NAZZARENA MICHELINI per PAOLA RENATA: intervista
D: Domanda R: Risposta
Eccoci alla TESTIMONIANZA su Paola Renata Carboni data da Nazzarena Nichelini
D Come ha conosciuto Renata?
R Sono stata a servizio in casa sua negli ultimi due anni 1926 e 927.
D Hai conosciuto quindi anche i famigliari.
R Il Babbo (Raffaele Carboni) non era religioso, ma era un dottore buono; erano piuttosto ricchi.
D Renata aveva un temperamento sereno?
R Una padroncina così buona non l’ho mai trovata in tanti anni di servizio. Ricordo: una volta mi si ruppe una bottiglia da notte; lei per non farmi avere rimproveri, uscì svelta svelta, cercò in un negozio una bottiglia eguale e le pose sul comodino.
D Per le abitudini, ha notato qualcosa?
R Nei modi era modesta, semplice.
D Ricorda qualche parola?
R Ci esortava a pregare, a fare la Confessione e la Comunione.
Faceva il catechismo ai bambini; era buona di una bontà straordinaria.
D Ha notato un animo forte?
R Ogni mattina si alzava prestissimo, quasi sempre alle cinque; pregava lungamente in ginocchio, andava a Messa, Confessione, Comunione. Solo lei faceva e poteva fare una vita simile.
D A chi voleva somigliare?
R Il suo modello era S. Teresa del Bambin Gesù, di cui era tanto devota. (Un giorno) a Fermo c’era una lotteria in cui si notava un quadro di S. Teresa; lei aveva un gran desiderio di vincerlo, e infatti lo vinse con sua immensa gioia; se lo stringeva al seno tutta contenta.
Dopo due notti, mi confidò, la vide in sogno che le disse che doveva morire a 19 anni; difatti a 19 anni morì. Ciò avvenne circa un anno prima della sua morte.
D E in casa com’era?
R Dava tanto buon esempio in tutto. Curava molto l’educazione religiosa delle sorelle più piccole. Siccome era sofferente di stomaco, andava a scuola lo stesso, e diceva spesso: “ Sia tutto per amor di Dio. “
D Ha notato qualche volta che Renata fosse sofferente? Oppure irritata?
R Nonostante la sua sofferenza, non smetteva le sue pratiche religiose e i suoi doveri di scuola, lei faceva tutto per Gesù. Posso dire che era gentile con tutti. Quando aveva qualche cosa di buono, lo offriva a tutti, anche a noi donne di servizio. Non la si udiva dir mai male di alcuno. Fu tanto rassegnata, anzi contenta nelle sue sofferenze.
D Come riusciva ad essere così?
R Offriva tutto a Gesù. Nella sua ultima malattia l’assistevo anch’io. La udivo spesso ripetere: “Gesù mio, misericordia! Abbiate pietà di me.”
Nell’ultima ora, diceva che vedeva intorno a lei tanti Angeli.
Grazie