1312.07.08: Pagamento di una campana
Nel nome del Signore. Amen. Nel suo anno 1312 indizione decima a tempo del papa Clemente V, il giorno 8 del mese di luglio; redatto a Matelica nella chiesa del monastero di Santa Maria Maddalena, alla presenza di Giovannuccio di Simonetto e di Attone di Giunta da Fabriano come testimoni richiesti a ciò chiamati; il Signor Pace di Mattiolo da Matelica come procuratore legittimamente stabilito a questo, da don Giacomo di Biccerio cappellano e rettore della chiesa di San Salvatore di Valle Ancorano, distretto di Matelica, a nome e per conto del detto don Giacomo dichiarò e fu soddisfatto di aver avuto e ricevuto dalla abbadessa del sopraddetto monastero, donna Mattia che dà e paga per il detto monastero e convento come prezzo e per conto del prezzo di sessanta libbre del metallo di una campana rotta, la somma di cento soldi ravennati e anconetani, con rinuncia all’eccezione del denaro non avuto o non ricevuto e a ogni ausilio delle leggi, prometendo di non chiedere ulteriormente né di far chiedere la detta somma. Nonostante qualsiasi ragione o causa per sè o per altra persona, affinché non sorgesse alcuna lite o questione al detto monastero, promise, a nome del detto don Giacomo, di difendere legalmente dall’inizio della lite fino alla fine della causa, a sue spese e fece quietanza finale e assolutoria per ogni modo e diritto come meglio si può dire. Promise di tenere decise e stabilite tutte queste cose scritte sopra e di non contrastarle sotto penalità di 25 libbre ravennati.
Ed io Francesco di mastro Matt(e)o da Matelica notaio pubblico fui presente a tutte le cose sopradette e richiestone sottoscrissi e pubblicai.