV di episcopato di mons. Perini. Fu quella un’occasione per compiere nelle parrocchie della Diocesi un intervento per approfondire i contenuti dei Decreti conciliari.
Non è facile documentare con precisione, ma è ampiamente prevedibile l’intensa attività magisteriale svolta da mons. Michetti nelle numerose parrocchie dell’Arcidiocesi in occasione di feste, conferimento di Cresime e varie manifestazioni religiose, per le quali era sempre generosamente disponibile. Così come furono intensi e frequenti i contatti con i sacerdoti che si rivolgevano a Lui per consiglio e per la soluzione di delicate situazioni spirituali e di problemi pastorali. I suoi consigli e la sua parola erano ricercati per la carica umana e per la profonda spiritualità del suo tratto e per la sua costante accoglienza fraterna.