CARBONI Paola Renata venerabile 1908-1927 notizie di Michelini Nazzarena

NAZZARENA MICHELINI per PAOLA RENATA: intervista

D:  Domanda  R:  Risposta

Eccoci alla TESTIMONIANZA su Paola Renata Carboni data da Nazzarena Nichelini

D                                              Come ha  conosciuto Renata?

R   Sono stata a servizio in casa sua negli ultimi due anni 1926 e 927.


D                                  Hai conosciuto quindi anche i famigliari.

R   Il Babbo (Raffaele Carboni) non era religioso, ma era un dottore buono; erano piuttosto ricchi.

D                                  Renata aveva un temperamento sereno?

R   Una padroncina così buona non l’ho mai trovata in tanti anni di servizio.  Ricordo: una volta mi si ruppe una bottiglia da notte; lei per non farmi avere rimproveri, uscì svelta svelta, cercò in un negozio una bottiglia eguale e le pose sul comodino.

D                                   Per le abitudini,  ha notato qualcosa?

R   Nei modi era modesta, semplice.

D                                   Ricorda qualche parola?

R     Ci esortava a pregare, a fare la Confessione e la Comunione.

Faceva il catechismo ai bambini; era buona di una bontà straordinaria.

D                                  Ha notato un animo forte?

R Ogni mattina si alzava prestissimo, quasi sempre alle cinque; pregava lungamente in ginocchio, andava a Messa, Confessione, Comunione. Solo lei faceva e poteva fare una vita simile.

D                                  A chi voleva somigliare?

R   Il suo modello era  S. Teresa del Bambin Gesù, di cui era tanto devota. (Un giorno) a Fermo c’era una lotteria in cui si notava un quadro di S. Teresa; lei aveva un gran desiderio di vincerlo, e infatti lo vinse con sua immensa gioia; se lo stringeva al seno tutta contenta.

Dopo due notti, mi confidò, la vide in sogno che le disse che doveva morire a 19 anni; difatti a 19 anni morì. Ciò avvenne circa un anno prima della sua morte.

D                                  E in casa com’era?

R   Dava tanto buon esempio in tutto. Curava molto l’educazione religiosa delle sorelle più piccole. Siccome era sofferente di stomaco, andava a scuola lo stesso, e diceva spesso: “ Sia tutto per amor di Dio. “

D                                   Ha notato qualche volta che Renata fosse sofferente? Oppure irritata?

R     Nonostante la sua sofferenza, non smetteva le sue pratiche religiose e i suoi doveri di scuola, lei faceva tutto per Gesù.    Posso dire che era gentile con tutti. Quando aveva qualche cosa di buono, lo offriva a tutti, anche a noi donne di servizio. Non la si udiva dir mai male di alcuno. Fu tanto rassegnata, anzi contenta nelle sue sofferenze.

D                                  Come riusciva ad essere così?

R     Offriva tutto a Gesù. Nella sua ultima malattia l’assistevo anch’io. La udivo spesso ripetere: “Gesù mio, misericordia! Abbiate pietà di me.”

Nell’ultima ora, diceva che vedeva intorno a lei tanti Angeli.

Grazie

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