I baci rubati sono i più dolci e graditi.
I bambini sono come la cera, quello che vi si imprime vi rimane.
I beni di fortuna, spariscono con la luna.
I bravi genitori danno ai figli più esempi che consigli.
I buoni libri sono i migliori compagni.
I calabroni non si devono stuzzicare.
I calci della chioccia non feriscono i pulcini.
I calvi hanno sempre trovato ridicoli i capelloni.
I campanili si misurano dall’ombra e gli uomini dall’invidia che suscitano.
I cani abbaiano a chi non conoscono.
I cani piccoli davanti alla porta si sentono grossi.
I cardi sono l’insalata dell’asino.
I carri vuoti sono quelli che stridono.
I cattivi esempi fanno finire gli uomini sulla forca
I cattivi esempi si imitano facilmente, quelli buoni difficilmente.
I cenci propri si lavano in casa.
I censori perdonano ai corvi e fanno strazio di colombe.
I chiacchieroni sono come le vecchie secchie: gocciolano sempre.
I coglioni nascono in tutte le stagioni.
I complimenti non sempre arrivano al cuore.
I corpi vanno a schiera, l’aquila va da sola.
I cortigiani hanno due cuori e due lingue.
I cortigiani stanno a corte come i merli sul ciliegio.
I creditori hanno miglior memoria dei debitori.
I curiosi e gli indiscreti non mantengono i segreti.
I curiosi sono i primi ad essere ingannati.
I debiti dei poveri fanno gran fracasso.
I debiti della coscienza li incassa il diavolo.
I debiti e i peccati crescono sempre.
I debiti mangiano anche di notte.
I debiti non si scordano mai.
I debiti prudono come i pidocchi.
I debiti, come i peccati, bisogna scontarli.
I denari cavano le voglie.
I denari fanno denari, i pidocchi pidocchi.
I denari sono come il secondo sangue.
I denari sono tondi e ruzzolano.
I denari spesso accecano la giustizia.
I denari stanno sempre con la berretta in mano.
I denari vanno e vengono.
I denari vengono di passo e se ne vanno via al galoppo.
I desideri di cibo è il suo companatico.
I desideri non empiono il sacco.
I disprezzati spesso rendono pan per focaccia.
I doni dei nemici non sono doni.
I doni inaspettati sono sempre i più graditi.
I dottori purgano i corpi, le borse ed i letti.
I fagioli passano davanti e salutano di dietro.
I fagioli sono la carne dei poveri.
I fatti scompaiono, i monumenti rimangono.
I felici hanno molti parenti e molti amici.
I figli dei lupi nascono con i denti.
I figli non portano carestia.
I frati osservanti risparmiano il suo e mangiano quello degli altri.
I frati si uniscono senza conoscersi, stanno uniti senza amarsi e muoiono senza piangersi.
I frutti proibiti sono più dolci.
I geloni sono un male dei poveri.
I giudici non contano con le dita.
I giuramenti degli uomini sono i tradimenti delle donne.
I gran burrasca è segno vero, la pallidezza di nocchiero.
I grandi dolori sono muti.
I grandi sono grandi perché gli altri valgono meno.
I guai degli oppressi sono sempre gli stessi.
I lacci e la tagliola, al lupo fanno scuola.
I ladri grandi fanno impiccare i piccoli.
I lavoratori dei campi è la peggior genìa che Cristo stampi.
I luoghi tristi non vanno rivisti.
I maestri ci insegnano a ben parlare, i saggi a ben tacere.
I matrimoni sono, non come si fanno, ma come riescono.
I matti i fanciulli indovinano.
I medici e la guerra spopolano la terra.
I meloni si rubano ed i regni si conquistano.
I migliori alberi sono i più battuti.
I migliori cugini sono i quattrini.
I migliori nocchieri sono in fondo al mare.
I migliori vanno sempre a coppia.
I muli sono animali che non si confessano.
I musicanti senza bere non vanno avanti.
I nemici dei miei nemici sono i miei amici.
I nobili son tutti cugini e i contadini compari e burini.
I nuovi vizi divenuti di moda, diventano virtù.
I peggiori nemici sono gli adulatori.
I peggiori traditori sono i parenti ed i compari.
I pensieri d’amore danno ossigeno al cuore.
I pidocchi mangiano i capelli, i debiti rodono i cervelli.
I polli dei vicini, sembrano tacchini.
I popoli si ammazzano ed i re si abbracciano.
I poveretti campano solo di progetti.
I poveri cercano il cibo per lo stomaco, i ricchi lo stomaco per il cibo.
I poveri cercano il mangiare per lo stomaco, ed i ricchi lo stomaco per il cibo.
I poveri mantengono la giustizia.
I poveri non hanno parecchi.
I poveri non hanno parenti.
I poveri sono i primi alla forca e gli ultimi a tavola.
I primi amori sono i migliori.
I punti ci conosce dal mattino.
I quattrini e l’amicizia rompono le mani alla giustizia.
I quattrini non puzzano.
I ricchi hanno il Paradiso in questo mondo e nell’altro mondo se lo vogliono.
I rovi non fanno fichi.
I ruffiani sono i pidocchi del diavolo.
I saggi hanno la bocca nel cuore, e i matti il cuore in bocca.
I saggi parlano e gli ignoranti giudicano.
I santi di casa non fanno miracoli.
I santi nuovi mettono da parte i vecchi.
I Santi promettono, il Diavolo mantiene.
I santi vecchi non fanno più miracoli.
I segreti più importanti non sono pasto da ignoranti.
I senatori sono galantuomini signori, il Senato una mala bestia.
I soldi non fanno la felicità, ma calmano i nervi.
I soldi sono come i dolori, vanno e vengono.
I soldi sono come il mal di pancia, chi ce l’ha se lo tiene.
I tempi buoni fanno gli uomini cattivi.
I temporali più grossi sfogano più presto.
I troppi amen guastano la Messa.
I vecchi non stanno mai zitti, ed i bambini non stanno fermi.
I veri amici son come le mosche bianche.
I vestiti il primo anno si portano volentieri, ma il secondo e il terzo per forza.
I vili cantano ai funerali degli eroi.
I vizi ed il piacere, ogni virtù fanno tacere.
I vizi si imparano anche senza maestri.
Il “se” e il “ma” sono due minchioni da Adamo in qua.
Il dolore ammazza anche un cavallo.
Il gregge è simile al pastore.
Il “sì” e il “no” governano il mondo.
Il accontentarsi di poco è un boccone mal conosciuto.
Il bacio di bocca spesso il cuore non tocca.
Il bambino sa bene perché piange.
Il barile ha sempre il sapore delle sue aringhe.
Il bastone di bambagia parla, parla, ma non dice.
Il bastone è muto, ma insegna molte cose.
Il bel vestire ha tre “N”: nero, nuovo, netto.
Il ben detto è presto detto.
Il ben parlare e il gran sapere, nessuno lo stima senza l’avere.
Il bene dei poveri dura poco.
Il bene fatto per paura, vale poco e poco dura.
Il beone per primo rimprovera l’amico ubriaco.
Il bravo cuoco non ha mai il grembiule pulito.
Il breviario del diavolo è un mazzo di carte da gioco.
Il bugiardo deve aver buona memoria.
Il bugiardo non è creduto anche quando dice la verità.
Il buon medico non ha paura di scorticare.
Il buon mercato e il piover piano ingannano il villano.
Il buon nome non supplisce alla camicia che manca.
Il buon proverbio invecchia, ma il mondo ci si specchia.
Il caldo dei lenzuoli non fa cuocere i fagioli.
Il caldo del letto non fa bollir la pentola.
Il caldo del sole non costa niente.
Il calendario dei pazzi è uguale tutti gli anni.
Il calunniato è quasi impiccato.
Il cammino per il deserto non è mai lungo, se si cerca una persona amata.
Il campanaro non va alla processione.
Il campanile non fa più buone le cornacchie.
Il campanile non migliora le cornacchie.
Il campo sulla riva ha brutta prospettiva.
Il cane che entra in chiesa vien sempre bastonato.
Il cane che fugge, sa bene perché.
Il cane che gustò la pelle unta con l’olio, più non se ne stacca.
Il cane che va piano alza il fagiano.
Il cane con le zampe corte, abbaia sempre più forte.
Il cane da caccia costa molto di più di quanto procaccia.
Il cane dell’ortolano non si mangia l’insalata e non la fa mangiare.
Il cane di molti padroni va sempre a caccia digiuno.
Il cane dormiglione non protegge il suo padrone.
Il cane fuggitivo trascina la corda.
Il cane in chiesa fu sempre bastonato.
Il cane morde sempre il mendicante.
Il cane morde sempre il poveretto.
Il cane non dimena la coda per niente.
Il cane pauroso ti abbaia sotto il muso.
Il cane rode l’osso perché non lo può inghiottire intero.
Il cane rode l’osso perché non lo può inghiottire.
Il cane scottato dall’acqua calda, teme anche quella fredda.
Il cane si affezione all’uomo, il gatto alla casa.
Il cane si lega più con le carezze che con la catena.
Il cane va da quello che gli dà gli ossi.
Il cane vecchio non abbaia invano.
Il caprone dà cornate anche al suo padrone.
Il carbone o tinge o scotta.
Il carcere e la galera rendono la coscienza assai più nera.
Il cardo selvatico ti avvisa del temporale.
Il carnevale al sole, la Pasqua al fuoco.
Il carro non si mette innanzi ai buoi.
Il cattivo cane non fa pena se è legato alla catena.
Il cattivo è come l’ortica: sempre offende.
Il cattivo esempio guasta il buon costume.
Il cavallo accudito dallo stalliere, spesso lascia il padrone a piedi.
Il cavallo del maniscalco non ha ferri.
Il cavallo di ritorno non trova cliente.
Il cavallo si giudica all’arrivo, mai quando parte.
Il cavallo tanto va e tanto vale.
Il cavolo manda i medici e le medicine al diavolo.
Il cazzo non vuole pensieri.
Il cerotto e l’unguento dei frati guarisce tutti gli ammalati.
Il cervello lo perde chi ce l’ha.
Il cervello non si compra in farmacia.
Il cesto si vanta se ha un bel manico.
Il cieco amor dell’oro porta ad ogni nefandezza.
Il cieco non compra candele.
Il cieco non si intende di colori.
Il cielo bagna, ma poi asciuga.
Il cielo è il salvadanaio del poveri.
Il cimitero è l’archivio della vita.
Il cimitero è un campo innaffiato dal prete e concimato dal medico.
Il cliente che ritorna sempre compra.
Il cliente ha sempre ragione.
Il coccodrillo prima ti divora poi piange.
Il codardo si fida più dei piedi che delle armi.
Il colombo grasso non va lontano.
Il colombo mangia oro e caca piombo.
Il colpevole fugge anche se nessuno lo insegue.
Il colpevole ha sempre un alibi, l’innocente non ne ha bisogno.
Il colpo era bello, ma scappò l’uccello.
Il commercio non conosce amici.
Il comprare insegna a spendere.
Il comprare insegna a vendere.
Il concime fa miracoli senza essere santo.
Il coniglio fa coraggio alla lepre.
Il consiglio di due non fu mai buono.
Il consiglio dopo il fatto è sempre inutile.
Il consiglio non va lodato, ma seguito.
Il contadino che portò formaggio al padrone, se lo rimangiò tutto a colazione.
Il contadino conosce bene l’arte e ruba al padrone la terza parte.
Il contadino invitato a desinare non smette mai di mangiare.
Il contadino si mette il cappotto per sembrare un signorotto.
Il conte senza contea non conta nulla.
Il contentarsi di poco è un boccone poco conosciuto.
Il contenuto d’un sacco legato non va mai giudicato.
Il coraggio non si chiede e non si dà in prestito.
Il coraggioso muore prima.
Il corvo rinfaccia al corvo il suo colore nero.
Il creditore dorme solo se sa che il debitore paga.
Il creditore ha buona memoria.
Il cretino porta sempre nel taschino una penna di tacchino.
Il Cristo e i lanternini toccano sempre ai più minchioni.
Il Cristo e i lanternoni toccano sempre ai più minchioni.
Il Cristo o il lanternone tocca sempre al più coglione.
Il cuccù non cambia mai canzone, perché ne sa una sola.
Il cucù si chiama e si risponde.
Il cuculo fa un uovo solo e lo fa covare agli altri.
Il culo del più potente, dal morso della pulce non è esente.
Il culo è il tempo fanno sempre a modo loro.
Il cuoco è bravo solo se ha il palato del padrone.
Il cuoco inesperto accusa sempre il forno.
Il cuore è il primo a nascere e l’ultimo a morire.
Il cuore è il primo che vive e l’ultimo che muore.
Il cuore ha le sue ragioni e non intende ragione.
Il cuore non invecchia mai.
Il cuore non sbaglia.
Il cuore non si vende.
Il cuore sempre canta, quando si è pieni d’amore.
Il cuore vede meglio degli occhi.
Il curioso parla.
Il danno fa rinsavire.
Il debito col padrone è un buon affare.
Il debito è come il tarlo, mangia tutti i giorni.
Il debitore dorme, il creditore veglia e pensa.
Il demone del gioco rovina a poco a poco.
Il denaro a qualcuno procura la forca, a molti la sorca.
Il denaro è il re dei re.
Il denaro è il re del mondo.
Il denaro è un buon servo, ma un cattivo padrone.
Il denaro eccita, non sazia l’avaro.
Il denaro entra ed esce anche dalle borse sporche.
Il denaro non ama la prigione.
Il denaro non conosce padrone.
Il denaro non fa felice, ma chi non ce l’ha il mondo intero maledice.
Il denaro non incontra porte chiuse.
Il denaro viene al passo e fugge a galoppo.
Il dente dà dolore quando nasce e quando muore.
Il dente più non duole se si mette la sua radice al sole.
Il dentista è quel dottore che mangia con i denti tuoi.
Il diavolo aiuta i suoi, ma non li salva.
Il diavolo dove non può mettere la testa, mette la coda.
Il diavolo è padre della menzogna.
Il diavolo è sottile e fila grosso.
Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.
Il diavolo insegna a farle, ma non a coprirle.
Il diavolo lavora, tra la suocera e la nuora.
Il diavolo non è brutto quando si dipinge.
Il diavolo quando è vecchio si fa romito.
Il diavolo quando è vecchio, si fa frate.
Il diavolo quando non sa cosa fare, pesa la sua coda.
Il diavolo si riposa sopra il petto della donna viziosa.
Il diavolo vuole farsi cappuccino.
Il digiuno fa dimagrire i frati e ingrassare il priore.
Il discorrere insegna più dei libri.
Il disprezzo del nemico è il principio della sconfitta.
Il dolore di chi è respinto fa più ardente l’amore.
Il dolore è un gran maestro.
Il dolore fa mentire anche gli innocenti.
Il dolore non si muore, ma d’allegrezza sì.
Il domani è un paese sconosciuto.
Il dottore va e viene, e il male chi ce l’ha se lo tiene.
Il dubbio è il primo passo verso la scienza.
Il fabbro taglia a corto, il falegname sempre a lungo.
Il fagiolo nasce presto e nasce solo.
Il falco non mangia carogne.
Il fallito si gode il capitale.
Il fare insegna a fare.
Il fattore studia sempre da padrone.
Il ferro da stiro è il ruffiano delle sarte.
Il ferro si lima e si aguzza col ferro.
Il fiato degli altri puzza sempre.
Il fine è quello che conta.
Il fiore è sempre bello, ma non sta bene a tutti.
Il fiorentino mangia sì poco e sì pulito che conserva sempre l’appetito.
Il fiume calmo ha le sponde fiorite.
Il fiume mai si ingrossa d’acqua chiara.
Il fiume, come il mare, affitta ma non vende.
Il fortunato, se cerca, trova anche il latte di gallina.
Il frate chiede per Dio e mangia per sé.
Il frate predicava di non rubare ed aveva l’oca sotto lo scapolare
Il frate vergognoso torna al convento con la bisaccia vuota.
Il frettoloso muore di notte.
Il frettoloso scompiglia la matassa.
Il frutto non cade mai tanto lontano dall’albero.
Il fucile scarico fa paura a due.
Il fucile tira dove il tiratore mira.
Il fungo si cuoce con l’acqua sua.
Il fuoco dell’amore non fa bollir le pentole.
Il fuoco è il primo cuoco.
Il fuoco mette alla prova l’oro, la miseria gli uomini forti.
Il fuoco scotta due volte, l’acqua annega una volta sola.
Il furbo ha sempre in tasca tre soldi di coglione.
Il furbo prende la polpa, lo sciocco la colpa.
Il furbo si conosce dalle parole e le erbe dall’odore.
Il furbo sor Tartaglia comprava fieno e lo vendeva per paglia.
Il futuro viene a rate.
Il gallo canta a occhi chiusi per far vedere che la sa a memoria.
Il gallo della sora Checca una ne prende e un’altra ne becca.
Il gallo è l’orologio del contadino.
Il gallo senza cresta è un cappone, uomo senza barba è un minchione.
Il gatto che dorme è quello che ruba la salciccia.
Il gatto che fa bene il suo mestiere può fare scuola ai ladri.
Il gatto del fabbro non si sveglia ai colpi di martello.
Il gatto è la tigre di casa.
Il gatto fa casa.
Il gatto la fa e poi la copre.
Il gatto morso da un serpente, dimmi anche un pezzo di corda.
Il gatto non vende sugna.
Il gatto rinchiuso diventa un leone.
Il gatto vuol mangiare il pesce, ma non vuol bagnarsi i piedi.
Il genio ha sempre avuto per sorella la povertà.
Il ghiotto di ciliege è anche bravo a salire sulla pianta.
Il giocatore ha il diavolo in cuore.
Il gioco, il lotto, la donna, il fuoco, non si contentano mai di poco.
Il giorno più brutto per il gallo è quando gli lavano i piedi.
Il giudice che fa i conti a tavolino, condanna Abele e assolve Caino.
Il giudice che tra spesso udienza è di rara credenza.
Il giudice deve far parlare anche la volpe.
Il giuramento d’amante, poco conta è poco vale.
Il giuramento è l’arma dei mercanti e degli amanti.
Il grano di due padroni restò da mietere.
Il gregge unito non teme il lupo.
Il guadagnare insegna a spendere.
Il ladro pensa che tutti rubino.
Il ladro sta sempre bene col malandrino.
Il latte è bianco anche di notte.
Il lavoro del falegname si vede dai trucioli.
Il lavoro fatto di notte non vale tre pere cotte.
Il lavoro nobilita l’uomo.
Il lavoro non ingrassò mai il bue.
Il lavoro sotto il proprio tetto, è stato sempre benedetto.
Il lavoro sotto il tetto è sempre benedetto.
Il leone assalta i tori, ma non le farfalle.
Il letame più si mescola e più puzza.
Il letto si chiama rosa, se non si dorme, si riposa.
Il libro chiuso non fa l’uomo letterato.
Il lupo a scuola scrisse sempre pecora.
Il lupo mascherato è micidiale, più di quello naturale.
Il lupo non dorme mai con le pecore.
Il lupo non partorisce agnelli.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Il maiale più strilla e più fa sangue.
Il maldicente è peggio del serpente.
Il male che non ha riparo è bene tenerlo nascosto.
Il male è male, ma lo matto è peggio.
Il male previsto e mezza sanità.
Il male si capisce dopo fatto.
Il male si racconta a tutti, il cappone si mangia da soli.
Il malvagio diventa pessimo quando vuol comparire buono.
Il mantello copre il brutto e copre il bello.
Il mantello preso in prestito non tiene caldo.
Il mantello rubato non tiene caldo.
Il mare affitta, ma non vende.
Il mare più acqua ha, più ne riceve.
Il marinaio sa bene che in mare non c’è taverna.
Il marinaro che non piglia pesce affoga S. Andrea.
Il marito coglione tiene alla moglie la matassa di cotone.
Il marito vecchio è una spina, quello giovane una rosa.
Il matrimonio non è per tutti, chi fa belli e chi fa brutti.
Il matto crede che tutti siano matti.
Il medico cura, la natura guarisce.
Il medico è come il tetto.
Il medico si paga dopo la guarigione.
Il meglio è nemico del bene, e l’ottimo del buono.
Il merlo becca la miglior ciliegia.
Il merlo in gabbia ingrassa, il leone ci muore di rabbia.
Il miglior amico è la propria borsa.
Il miglior boccone se lo mangia il cuoco.
Il miglior posto dove nascondere un albero e la foresta.
Il miglior tempo è quello che deve venire.
Il migliore degli osti è un lestofante.
Il mio amore non si vende e non si compra.
Il miracolo non fa il santo.
Il modo con cui si dà, conta più di quel che si dà.
Il molto e il poco rovinano il gioco.
Il monaco sciala ed il convento paga.
Il mondo di chi se lo sa godere.
Il mondo è bello perché è vario.
Il mondo è come uno se lo piglia.
Il mondo è fatto a scale, chi le scende e chi le sale.
Il mondo è fatto a scale, ma il furbo prende l’ascensore.
Il mondo è tondo e chi non nuota va a fondo.
Il mondo è un teatro dove l’uomo è la marionetta che recita la sua scenetta.
Il mondo è una gabbia di matti.
Il mondo va avanti per la bontà dei santi.
Il montone più va indietro e più fa la botta grossa.
Il morto, purtroppo, ha sempre torto.
Il nemico ti fa savio.
Il nome amico è santo e venerabile.
Il nome dei cretini è scritto sui muri e sui cantoni.
Il nome dei somari è scritto su tutti i muri.
Il non saper nulla è dolce vita.
Il numero degli sciocchi è infinito.
Il padrone affabile fa oziosi servi.
Il padrone e il padrone, anche nel torto ha sempre ragione.
Il pane apre tutte le bocche.
Il pane degli altri sa sempre si sale, chi non ci crede lo deve assaggiare.
Il pane degli altri, ha sette croste.
Il pane rubato ha più sapore.
Il papa non da retta ai passerotti.
Il pauroso vede pericoli anche dove non ci sono.
Il pazzo lo dice ed il coglione lo fa.
Il pazzo munge il becco e lo scemo gli regge il secchio.
Il peggio viene sempre dopo.
Il perdono ci rende superiori a chi ci offende.
Il pericolo comune genera la concordia.
Il pesce che ha morso l’amo, mangia sempre di malavoglia.
Il pesce grosso va sempre nella rete rotta.
Il pesce morto ed il traditore si scoprono dall’odore.
Il pesce sopra la graticola rimpiange l’acqua.
Il pesce vuole nuotare tre volte: nell’acqua, nell’olio e nel vino.
Il pessimista gli anni li conta doppi.
Il piacere non ha famiglia, il dolore ha moglie e figli.
Il piangere è un sollievo.
Il pidocchio sazio passeggia sulla camicia.
Il pigro è il fratello gemello del mendicante.
Il piover piano inganna e bagna il villano.
Il più dotto dei dotti non può insegnare la tela al ragno.
Il più grosso dei flagelli e la discordia fra fratelli.
Il più grosso regalo che puoi fare agli eredi è di non lasciar loro neanche i soldi per il tuo funerale.
Il porco non s’ammazza tutti i giorni.
Il porco ringrazia rovesciando il secchio.
Il porco si cuoce con l’unto suo.
Il porco si rispetta per la salciccia.
Il potere non è mai sicuro quando è troppo.
Il povero deve pagare la corda al boia per essere impiccato.
Il povero mantiene il ricco.
Il povero montone saltò la siepe e si trovò castrone.
Il povero porco sconta la colpa del cane.
Il povero riconta sempre le pecore.
Il povero, senza scarpe e vestito di stracci, sogna l’anello.
Il prete canta per quanto è grande la chiesa.
Il prete dove canta, vi mangia.
Il primo che vive è il cuore, ed è l’ultimo che muore.
Il primo grado di pazzia e il ritenersi savio.
Il proverbio è sempre vero, ma non è fatto per il somaro.
Il pudore della donna cade con la sua gonna.
Il pugile prova più gusto a darle che a pigliarle.
Il ramo pieno di frutti si china verso tutti.
Il re manda il ministro, il povero il gatto.
Il re regna, non governa.
Il re va dove può, non dove vuole.
Il reo fugge anche quando nessuno lo insegue.
Il resto lo canta l’organo.
Il ricco furbo compra la corda del boia.
Il ricco mangia quando ha fame, il povero se ha un po’ di pane.
Il ricco quando va all’Inferno ha il posto riservato.
Il riposo dà ristoro solo dopo un duro lavoro.
Il risparmio è il miglior guadagno.
Il rossore non toglie la vergogna né l’errore.
Il rumore non fa bene, ed il bene non fa rumore.
Il rutto è il sospiro del porco.
Il saccente sa tutto quanto si può sapere e ancora di più.
Il sacco del ladro non è mai pieno.
Il sacco pesa a chi lo porta.
Il saggio muta consiglio, ma lo stolto cocciuto persiste.
Il saggio non nutre i figli dei lupi o dei leoni.
Il saggio prende consiglio e lo stolto lo butta via.
Il saggio sulla sua ira non fa mai tramontare il sole.
Il salice non fa olio.
Il San Donato è sempre il benvenuto.
Il sano si dà da fare per ammalarsi, e l’ammalato per guarirsi.
Il sapere è il bastone della vita.
Il sapere non si ingoia, si mastica come il cibo.
Il satollo fa comizi sui benefici del digiuno.
Il savio tra i savi, è come il matto tra i matti.
Il savio vince con la ragione, lo stolto col bastone.
Il segreto confidato non è più un segreto.
Il segreto della giovinezza ? Mentire sempre sull’età.
Il senno non viene prima degli anni.
Il silenzio dei popoli e l’insegnamento del re.
Il silenzio è assenso.
Il sole d’agosto inganna l’ortolano e secca l’orto.
Il sole risplende per tutti.
Il sospetto è il veleno dell’amicizia.
Il taglio della testa guarisce il dolor dei denti.
Il tarlo non rispetta neanche il Crocifisso.
Il tarlo sta nascosto e fa danno.
Il tempo allevia le calamità.
Il tempo arriva per chi lo sa aspettare.
Il tempo bene speso è un gran guadagno.
Il tempo consuma ogni cosa.
Il tempo dà consiglio.
Il tempo divora le pietre.
Il tempo è galantuomo.
Il tempo male speso, non ti sarà mai reso.
Il tempo non rispetta le cose fatte in fretta.
Il tempo non si compra e non si vende.
Il tempo passa e la morte viene, guai a chi non ha fatto il bene.
Il tempo tutto riesce a rovinare, anche le bellezze le più rare.
Il tempo viene per chi lo sa aspettare.
Il tempo vince tutto.
Il topo che ha il buco in chiesa, non canta litanie.
Il topo dell’orto è cieco, quello di casa porta due paia d occhiali.
Il topo è furbo, ma il gatto di più.
Il topo gioca solo con un gatto sazio.
Il topo ha paura anche di un gattino.
Il topo, come la volpe, non si fida di un solo riparo.
Il torrente dieci anno tranquillo ed un giorno prepotente.
Il torto è del povero e del minchione.
Il torto non lo vuole nessuno.
Il tradimento è amato, il traditore odiato.
Il tradimento piace assai, ma il traditore non piacque mai.
Il troppo castigare fa spesso peggiorare.
Il troppo dormire fa solo impigrire.
Il troppo e il troppo poco guastano la festa e il gioco.
Il troppo guasta ed il poco non basta.
Il troppo storpia.
Il tuo pollice non rida, quando l’indice grida.
Il vaso vuoto mantiene a lungo l’odore di ciò che ha contenuto.
Il vecchierello vede prima e da lontano un tranello.
Il vecchio sostiene la vecchia.
Il vedovo, il toro e l’asino hanno lo stesso pensiero.
Il vento forte poco nuoce sia alla quercia che al noce.
Il ventre non fa credito.
Il ventre non ha orecchie e non ascolta precetti.
Il vero amore non conosce misura.
Il vero onore è sempre pari al merito.
Il vero saggio è pieno di dubbi.
Il viandante che ha bevuto, gira le spalle al pozzo.
Il viandante con le tasche vuote canta davanti al ladro.
Il vicino che ti è prossimo è preferibile al fratello che ti sta lontano.
Il vicino di un fabbro spesso è un sordo.
Il vile fugge, il furbo si ritira.
Il villano dorme con la pietra in mano.
Il villano giunge sempre con il disegno in mano.
Il villano se gli porgi un dito ti prende la mano.
Il vino battezzato piace solo all’oste e all’ammalato.
Il vino dà coraggio.
Il vino è nemico dell’uomo: chi fugge davanti al nemico è un vigliacco.
Il vino è una carrozza senza freno.
Il vino fa sangue, l’acqua fa tremare le gambe.
Il vino rende lieti, ma fa svelar segreti.
Il vino si guasta, la stupidità mai.
Il vino si può fare anche con l’uva.
Il vizio è nemico della vergogna.
Il vizio si impara presto.
Il volgo è sempre pronto alle cose più scellerate.
Il volgo reputa sapiente lo stolto ben vestito.
Impara prima ad ubbidire, se vuoi comandare.
Importante è cominciare.
Imprudente è chi crede ad una donna che non ride.
In ambiente pulito si nota lo sporco.
In amor son tutti quanti solo e sempre principianti.
In arte e politica, chi meno sa più critica.
In bocca chiusa non cade pera.
In casa ai servi sigilla anche il sale e l’aglio.
In casa del dottore o d’un ricco frate non si sente né fame né sete.
In casa del muto non si tartaglia.
In casa stringi, in viaggio spendi, in malattia spandi.
In cento anni e cento mesi l’acqua torna ai suoi paesi.
In cento libbre di legge, non v’è un’oncia di amore.
In chiesa e in mercato non andare mai accompagnato.
In chiesa ognuno prega il suo santo.
In chiesa per devozione alla guerra per necessità.
In chiesa si va anche per pregare.
In cielo son contati anche gli attimi sprecati.
In discesa anche i rospi ribaltano.
In grave pericolo si è se si è giunti al colmo della fortuna.
In mancanza del cane si va a caccia con il gatto.
In mancanza di gentiluomini il coglione fa il Sindaco.
In ogni acqua del mondo di torbido e sempre nel fondo.
In ogni avversità della fortuna il male più grave è l’essere stati felici.
In ogni cosa vi è una misura.
In ogni gara solo uno può essere primo.
In ogni letto si dorme male, con i rimorsi per guanciale.
In ogni matrimonio c’è il dito del demonio.
In Paradiso non ci si va in carrozza.
In sogno i topi bastonano i gatti.
In tempi felici non mancano amici.
In tempo di carestia pan vecciato.
In tempo di carestia si miete la fame.
In tempo di carestia, pane di veccia.
In trista compagnia si va a trovare il boia.
In tutti i laghi riflette la luna.
In tutto quello che è troppo, vi è difetto.
In un anno il servo ha già più astuzia di un padrone.
In un bel corpo, la virtù ha più grazia.
In un corpo attivo lo spirito è più vivo.
In un momento le secolari foreste possono diventare cenere.
In un nido di fringuelli non si pigliano cicogne.
In una bocca chiusa non entrano mosche.
In una bocca serrata, non entrano mosche.
In una chiesa rovinata ci sta bene un prete cieco.
In una discussione troppo lunga, tutti hanno torto.
In vita delinquenti, dopo morti tutti santi.
Ingannare un geloso, raddoppia il piacere.
Innocuo è il serpente senza la testa.
Insalata, poco aceto e ben oleata.
Intorno ti gira il parente, fino a che non hai più niente.
Inutilmente sa, chi non sa per sé.
Invece di maledire il buio, accendi la luce.
Invidia e rancore dilaniano il cuore.
Io e il comodo mio, diceva frate Pio.
Io non paga il sabato.
Io promette il perdono a chi si pente, non prometti domani a chi lo offende.
L’adulatore ha miele in bocca, fiele in cuore.
L’affare è nell’acquisto.
L’allegria è di ogni male il rimedio universale.
L’allegria fa vivere, la passione fa morire.
L’amicizia riconciliata è una piaga mai sanata.
L’amicizia stretta col vino non dura da sera al mattino.
L’amico certo, si conosce nell’incerto.
L’amico deve essere come il denaro.
L’amico non è conosciuto fino a quando non è perduto.
L’asina col puledrino, non va dritta al mulino.
L’assai basta, il troppo guasta.
L’erba non cresce mai sulla strada maestra.
L’erba voglio non nasce neanche nel giardino del re.
L’oro non compra tutto.
L’oro non prende macchia.
La consolazione dello zoppo è vedere chi non cammina.
La barba non fa il filosofo.
La bellezza a belle foglie, ma il frutto amaro.
La bellezza dura fino alle porte, la bontà fino alla morte.
La bellezza è come un fiore che nasce presto muore.
La bellezza è mezza dote.
La bellezza ha belle foglie, ma il frutto amaro.
La bellezza non si mangia.
La bellezza senza bontà e come il vino svanito.
La bellezza senza grazia assomiglia all’amo senza esca.
La bellezza senza grazia, vale quanto una disgrazia.
La bellezza senza la grazia è un amo senza l’esca.
La bellezza va e viene, la bontà, invece, si mantiene.
La bestemmia gira, gira, torna addosso a chi la tira.
La bestia feroce non si combatte con la voce.
La bocca che spergiura non è da ritenersi mai sicura.
La bocca di un discreto, non dice mai un segreto.
La bocca non paga gabella.
La bocca unta non dice mai male di nessuno.
La bonaccia, burrasca minaccia.
La bottega può aprirla il garzone, ma a chiuderla sia sempre il padrone.
La briglia regge il cavallo, la prudenza l’uomo.
La bugia è come una valanga, più rotola e più si ingrossa.
La bugia inganna anche colui che la dice.
La buona cura scaccia la mala ventura.
La buona fama dorme, la cattiva corre.
La buona fonte si conosce quando le altre si asciugano.
La buona grazia è quel freno che trasforma in miele anche il veleno.
La buona intenzione fa perdonare la cattiva azione.
La buona mamma fa la buona figlia.
La buona maniera, trasforma l’inverno in primavera.
La buona moglie fa il buon marito.
La buona roba non fu mai cara.
La buona roba si loda da sola.
La buona suocera ricorda che fu nuora.
La burla non è bella se non è fatta a tempo.
La burla non è bella se non è fatta al tempo giusto.
La calunnia, è l’arma più atroce.
La camicia dei guai non si consuma mai.
La canapa che l’uccello non becca, serve per fare il suo laccio.
La canapa sta meglio addosso che intorno al collo.
La candela fa luce anche se il cieco non la vede.
La candela illumina solo se si consuma.
La cantina che ha vino buono non ha bisogno di frasca.
La capra col leone non può far guerra.
La capra è la vacca del povero.
La capra giovane mangia il sale, quella vecchia il sale e il sacco.
La capra matta alla fine si rompe la zampa.
La carestia piace a pochi.
La carità che fai sulla porta ritorna dalla finestra.
La carità consola chi la fa.
La carità è ben fatta anche al diavolo.
La carità non ha braccia corte.
La carità unge e il peccato punge.
La carne battezzata diventa baccalà.
La carne migliore sta intorno all’osso.
La casa che è un buon vicino, vale più qualche fiorino.
La casa dei contenti si deve ancora costruire.
La casa e la moglie si godono più di ogni altra cosa.
La casa nasconde, ma non ruba.
La casa ospita tante persone, quante ne desidera il padrone.
La casa senza calzoni va a rotoli in due stagioni.
La casa vuota è piena di galantuomini.
La castagna è il grano della montagna.
La castità è come la morte, ha molti lodatori ma pochi praticanti.
La categoria più longeva è quella dei rompicoglioni.
La catena lega tanto il ladro che la guardia.
La catena non teme il fumo.
La cattiva compagnia porta l’uomo in mala via.
La cattiva lavandaia non trova mai la pietra giusta.
La cattiva moneta torna sempre indietro.
La cattiva notizia arriva subito.
La causa la vince chi il giudice convince.
La cavezza all’asino, la briglia al cavallo.
La cenere cuoce meglio della fiamma.
La cera non è il mattone.
La chiacchiere fra amiche sembran rose, ma sono ortiche pizzicose.
La chiesa è sempre più bassa del campanile.
La cicala canta, canta, ma alla fine poi si schianta.
La cicuta, chi la mangia non la sputa.
La cipolla cotta guarisce un malato, quella cruda uccide un soldato.
La civetta incanta gli uccelli finché non cadono nei suoi tranelli.
La clemenza è sorella della giustizia.
La coda è la più dura da scorticare.
La coda troppo lunga condanna a morte la volpe.
La colpa è di chi tace e non si difende.
La colpa è di chi tace.
La comare che non ha da fare se lo impresta.
La concordia è più forte delle mura.
La confessione delle vecchie è la penitenza dei preti.
La consolazione dei disperati è trovarsi insieme.
La corda unta, scorre meglio.
La cornacchia quando canta sempre gracchia.
La corta preghiera entra in cielo.
La corte è un carnevale dove tutti vanno in maschera.
La cortesia ci conserva gli amici.
La cortesia è una chiave che apre tante porte.
La cosa più bella nella vita, è la coscienza pulita.
La cosa più gustosa al mondo è pulirsi il culo con un sasso tondo.
La coscienza di un animo onesto dà conforto nelle sventure.
La coscienza è come il solletico: chi lo sente e chi no.
La coscienza è come la maglia di sora Cesira: si allunga, si allarga e si stira.
La coscienza è come la trippa, si tira da tutte le parti.
La coscienza elastica, tutto mastica.
La coscienza tranquilla è un soffice cuscino.
La coscienza vale per mille prove.
La coscienza vale più di mille accusatori e mille testimoni.
La costanza negli impegni sempre raggiunge lo scopo.
La costanza operosa, ottiene ogni cosa.
La cravatta di canapa sta bene al collo dei briganti.
La critica è ben fatta anche al diavolo.
La critica è facile, difficile e l’arte.
La critica è l’arte di chi non sa fare.
La croce che più pesa è quella che uno si dà da sé.
La cupidigia sfonda il paniere e non porta a casa nulla.
La curiosità è femmina.
La curiosità porta gli uccelli nella rete.
La diarrea il giovane sana e al vecchio suona la campana.
La dieta è la migliore farmacia.
La diffidenza offende, non difende.
La disgrazia è sempre alla porta.
La disonestà di pochi è la rovina di molti.
La disonestà spesso trionfa, l’onestà viene sempre calpestata.
La diversità di opinioni è sempre causa di liti.
La donna bella è guardata, quella brutta è maritata.
La donna bella in vista, spesso dentro è trista.
La donna bella, prima in chiesa e ultima al ballo.
La donna brutta si lamenta, e quella bella non si accontenta.
La donna buona vale una corona.
La donna che ama lo specchio, fino a poco.
La donna che dimena l’anca se puttana non è, poco ci manca.
La donna che ha molti amici, a molte lingue mordaci.
La donna che non cerca l’oro, vale un tesoro.
La donna che vuol passare il guado deve tirar su la veste.
La donna ciarliera dove va porta la fiera.
La donna come l’eco ha sempre l’ultima parola.
La donna dal corpo perfetto ha tanto di fianchi e tanto di petto.
La donna è come il fungo, più è bello e più è velenoso.
La donna è come la legna; più è vecchia e più s’appiccia.
La donna è come l’onda, o ti sostiene o t’affonda.
La donna e la barca facilmente si capovolgono.
La donna e l’oro vuole un solo padrone.
La donna è meglio brutta e graziosa, che bella e dispettosa.
La donna è un male necessario.
La donna fa la casa e la disfà.
La donna fa la forca e l’uomo ci si impicca.
La donna finisce di preoccuparsi se riesce a maritarsi.
La donna gabbò il diavolo e la volpe la gallina.
La donna ha più capricci che ricci.
La donna ha sempre le lacrime in tasca.
La donna iraconda è un mare senza sponda.
La donna lotta solo per essere vinta.
La donna maritata, non vuole né suocera né cognata.
La donna matta frigge pure la ciabatta.
La donna ne sa sempre un punto più del diavolo.
La donna nell’orto vuole un padrone solo.
La donna non pensa, ma se pensa, pensa sempre il peggio.
La donna non sposa l’asino perché ha gli zoccoli.
La donna non sposa un somaro solo perché strappa le lenzuola.
La donna oziosa e bella, in cucina ha solo la padella.
La donna oziosa non è mai virtuosa.
La donna prudente è una moglie eccellente.
La donna sa dove nasce, ma non sa dove muore.
La donna saggia raccoglie onori non solo in casa, ma anche fuori.
La donna sciocca spreca la farina, ma non la crusca.
La donna senza onore è una rosa senza fiore.
La donna simpatica si sposa, quella bella si fa ammirare.
La dottrina senza esempio, vale quanto un cencio.
La faina arriva in piccionaia senza scala.
La faina passa per la cruna di un ago.
La falsità ama stare tra la folla.
La falsità si riconosce perchè è sempre fredda.
La fama è un fiume che nel corso aumenta.
La fame abbassa la cresta.
La fame caccia il lupo dal bosco.
La fame dà brutti consigli.
La fame di nasconde, l’ignoranza no.
La fame è il miglior condimento.
La fame è il miglior cuoco.
La fame è nera.
La fame è una brutta bestia.
La fame fa calare la superbia.
La fame fa correre l’asino.
La fame fa dolci anche le fave.
La fame fa rubare il cibo dal rogo.
La fame insegna al lupo a mangiar l’erba.
La fame non cerca salse.
La fame non ci vede e non ci sente.
La fame non è mai schifosa.
La fame rimette l’orologio.
La farfalle che vola intorno alla candela prima o poi si bruciano le ali.
La farina costa cara perché anche gli scemi mangiano pane.
La farina del diavolo va tutta in crusca.
La fatica fa cadere la coda all’asino.
La fatica genera la scienza, come l’ozio la pazzia.
La felicità è come gli occhiali: spesso si cercano mentre li abbiamo sul naso.
La felicità è come il sole, sorge, brilla e muore.
La felicità è come il sole, sorride e poi tramonta.
La felicità è come l’arcobaleno, non si vede mai sopra la casa propria, ma soltanto su quella degli altri.
La ferita causata dal fratello, fa molto più male di quella inferta da un coltello.
La festa dei briganti dura poco.
La festa è bella in casa d’altri.
La fiamma della guerra, sempre arde sulla terra.
La fiducia si dà col bilancino.
La fiera dei briganti dura poco.
La figlia come è allevata e la tela come è filata.
La filosofia è quella scienza con la quale e per la quale si rimane tale e quale.
La fine del riso è il pianto.
La formica che incontra una formica le tocca le corna per vedere se è amica.
La formica non entra mai nel granaio vuoto.
La fortuna aiuta gli audaci
La fortuna aiuta i matti e i fanciulli.
La fortuna avanza a passo di tortora e fugge a passo di gazzella.
La fortuna è cieca e rende ciechi chi essa bacia.
La fortuna è come lo specchio, risplende ma è fragile.
La fortuna è una gran vacca: a chi dà il latte e a chi la cacca.
La fortuna ha i capelli sulla faccia.
La fortuna i capelli dinanzi agli occhi.
La fortuna i forti aiuta e i timidi rifiuta.
La fortuna non vuol fare anticamera.
La fortuna non vuole fare anticamera.
La fortuna resiste alle preghiere degli ignavi.
La fortuna si stanca a portare sempre lo stesso uomo sulle spalle.
La fortuna volentieri gli arditi aiuta, ma i pavidi rifiuta.
La forza caccia il diritto.
La forza con la ragione sempre contrasta, vince la forza e la ragione non basta.
La forza senza la saggezza, è peggio della debolezza.
La fratta non ha orecchie, ma talvolta se le mette.
La fretta è zoppa.
La fretta non fa sorgere il sole.
La fretta serve a chi brucia la casa.
La frusta al cavallo e la cavezza all’asino.
La gabbia d’oro non fa cantare l’usignolo.
La gallina che non becca ha già beccato.
La gallina cieca ruspa anche di notte.
La gallina del vicino pare un’oca.
La gallina ha tante penne, ma non sa scrivere.
La gatta furba piange col topo in bocca.
La gatta grassa fa onore alla casa.
La gatta non ruba nella pentola che bolle.
La gazza giovane impara a rubare dalla vecchia.
La gelosia nasce sempre con l’amore, ma non sempre muore insieme.
La gelosia viene per impotenza, per opinione o per esperienza.
La gente disprezza le spine quando son cadute le rose.
La gentilezza non costa nulla e ottiene tutto.
La gioia più grande per il vincitore è perdonare il vinto.
La gioventù non dura a forza di tintura.
La giustizia abita nel cimitero.
La giustizia è bella e la carità è sua sorella.
La gloria mondana è fallace e vana.
La gloria mondana è gloria vana, presto fiorisce e presto sfiorisce.
La gloria non viene stando in poltrone.
La gloria segue la virtù come un’ombra.
La goccia vuota la botte.
La gola sazia, disprezza anche il miele.
La gramigna cresce dappertutto.
La grandine fa il povero, non l’affamato.
La gratitudine è la moneta del povero.
La gratitudine muore con il bisogno.
La guerra fa i ladri e la pace li impicca.
La guerra nasce da due parole: ” mio” e “tuo”.
La lama consuma il fodero.
La legge deve cedere alle usanze ed alle circostanze.
La lepre rimane dove nasce, la starna dove pasce.
La lepre sogna il Paradiso come un campo di cavoli.
La lettera non prova vergogna e non diventa rossa.
La libertà disprezza il morso e la cavezza.
La libertà e la potestà di poter vivere come tu vuoi.
La libertà è sotto la legge.
La lingua è la peggior carne del mondo.
La lingua è mezza spesa.
La lingua non ha ossi, ma fa mali grossi.
La lingua non ha osso, ma osso rompe.
La lingua riceve spesso morsi, ma rimane insieme ai denti.
La lingua sta bene dentro ai denti.
La lingua unge, il dente punge.
La lode che meriti venga da un’altra bocca, mai dalla tua.
La lode è un’esca buona per ogni pesca.
La logica dei fatti, dà risultati esatti.
La lontananza accresce la fama.
La lontra muta il pelo, ma continua a mangiar pesci.
La lumaca vede solo le corna della vicina.
La luna con l’anello non porta tempo bello.
La luna è amica del ladro.
La luna mai si offende del sole che risplende.
La luna non cura l’abbaiar dei cani.
La luna non è sempre rotonda.
La madre alza il grembiule, la figlia la gonnella.
La madre misera fa la figlia valente.
La madre per la figlia si dispera, la figlia della madre non si cura.
La madre pietosa fa la figlia tignosa.
La madre povera fa la figlia valente.
La maggior gloria del vincere è perdonare al vinto.
La mala erba cresce in fretta.
La mala femmina è come il vischio, non lo tocca uccello che non vi lasci le penne.
La malattia lunga dirada le visite.
La malattia più dolorosa è la borsa vuota.
La maldicenza, come la lumaca, lascia il segno.
La malinconia è una brutta compagnia.
La mamma va a cercare la figlia nel fienile, dove lei è stata da giovane.
La mancia al cocchiere mette fretta ai cavalli.
La mano è uno strumento che può valerne cento.
La mano ruba e il diavolo porta.
La mattina è la madre dei mestieri, la notte dei pensieri.
La mattina è la madre dei mestieri.
La meraviglia dell’ignoranza è figlia.
La miglior ciccia va agli sdentati.
La migliore difesa è l’attacco.
La migliore vitamina che ci sia, si estrae dall’allegria.
La mignatta non lascia la pelle se non quando è piena di sangue.
La mignotta non molla finché non è satolla.
La miseria è mezza disgrazia.
La miseria non ha invidia.
La miseria vuole il suo sfogo.
La modestia è il vestito della saggezza.
La modestia non fa montar la testa.
La moglie bella e la gamba malata trattengono il marito in casa.
La moglie bella ti fa far la sentinella.
La moglie del calzolaio non ha scarpe.
La moglie del ciabattino ha sempre le scarpe rotte.
La moglie del cieco non ha bisogno di belletti.
La moglie del vicino balla meglio della propria.
La moglie è la chiave della casa.
La moglie fa fare giudizio.
La moglie, lo schioppo ed il cane non si prestano a nessuno.
La moneta se la sai usare è ancella; se no, è donna.
La morale non ha plurale.
La morte arriva quando uno meno se l’aspetta.
La morte del creditore non è tutta tristezza.
La morte è l’ultimo dottore.
La morte è una cosa che non si può fare due volte.
La morte è una cosa che non si può ripetere.
La morte guarisce tutti i mali.
La morte livella tutte le cose.
La morte non guarda in faccia nessuno.
La morte non ha almanacco.
La morte non ha il lunario.
La morte paga tutti i debiti.
La morte per il povero è il miglior medico.
La morte rende uguali regnanti e manovali.
La morte viene quando uno meno se la aspetta.
La necessità detta legge, non la riceve.
La necessità è l’arma ultima e maggiore.
La necessità guida chi vuole, e tira per i capelli chi non vuole.
La necessità non ha legge.
La necessità scaccia la vergogna.
La necessità scuote anche gli ignavi.
La necessità sta prima della ragione.
La necessità, insegna l’arte.
La nobiltà non si acquista nascendo, ma vivendo.
La nostra vita è di dolori e di allegrezze ordita.
La notte è fatta per gli allocchi.
La notte è la madre dei pensieri.
La notte è madre dei consigli.
La nuora copre di baci la suocera in cornice.
La pace fra rivali, sempre corte ha le ali.
La padella e la griglia rovinano la famiglia.
La pallida morte, bussa a tutte le porte.
La parola “forse” salva il bugiardo.
La parola migliore è quella non detta.
La parsimonia è la scienza di evitare spese inutili.
La paura allunga i passi.
La paura e l’ombra della colpa.
La paura fa saltar le mura.
La paura non ha ragione.
La pazienza dell’animo ha in sé ricchezze nascoste.
La pazienza è la virtù degli asini.
La pazienza è la virtù dei santi.
La pazienza è l’eroismo di ogni giorno.
La pecora che bela ha meno latte.
La pecora per far bè, perse il boccone.
La pena deve essere sempre proporzionata alla colpa.
La penitenza corre dietro al peccato.
La pentola piena, invita a cena.
La pentola sbeccata va cent’anni per la casa.
La pentola sbeffeggia il calderone, ma entrambi son neri di carbone.
La pera matura, cade a terra senza bastone.
La pietra è dura eppure la molle acqua la scava.
La pietra rotonda se la porta il fiume.
La pioggia minuta fa cantare le fonti.
La più pericolosa è l’acqua che riposa.
La porta chiusa fa amica la vicina.
La porta dell’avvocato non ha campanello.
La porta è sempre aperta per chi porta.
La povertà è fedele servitore.
La povertà è il più leggero di tutti i mali.
La povertà è sacra, crudele è chi la insulta.
La povertà fa l’uomo vile.
La povertà mantiene la carità.
La povertà non è vizio.
La povertà non fa vergogna.
La preghiera del ladro non scioglie il nodo della forca.
La presenza continua dei pericoli fa che non si curino.
La prigione è l’università del galeotto.
La prima acqua d’agosto rinfresca il mare e il bosco.
La prima digestione si fa in bocca.
La prima è moglie, la seconda compagnia, la terza serva.
La prima idea è quella che conta.
La prima si perdona, la seconda si bastona.
La processione da dove è uscita, rientra.
La prodigalità non ha fondo.
La promessa di un uomo onesto è debito.
La Provvidenza al ricco manda un cappone, al povero l’appetito.
La Provvidenza dà, ma non te lo porta a casa.
La Provvidenza è quel che toglie rende.
La Provvidenza vale più delle rendite.
La prudenza è il miglior guscio entro il quale si rifugia l’uomo e l’animale.
La prudenza non è mai troppa.
La pulce in mezzo alla farina, si crede un mugnaio.
La quantità non fa la qualità.
La rabbia è tra cani.
La ragazza da marito spazza l’aia, ma appena sposa non spazza la casa.
La ragione dei poveretti è sempre piena di difetti.
La ragione ed il sapere parla, il torto e l’ignoranza urlano.
La rana per non chiedere non ha la coda.
La rana si tuffa nello stagno per non bagnarsi con la pioggia.
La regola regge il convento.
La ricchezza è come il letame: ammassato puzza, sparso ingrassa.
La ricchezza no fa gentilezza.
La ricchezza poco vale a chi la usa male.
La ricchezza si può nascondere, la povertà no!
La roba buona e onesta, in negozio non ci resta.
La roba di campagna è un coglione chi non la magna.
La roba non è di chi la fa, ma di chi la gode.
La roba riappiccicata dura poco.
La roba sta un tira sa tenere.
La rovina del mercato è l’abbondanza.
La ruota che cigola è la peggiore del carro.
La ruota della fortuna gira anche di notte.
La ruota della fortuna non è sempre una.
La saggezza costruisce, la superbia demolisce.
La saggezza del passato è utile al presente.
La saggezza del passato nutre l’affamato.
La saggezza è sempre vestita di modestia.
La saggezza non viene sempre con i capelli grigi.
La salute è buona per dodici mesi.
La salute non si acquista con l’andar dal farmacista.
La scienza è follia pura, se la ragione non la cura.
La scimmia dispettosa se la prendi ti chiede scusa, ma appena la lasci ti fa le linguacce.
La scimmia più va in alto più mostra il culo.
La scopa e la zappa parlano sempre male del manico.
La scopa nuova, vecchia sporcizia scova.
La scure non taglierebbe l’albero se esso non gli fornisse il manico.
La scusa non richiesta è un’accusa manifesta.
La sete fa dell’acqua il miglior vino.
La sezione acceca la ragione.
La sincerità spesso procura danno.
La sorte è come uno se la fa.
La speranza è figlia del bisogno.
La speranza è il pane dei poveri.
La speranza è sempre l’ultima a morire.
La speranza è una buona colazione, ma una pessima cena.
La sposa di buona razza fa prima la ragazza.
La stessa campana non ha tutti i giorni lo stesso suono.
La storia è maestra della vita, purtroppo a pochi discepoli.
La storia vera la sa chi la racconta meglio.
La strada comoda non fu mai lunga.
La strada piana non porta mai in alto.
La suocera anche di zucchero per la nuora è troppo amara.
La suocera non è buona nemmeno nell’icona.
La suocera signora, si ricorda che fu nuora.
La suocera sta bene attaccata al muro.
La superbia andò a cavallo e tornò a piedi.
La superbia è un brutto vizio che porta solo pregiudizio.
La superbia mostra l’ignoranza.
La tagliola piglia la stessa volpe una volta sola.
La tartaruga non teme la grandine.
La temperanza è la moderazione della cupidigia guidata dalla ragione.
La testa che ciondola, cerca il cuscino.
La testa del vizioso è la bottega del diavolo.
La testa stolta non ascolta.
La testardaggine è la ruggine prodotta dall’ignoranza.
La tosse è il tamburo della morte.
La trappola per ratti piglia anche i gatti un po’ distratti.
La troppa avidità, manda presto all’aldilà.
La troppa cortesia fa sospettare l’inganno.
La troppa familiarità partorisce poco rispetto.
La troppa luce, acceca.
La troppa ricercatezza non orna il corpo.
La troppa umiltà vien da superbia.
La tua faccia dice i tuoi anni.
La uomo dabbene non hai che bene.
La vacca di due padroni è spesso munta.
La valeriana, ogni male risana.
La vecchia dà buoni consigli, perche non può più far cattivi esempi.
La vecchiaia viene con tutti i malanni.
La vedova ricca con un occhio piange e con l’altro ammicca.
La vendetta dello stolto non conosce misura.
La vendetta è muta.
La vendetta è un piatto che va servito freddo.
La verga della madre è meglio del regalo della matrigna.
La verità cruda provoca l’odio.
La verità è bella, ma le bugia è vestita meglio.
La verità è figlia del tempo.
La verità partorisce odio, l’adulazione amici.
La verità scotta più del fuoco.
La verità sta in fondo al pozzo.
La veste nobilita anche lo stolto.
La via della virtù è difficile.
La vicinanza è mezza parentela.
La virtù ha molti predicatori, ma pochi martiri.
La virtù poco ingombra.
La virtù sta nel difficile.
La virtù tiene sempre la via di mezzo.
La visita all’ammalato più è corta, più è gradita.
La vita dell’adulatore, dura quanto un fiore.
La vita è brutta e bella, chi per il basto e chi per la sella.
La vita e la morte sono in mano di Dio.
La vita è per tutti un giusto miscuglio di gioie e dolori.
La vita è un sogno solo per chi dorme.
La vita è un teatro dove ciascuno recita la sua parte
La vita è una continua gara, più si sbaglia e più si impara.
La vittoria ha cento padri, la sconfitta è sempre orfana.
La voglia di guarire, aiuta a rifiorire.
La volontà è la macchina per fare.
La volontà è tutto.
La volontà é vita.
La volpe corre, ma i polli hanno le ali.
La volpe ha sempre più vie di fuga.
La volpe non cade due volte nel medesimo laccio.
La volpe spesso riesce a rubare ai lupi e ai leoni prede nascoste.
La zucca vuota sta a galla, ma non nuota.
L’abbondanza fa male anche al maiale.
L’abbondanza genera arroganza.
L’abbondanza la fanno i poveri.
L’abbondanza rende vili anche le cose più gentili.
L’abitudine è una camicia di ferro.
L’abitudine è una ruggine che se ne ride di ogni lima.
L’abitudine è una seconda natura.
L’abuso non toglie l’uso.
L’aceto a gratis è più dolce del miele.
L’acqua bolle, ma non si cuoce.
L’acqua cheta fa lamare i ponti.
L’acqua da orto.
L’acqua dove prende e dove porta.
L’acqua fa male ed il vino fa cantare.
L’acqua fa orto.
L’acqua non si porta col canestro.
L’acqua porta la papera non galleggia.
L’acqua si chiede, il vino si offre.
L’acqua torbida non fa specchio.
L’acqua, l’aria e il fuoco hanno la testa sottile.
Lacrime di donna, fontana di malizie.
Ladro giovane non muore di vecchiaia.
L’adulatore assomiglia all’amico come il lupo al cane.
L’adulatore è una bestia che ha molte lingue.
L’adulatore ha il miele in bocca e il fiele in cuore.
L’adulatore riceve ingiurie e ringrazia.
L’adulazione procaccia amici, la verità si attira l’odio.
L’affamato è come un cane arrabbiato.
L’affare e nell’acquisto.
L’aglio è la farmacia dei contadini.
L’aglio fa alzare il battaglio.
L’agnello è proprio sfortunato, nasce cornuto e muore scannato.
L’agnello più vispo è quello che il lupo mangia per primo.
L’ago nascosta in un pagliaio la ritrova solo un bugiardo.
L’albergo può andare, ma l’oste è un mascalzone disse il matto al becchino.
L’albero cade da la parte che pende.
L’albero con tanti frutti non li matura tutti.
L’albero cresciuto non si raddrizza più.
L’albero grande fa più ombra che frutti.
L’albero non si giudica dalla scorza.
L’albero si piega giovane.
L’albero si rispetta anche per l’ombra.
L’albero storto lo raddrizza il fuoco.
L’alleanza col potente non è mai sicura.
L’allegria è di ogni male il rimedio universale.
L’allegria prolunga la vita e guarisce ogni ferita.
L’amante è buono con cinque esse: solo, savio, segreto, sollecito e spendaccione.
L’amata è latte, la sposa burro e la moglie formaggio secco.
L’amato va tenuto caro.
L’ambizione benché sia vizio, spesso è causa di virtù.
L’ambizione e la pulce saltano in alto.
L’amicizia è bella finché frigge la padella.
L’amicizia è più necessaria del fuoco e dell’acqua.
L’amicizia è un gran tesoro e va apprezzata più dell’oro.
L’amicizia è un’anima sola abitante in due corpi.
L’amicizia fra eguali è più salda e durevole.
L’amicizia nata tra i bicchieri è fragile come il vetro.
L’amicizia riconciliata è come una piaga mai guarita.
L’amicizia rinnovata e minestra riscaldata.
L’amicizia si cerca con la lanterna, l’odio si trova anche al buio.
L’amicizia vera raddoppia le gioie e dimezza le angosce.
L’amico certo si conosce nell’incerto.
L’amico deve essere come il denaro.
L’amico di buon tempo va e viene come il vento.
L’amico di tutti, non è amico di nessuno.
L’amico fedele è come una stella che ti guida nel deserto.
L’amico fedele si scopre nelle avversità.
L’amico non è conosciuti sin quando non è perduto.
L’amico più fedele e caro è il mio denaro.
L’amico vero è un uccello raro.
L’ammalato a Dio chiede una cosa sola, il sano molte.
L’ammalato cocciuto fa il medico crudele.
L’amo è da tenere sempre pendente nell’acqua, se vuoi pigliar pesci.
L’amor di carnevale muore in quaresima.
L’amor proprio è naturale, ma spesso acceca e induce al male.
L’amore del soldato non dura un’ora: dove egli va trova una signora.
L’amore della mamma non invecchia.
l’amore di carnevale muore in Quaresima.
L’amore è cieco.
L’amore è come il cetriolo, comincia dolce e finisce amaro.
L’amore è come la gratitudine, nulla vale se non si dimostra.
L’amore è come un fiore, se non si annaffia muore.
L’amore e la ciliegia non si dividono.
L’amore e la fede dalle opere si vede.
L’amore e la morte rendono uguali regnanti e manovali.
L’amore e la ragione sono come due viandanti, lei cammina dietro e lui davanti.
L’amore è sempre pieno di ansioso timore.
L’amore è una malattia della quale nessuno vuole guarire.
L’amore ed il regno non vogliono compagni.
L’amore fa molto, il denaro tutto.
L’amore insegna agli asini a danzare.
L’amore materno disgela l’inverno.
L’amore regge il suo regno senza spada.
L’amore vero non è messo in fuga dall’apparir della prima ruga.
L’ancora sta sempre nell’acqua, ma non sa nuotare.
L’anima bianca non ce l’ha nemmeno il sambuco.
L’annata fa la roba, e alla terra va l’onore.
L’annata magra ne mangia tre grasse.
L’anno è lungo e si mangia tutti i giorni.
L’anno passato è stato il migliore.
L’antifona è più lunga del salmo.
L’apparenza spesso inganna.
L’appetito non ha bisogno di salse.
L’appetito non ha paura del pane duro.
L’aquila dal cielo vede il topo in fondo al buco.
L’aquila vola sempre sola.
Lardo con lardo e olio con olio non si ungono.
L’Aretino Pietro restò con una mano davanti e l’altra dietro.
L’argento non lo caca il vento.
L’arrosto che non puoi gustare, lascialo bruciare.
L’arte del padre si impara in fretta.
L’arte si ruba con gli occhi.
Lascia che i topi li pigli il gatto.
Lascia l’ubriaco e smetterà di insultarti.
Lascia pur che il mondo dica, la cosa migliore è la fica.
Lascia star l’osso quando è in bocca al cane.
L’asina col puledrino non va dritta al mulino.
L’asino cercò la coda quando non l’aveva più.
L’asino che ha fame mangia ogni strame.
L’asino che raglia o vuole l’asina o vuole la paglia.
L’asino che starnuta di mattina saluta l’asina.
L’asino da vivo canta e da morto suona.
L’asino del Comune muore sempre di fame.
L’asino della marchesa corre solo in discesa.
L’asino di Buridano morì di fame fra due fasci di fieno.
L’asino di tre padroni morì tre volte.
L’asino dove è cascato una volta non ci casca più.
L’asino dove si sdraia lascia il pelo.
L’asino morto lo piange l’asina e il padrone.
L’asino non raglia per le bastonate, ma per l’asina e lo strame.
L’asino per vantarsi, raglia.
L’asino più raglia e più bastonate piglia.
L’asino porta la paglia e l’asino se la rimangia.
L’asino quando ha mangiato la biada, tira calci al corbello.
L’asino quando ha mangiato la biada, tira calci al secchio.
L’asino si accarezza col bastone.
L’asino troppo felice va a ballare sopra il ghiaccio.
L’asino trova sempre un altro asino che lo ammira.
L’asino valente porta il peso e non lo sente.
L’asino viene battuto da vivo e da morto.
L’assai basta, il troppo guasta.
L’assente, ogni giorno è più lontano.
Latte e vino, veleno sopraffino.
L’audacia è paura superata.
L’autunno fa cader le foglie, la vecchiaia fa passar le voglie.
L’avarizia cresce insieme al denaro.
L’avarizia è come il fuoco, più legna ha, più arde.
L’avarizia è peste incurabile del genere umano.
L’avarizia ha il suo dio nello scrigno.
L’avarizia spinge l’uomo ad ogni scelleratezza.
L’avaro accumula col sudore ciò che dovrà lasciare con dolore.
L’avaro buono è l’avaro del tempo.
L’avaro cerca il cielo nel fango.
L’avaro dorme pochissimo.
L’avaro dorme sopra il suo tesoro.
L’avaro è bravo se è avaro del tempo.
L’avaro è cagione della propria miseria.
L’avaro è come il porco, che è buono dopo morto.
L’avaro è come l’asino che porta il vino e beve l’acqua.
L’avaro e lo scroccone si intendono benone.
L’avaro è procuratore dei suoi beni, non il padrone.
L’avaro è sempre povero.
L’avaro fatica e pena per tenere gli eredi a pancia piena.
L’avaro non fa nulla di buono, se non quando muore.
L’avaro non ha affetti.
L’avaro più possiede e più è mendico.
L’avaro sa fare solo le somme
L’avaro vende la capra dopo che ha fatto la cacca nel recinto.
L’avena d’aprile è latte per l’ovile.
L’avere non è soltanto di chi ce l’ha.
Lavora come se dovessi vivere a lungo, prega come se dovessi morire subito.
Lavora, lavora la vita va in malora.
Lavoro a contratto, lavoro malfatto.
L’avvocato ama le liti, il medico le ferite, il prete i funerali.
L’avvocato bravo trova la ragione anche per chi ha torto.
Le amicizie si possono scucire, ma mai strappare.
Le avversità manifestano chi è veramente uomo.
Le azioni rivelano le passioni.
Le belle senza dote trovano più amanti che mariti.
Le bugie hanno le gambe corte.
Le bugie non invecchiano.
Le bugie sono lo scudo degli uomini dappoco.
Le buone donne non hanno né occhi né orecchi.
Le calamità sono occasioni di virtù.
Le campane chiamano in chiesa, ma non ci entrano mai.
Le carezze dell’uomo malvagio nascondono inganni.
Le carte da gioco sono come le mamme, vogliono bene al più scemo.
Le carte da gioco sono il libro del diavolo.
Le chiacchiera non fanno cuocere il riso.
Le chiacchiere fanno corte le miglia.
Le chiacchiere non fanno farina.
Le ciambelle a Pasqua, le parole quando casca.
Le ciance diventano lance.
Le ciliegie rubate sono le più dolci.
Le corna degli armenti sono ornamenti, le corna della gente sicuri tradimenti.
Le corna si portano volentieri perché più si ne porta e più di va leggeri.
Le corna sono come i denti, fanno male quando nascono, poi ci si mangia.
Le cose belle sono veramente difficili.
Le cose che fanno male insegnano.
Le cose disoneste non sono sicure.
Le cose fatte per forza, non vale una scorza.
Le cose hanno una fine, il salame ne ha due.
Le cose naturali non sono mai troppo turpi.
Le cose più gradite sono quelle non pagate, meno le legnate.
Le cose proibite sono le più gradite.
Le disgrazie non fanno mai sole.
Le disgrazie non si comprano al mercato.
Le disgrazie non vanno mai sole.
Le disgrazie si chiamano fra loro.
Le disgrazie si comprano pure al mercato.
Le disgrazie sono come le ciliege.
Le disgrazie sono come le tavole degli osti.
Le donne affascinanti trasformano le lacrime in diamanti.
Le donne di poco onore consumano la luce e risparmiano il sole.
Le donne e le sardine son buone piccoline.
Le donne hanno le lacrime in tasca.
Le donne hanno sempre le lacrime pronte.
Le donne le ciliegie sono colorite per loro danno.
Le donne si attaccano sempre al peggio.
Le donne sono curiose per natura.
Le donne sono sante in chiesa, puttane in strada, diavoli in casa e civette alla finestra.
Le donne sono santi in chiesa, angeli in strada, ma diavoli in casa.
Le donne sono segrete come l’odore dell’aglio.
Le ferite d’amore le può risanare solo il suo autore.
Le feste si fanno per i Santi e sempre per i tonti.
Le figlie da maritare sono difficili da governare.
Le finestre del paese sono tutte orecchie tese.
Le folgori percuotono gli alti monti.
Le frecce d’amore sfondano anche tonache e corazze.
Le grandi menti spesso si son perse per vie traverse.
Le insidie le vede più lontano una cerva vecchia.
Le lacrime alleggeriscono il cuore.
Le lacrime dell’erede e matto chi le crede.
Le lacrime per i dolori altrui presto si seccano.
Le leggi non contano in tempo di guerra.
Le leggi senza pene, son come le campane senza battaglio.
Le leggi sono come le ragnatele.
Le legnate e i baci non si contano.
Le liti fra innamorati, rafforzano l’amore.
Le liti fra poveri non vanno in tribunale.
Le liti portano danni infiniti.
Le liti son la dote che portano le mogli.
Le liti spiantano la casa.
Le lodi ti addormentano, le critiche ti svegliano.
Le maledizioni son come le foglie, chi le manda poi le raccoglie.
Le mamme sono mamme, le matrigne cagne.
Le meraviglie nascono senza seminarle.
Le minacce non rompono le ossa.
Le mogli si pigliano a vita e non a prova.
Le nuvole di luglio, fanno sempre tafferuglio.
Le ore del mattino hanno l’oro in bocca.
Le ossa dello Stato son le tasse.
Le ossa sane il Padreterno te le dà una volta sola.
Le parole del focolare non devono oltrepassare la porta.
Le parole dette fra i denti, non sono mai complimenti.
Le parole dette piano, vanno sempre più lontano.
Le parole non fanno fatti.
Le parole non riempiono la pancia.
Le parole non riempiono lo stomaco.
Le parole sono come le ciliegie, dietro una ne vengono dieci.
Le parole sono femmine e i fatti sono maschi.
Le passioni hanno sempre fretta.
Le paure e la sciagure fanno sudare di gennaio.
Le pere delle monache profumano d’incenso.
Le pere per i padroni, se le mangiano i mosconi.
Le piante più sono alte e più si curvano
Le piccole spese sono quelle che svuotano la borsa.
Le puritane hanno più trappole che topi .
Le radici delle virtù sono amare, ma i frutti dolci.
Le ragazze di Montebello hanno la gabbia, ma non l’uccello.
Le reti troppo visibili non pigliano uccelli.
Le ricchezze hanno l’ali.
Le ricchezze sono come il letame, ammassato puzza e sparso fertilizza il campo.
Le scale della corte son piene di bucce di cocomero.
Le schegge dai legnaioli ed i ricci dai falegnami.
Le spie muoiono tutte con le scarpe.
Le spighe e le teste vuote non abbassano mai il capo.
Le spighe vuote stanno a testa alta.
Le sue ragioni ce l’ha anche il lupo.
Le suocere migliori sono quelle ricoperte di fiori.
Le tele dei ragni pigliano le mosche e lasciano scappare i calabroni.
Le testa di legno fanno sempre chiasso.
Le teste oziose sono la bottega del diavolo.
Le teste vuote fanno sempre rumore !
Le uova non hanno nulla da insegnare alla gallina.
Le vecchie chiese hanno buone campane.
Le vesti non fanno il dottore.
Le viscere dell’avaro sono i quattrini.
Le visite più gradite sono quelle più spedite.
L’ebbrezza è una volontaria pazzia.
L’edera abbraccia e poi soffoca.
L’edera dove si attacca muore.
L’educazione vince la natura.
Lega l’asino dove vuole il padrone, e se il lupo se lo mangia, suo danno.
Legate e pane fanno buono ogni cane.
Leggera è la fatica quando è passata.
Leggere non capire, tanto vale starsene a dormire.
Leggero è il peso che si porta volentieri.
Legno di cerro dura quanto il ferro.
Legno di ciliegia non fa neanche buona brace.
Legno per dritto e donna per piano, reggono anche il Duomo di Milano.
L’elefante non acchiappa topi.
L’elemosina è sempre fatta bene, anche al Diavolo.
L’elemosina mantiene la casa.
L’elemosina non fa impoverire.
L’elemosina si fa con la borsa e non con il bossolo.
L’equità attenua il rigore della legge.
L’erba cattiva non si secca mai.
L’erba del vicino è sempre più verde.
L’erba della felicità non cresce nell’orto dell’invidioso.
L’erba non cresce sulla strada maestra.
L’eroe è sempre eroe, anche in vestaglia da camera.
L’errore di ieri è maestro di oggi.
L’errore è una pianta tenace, attecchisce in ogni suolo.
L’errore insegna ed il maestro si paga.
L’errore non è colpa e non è frode.
L’esempio è più efficace dei precetti.
L’esperienza è il bastone della vita.
L’esperienza è un libro che si legge un po’ alla volta.
L’esperienza è una maestra muta.
L’estate asciuga gli stracci di tutti i poveracci.
L’estate non viene due volte l’anno.
L’età fa l’uomo savio.
L’eternità non si racconta.
Libri e cavalli non si prestano mai.
Libri, cavalli e mogli non si imprestano mai.
Libro chiuso, maestro muto.
Lieve appare il peso che si porta con pazienza.
L’ignavo anticipa la morte, perché è morto prima di morire.
L’ignorante rischia di prendere sul serio la persona istruita.
L’illusione è la base del piacere, la verità della felicità.
L’impaziente tiene i piedi sul carbone ardente.
L’incenso piace a tutti i santi.
L’indifferenza è gemella della cattiveria
L’inferno e i tribunali sono sempre aperti.
L’Inferno è lastricato di buone intenzioni.
L’ingratitudine è la mano sinistra dell’egoismo.
Lingua cheta e fatti parlanti.
Lingua lunga, corta mano.
Lingua mitragliatrice, presto si contraddice.
L’inizio della saggezza e chiamare le cose col loro nome.
L’innamorato non muore di freddo.
L’inno della libertà non si suona con gli strumenti della violenza.
L’innocente ha bisogno di pochi testimoni.
L’insalata non è buona, se non la mangia la padrona.
L’intemperanza di molti è la ricchezza dei medici.
L’intemperanza è la banca dei medici.
L’intenzione fa la colpa.
L’intesa, quando arriva, è sempre produttiva.
L’invidia è la ruggine del cuore.
L’invidiato mangia pane e l’invidioso muore di fame.
L’invidioso è carnefice di se stesso.
L’invito del principe è un ordine.
L’ira del mite diventa furore.
L’ira e lo sdegno dell’amante poco dura.
L’ira nemica mai dura oltre il rogo.
Lo decide la fortuna: a chi tocca la feccia a chi la schiuma.
Lo dice pure Agnese: secondo le entrate si fanno le spese.
Lo prevede anche la legge: chi ha culo può fare scorregge.
Lo scaricabarile lo sa far bene l’uomo vile.
Lo scemo mette un sonaglio al collo del gatto.
Lo scherzo è di buon gusto solo se fatto al momento giusto.
Lo scimunito, parla col dito.
Lo sciocco desta tempeste in un bicchier d’acqua.
Lo sciocco parla col dito, ed il pazzo con le mani.
Lo sciocco per attraversare il fiume aspetta che sia passata tutta l’acqua.
Lo scrigno che ha più chiavi non custodisce nulla.
Lo scritto dell’avvocato è sempre ben pagato.
Lo spergiuro degli amanti, è colpa lieve dispersa dai venti.
Lo sport più bello e sano, è il lavoro quotidiano.
Lo stolto abbandona l’arrosto per fuggire il fumo.
Lo stolto pesta l’acqua nel mortaio.
Lo stolto staccia la farina al vento.
Lo stolto trova sempre uno più stolto che l’ammira.
Lo stolto va a comprare l’osso dal cane.
Lo stomaco che raramente digiuna disprezza i cibi volgari.
Lo zero non si divide e non fa discordia.
L’occasione fa il birbone.
L’occasione va presa per i capelli.
L’occhio del padrone è più fertile del concime.
L’occhio e la lingua sono la spia di qualunque malattia.
L’occhio invidioso è sempre sospettoso.
L’occhio non è mai al di sopra del sopracciglio.
L’occhio vede tante cose che la mano non può raggiungere.
L’odore della stalla fa trottare l’asino.
L’olio la verità vengono sempre a galla.
L’ombra di un grande rimane.
L’onestà morì di lodi.
L’onestà procura onore, la volontà genera valore.
L’onestà si misura nelle piccole cose.
Lontan dagli occhi, lontan dal cuore.
Lontani da Giove, lontani dai fulmini.
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
Lontano dai signori, lontano dai disonori.
Lontano dal pericolo, ognuno è bravo.
L’orgoglio è il coperchio del vuoto.
Loro luce, la virtù riluce e il vizio traluce.
L’oro non compra tutto.
L’oro presente cagiona timore, assente dà dolore.
L’oro tira l’oro, la vacca tira il toro, la cinghia perché costretto la tira il poveretto.
L’orso balla e il suonatore prende i soldi.
L’orto vivo piano piano assassina l’ortolano.
L’orto vuole l’uomo morto.
L’orzo non è fatto per gli asini.
L’osservazione della natura e la meditazione generano l’arte.
L’ottimismo aiuta la salute.
L’ottimista ama la vita, il pessimista la conosce.
L’ozio è la via sicura per la miseria e la sventura.
L’ozio è sempre bisognoso.
L’ozio non fa lega con la virtù.
L’ozio trasse in rovina illustri città.
L’ozioso muore tristo e pidocchioso.
L’uccello più veloce per primo afferra il verme.
L’uccello rapace è quello più veloce.
L’ultimo bicchierino ubriacò il prete.
L’ultimo colpo è quello che ammazza.
Lumi, fiori e lacrimotti a nulla giovano ai poveri morti.
L’umiltà è la regina di tutte le virtù.
Lunga abitudine diventa un tiranno.
Lunga barba non fa saggezza.
Lungo capello, poco cervello.
L’unguento dei quattrini è miracoloso.
L’unica consolazione dei poverelli e mostrare il culo ai travicelli.
L’unico vantaggio dei vinti è quello di non sperare nella salvezza.
L’unione è la forza dei deboli.
L’uomo alto mangia i fichi, mentre quello basso guarda.
L’uomo alto serve solo a spegnere le candele.
L’uomo calvo non chiede, ma pretende un pettine.
L’uomo canta quando è pieno, la botte quando è vuota.
L’uomo che non travaglia, muore tra la paglia.
L’uomo che sa fare campa e fa campare.
L’uomo cortese non calpesta nemmeno l’ombra del vicino.
L’uomo di carattere ha un brutto carattere.
L’uomo dimentica facilmente, ma la donna tiene tutto in mente.
L’uomo è come una palma sulla riva del mare, si agita con il vento della vita.
L’uomo è grande per il carattere, non per il grado sociale.
L’uomo è il fuoco, la donna la stoppa, Dio li fa e il diavolo li accoppia.
L’uomo è il sacco e la donna il laccio.
L’uomo falso dice una cosa stando in piedi, e diversa stando seduto.
L’uomo felice, non aveva camicie.
L’uomo forte piega la morte.
L’uomo noioso guasta la compagnia.
L’uomo non si misura a palmi e non si pesa a chili.
L’uomo onesto è anche modesto.
L’uomo ordisce e la fortuna tesse.
L’uomo propone e Dio dispone.
L’uomo saggio non è mai solo.
L’uomo senza affetto è come una casa senza tetto.
L’uomo senza roba è una pecora senza lana.
L’uomo squattrinato è un morto resuscitato.
L’usanza del paese non è mai vergogna.
L’usuraio ingrassa andando a spasso.
L’usuraio si arricchisce col sudore dei poveri.