Sa più il Papa ed un contadino, che il Papa solo.
Sa più un matto a casa sua che un savio a casa d’altri.
Saetta prevista vien più lenta.
Saggiamente si governa chi fugge i dadi e la taverna.
San Silvestro ad ogni anno mette il capestro.
Salute e libertà, beato chi ce l’ha.
Salute senza denaro è mezza malattia.
Salvati il collo che la gambe si fanno di legno.
San Pietro non fa entrare in Paradiso gente che non ha colore in viso.
Santo è grande e il miracolo piccolo.
Santo in chiesa, diavolo in casa.
Sarai re, se operi bene.
Savio è colui che impara a spese altrui.
Sbaglia chi crede che il dare sia cosa facile.
Sbaglia il prete sull’altare, e il contadino nell’arare
Sbagliando si impara.
Scalda più amore che mille fuochi.
Scarpa larga e tasche piene, piglia il mondo come viene.
Scarpe, guanti e berretti meglio più larghi che più stretti.
Scherza con i fanti, ma lascia stare i Santi.
Scherzando si arriva alla rissa.
Schiaffo di madre non lascia livido.
Scirocco oggi tira, domani scrocca.
Scure, scure all’albero caduto.
Se a settembre canta la cicala, non comprar merce che il prezzo cala.
Se al mattino bevi vino, di giorno ti comporti da cretino.
Se alla necessità non dai quello che chiede, te lo rapisce.
Se alle offese vuoi rimediare, le devi soltanto dimenticare.
Se all’impiccato si spezza la fune, la grazia è fatta.
Se avete bisogno di una mano, la trovate alla fine del vostro braccio.
Se brucia la casa del tuo vicino, porta l’acqua a casa tua.
Se bussano alla porta uscieri e notai, in casa sono guai.
Se cade a terra il fuso, subito dopo passa lo sposo.
Se cade un signore s’è scivolato, se cade un poveretto s’era ubriacato.
Se casca un signore s’è ‘nciampatu, se casca un purittu è ‘mbriacu !
Se castighi i malfattori, tutti gli altri son migliori.
Se castighi la cagna, il cane se ne sta in cuccia.
Se c’è il sole e tutti dicono che piove, apri l’ombrello.
Se chiami matti a coglier pesche, essi vengono con le pertiche.
Se ci metti sale e olio, diventa buona ogni foglia !
Se col vicino fai un patto, coll’amico fanne quattro.
Se con un sordomuto tu ragioni , non usar la voce ma le mani.
Se con uno fai un patto, con un amico fanne quattro.
Se corti o lunghi, gli anni si misurano dagli affanni.
Se dai l’orzo al mulo, calcia più forte.
Se dal cielo cadono macine non serve avere un tetto.
Se devi mietere non devi guardar le nuvole.
Se dici alla donna che è bella, il diavolo glielo ripeterà mille volte.
Se dici un’offesa presto ne sentirai un’altra.
Se Dio stermina i cavoli vuol castigare le lepri.
Se Dio ti dà le noci, non pretendere che te ne schiacci.
Se Dio ti vuole aiutare, fino a casa ti viene a trovare.
Se dispicchi l’impiccato, ti impiccherà.
Se dorme il debitore, non dorme il creditore.
Se fai arrossire un amico, lo perdi.
Se hai il portafoglio grosso, molti amici ti saltano addosso.
Se hai male a la panza mangia aglio in abbondanza.
Se hai male a la testa aggiungi aglio a la minestra.
Se hai piena la borsa, fai ballare pure l’orsa.
Se hai un nemico, fallo Sindaco.
Se i primi hanno creanza, anche gli ultimi empiono la panza.
Se i saggi non errassero, gli stolti morirebbero di fame.
Se il cavallo è buono e bello, non guardar la razza o il mantello.
Se il corpo si frusta, il carattere si aggiusta.
Se il culo manda vento, lo speziale non è contento.
Se il diavolo trova un vizioso, subito gli dà da fare
Se il gallo è muto, pollaio ti saluto.
Se il lupo muore, le pecore non vanno al funerale.
Se il matrimonio durasse un anno, tutti si mariterebbero.
Se il matto tacesse, parrebbe savio.
Se il piccolo parla, il grande ha parlato.
Se il potente caca in piazza, nessuno lo vede.
Se il Signore non ci aiuta e ci riveste, mostreremo i coglioni come le bestie.
Se il somaro raglia vuole la somara e non la paglia.
Se il tuo vicino ti odia, chiudi la porta della tua casa.
Se il vizio non si cura, presto diventa natura.
Se in casa c’è abbondanza, dormi per terra.
Se in paese c’è una buona moglie, ciascuno crede che sia la sua.
Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti.
Se Jesi avesse un porto, Ancona sarebbe un orto.
Se la chiesa sa di morto, la canonica sa d’arrosto.
Se la formica si affretta, pioggia aspetta.
Se la fortuna ti vuole aiutare, anche con una cesta puoi nuotare.
Se la greppia è vuota, i cavalli tirano calci.
Se la luna ti protegge, non curarti delle stelle.
Se la lussuria facesse ragliare, sarebbe un raglio universale.
Se la madre scivola, la figlia cade.
Se la miseria entra dalla porta, l’amore scappa dalla finestra.
Se la montagna mette il cappello, vendi la capra e compra il mantello.
Se la morte non ci minchiona, l’Anno Santo andremo a Roma.
Se la pentola bolle accorrono molti falsi amici.
Se la somara fa cagnara, la soma se sfascia.
Se la tua casa ha tegole di vetro, non tirar sassi al tuo vicino.
Se la zuppa è buona il cane lecca la ciotola.
Se l’abate porta i dadi, il gioco è lecito
Se l’Africa pianse, l’Italia non rise.
Se l’asino si gratta, il barile si sfascia.
Se le campane suonano a morto, nei tegami del prete c’è l’arrosto.
Se le cose si potessero fare dieci volte, anche gli asini sarebbero bravi.
Se le donne fossero d’oro, non varrebbero un quattrino.
Se le donne fossero d’oro non varrebbero quello che valgono.
Se le donne fossero d’oro, non varrebbero un quattrino.
Se l’invidia fosse febbre, tutto il mondo l’avrebbe.
Se lo sfortunato si mette a far cappelli, nascono tutti senza testa.
Se lo vuol la moda, pure le scimmie vanno con gli zoccoli.
Se l’occhio non ammira, il cuore non sospira.
Se mai si comincia, mai si finisce.
Se manca un cavallo, non si può far pariglia.
Se metti i piedi a caso, puoi sbattere col naso.
Se metti la giovane vicino al vecchio, metti pure la culla vicino al letto.
Se mi fa male il fico, quando caco te lo dico.
Se morissero i coglioni, il mondo sarebbe vuoto.
Se ne vanno gli amori e restano i dolori.
Se nell’attraversare un fiume non vedi il fondo, manda avanti il pellegrino.
Se non c’è chi guasta, non c’è chi aggiusta.
Se non ci fosse il “se” e il “ma” si sarebbe tutti ricchi.
Se non hai buone fonti, stai attento a quel che racconti.
Se non la ungi, la ruota non gira.
Se non sai nuotare, non buttarti in mare.
Se non sai quel che vuoi, devi prendere quel che viene.
Se non si crede alla bontà, il mondo mai cambierà.
Se nonno portava le ruote, era un carretto.
Se nutri un serpe in seno, ti renderà veleno.
Se occhio non mira, il cuore non sospira.
Se offesa, morde anche la pecora.
Se offri alloggio ad un prepotente, ti caccia da casa il dì seguente.
Se ogni cornuto fosse un lampione, il mondo sarebbe tutto illuminato.
Se ognuno portasse in piazza la sua croce, ritornerebbe a casa con la sua.
Se parli col cuore, anche i sordi ti sentono.
Se pensi perdi l’occasione.
Se per strada vai contromano, rischi di non arrivar molto lontano
Se piace il frate, piace anche il convento.
Se piangi sul latte versato, aggiungi solo bagnato al bagnato.
Se quattrini non si conta, a cavallo non si monta.
Se ragioni sull’amore, perdi la ragione.
Se ridi, tutto il mondo ride; se piangi, piangi solo.
Se rivesti bene un bastone, lo fai diventare come un pavone.
Se rubare fosse una virtù ci vorrebbe un altro Paradiso.
Se scacci un cane tirandogli un osso, non te lo leverai mai più di dosso.
Se scaldi una serpe in seno, ti renderà veleno.
Se segui il corvo ti porta alla carogna.
Se sei come ieri, sei meno di ieri.
Se si beve vino, tutte le bocche parlano latino.
Se si fa contro voglia, ogni cosa è difficile.
Se si pensa a fare anziché a star bene, si finisce per star meglio.
Se si rompe il manico non si getta via la scure.
Se son più passi che bocconi, è un divertimento da coglioni.
Se sputi in cielo ti ritorna in faccia.
Se suona l’orologio e la campana, vi è un morto che chiama.
Se svelto è chi fugge, più furbo chi acciuffa.
Se ti comporti da onesto, Dio farà il resto.
Se ti devi mettere in fila, mettiti dove ti tocca.
Se ti donano una mucca, corri con la fune.
Se ti nuore il padre ti appoggi sul ginocchio della mamma, se ti muore la mamma ti appoggi sullo scalino.
Se ti risparmia il fulmine non far caso al tuono.
Se tira vento e abbaia il cane, stai in casa e non uscire.
Se tiri troppo, la corda si spezza.
Se torbidi l’acqua, poi non la puoi bere.
Se trovi un amico nuovo, non ti dimenticare del vecchio.
Se tutti dicono che sei un asino, ti conviene ragliare.
Se un cane mangia l’altro è grossa la carestia.
Se un cieco guida un cieco, cadono nel fosso.
Se un poveretto fa un passo falso, in molti l’aiutano a cadere.
Se una capra entra nell’orto, in un attimo tutto è morto.
Se una cosa è possibile devi farla, se è impossibile devi provare a farla.
Se ungi va, se non ungi sta.
Se unita non è alla saggezza, dono assai funesto è la bellezza.
Se uno è morto, non è detto che è campato.
Se uno fosse indovino, sarebbe ricco.
Se uno legge e non capisce, è meglio che dorme.
Se uno per bugiardo è conosciuto, se anche dice il vero non è creduto.
Se vede una forca il ladro si segna.
Se vedi correre il pigro gli va a fuoco casa.
Se vedi un lupo ed un greco, tieni il lupo e ammazza il greco.
Se vesti bene una colonna, a molti sembra una madonna.
Se volete esser sani, spesso lavatevi le mani.
Se vuoi arrivare al mare, segui il fiume.
Se vuoi capire un fratello, cammina prima sette giorni con le sue scarpe.
Se vuoi che uno t’ami, fa che sempre ti brami.
Se vuoi comprare a buon mercato, compra da uno spiantato.
Se vuoi dormire male, prima leggi il giornale.
Se vuoi essere amato, ama.
Se vuoi fare una buona cura, mangia frutta e poi verdura.
Se vuoi fregare la vicina, tardi la sera e presto la mattina.
Se vuoi le pagnotte grosse te le devi fare a casa.
Se vuoi mangiare il pane, non star seduto sopra il forno.
Se vuoi mantenere gli amici, sta attento a quello che dici.
Se vuoi mordere il vicino, prima misura i tuoi denti.
Se vuoi ottener quello che chiedi, bussa sempre con i piedi.
Se vuoi riempire il letto, moglie giovane e marito vecchio.
Se vuoi scoprir la frode, inizia dal custode.
Se vuoi star bene sempre, fatte frate.
Se vuoi star bene un anno, ammazza il maiale
Se vuoi un buon parere, ricorri sempre a gente di mestiere.
Se vuoi una pelle sana, sotto il cotone e sopra la lana.
Se vuoi vivere beato, non ripensare mai al passato.
Se vuoi vivere e star bene, piglia il mondo come viene.
Se vuoi vivere felice, non ti curar di quello che la gente dice.
Se vuoi vivere sano, cena presto e mangia piano.
Secondo il carro è da fare il carico.
Secondo la misura che tu fai, sarai misurato dagli altri.
Segreto confidato non è più segreto.
Segreto confidato, segreto pubblicato.
Segreto di due, segreto di Dio; segreto di tre, segreto di nessuno.
Sei partito in baule e tornato in valigia.
Sembra sempre più bello ciò che è novello.
Sembra strano, ma in Paradiso non si incontra un sagrestano.
Sempre alla fine si paga il conto.
Sempre è da difendersi con le unghie e col becco.
Sempre il grazie è uguale a chi lo regge.
Sempre la stessa minestra manda il marito all’osteria.
Sempre manca la prudenza quando più ne abbiamo bisogno.
Sempre si canta di cuore, quando si è pieni d’amore.
Sempre stenta chi non si accontenta.
Sento Socrate dire che condimento del cibo è la fame; delle bevande, la sete.
Senza ago, il sarto non cuce.
Senza ali nessuno può alzarsi in volo.
Senza baruffa l’amore fa la muffa.
Senza batacchio e corda, ogni campana è sorda.
Senza Cerere e Bacco l’amore è sempre fiacco.
Senza controllo tutto va a rotta di collo.
Senza denaro è muto anche l’oracolo di Apollo.
Senza fatica e pena, non si raccoglie orzo e avena.
Senza il “se” e senza il “ma” si sarebbe tutti ricchi.
Senza impegno non basta l’ingegno.
Senza invidia disse l’asino, quando vide scannare il porco.
Senza la gelosia l’amore se ne va via.
Senza la moglie lato, l’uomo non è beato.
Senza lingua non vale una stringa.
Senza l’umiltà tutte le virtù sono vizi.
Senza miele non si piglia mosche.
Senza moglie al lato l’uomo non è beato.
Senza niente, si fa niente.
Senza paga non c’è arte.
Senza speranza si diventa eroi.
Senza umiltà tutte le virtù sono vizi.
Servitori e cani da caccia in vecchiaia ognuno li scaccia.
Servizio per servizio fa buon vicinato.
Servo di altri si fa, chi rivela un segreto a chi non lo sa.
Settembre o porta via i ponti o secca le fonti.
Si minaccia meglio da lontano.
Si balla bene assai se la fortuna non manca mai.
Si balla male con gli zoccoli.
Si batte sempre col dito che duole.
Si castiga il cane e pure il lupo, ma mai l’uomo cornuto.
Si crede per quello che si vede.
Si deve credere più agli occhi che agli orecchi.
Si dice il peccato, ma mai il peccatore.
Si dimostra gran buffone, chi si vanta senza ragione.
Si dona a occhi chiusi e si riceve a occhi aperti.
Si è sempre tolto e mai metto, si svuota ogni cassetto.
Si era mica una tigre, procurati la frusta.
Si fa più strada con un mese a cavallo, che con tre asini in un anno.
Si gioca per vincere.
Si gioca sempre per vincere.
Si impiccano i ladrucci e si onorano i ladroni.
Si nasce piangendo e non si muore ridendo.
Si nascondono in fondo al mare, le perle più belle e più rare.
Si pente sinceramente colui che si pente senza testimoni.
Si pigliano più mosche con una goccia di miele che con un barile di aceto.
Si porta il cavolo in mano ed il cappone sotto il pastrano.
Si predica bene e si razzola male.
Si può imporre una legge, ma non la prudenza.
Si può nascondere la verità, ma non il rimorso.
Si può pensare quello che si vuole, ma non si può dire quello che si vuole.
Si può pensare quello che si vuole, ma non si può dire tutto quello che uno pensa.
Si smette di ballare se la fortuna viene a mancare.
Si sputa nel piatto dove si è mangiato.
Si stanca prima il pestello che il mortaio.
Si tenga in briglia la donna che per amor si piglia.
Sia del cavallo che dal mulo, stai tre passi lontano dal culo.
Sia il bugiardo che l’uomo sincero, dopo morti vanno al cimitero.
Sia nel dubbio che nel male, chiedi aiuto a San Pasquale.
Siamo padroni delle parole non dette, e schiavi di quelle fatte uscire dalla bocca.
Siamo tutti una gente, ma non siamo tutti una mente.
Sicuramente è matto chi mette il guinzaglio al gatto.
Sinistra o destra, è la stessa minestra.
Sofferenza condivisa, è sofferenza dimezzata.
Soffri il male e aspetta il bene.
Soldi e cazzotti si contano due volte.
Sole di vetro, aria di fessura portano l’uomo alla sepoltura.
Soli non si starebbe bene nemmeno in Paradiso.
Solo a miracolo fatto il Santo viene creduto.
Solo Dio sa quel che fa.
Solo i matti non cambiano idea.
Solo il barbiere può far bello il guscio del cervello.
Solo il fesso dalla bocca del cane vuol levare l’osso.
Solo il sole passa sopra il fango e non si sporca.
Solo la fame stana il lupo.
Solo la fame vince l’amore.
Solo la miseria non è invidiata.
Solo la miseria non teme l’invidia.
Solo la morte è giusta dispensiera di gloria.
Solo la mosca riesce a mangiare nel piatto del Re.
Solo la necessità muove gli ignavi.
Solo un vecchierello vede da lontano un tranello.
Solo una volta si indossa un vestito nuovo.
Soltanto uno scemo, può portare vasi a Samo.
Sono da temere coloro che fingono umiltà e parlano poco.
Sono più i casi che le leggi.
Sono sempre gli stracci che vanno all’aria.
Sono sempre ottime spose le ragazze spiritose.
Sopporta chi ti biasima e scappa da chi ti loda.
Sopporta e non biasimare quello che non puoi cambiare.
Sopra l’asino scorticato si posano tafani e mosche.
Sor prudenza morì di vecchiaia.
Sotterrata la mia testa, vada in culo chi ci resta.
Sotto consiglio non richiesto gatta ci cova.
Sotto i ricci ci stanno i capricci.
Sotto il buon prezzo ci cova la frode.
Sotto la bianca cenere cova la brace ardente.
Sotto la cenere morta si nasconde il fuoco vivo.
Sotto la pelle di agnello spesso si cela pensiero di lupo.
Sotto maltempo e tasse si va ad orecchie basse.
Sotto un buon prezzo ci cova la frode.
Sotto uno sporco mantello, spesso si trova la sapienza.
Spada cosparsa di miele, ferisce e fa più male.
Sparagna, sparagna, viene la gatta e se lo magna.
Specchiati e rifletti sui tuoi difetti.
Spenta la candela non c’è né bianca né nera.
Speranza e disperazione, questa è la vita.
Speranza lunga, infermità di cuore.
Speriamo che duri col pane fresco ed i fichi maturi.
Spesso beltà e follia, si fanno compagnia.
Spesso chi ha titoli, non ha meriti.
Spesso è l’occhio quello che mangia.
Spesso il rimedio è peggiore del male.
Spesso ragiona meglio il cappello che la testa.
Spesso sbatte il muso chi mette il piede a caso.
Spesso un bel cappello copre un corto cervello.
Spesso una cantina è a metà strada tra l’ospedale e la prigione.
Spesso una diga cede dove uno meno crede.
Sposare una vedova e fatica doppia.
Sta attento all’acqua cheta ed al cane silenzioso.
Sta lontano dal fuoco se hai la coda di paglia.
Sta più vicino il dente che il parente.
Staccio, mio staccio, quel che mi fai, io ti rifaccio.
Star zitto è la saggezza dello sciocco.
Stimarsi saggio è principio di pazzia.
Stolto è quell’avaro che mostra il suo tesoro.
Stucco e pittura e il falegname fa bella figura.
Stupido il gatto che lascia stare il topo per correre dietro ad un insetto.
Su epitaffi e manifesti non esistono disonesti.
Su la terra nera ci nasce il grano, su quella bianca ci piscia il cane.
Sui confini i più grossi ladri, predoni ed assassini.
Sul bancone del macello, tutte le vacche diventano vitello.
Sul futuro niente è scritto, quindi spera e tira dritto.
Sul letto dorme male chi ha le colpe per guanciale.
Sul mio uscio che è dei legno, entro solo chi ne è degno.
Sulla barca dei matti l’artista ha il posto d’onore.
Sulla porta del convento è scritto: benedetto chi porta e salute a chi parte.
Sulla tomba cresce presto l’erba.
Sulla tua ira non deve tramontare il sole.
Sull’asino scorticato, si accaniscono le mosche.
Sulle chieriche non piove, non grandina e non tira vento.
Sulle soglie infelici, l’erba mette le radici.
Suocera in nuora, tempesta e gragnola.
Suocere e cognate sono spine avvelenate.
Suon di campana non scaccia la cornacchia.
Suonatori e carrettieri, bevitori e puttanieri.
Svelto è chi scappa, furbo ci arraffa e tonto chi resta.
Tacendo non si offende nessuno.
Taci quel che dai, e parla di quel che ricevi.
Tale il padre, tale il figlio.
Talvolta basta e avanza aver un po’ di tolleranza.
Talvolta è più eloquente il tacere che il parlare.
Tante ciarle e pochi fatti.
Tante volte si bastona il cane per fare insulto al padrone.
Tanti cervelli, tanti pensieri.
Tanti vanno alla forca senza peccati e senza colpa.
Tanto arriva chi corre quanto chi zoppica.
Tanto è annegare nel mare che nel fosso.
Tanto è ladro chi ruba, quanto chi tiene il sacco.
Tanto guadagno, tanto me magno, disse il ragno.
Tanto rumore, ma poca lana.
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.
Tardi fa chi si confessa al boia.
Tardi si risparmia, quando non si ha più.
Tempesta di montagna, non bagna la campagna.
Tempo passa e la morte viene, guai a chi non ha fatto bene.
Tempo perduto mai più si riacquista.
Temporali e dispiaceri da vicino son più neri.
Terremoto di notte, o carestia o morte.
Tesoro nascosto non serve a nessuno.
Testa d’asino non viene mai bianca.
Testa saggia, lingua corta.
Tieni a caro il vino amaro: sarà un buon aceto.
Tieni di conto il piffero che la suonata è lunga.
Tiepida lode, mezzo disprezzo.
Tira più un pelo di fica che dodici elefanti.
Tocca sempre agli scalzi camminare sulle spine.
Tollera i birbanti, ma combatti i delinquenti.
Tolta la fame si predica bene il digiuno.
Tomba preparata, morte ritardata.
Tra acqua e carbone, mai c’è stata comprensione.
Tra cani grossi non ci si morde.
Tra cocchieri mai frustate.
Tra due litiganti, il terzo gode.
Tra gli amici migliori, nascono i traditori.
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Tra l’uscio e il muro e tra denti di cani non mettere mai le mani.
Tra mogli e mariti, carezze e litigi.
Tra moglie e marito non mettere il dito.
Tra prendere e lasciare, occorre ben pensare.
Tra suocera e nuora il diavolo ci lavora.
Tra tanti pareri ci possono stare quelli veri.
Tramontana che non pulisce, porta pioggia e non fallisce.
Tre asini e un ignorante fanno quattro bestie.
Tre cose fanno l’uomo ricco: guadagnare non spendere, promettere e non mantenere, accattare e non rendere
Tre D rovinano l’uomo: diavolo, denaro e donna.
Tre donne ed un passero fanno un mercato.
Tre figlie e una madre, quattro diavoli per un padre.
Tre passeri sopra uno stecco, prima o poi si dan di becco.
Tre traslochi fanno più danni di un grande incendio.
Tre volte buono vuol dire bischero
Trentadue denti non riescono a tenere a bada una lingua.
Trista è quella casa dove nessuno bussa.
Trista è la casa dove girano topi magri.
Trista è quella casa ove la gallina canta ed il gallo sta zitto.
Trista è quella casa ove non entra mai nessuno.
Tristo abate, tristo frate.
Tristo è quel padrone che viene morso dal suo cane.
Tristo quel cane che si lascia prendere la coda in mano.
Troppa abbondanza è un castigo di Dio.
Troppa carne al fuoco o brucia o cuoce poco.
Troppa confidenza, toglie riverenza.
Troppa elemosina rompe la bisaccia.
Troppa modestia è orgoglio mascherato
Troppe candele provocano l’incendio della chiesa.
Troppe chiacchiere, troppi pidocchi.
Troppe promesse diminuiscono la fiducia.
Troppi cuochi bruciano l’arrosto.
Troppi cuochi fanno la minestra salata.
Troppi cuochi guastano la cucina.
Troppi vogliono salire sul carro del vincitore.
Troppo dormire fa impoverire.
Troppo facile non piace a nessuno.
Troppo vino e troppo sdegno, rivelano ogni disegno.
Trotto d’asino dura poco.
Trulli, trulli: i figli chi li ha fatti se li culli.
Tutte le case hanno qualche tegola rotta.
Tutte le cose belle sono rare.
Tutte le cose storte le raddrizza la morte.
Tutte le cose trine sono perfette.
Tutte le volte che si ride si toglie un chiodo alla bara.
Tutte le zucche stanno a galla.
Tutti bravi a far progetti, ma pochi a metterli in effetti.
Tutti corrono in aiuto del vincitore.
Tutti gli affanni si mitigano col passare degli anni.
Tutti gli asini si somigliano.
Tutti hanno forza sufficiente per sopportare il male altrui.
Tutti hanno occasione di fare una buona azione.
Tutti i cantori sono buoni bevitori.
Tutti i gusti sono gusti
Tutti i mestieri danno pane.
Tutti i nodi vengono al pettine.
Tutti i santi non fanno miracoli.
Tutti i vizi invecchiano, l’avarizia è sempre giovane.
Tutti li mesi cambia la luna, e ogni giorno se ne impara una.
Tutti mestieri danno da mangiare.
Tutti non possono stare a messa vicino al prete.
Tutti per uno, uno per tutti.
Tutti siamo di creta e Dio il vasaio.
Tutti son capaci di fare un bel progetto, ma pochi riescono a realizzarlo.
Tutti son generosi con la roba altrui.
Tutti sono bravi quando il nemico fugge.
Tutto arriva a chi non ha fretta e si dà da fare mentre aspetta.
Tutto ciò che porti scritto sulla fronte, viene letto.
Tutto ciò che vien dal cuore, ritorna al cuore.
Tutto è fumo e vento fuorché l’oro e l’argento.
Tutto fai, ma la casa con due porte mai.
Tutto fumo e niente arrosto.
Tutto il gregge si guasta per la rogna d’una pecora.
Tutto il male non vien per nuocere.
Tutto il mondo è un paese.
Tutto il vero non è ben detto.
Tutto obbedisce al denaro.
Tutto si accomoda fuorché l’osso del collo.
Tutto si cura tranne la paura.
Ulisse prima lo fece e poi lo disse.
Un anno fattore e mi faccio signore.
Un asino anche se è carico d’oro, non è ricco.
Un asino in cattedra, viene deriso.
Un asino trova sempre un altro asino che lo ammira.
Un asino vale l’altro.
Un bambino è un amore diventato visibile.
Un bastone storto, fa camminare dritti.
Un bel discorso non fu mai lungo.
Un bel mestiere non te lo toglie nessuno.
Un bel morir tutta la vita onora.
Un bel tacer non fu mai scritto.
Un bella cappa può coprire una grossa gobba.
Un bell’aspetto è una raccomandazione unta.
Un bravo campanaro suona tutte le campane.
Un bravo medico ha sempre un balsamo per ogni ferita.
Un bravo medico non dà solo sciroppi dolci, ma anche pillole amare.
Un bravo porco sa come sospirare.
Un buon consiglio non va lodato, ma va seguito.
Un buon cuoco assaggia sette volte.
Un buon modo per rovinarsi è quello di dimenticare.
Un buon nome è un grosso patrimonio.
Un buon risultato sempre ottiene, chi fa adagio e bene.
Un caldo focherello, è gradito dal ricco e dal poverello.
Un cane nero non può essere lavato, tanto da farlo diventare bianco.
Un cane resta cane anche se viene allevato dai leoni.
Un capello alla volta e si diventa calvi.
Un cappello non sta bene su tutte le teste.
Un carattere brutto, prima o poi rovina tutto.
Un carro di chiacchiere non paga una lira di debito.
Un caso non fa legge.
Un cattivo cane rode una buona corda.
Un cattivo ne fa un altro.
Un cavallo di razza si comanda con l’ombra della frusta.
Un cervello in dissesto, mai risana tanto presto.
Un cesto vada, un cesto venga se vuoi che l’amicizia si mantenga.
Un coltello affila l’altro.
Un consiglio sano non è mai invano.
Un contadino frega cento fattori.
Un contadino in piedi è più grande di un potente in ginocchio.
Un cuoco sazio non cucina bene.
Un cuore duro si commuove solo con il bastone.
Un diavolo scaccia l’altro, ma uno ne resta.
Un diavolo scaccia l’altro.
Un diavolo solo non fa l’Inferno.
Un dolce canto molti ne ha ammaliati.
Un dolce risposta, rompe l’ira.
Un dovere facile non è più un dovere.
Un ebreo povero non può più fare l’usuraio.
Un esempio non fa regola.
Un fico non darà mai nespole.
Un fiume è grande quando non riesci ad attraversarlo.
Un frate barbone è fatto da: un sacco, un cordone ed un birbaccione.
Un frate per la fretta fece un bel bambino
Un giuramento distrugge l’altro.
Un giuramento distrugge sempre il precedente.
Un grande uomo pare un cece in Duomo.
Un grosso peccato, non resta mai celato.
Un ladro non chiama mai ladro un altro ladro.
Un legno non fa fuoco, due ne fanno poco, tre e lo fanno tale che ognun si può scaldare.
Un male ed un frate rare volte soli.
Un male tira l’altro.
Un mare di parole vale meno di una goccia di fatti.
Un nano tra i nani non è più un nano.
Un nemico e troppo e cento amici sempre pochi.
Un nemico è troppo, e cento amici non bastano.
Un oggi e meglio di dieci domani.
Un orecchio sordo ammutolisce tante lingue.
Un ospite lieto non è di peso per nessuno.
Un passo lento onora il compagno.
Un pazzo per casa, una croce per chiesa.
Un pelo di donna rimorchia in mare un bastimento.
Un piccolo dono può produrre grandi effetti.
Un piccolo errore porta la nave lontano.
Un po’ a piedi, un po’ a cavallo si arriva prima su al castello.
Un po’ di sale col pane, basta a far passar la fame.
Un prepotente esagerato, presto finisce carcerato.
Un sacco vuoto non sta dritto.
Un saluto senza cesto non piace neanche a Cristo.
Un santo non può fare tutte le grazie.
Un seme cattivo non manca mai tra la buona semente.
Un soldo di stima vale più d’un sacco di denari.
Un sorriso e due canti, rallegra tutti quanti.
Un testa savia ha la bocca chiusa.
Un testa senza sale non fa bene e non fa male.
Un uomo ammogliato e un uccello in gabbia.
Un uomo di paglia vuole una donna d’oro.
Un uomo è buono quando rende più buoni gli altri.
Un uomo fra due dame fa la parte di un salame.
Un uomo ozioso è il capezzale del diavolo.
Un uomo senza carattere è come un soldato senza armi.
Un uomo senza roba, è una pecora senza lana.
Un uomo vero, parla sempre sincero.
Un uomo vizioso è il capezzale del diavolo.
Un vagone di chiacchiere non sfonda una porta.
Un vecchio proverbio. caro al potere, dice che la forza sta nell’avere.
Un vestito di guai, non si logora mai.
Un vetro rompe l’altro.
Un viaggio lungo comincia sempre col primo passo.
Un vicinato che non dà problemi lo trovi solo al cimitero.
Un vizio chiama l’altro.
Una bella canzone si canta ogni stagione.
Una bella gabbia non nutre l’uccello.
Una bella ostessa vende qualunque vino.
Una bevuta di mattina è buona medicina.
Una botte d’aceto non finisce mai.
Una bugia tira l’altra.
Una buona ancora non teme la ruggine.
Una buona dieta fa dimagrire anche il medico.
Una buona dieta, tanti mali acquieta.
Una buona donna è sempre una brutta bestia.
Una buona parola è meglio d’un regalo.
Una buona stoffa trova sempre un compratore senza che si stenda.
Una casa senza donna, è come il fuoco senza fiamma.
Una causa cattiva diventa peggiore col difenderla.
Una ciotola di fatti vale molto più d’una botte di consigli.
Una colpa non punita, avvelena la vita.
Una cosa dolce tutti la suga, se amara tutti la sputa.
Una cosa pensa l’asino, il contrario l’asinaio.
Una coscienza pulita è il miglior guanciale.
Una donna e una pica, fanno una fiera infinita.
Una donna per camino ed un prete per campanile.
Una donna per casa ed una noce per sacco.
Una figlia, una meraviglia.
Una folla per via non vuol dire compagnia.
Una gentile parola, spezza l’ira.
Una grossa fortuna abbellisce anche la donna più brutta.
Una madre pietosa fa la figliuola tignosa.
Una mela marcia, ne fa marcire un cesta.
Una pecora rognosa ne guasta un branco.
Una persona buona, di solito perdona.
Una persona gentile non è mai una persona inutile.
Una piccola scintilla può bruciare più d’una villa.
Una piccola vipera può uccidere un toro.
Una pietra non fa muro.
Una pietra sola non macina.
Una pulce accecò un elefante.
Una pulce costringe il Papa a calarsi le brache.
Una puntura di zanzara prude meno se si accoppa la zanzara.
Una scarpa ed uno zoccolo fanno zoppicare.
Una sola mano non può applaudire.
Una testa savia, ha la bocca chiusa.
Una virtù chiama l’altra.
Una volta ciascuno, tocca a tutti.
Una volta è buono anche il cattivo.
Una volta la secca, una volta la brina, un’accidenti a chi ci indovina.
Una volta la si fa a tutti.
Una volta ogni tanto porta utile e non fa danno.
Una volta si perdona, la seconda si bastona.
Una volta sola si prega la vecchia.
Un’anima innocente è sempre trasparente.
Ungi, spingi e tira, ogni ruota gira.
Uno sgabello zoppo non agitarti troppo.
Uno, ma che sia leone disse la leonessa.
Un’ora d’acqua, caccia un anno di carestia.
Uomo a cavallo, sepoltura aperta.
Uomo ammogliato, uccello in gabbia.
Uomo avvisato, mezzo salvato.
Uomo che giura e cavallo che suda, valgono poco.
Uomo da poco, mettilo al fuoco.
Uomo di paglia vuole donna d’oro.
Uomo di vino, non vale un quattrino.
Uomo di vino, vale pochino.
Uomo ingegnoso non è mai bisognoso.
Uomo nasuto di rado cornuto.
Uomo nato, destino assegnato.
Uomo peloso, o pazzo o virtuoso.
Uomo senza misura, poco dura.
Uomo senza moglie, è mosca senza capo.
Uomo senza quattrini è un morto che cammina.
Uomo solitario, o bestia o angelo.
Uomo sollecito non fu mai povero.
Uomo sospettoso, cornuto nato.
Uomo zelante, uomo amante.
Uovo di punta e donna per piano reggono il Duomo di Milano.
Usare, ma non abusare.
Usuraio ingrassa col sudore dei poveri.
Va come piace a Dio.
Va la brocca alla fontana, ma non sempre torna sana.
Va la capra zoppa, se il lupo non la intoppa.
Va la farina a chi non ha sacchi.
Vai in piazza, vedi e odi, poi torna a casa bevi e godi.
Val più una messa in vita che cento in morte.
Val più una cosa fatta che cento da fare.
Val più una Messa in vita che cento in morte.
Val più uno a fare che cento a comandare.
Vale meno di una scorza lo sdegno senza la forza.
Vale più la corda che il fagotto.
Vale più la fronte del padrone che la sua nuca.
Vale più la pratica che la grammatica.
Vale più monca di fortuna, che cento libbre di sapere.
Vale più un amico che cento parenti.
Vale più un asino vivo che un dottore morto.
Vale più un cappello che cento cuffie.
Vale più un cavolo con amore che un cappone con dolore.
Vale più una cosa fatta di cento da fare.
Vale più una frustata che cento Arri!
Vale più uno a fare che cento a comandare.
Vale più uno a dir male che cento a dir bene.
Vaso piccolo, unguento raro.
Vecchi rancori in seno, si trasformano in veleno.
Vecchio che non indovina, non vale una sardina.
Vede più un nano sulle spalle di un gigante che due giganti.
Vedendo i difetti degli altri il saggio corregge i propri.
Vedere è facile, prevedere difficile.
Vedere e non toccare, fa dolere e spasimare.
Vediamo tutti lo stesso sole, ma non mangiamo tutti la stessa minestra.
Vendemmia senza vespe, inverno senza vecchie.
Venduta la coscienza, puoi vendere tutto.
Ventre digiuno non ascolta ragioni.
Ventre digiuno non vede nessuno.
Ventre pieno non crede al vuoto.
Vicinanza senza siepe porta in casa inimicizie.
Vicinati e servitù sentono e sanno sempre tutto.
Vicini alla chiesa, lontani da Dio.
Vigna di mio padre, oliveto di mio nonno.
Vigna tra sasso e sasso, orto su terreno grasso.
Villani e cani a chi li bastona leccano le mani.
Villano affamato, cane arrabbiato.
Vince assai chi non gioca mai.
Vince più la cortesia che la forza.
Vino e sostegno fan palese ogni disegno.
Vino, tabacco e fica, consumano la crosta e la mollica.
Virtù e fortuna non stanno di casa insieme.
Visto il lampo, finito lo spavento.
Vita lunga con cinghia corta.
Vivendo si impara.
Vivere a lungo è speranza di tutti, vivere bene è ambizione di pochi.
Vivi un giorno e campalo bene.
Vizio non punito, cresce all’infinito.
Vizio rinato, vizio peggiorato.
Voler cambiar natura è impresa troppo dura.
Volere è potere.
Volto di miele, cuore di fiele.
Vuole la rosa deve accettare anche le spine.
Zappare di donna ed arare di vacca, povero quel campo che ci incappa.
Zotici e villani, parlano con le mani.
( Albino Vesprini)