ARTISTI IMPEGNATI PER IL DECORO DEL CULTO EUCARISTICO
Nell’arco temporale dei secoli XVII – XX notevole fu la promozione di iniziative religiose e sociali da parte di sodalizi laicali, specialmente delle confraternite del SS. Sacramento, presenti in ogni terra e castello del Fermano. I secoli XVII e XVIII socialmente furono definiti secoli di vuota grandezza: affermazione parzialmente vera, se si vuol fare riferimento alla vita presso le corti dell’alta nobiltà, imitata da quella locale.
Chi vuol far rivivere la vitalità di detti sodalizi, fa riemerge bene lo splendore di iniziative ispirate dal genuino senso cristiano nel promuovere, non solo il culto eucaristico, ma anche un servizio sociale assai concreto e benefico nell’istituzione di tanti Monti di Pietà e Monti Frumentari, nonché di Istituti Assistenziali, come Ospizi per Poveri e Pellegrini; Ospedali; Orfanotrofi ed opere simili.
Su tutte le confraternite, sempre e dovunque, primeggiò la Compagnia del Santissimo Sacramento amministratrice di cospicui lasciti per il culto e per l’assistenza.
In questo studio ci interessa mettere in evidenza alcuni aspetti relativi a committenza ed esecuzione di oggetti d’arte, destinati al culto eucaristico, prodotti da pittori, decoratori, intagliatori, doratori ed argentieri locali.
PITTORI E DECORATORI
A Fermo nei secoli XVII e XVIII per tre generazioni fu molto attiva la bottega dei pittori Ricci, tra i quali si distinsero: Ubaldo (1669 – 1732), Filippo (1715 – 1793), ed Alessandro (1750 -1828). Dal Diario di Ubaldo si apprende che nel febbraio del 1692, all’età di 23 anni, e negli anni successivi si impegnò a dipingere l’apparato per le Quarantore della chiesa del Carmine in città, con proscenio in tela e palco di legno, a sue spese, e fu compensato con scudi otto e mezzo. L’anno seguente, per la confraternita del SS. Sacramento di Gualdo dipinse la Cena di Gesù con gli apostoli per 25 scudi. Analogo soggetto dipinse nel 1696 per la chiesa del Corpus Domini in Montefiore dell’Aso, su richiesta delle claustrali domenicane; nel 1707 per l’altare maggiore della collegiata di San Benedetto martire in San Benedetto del Tronto. Nel 1710 per la chiesa di San Michele in Montegiorgio dipinse una tela con cornice barocca con soggetto identico al dipinto che decora la sala menzionata del seminario di Fermo. Nel 1727 l’arcivescovo mons. Alessandro Borgia consacrò l’altare maggiore nella pieve di Monte San Martino, avente per pala d’altare un dipinto ad olio su tela raffigurante La cena del Signore da attribuire ad Ubaldo Ricci. A Filippo Ricci va attribuito il dipinto L’ultima Cena ad uso di gonfalone della compagnia del SS. Sacramento di Monte Fortino, conservata nella chiesa di San Francesco. Alessandro Ricci per la chiesa priorale di Rotella e per la chiesa comunale di san Nicolò in Mogliano Marche dipinse due tele raffiguranti L’ultima Cena del Signore seguendo in molti particolari lo schema adottato un secolo prima dal prozio Ubaldo nel dipingere la pala d’altare di Montefiore dell’Aso.
Per la chiesa di San Serafino da Montegranaro, nell’ultimo quarto del secolo XVIII, il pittore ascolano Nicola Monti (1736 – 1795) dipinse la singolare scena di Frate Lorenzo da Brindisi che riceve la Comunione da Gesù Cristo: attualmente la tela è esposta nella chiesa parrocchiale di San Francesco. Una grandiosa tela del Monti ( 5,60 x 2,90 ) raffigurante L’ultima Cena del Signore, dipinta per la confraternita del SS. Sacramento di Fermo, e segnalata come opera pregevole dalle guide turistiche e dal Serra nell’ Inventario degli oggetti d’arte (pag 266) nel 1980 fu distrutta, purtroppo, nell’incendio della cappella del ss. Rosario nella chiesa di San Domenico, cappella continua a quella del SS. Sacramento. Sul fondo scuro il Cristo campeggiava al centro della tavola, tra gli apostoli, mentre in alto si libravano angeli in volo. Fu giudicata composizione ben studiata nello schema di un sapiente raggruppamento di figure drammaticamente espresse, e nel gioco vivace dei riflessi cromatici impressi nei volti.
L’elegante costruzione e decorazione in stile neoclassico del santuario del SS. Crocifisso in Mogliano Marche è opera del pittore ed architetto moglianese Giuseppe Lucatelli (1751 – 1828) con suggerimenti del soprintendente pontificio per la provincia di Fermo, cav. Pietro Augustoni da Como. La sua formazione artistica avvenne in Roma; prima alla scuola del Conca, poi del Mengs. Il Lucatelli fu un fedele seguace del neoclassicismo, ed il pittore Luigi Fontana diede delle sua opera questo giudizio: “Suo più grande lavoro fu certamente la chiesa del S. Crocifisso in Mogliano (ultimato nel 1813) in cui spicca la sua abilità come architetto, pittore e decoratore: lavoro fatto con grandissimo amore in tutte le sue parti. Il suo stile è grandioso e nobile”.
In Montesampietrangeli sono nati due pittori da segnalare in questa ricerca: Giuseppe Mistichelli (1762 – 1809) autore della grandiosa tela sovrastante al coro della collegiata di Santa Vittoria in M. La Cena del Signore con gli Apostoli, con cornice intagliata a giorno e dorata da Mastro Luigi Contucci nel 1780; e Luigi Fontana (1827 – 1908) il quale dipinse alcuni soggetti eucaristici, già ricordati, esistenti nel seminario di Fermo e nella chiesa del S: Sacramento in Grottazzolina. Con Luigi Fontana, dal 1879 al 1903, collaborò l’esimio pittore ornatista Nicola Achilli di Montegiorgio (1858 – 1945): stupende le sue decorazioni in finto marmo, e le indorature alle linee architettoniche eseguite nel duomo di Montalto Marche, nella collegiata di Santa Lucia in Montefiore dell’Aso, nella chiesa del SS. Sacramento e Rosario di Grottazzolina, nella vasta abbazia di Campofilone, nel santuario di San Nicola a Tolentino, ed in altre chiese nelle Marche e fuori, sempre al seguito del Fontana.