1278.03.07: Rinuncia ad una lite
. . . . . . . a confine con il fosso del comune, . . . con i beni del fu mastro Matteo,con la via . . . . contenuti entro i confini predetti.
Cedettero inoltre tutti gli altri diritti ed azioni che il loro modo e le dette suore congiuntamente o separatamente hanno, o potrebbero avere in qualunque luogo e motivo. Revocano ogni loro procuratore, amministatore, agente specialmente Salimbene Compagnoni e Sinibaldo Massei per parte di esso luogo e suore di Sant’Agata, in causa contro il monastero di Santa Maria Maddalena. Rinunciano all’interlocutoria e a quanto presentato sino ad oggi contro il monstero di Santa Maria Maddalena, in occasione de muro e dell’edificio che veniva costruito in esso luogo in contrasto con la norma di distanza del privilegio del monastero di Santa Maria Maddalena. Stabiliscono che esse posseggano le predette terre, il casareno, la casa e gli edifici a nome del detto monastero di Santa Maria Maddalena e di donna Mattia. Danno licenza e pieno potere alla stessa donna Mattia ricevente per il detto monastero di prendere possesso di propria autorità di tali beni e di farne quel che volesse. Promettono di mantenere stabile e deciso quest’atto in perpetuo e di rifondere danni e spese, obbligando i beni del loro luogo di Sant’Agata, e di non agire in contrario, né contrastare le cose dette sopra, né alcuna di esse, né direttamente, né tramite altri, sotto la predetta penalità e il contratto rimane stabile, ratificato, sia che la penalità fosse o non fosse pagata.
Io Morico da Fabriano notaio di autorità imperiale, richiesto di scrivere, sottoscrissi e resi pubblico l’atto.