I PRIMI VESCOVI A FERMO
Dopo il primo secolo contrassegnato dalla presenza operosa del presbitero martire san Marone, si può parlare della sede vescovile a Fermo datandola al terzo secolo cristiano, come dice il valido studioso della storia dei vescovi fermani, Michele Catalani.
Il Martirologio romano presenta alcuni santi martirizzati a Fermo: il giorno 11 gennaio, Sant’Alessandro vescovo; il 22 ottobre, San Filippo vescovo; il 12 aprile, Santa Vissia; il 30 aprile, Santa Sofia, ambedue vergini e martiri
Sant’Alessandro fu considerato il primo vescovo martire fermano. Il nome Alessandro era diffuso ed è comune anche ad altri martiri e vescovi santi. Il prof. Serafino Prete ha drasticamente espunto questo vescovo Alessandro dall’elenco cronologico dei primi vescovi locali come pure il successore vescovo martire san Filippo, successore.
Forse questi martiri, comprese Vissia e Sofia, servirono a dar memoria ad altri martiri fermani anonimi dei primi secoli cristiani. C’è il ricordo di settanta martiri fermani. Sono andati perduti nelle Marche atti scritti dei primi tre secoli cristiani, ma se ne hanno echi negli Atti dei martiri, in particolare per le notizie sul martirio di san Marone nel Piceno.
I primi vescovi fermani sono riferibili con convinta probabilità alla metà del secolo terzo. Alessandro vescovo Fermano è datato attorno al 300.. Suo successore, per tradizione, fu il vescovo Filippo.
L’EPIGRAFE DI ALESSANDRO VESCOVO A FERMO A Fermo, nella chiesa di san Marco alle Paludi un’epigrafe reca scritto il nome del vescovo Alessandro vissuto al tempo dell’imperatore Massimiano (anni 286-305 e 307-308 d. C.). Questa epigrafe tradotta dice: “Anno del Signore 1053: Questa chiesa fu fondata al tempo di Alessandro papa, al tempo di Massimiano imperatore”. Il Santarelli precisa che il vocabolo ‘papa’, fino al pontificato di Gregorio VII, non era usato soltanto per il romano pontefice, era anche appellativo dei vescovi. Alessandro è appunto il vescovo di Fermo, vissuto tra la fine del terzo e gli inizi del quarto secolo cristiano, come è tramandato da quest’iscrizione che può meritare credito. Non ci è pervenuto alcun altro documento scritto che trasmetta il nome di un vescovo anteriore ad Alessandro, nell’episcopato fermano. Nella carenza generale delle fonti letterarie è notevole il fatto di trovare documentato questo nome nel reperto archeologico. Va considerato importante l’elemento concomitante dell’esistenza di una edificio romano databile alla metà del terzo secolo in prossimità della stessa chiesa di san Marco alle Paludi. Negli scavi è stato trovato un ampio edificio, con larghe tracce di pavimentazione musiva a tasselli bianchi e neri. Tra le mura si disse rinvenuta una moneta di bronzo dell’imperatore Massimino (235-238 d. C.).