TORRE SAN PATRIZIO (Castrum Turris Sancti Patritii)
di Gabriele NEPI
Antico Castello dello Stato Fermano appare per la prima volta verso il 1200 col toponimo di Castrum Turris Sancti Patritii. Abbiamo poi notizia che, nel 1301, il Rettore della Marca d’Ancona Pietro Gaetani, nipote di papa Bonifacio VIII, infligge al Comune e popolo di Torre San Patrizio una multa di mille marche d’argento, perché ribelle alla Chiesa Romana.
Allorché il Papa era in Avignone e i signorotti locali si agitavano con rivendicazioni municipali, viene inviato nella Marca d’Ancona il cardinale Egidio Albornoz, il quale con tatto e diplomazia, ma se occorreva con la forza, richiama dell’ordine città e comuni della Marca.
Fra questi Torre San Patrizio insieme a Monturano, Podium Radii, Monte San Pietro, Rapagnano, Magliano, Castrum Ripe Cerrete, Alteta, Mogliano, Petriolo, Loro (Piceno), Sant’Angelo, Gualdo, Monteverde, Francavilla (d’Ete). Ce lo documenta la pergamena numero 1850 dell’Archivio Storico del Comune di Fermo (1).
Nel dicembre 1414 il Malatesta alla testa del suo esercito consistente in 1500 cavalieri ed altrettanti soldati di fanteria, dopo aver espugnato Monte Giorgio e Montolmo (= Corridonia) ed occupato Loro (Piceno) e Mogliano con altre località, tentò di impadronirsi di Fermo, ma fu respinto. Occupò allora la torre di Montone; il 12 dicembre prese Rapagnano che capitolò a patti; il 13 si accampò presso Torre San Patrizio e qualche giorno dopo (si ignora la data precisa) lo occupò (2).
Malatesta sarà poi sconfitto nonostante l’accresciuto numero dei suoi soldati (2200 cavalieri e 1000 fanti) in territorio di Perugia; Torre San Patrizio torna sotto il dominio di Fermo, ma ciò un mese prima della sconfitta del Malatesta a Perugia (3).
Il 21 febbraio del 1423 in territorio di Torre San Patrizio e di Monte San Pietrangeli (allora San Pietro oltre Tenna) ha luogo un incontro di alto valore diplomatico. Sono presenti il Rettore della Marca (poi cardinale) Giovanni Vitelleschi. Egli era venuto a Fermo insediandosi sul Girfalco. Col sospetto che taluni cittadini fermani avessero congiurato contro la Chiesa, li fece arrestare, ma tale Giacomo Vanni riuscì a fuggire e a rifugiarsi a Monte San Pietro oltre Tenna (odierno Monte San Pietrangeli). Per tale motivo quest’ultima località fu dichiarata ribelle alla Chiesa e alla città di Fermo (pergamene dell’archivio storico della città di Fermo n/ri 2071; 2082; 2099).
Nel 1435 si verificarono insurrezioni contro l’imposizione di tasse. Fermo e cittadini di Torre San Patrizio, di Petritoli, di Mogliano e di Monte San Pietrangeli si recarono Todi, dove si trovava Francesco Sforza (ora signore sella Marca) chiedendo di essere esonerati. Come si vede Torre San Patrizio era ora sotto il dominio di Francesco Sforza insieme agli altri castelli dello Stato Fermano, ma il giorno 8 novembre 1443 il generale Paolo del Sangue (4) che difendeva gli interessi della Chiesa, attaccò Torre San Patrizio in mano allo Sforza e nonostante il disperato valore dei cittadini, la prese d’assalto saccheggiandola ed appiccandovi incendi.
Ristabilita la pace, dopo la vittoria dello Sforza questi impose ai fermani di versare entro otto giorni somme di denaro per la ricostruzione di Torre San Patrizio (5).
Nel 1449 come risulta dagli Acta Diversa del Comune di Fermo, si ha il ruolo delle tasse di ogni mese i castelli dipendenti da Fermo dovevano alla città.
Torre San Patrizio diede 10 ducati e 60 bolognini mentre il vicino Monteurano deve 5 ducati e 76 bolognini; dall’entità della cifra dovuta, si nota la maggior importanza di Torre San Patrizio (6).
Fermo intanto si dà uno Statuto che non regola erano legge sia la città sia il suo vasto Stato. Torre San Patrizio e nel luglio 1059 compare nell’orbita fermana in un atto del vescovo di Fermo (7); compare in detto Statuto (8) come castello mediocre venendo per importanza solo dopo i castelli maggiori: Grottammare, Servigliano, Montefiore (dell’Aso), Monte San Pietrangeli, Sant’Angelo in Pontano, Mogliano, Loro (Piceno) (9). Di pari dignità erano classificati i castelli di San Benedetto del Tronto, Campofilone, Massignano, Altidona, Lapedona,Belmonte Piceno, Montefalcone, Montappone, Montegiberto, Gualdo (ora in prov. di Macerata), Rapagnano, Torre di Palme, Montottone, Marano (= Cupramarittima), Porto San Giorgio.
In sostanza allora aveva parità con San Benedetto e con porto San Giorgio, ora famose.
Fermo oltre a classificare i suoi castelli in maggiori, mediocri e minori gli viveva secondo un paradigma territoriale in Castra Marina: i castelli del litorale adriatico; Versus Montes cioè verso i monti: castelli di alta collina o preappenninici; Ultra Tennam: castelli al di là del fiume Tenna.
Tra questi vi erano Torre San Patrizio, Monturano, Podii Raynaldi, Rapagnano, Magliano, Ripacerreto, Alteta, Mogliano, Petriolo, Loro, Sant’Angelo in Pontano, Gualdo, Falerone, Massa, Monte Vidon Corrado.
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1 Oltre a tale pergamena originale di copia autentica del 3 gennaio 1357. Cfr pure Serafino Prete,
Documenti Albornoziani conservati a Fermo, pag. 70, n.6; cfr. pure Gabriele Nepi, Storia di Acquaviva Picena, Macerata 1982.
2 Malatesta de Cesena venit in Marchiam….Eodem anno (è il 1413)… et die lune, XXVI novembris…. cum omnibus suis gentibus
pedestribus et equestribus…. Venne contro Fermo ma furono tutti respinti e (continua il cronista) redierunt cum pauco honore. Die
XIII decembris posuit campum inter castrum Sancti Patritii et Monturani…die…habuit Turrim Sancti Patritii.
3 A.D. 1416….die VIII mensis iunii, die lune, Turris Sancti Patritii redit ad oboedientiam domini nostri et Communis Firmi.
4 Paulus de Sanguinequi stabat in Marchia pro defensione Ecclesiae secedens a terra Montis Sanctae Mariae in Georgio preliatus fuit
castrum Turris Sancti Patritii… et obtinuit dictum castrum et ipsum saccheggiavit, et ruinait et comburere fecit.
5 … quod homines dictae civitatis deberent infra octo dies solvere…pro reactatione et raparatione muro rum castri Monturani et Turris
Sancti Patritii.
6 Acta Diversa,vol.I, fol,5 Tabula assectus Comitatus Civitatis Firmi pro quolibet mense.
7 Precaria Adelberti comitis filius quondam Adelberti Territorio Rapagnani et Turris Sancti Patritii. Cfr.Liber Jurium dell’Episcopato e
della città di Fermo, Ancona 1996, vol.II, pag. 555.
8 Statuta Firmanorum, Firmi apud Sertorium de Montibus impressa Anno Domini 1589. La prima edizione invece porta la data del
1507.
9 Ibidem, pagg. 33-34.
<Grazie ad Albino Vesprini per la collaborazione>