LE ANTICHE CRISTIANITA’ A FALERONE E A FERMO
Tra le epigrafi di Falerio, esistenti a Fermo, gli studiosi datano al secolo terzo l’epitaffio della cristiana Helvia Tertia (tradotto): “ Salve. 10 aprile, tumulazione. Ad Elvia Terzia, la quale visse col marito suo Licinio Onorato anni 42, mesi 3, giorni 16, ora terza. Moglie benemerita. Vi saluto, o fedeli! Terzia, vergine, fedele, in pace riposa con i santi fedeli. Salvezza di Gesù” .
Il Mecchi, grande studioso di archeologia fermana, data alla fine del terzo secolo l’epigrafe di Fermo: “Massima, buona cristiana, casta donna, in pace, il 26 maggio, la quale trascorse in compagnia del marito 15 anni e morì più o meno all’età di 30 anni solamente” (trad. Santarelli). E’ questa una prova certa dell’esistenza di una comunità cristiana a Fermo.
Un frammento di epitaffio, databile al secolo quarto, è dedicato al cristiano Secundus, tradotto dal santarelli: Qui riposa Secondo. Visse 50 anni. Trascorse in compagnia della sua moglie 23 anni”.
Altro epitaffio databile alla seconda metà del quarto secolo, è dedicato a Gaudentia. “Qui riposa Gaudenzia. Visse 85 anni. Trascorse in compagnia del marito 30 anni, fu vedova per 37 anni. Fu tumulata l’11 settembre”.
Altre due epigrafi del quarto secolo: una riguarda Masinia tumulata il 22 luglio e l’altra Domizio Modesto e Flavio Arinteo datata all’anno 372.
Un epitafio d’inizio del quinto secolo, dice: “All’anima beata di Lampadio ….”
Un’epigrafe fermana del quinto secolo, è tradotta dal Santarelli: “Qui riposa nella pace il prete Osvaldo, che visse in questo mondo più di 44 anni. Fu tumulato il 20 giugno ( . . .) essendo console Valentiniano“ .