1271.08.10: Consacrazione di Mattia
Nel nome del Signore. Amen. Nell’anno dalla sua natività 1271, indizione XIV, il giorno 10 Agosto, quando era vacante la Chiesa romana, (dopo la morte) del papa Clemente VI di felice memoria, redatto a Matelica, nel monastero di santa Maria Maddalena, davanti all’altare di santa Maria Maddalena, presenti don Morico di Giovanni, ora cappellano del detto monastero, il chierico Matteo di Giovanni e Cosarello di Donato Guarini da San Severino, quali testimoni richiesti e a ciò chiamati.
Mattia figlia del fu Guarnerio del signor Gentile Lazani, offrì se stessa ed i suoi beni a Dio e a santa Maria Maddalena e al suo monastero posto nel borgo del castello e comune di Matelica, nelle mani di suor Omodea monaca del monastero che accoglie e stipula solennemente l’atto a nome e per conto dello stesso monastero. Mattia offrì i beni tanto mobili che immobili e semoventi, i beni urbani ed i rurali, molini, boschi domestici e silvestri, prati, pascoli e possessi, in particore ed in generale ogni altro suo bene, possesso, diritto reale e personale di qualsiasi luogo, provenienza, tempo, modo e qualità spettante ora ed in futuro a lei, per la salvezza della sua anima e in remissione dei suoi peccati, dando e cedendo tutto quanto predetto in diritto di proprietà, di utilità, di dominio diretto, da possedere e tenere, in modo che il predetto monastero abbia, tenga, possieda i predetti beni, cose, possessi e quant’altro detto sopra e di ciò faccia quel che al monastero, all’abbadessa e sue succeditrici piacerà fare di quei beni, da ora e per sempre in perpetuo con i confini e terreni, sopra e sotto, avuti, presenti, passati e futuri, con tutte e singole le cose che ci sono o che ci saranno sopra, dentro o sotto, per intero, con ogni diritto, azione, ed uso, tutto quanto appartiene e spetta a Mattia di quei o per quei beni, come detto sopra, per la remissione dei suoi peccati e per la redenzione della sua anima. Mattia nel frattempo, stabilì di tenere il possesso di queste cose, terreni e beni, sempre a titolo precario, a nome del detto monastero fino a quando esso ne prenderà di sua autorità, in una o più volte, il possesso corporale di persona, o tramite altro, soprattutto tramite l’amministratore dello stesso monastero. Mattia diede libera licenza e pieno potere che a suo nome il monastero o altri per esso, possa fare tutto quanto detto sopra, anche per richiesta della Curia o di un giudice. Mattia promise solennemente e legalmente ad Omodea di fornirle la difesa legale per il suo monastero stipulante solennemente e legalmente, inoltre di non mai opporsi od agire in contrasto, per qualsiasi occasione ed eccezione contro qualcosa di tutto quello che è qui scritto, sotto penalità del valore doppio dell’estimo di detti beni e cose, anche se acquisteranno maggior valore nel tempo o saranno migliorati. Rinuncia in questo contratto alle eccezioni e condizioni di causa giusta o non giusta, di inganno, o di fatto, e a tutti gli aiuti e benefici che alla stessa Mattia competono o competessero per atti da invalidare o cambiare in alcunché delle predette cose. Mattia si impegna per sé ed eredi a risarcire ogni spesa con interesse, paga e danno per tutto quanto sopra promesso solennemente e legalmente, sotto la penalità, alla predetta Omodea stipulante per il monastero, per giuramento dato dall’amministratore del monastero o per intervento di un giudice o rettore.
Io notaio imperiale Matteo presente, richiesto, sottoscrissi, pubblicai tutto quanto scritto sopra.