ALESSANDRO BORGIA Dati biografici essenziali (1682-1764) Scheda di TASSI Emilio
Alessandro Borgia nacque a Velletri il 6 novembre 1682 da una famiglia patrizia iscritta all’alta nobiltà della città; il padre era Clemente Erminio e la madre Cecilia Carboni.
Nel 1695, a tredici anni, fu inviato dai genitori a Roma presso lo zio Giovanni Paolo Borgia, canonico della cattedrale di Velletri per completare i suoi studi per la durata di dodici anni. Ricevette una formazione culturale molto ampia ed accurata che abbracciava gli studi letterari, filosofici, scientifici e giuridico – teologici; essi culminarono con la laurea il utroque jure conseguita al Collegio della Sapienza a Roma.
Nel 1701 decise di entrare nella vita clericale ricevendo la Tonsura e gli Ordini minori e nel 1703 dal papa Clemente XI ebbe le prime tre prebende ecclesiastiche: l’abbazia della SS. Trinità, la cappellania di Conca e il chiericato nella chiesa di S. Maria del Trivio. Tali benefici semplici gli furono conferiti in quanto appartenevano per diritto di patronato al parentado della famiglia Borgia.
Nel 1706, dopo aver ricevuto a Velletri l’Ordine del suddiaconato e quindi aver scelto la vita ecclesiastica, fu scelto da mons. Giovanni Battista Bussi, come segretario ed Uditore e lo seguì a Colonia, dove era stato inviato come Nunzio in Germania, Legato pontificio nelle regioni renane e Superiore delle Missioni in Olanda.
Nel 1710 da Bussi fu ordinato diacono e nel 1712, allorché mons. Bussi fu creato cardinale e arcivescovo di Ancona, fu incaricato da Clemente XI di reggere la Nunziatura di Colonia, fino all’arrivo del nuovo Nunzio e di espletare ad interim tutti gli altri incarichi in qualità di amministratore Apostolico. Rimase ancora in Germania fino al 1714 allorché arrivò il nuovo Nunzio mons. Archinti.
Nel marzo del 1714 lasciò la Germania e arrivò a Roma nel maggio dello stesso anno. In ottobre fu inviato come governatore della città di Assisi.
Nel dicembre del 1715 ricevette l’ordinazione sacerdotale. Fu lo stesso Clemente XI a consigliargli tale scelta perché intendeva elevarlo all’episcopato. Infatti nel 1716 Alessandro fu nominato vescovo di Nocera dell’Umbria e vi restò fino al novembre del 1724.
Nel 1719 il Papa lo pregò di assumere in qualità di Internunzio la Legazione pontificia presso la Corte dell’Impero cinese. Egli però rifiutò il prestigioso incarico per le difficoltà che presentava la missione a causa dei profondi contrasti esistenti sullo spinoso problema dei riti cinesi tra i missionari di Propaganda Fide e quelli dei Gesuiti, ma anche per i profondi dissidi esistenti tra l’Imperatore della Cina e il Re del Portogallo per Macao.
Il 20 novembre 1724 dal nuovo papa Benedetto XIII, suo grande amico e convinto estimatore, fu nominato arcivescovo metropolita di Fermo. Nel febbraio successivo, dopo aver incaricato suo fratello minore Fabrizio a prendere in suo nome possesso della nuova sede, fece il solenne imgresso nella nuova sede.
Le vicende vissute a Fermo e la sua ampia e molteplice attività svolta nella sua nuova diocesi sono ampiamente descritte nella Cronaca che, cominciata a dettare nel 1741, inizia dai primordi del suo episcopato fermano e giunge fino al 1758. Così come le vicende della sua esperienza episcopale a Nocera Umbra vengono narrate nella Cronaca della Chiesa di Nocera che abbraccia il periodo che va dal 1714 al 1724. Anche il periodo che abbraccia gli anni 1707 – 1713 trova riscontro in molti documenti che si trovano nella Biblioteca Apostolica Vaticana e nell’Archivio Segreto Vaticano.
A partire dal 1759 la malattia lo costrinse ad un’attività sempre più ridotta. Morì a Fermo il 14 febbraio 1764; la sua salma fu tumulata nella cripta della Cattedrale di Fermo in un loculo da lui stesso fatto preparare di fronte all’altare dei S. Alessandro, che la tradizione fermana considera primo vescovo di Fermo.