Biografia del prof. don DINO MANCINI
Nell’ottobre 1992 il Consiglio di Circolo della Scuola elementare di viale Trento, sita in Fermo, deliberava l’intitolazione della stessa scuola a Mancini Don Dino.
Le ragioni della proposta vennero illustrate spiegando che tutte le scuole della cittadina sono identificate attraverso intitolazioni che, per lo più, richiamano figure di Fermani, distintisi per gli studi, per le opere e per la funzione esercitata a Fermo. Nella ricerca per individuare un nominativo che per prestigio, notorietà ed meriti oggettivi, aiuti la cittadinanza Fermana a riconoscersi e a sentirsi comunità, anche attraverso i nomi che la identificano, la scelta più adatta è sembrata essere quella del prof. Dino Mancini.
Egli è nato a Potenza Piceno l’8. 10. 1915 ma, perso il padre a causa della prima guerra mondiale, è sempre vissuto a Fermo dove ha fatto tutti gli studi delle scuole medie, ginnasiali e liceali e all’Istituto di teologia presso il Seminario arcivescovile dove è stato ordinato sacerdote. Dall’1938 al 1942 è stato a Milano per frequentare l’Università cattolica presso la quale ha conseguito la laurea in Lettere a pieni voti e lode accademica. Nell’ottobre del 1942 ha cominciato la sua lunghissima attività di docente Fermano: in Seminario fino al 1969; nell’Istituto Magistrale “ Bambin Gesù” fino al 1990; nel liceo classico “Annibal Caro” dal 1948 al 1962; presso I.T.C. “G.B. Carducci” dal 1963 al 1978.
Ha svolto il suo insegnamento in tanti anni, per tanti discepoli ed in così numerosi istituti per Materie Letterarie, Filosofia, Religione, da lasciare tracce della sua grande personalità e della sua inarrivabile competenza in tutte le scuole della città. L’intelligenza, la versatilità, la dedizione, unite ad una notevolissima sensibilità, lo hanno reso capace di condivisione e di umanissimi coinvolgimenti.
D’altra parte dottrina, preparazione e disponibilità verso i giovani, attratti dalla sottile auto-ironia e dalla coloritissimo saggezza profusa in tutti i suoi rapporti, hanno moltiplicato gli effetti del suo lavoro di docente facendone un autentico vitale magistero, ben oltre i confini dell’istruzione prevista nei curricoli e nelle varie cattedre.
Testimoniano il suo vigore di pedagogista e di educatore, schiere di sacerdoti, di professionisti e, soprattutto, di insegnanti elementari i quali, a rischio di un’enfasi da lui sempre scoraggiata, lo chiamavano volentieri “maestro dei maestri”.
Il sacerdote don Mancini, ineccepibile e rigoroso con se stesso, ma attento e comprensivo nei confronti degli altri, ha officiato con dignità tanto in chiese di campagna, (a San Claudio), come in santuari di città (alla Pietà), predicando e seguendo gruppi che gli sollecitavano assistenza, dal Movimento Laureati, alle organizzazioni studentesche, fino alle Opere Benedettine, intervenendo, ogni volta che ne veniva richiesto, a conferenze, dibattiti e convegni nei quali gli pareva di dover completare l’azione dell’insegnante che sempre sentiva di essere, anche negli ambienti e nelle situazioni più diverse.
Ha avvertito, peraltro, profondamente i problemi del suo tempo, nella Chiesa e nella società, ma in particolare nella scuola.
Le sue riflessioni, raccolte nel volume “Più serietà nell’esame di Stato e nella Scuola” (1971), sono state pubblicate dagli stessi amici che avevano curato nel 1966 la prima edizione di “Autonomia del lavoro e progresso economico”.
È morto il 20 dicembre 1990 mentre usciva edito “Erebos” un suo studio sulla condizione della cultura e della civiltà di oggi. Mancini d. Dino sacerdote, intellettuale, insegnante e cittadino esemplare, era noto ed apprezzato a Viale Trento, suo quartiere di residenza, come lo era in tutta Fermo e nel Fermano. L’intitolazione della scuola al suo nome, oltre che dalla unanime considerazione della gente, trae specifico titolo dal fatto che egli, incaricatone, ha insegnato Religione anche nelle aule delle Elementari di Viale Trento; e dal fatto che tanti insegnanti elementari, della Città e del Comprensorio, collegano al suo ricordo una scelta di vita che, nella scuola e nella cultura, realizza la coscienza della solidarietà civile e dell’impegno a favore della comunità.
Il Direttore Didattico
Prof. Fabrizio Fabi
“Il Trillo” 7.3.1997 “Perché don Dino?”