1273.04.21: Indulto per elemosine al monastero
Tommaso preposito di Fano, vicario generale del papa per le realtà spirituali della Marca Anconetana, della Massa Trabaria e della città di Urbino, saluta nel Signore tutti i fedeli cristiani che sono in questi luoghi e leggeranno la presente lettera. Volendo porgere il nostro aiuto favorevole e mandare un rimedio di consolazione alle persone religiose con senso di solidale pietà, dato che le religiose della badessa e il convento del monastero di Santa Maria Maddalena di Matelica hanno cominciato a far costruire una cisterna per la grande necessità ed utilità dell’acqua nel loro monastero e per la povertà non possono portare a termine tale opera, non avendo beni sufficienti, ammoniamo ed esortiamo tutti voi, chiedendo di aiutarle, in remissione dei peccati, dando elemosine e aiuti catitatevoli, in modo tale che detta opera possa esser competata per mezzo della vostra sovvenzione e voi, per questa e per altre opere di bene che compirete con l’ispirazione divina, possiate giungere alla felicità eterna. Noi, rafforzati dal patrocinio e fiduciosi nella misericordia di Cristo, per i meriti della beata Vergine Maria, dei beati apostoli Pietro e Paolo, della beata Maria Maddalena e degli altri santi, avvalendoci dell’autorità ricevuta di vicario del Papa, concediamo ai benefattori l’indulgenza, per misericordia del Signore, di cento giorni della penitenza imposta (in confessione) ogni volta che porgeranno la mano in aiuto a quelle religiose.
A testimonianza di ciò abbiamo fatto scrivere la presente lettera, munita del sigillo nostro appostovi. Data a Jesi il 21 aprile 1273, indizione prima, a tempo del papa Gregorio X.