SAN LIBERATO DA LORO Sacerdote francescano
Nei Fioretti che raccolgono le memorie di primi frati francescani, al capitolo 37 si parla di un giovane nobile che san Francesco chiamò con sé, ma il suo nome non v’è scritto. Anche nei capitoli 46 e 47 si narra la vita di questo anonimo che gli studiosi riconoscono in Fra Liberato da Loro. Nel secolo XIII le lotte tra i cittadini e tra i Comuni mietevano molte vittime in Italia, tra distruzioni, inganni, rapine, prepotenze. Voce di pace era il Vangelo testimoniato dalle persone umili che all’odio sostituivano l’amore, con cuore pacifico. Ne diede l’esempio il ricco Francesco d’ Assisi, che scelse “Madonna Povertà” e fu seguito da schiere di religiosi, convertiti come lui dall’ardore misericordioso del Cristo crocifisso e risorto. Il nobile Liberato di Loro Piceno nacque in un anno attorno al 1215. Nella vita di san Francesco risulta che egli attorno al 1234 venne a Roccabruna, nei pressi di Sarnano, e accolse nel suo Ordine un ricco e gentile cavaliere che poi divenne modello di perfezione. Viveva il Vangelo nella rinuncia alle comodità, e fu ordinato sacerdote nel 1240 circa. Si distinse per la contemplazione nella solitudine dell’eremo di Soffiano, nel verde montano. Prima della sua morte ebbe la consolazione di visioni celesti della Madonna, degli angeli e di tre sante vergini. Molti prodigi attirarono la venerazione popolare e fu canonizzato nel 1868 da Pio IX. Una tavola dipinta da Salvatre Tricarico che lo raffigura, è apposta nel santuario della Madonna dell’Ambro.