SANTA CASA. PELLEGRINAGGIO SPIRITUALE A LORETO DI FIORAVANTI EDITO 1749 CON CANTI, TRASCRITTO DA VESPRINI ALBINO.

SACRO VIAGGIO

L  A  U  R  E  T  A  N  O

OVVERO

Modo facile per visitare tanto in

spirito, che in persona

L  A   S.   CASA

D I   L O R E T O

Diretto alle divote Compagnie, Famiglie, e Persone massimamente

Della Provincia della Marca,

P R O P O S T O

DA UN SACERDOTE INFIMO

DELL’ORATORIO

<Fioravanti Giuseppe>

E Dedicato

ALL’ETERNO PADRE

UNICO VERO BENE

CREATORE

Del tutto visibile, ed Invisibile.

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In Macerata, per gl’Eredi del Pannelli

Stampatori del S. Offizio (1749)

Con Lic. De’ Sup.

ALL’ETERNO PADRE

Per segno di gratitudine all’altissimo beneficio, che Voi, Eterno Padre, vi degnaste fare a me, quantunque indegnissimo nella Santa Casa di Nazaret, con vestire in essa per la mia salute l’Unigenito vostro Figlio di umana spoglia: io da quel poverello, che sono vi afferisco il presente Sacro Viaggio, già che solo riguarda con la venerazione di quel Santuario, come per ultimo fine la vostra gloria: Spero, che voi mirando non a guisa degli Uomini al dono, bensì all’anima del donatore, benignamente lo gradirete. Gradiretelo sì Mio Signore, e con la vostra Grazia movete  i Fedeli a piamente intraprenderlo. Fatene degno ancora me, che genuflesso di prego a rimirarmi sempre con occhio da Padre, quantunque sia, quale ora per tutta l’eternità mi confesso:    D.D. M. V.

             Sant’Elpidio li 2. Ottobre 1749

Il più Inutile, Ingrato, Indegno Servo

Giuseppe Antonio Fioravanti

A CHI LEGGE

In due modi può uno portarsi alla S, Casa di Loreto, in persona, ed in Spirito. Se voi, che leggete qui, bramate andare di persona con frutto, immaginandovi di andare alla Regia di una qualche Regina per inchinarla (mentre è pur  Regina grande Maria. Sua Regia è la S, Casa, ed in lei resta ossequiato la Vergine) colà vi portarete umile, modesto con scelti compagni, e divoti pensieri ora meditando, ora sa armeggiando, ora dicendo  corone, ora cantando, ora un qualche pio discorso intramettendo, al che potrà giovarvi quanto più innanzi troverete esposto. Felice Voi, se vi andrete così! Certo, che riusciravvi non solamente brevi, giocondo il cammino, ma di sommo vantaggio perché Maria starà come sorridendo dal cielo, e preparando nella sua casa le grazie, che più verranno da voi bramate; e se qui con santa curiosità mi domandate con quali frequenza debassi visitare quel gran Santuario, rispondo così: Gesù nostra guida, e Maestro ogn’anno portavasi al Tempio di Gerosolima, ch’era il primario della Giudea. Principalissimo tempio della cristianità è la Casa alla lauretana, ed a quella con tutta la distanza di venti miglia si trasferiva ogni settimana il P. Luzio Brancadori dall’Oratorio di Fermo: Voi però andatevi quando più v’è permesso.

      Che se mai da qualche insuperabile difficoltà è a voi ritardato l’andare colà in persona, di grazia non mancate farlo in spirito tre con ogni affetto, e di mozione fatti o in pubblico, o in privato le sacre giornate, che appresso in forma di novena si pongono per la traslazione della medesima Santa casa seguita alli dieci Decembre di tanta solennità nella Marca, procurando inoltre la prattica delle Virtù, che si accennano, e così, quantunque lontano, quantunque limitato nei Chiostri, ò per qualunque altro capo impedito, farete in spirito, e con un frutto parimenti a venerare quel Santissimo luogo ogni anno, anzi ogni settimana, qualora vi piacesse in tutti i sabati rinovare se non l’intera Novena, i colloqui almeno della medesima: E per non credere superflui questi ossequi, basta riflettere, che sono ordinati a Maria la quale se tutto da tutti si merita, molto più di tutto si merita dalla sua amatissima ed obbligatissima provincia picena. Ecco il viaggio lauretano: facciamolo di buon grado, come possiamo dalle nostre abitazioni a gloria di Dio, mentre Dio lo ho fatto fino dal Cielo per nostro bene.

J. M. J.

Actiones nostras quaesumus Domine aspirando praeveni,  et adiuvando prosequere, ut concta nostra oratio, et operatio a te semper incipiat, et per te caepta finiatur. Per Cjristum etc.

PRIMA GIORNATA

           Venerata da tutti sempre sia

La Casa di Gesù, di Giuseppe e di Maria.

Santissima divina Casa: Restiamo Noi ammirati, che l’Altissimo Iddio scegliesse voi per Abitazione qui in terra non solo di Maria, e di Giuseppe, che pur furono in essa li più incliti Personaggi, ma dall’istesso suo Unigenito. Mancavano forse Palagi sontuosi o magnifiche Regie? Nò certamente. E quando avesse Egli voluto, non poteva in un  tratto come il Cielo, e la Terra, così parimenti formare un sì maestoso, nobile, ricco soggiorno, che pare non fosse in tutto il Mondo? Poteva: qual dubbio? Eppure di voi si contentò: elesse voi angusta, rozza, semplice itanza per l’amato suo Figlio. Vi adoriamo pertanto con riverenza profonda, e: per degnamente visitarvi bramiamo esser vestiti con la virtù santa dell’umiltà con l’intercessione di Maria: Ave Maria Gloria Patri etc.

AVVISO

L’umiltà è così grata a Dio, che per essa più, che per le altre virtù si scelse per Madre la Vergine, anzi quando ci fosse stata Donzella di lei più umile al mondo, queste Dio ci sarebbe scelta per Madre, ed in tutti la vuole sì fattamente in qualche grado, che senza di essa non ammette dei veruno in Paradiso. Noi adesso la praticaremo con assoggettarci più che potremo alla Maestà divina, e riputarci indegni, di avere l’ingresso in un luogo santificato dalla presenza Reale di un Dio Umanato, dagli Angioli, e da primi Santi del Mondo.

SECONDA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da veri Cattolici noi fermamente crediamo essere in voi comparso in sembianza di paraninfo

 celeste l’Arcangelo Gabriello a spiegare: l’ineffabile grande ambasciata a Maria, e: che Maria desse con pari umiltà, e rassegnazione dell’assenso richiesto al divin beneplacito; onde per opera dello Spirito Santo venne Ella subito a concepire nel verginale suo seno in forma di Bambinello il Salvatore del Mondo Gesù. Meraviglia codesta la più stupenda, che mai potesse avvenire su tutto il Creato: eppure accaduta ella è certamente dentro le vostre fortunate pareti. Vi adoriamo però con l’ossequio maggiore a voi dovuto, e per degnamente visitarvi desideriamo essere vestiti della santa virtù della liberalità con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria Patri etc,

AVVISO

La liberalità è tutta propria di Dio, il quale non contento di dare le cose sue volle dare ancora se stesso nell’Eucaristia, della Croce, nell’adorata  Casa. Noi praticheremo questa virtù con dare qualche sussidio a Poveretti, ne quali tanto si compiace il nostro Dio di essere sovvenuto.

TERZA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima divina Casa: E’ vero sì, che Gesù nostro Bene in voi dimorò da piccolo, in voi dimorò la grande ora facendovi orazione, pigliandovi ora breve riposo, trattandovi or con Giuseppe, or con Maria, ed ora con ambedue insieme dolcemente conversandovi. Voi dunque il luogo da Gesù co’ passi, da Gesù co’ si guardi, da Gesù co’ discorsi, da Gesù con gli affetti, da Gesù con le opere, da Gesù in tutte le guise santificato. Sì voi siete, e però con tutto rispetto vi adoriamo: bramando per visitarvi degnamente essere adorni della virtù santa della Purità con l’intercessione di Maria: Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

   La Purità sì bella comparve a gli occhi purissimi di Gesù, che laddove reiterate tentazioni sostenne contro delle altre virtù, contro di questa neppure unavolle sentirne, non già perché non avesse cuore da vincerla, ma per mostrare maggiormente quanto una tale virtù fosse a lui cara. E sì cara fu anche a Maria, che prima di perderla avrebbe rinunziato di essere madre di Dio. Noi qual giglio custodiamola da discorsi, da sguardi, dagl’Oggetti, e bellezze, che la possono offendere.

QUARTA GIORNATA

Venerata etc

Santissima Divina Casa: Siete voi quella, da cui la Reina stessa dei Cieli al termine prezioso venuta de giorni suoi coll’ammirabile prodigioso intervento di tutto il Collegio Apostolico, col pieno corteggio degli Angioli, Arcangioli, e Serafini dalle mani di Gesù ricevuto il sagro Viatico non frà pene di morte, bensì frà gaudi di vita trionfante al Cielo se ne volò: Bel treatro pertanto,, bel teatro di meraviglie, che sempre più voi ci compartite. Riverenti vi adoriamo, e per degnamente visitarvi, la virtù della santa astinenza per mezzo di Maria cerchiamo. Ave Maria etc, Gloria etc.

A V V I S O

L’astinenza o quanto conviene a chi visita la Santa Casa: Ben lo insegno co’ fatti il Re di Francia S. Lodovico. Questi in pane, e di acqua, e con irsuto cilicio al fianchi venerò quel sacro Luogo. Noi guardiamoci almeno dal mangiare, bere, e dormire soverchiamente, sicché non restiamo impediti dal far bene le nostre divozioni con mente raccolta a Dio.

QUINTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi si sciolsero da legami del Corpo dei due bell’Alme del

Patriarca S. Gioacchino, e della gloriosa Madre S. Anna; né queste solamente, ma l’Anima grande altresì dal gloriosissimo S. Giuseppe, assistito da Maria, da Gesù medesimo con privilegio singolare nelle sue più dolci agonie. Or mentre questi gran Santi in voi morirono, vi chiameremo felicissimo termine poi che principio di eterna vita, ne manchiamo adorarvi divotamente, e per degnamente visitarvi la virtù della Carità fraterna con l’intercessione di Maria sempre Vergine imploriamo. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La carità fraterna e la vera livrea del Cristiano. Chi non l’à, non è seguace di Gesù Cristo, né da lui amato, anzi odiato, e quanto. Noi vediamo amare i nostri Prossimi adesso piùcchemai rallegrandoci del loro bene, godendo dei loro comodi, scusando ogni loro difetto.

SESTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi gli Apostoli Santi, udite lezioni le più alte, e sublimi della nostra Religione, allorché venivano da Maria loro maestra addottrinati, in voi ergono Altare, inalberano Croce, e collocatevi le Statue di Gesù, e di Maria, quali ora si vedono, vi consagrano Chiesa, e pieni di Spirito sovrumano al Altissimo il tremendo Sagrificio vi offeriscono. O Tempio incomparabile. Noi attoniti vi adoriamo, e per visitarvi col dovuto riguardo, bramiamo essere vestiti della virtù della Pazienza con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La pazienza deve essere molto cara ad ognuno, mentre è pur vero come dicono i Sacri Teologi, che chi non l’à, o non à la grazia di Dio; o sta per perderla. E poi quella S. Cassetta fu ripiena di pazienza: tutta pazienza in Gesù: tutta pazienza in Maria: tutta pazienza in Giuseppe. Noi pratichiamola negli incomodi della strada, negli alloggi, colli  Compagni e sin con noi stessi dolcemente soffrendo i propri difetti, finché restino con divino aiuto emendati.

SETTIMA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: sete pur voi quella, in cui parlano i Muti, odono i Sordi, vedono i Ciechi, risanano Infermi, salvi compariscono i Sommersi nell’acqua, i condotti al Patibolo i Trucidati dal ferro: Ecco fra questi un Sacerdote, che fino dalla Dalmazia col proprio cuore in su le mani, da Barbari cavatogli in odio di Maria travalica il Mare, approda al  lido, giunge a voi, e quello stesso cuore deposita in mano dei vostri Ministri, da cui ricevuti poscia i Santissimi Sacramenti, l’anima sua spira felicemente. Una miniera de’ più strepitosi prodigi: ecco noi pertanto, che rispettose vi adoriamo, e per visitarvi colla maggiore di divozione possibile il fervore Santo di Spirito sospiriamo di ottenere per mezzo della Madre nostra Maria. Ave Maria etc, Gloria etc,

AVVISO

Il Fervore di Spirito o quanto è necessario per salvarsi. Quel Servo Vangelico, il quale ne fù privo, restò condannato dal suo Padrone all’Inferno. La Sacra Famiglia non stette mai neppure un momento in ozio dentro quella Santa Casetta sempre in opera. Attenti dunque Noi a non rallentarci nel divino servizio: Prontezza sempre alla Messa, all’orazione, all’obbedienza.

OTTAVA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da voi quasi da ciel benefico abbondante pioggia di grazie discende sopra la terra de cuori umani, onde questi se impietriti si ammolliscono , se sterili, e infruttuosi danno copiose frutta di sante operazioni. Intimo a voi, entro di Voi sì mutansi i malvagi Buoni, i Buoni i migliori, e questi in ottimi si riducono, mercé a que’ lumi celesti, a quegl’impulsi sovrani, ch’Essi occultamente ricevono: Bisogna ben confessarla. Da voi parte è arricchito quanto vuole chiunque vuole di spirituali tesori: Eccoci pertanto vostri adulatori ossequiosi, e per visitarvi con la virtù santa della Pietà, ricordiamo, perché ce l’ottenchi, a Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La Pietà suole abbracciare ogni virtù, e ogni virtù si richiede nel Cristiano: Col nome di Santi sì, col nome di Santi erano tutti chiamati i Cristiani, perché tutti vivevano con rara integrità di costumi anticamente: Noi procuriamola con rinnovare spesso il dolor de’ nostri peccati, e con proponimento d’una vita migliore.

NONA GIORNATA

Venerata etc,

Santissima Divina Casa: Pur voi sete, cui la maestà suprema, che tutto legge che governa in vedendo con suo dispiacere mento mancata la venerazione dovuta, se ci sì colla sua potenza, che spedisca dalle proprie fondamenta, ed in aria per mano d’Angioli trasportata sin dalla Palestina alla Dalmazia, pigliaste quivi, dirò così, breve riposo nel volo di due mila, e più miglia, e poi nella Provincia della Marca l’anno 1694 a 10 di Decembre circa le 10 ore, per quello osservarono i vigilanti Pastori, veniste a posarvi, quasi fin ad ora dicendo: Sic in Sion firmata sum. O portento inaudito! E con questo la Provvidenza nel grembo della Chiesa pone il piccolo Santuario, perché non resti più venerato, quando à lasciato l’altro magnifico del Santo Sepolcro in potere degli Infedeli, e l’altro sì famoso del Re Salomone abbandonò totalmente alle rovine. Noi pertanto qui rinoviamo le nostre adorazioni: ma per visitarvi degnamente, chi ci otterrà il Manto bello della Carità divina? Ricorriamo pure a Maria: Ave Maria etc. Gloria etc,

AVVISO

La carità divina introduce nel Paradiso: la carità divina introduca nella Santa Casetta: Da leggerissima colpa restò impedito Mosè perché non entrasse nella terra di promissione. Mondiamo l’anima nostra da qualunque macchia con una sincera confessione. Tronchiamo ogni affetto al peccato, a Dio uniamoci tutti con un Santo Amore, e pieni di confidenza entriamo pure nel Santuario.

INNO

   Il Figlio dell’Eterno

dall’abitazione sovrana

qual masso che si stacca

da lunga tramontana

qui balza e di unisce

entrambe le Città.

   Sempre le laudi echeggia

l’alta abitazione dei Santi

all’Uno e Trino scioglie

melodiosi canti:

lodiamo con i celesti

l’augusta Maestà.

   Signore le nostre chiese

irradia di splendore

qui accogli invocato

i voti di ogni cuore.

La pioggia delle grazie

tu manda quaggiù

   i tuoi devoti servi

che ivi ti pregano umili,

esultino di gioia

per i doni conseguiti

finché dal mortale sciolti

non siedono Lassù.

Entreremo nel suo tabernacolo. Adoreremo  il luogo dove stettero i suoi piedi. PREGHIAMO. O Dio, che hai voluto che, all’annuncio dell’Angelo, il tuo Verbo

prendesse carne nel seno della beata Vergine Maria: concedi a noi  tuoi supplici che, come crediamo lei vera Madre di Dio, così siamo aiutati presso di Te dalla sua intercessione.

IL GIORNO DELLA FESTA

Colloqui alla Santissima Vergine.

P R I M O

Eccoci senza merito, anzi con positivo demerito per le sconoscenze, tante, e tante colpe commesse: Eccoci a Dio piacesse delle virtù per vostro mezzo richieste, e non più tosto di qualche vizio contrario ricoperti: conoscenze, tante, e tante colpe commesse: ma comunque siamo; eccoci eppure vostra mercé, o grande regina del cielo, e della terra, se non colla persona, coll’affetto almeno (così nella visita spirituale, poiché nella personale dovrà dirsi coll’affetto, con la persona) eccoci sì nella vostra Casa.

   O Casa veramente Divina!

O Albergo di santità, e Paradiso piucche terrestre!! O celeste Maggione! Felice pavimento! Sassi preziosi! Pareti avventurate! Felicissimo tetto! Vi adoriamo con viva fede, con tenerezza vi baciamo, e da questi a voi torna il nostro cuore, o gran Signore, per ringraziarvi, come intendiamo fare di dono così eccelso, che dispensare gli piacque alla nostra Europa, alla nostra Italia, alla Provincia nostra, perché la godessimo da vicino, mentre da lungi non sarebbe stato così: Ah! che rimasta nell’oriente la vostra abitazione chi avrebbe di noi attraversate pianure? chi varcati Mari? chi fatto spese? chi sofferti incomodi? chi patiti disastri? e superate le difficoltà, per mirarla finalmente una volta? Ahi che tanto non sarebbe noi riuscito, quando qui adesso la visitiamo a nostro piacere, e come nostra la possediamo:

   Dove però giungeranno mai gli nostri ringraziamenti a bastantemente corrispondere alla nostra somma, è verso di noi parzialissima Beneficenza? A nome nostro dunque vi ringrazino i Giusti della Terra i Santi del Cielo, gli Angioli tutti del paradiso: Ognuno de’ Beati Comprensori vi dia eterna ella udì, eterne benedizioni, eterna gloria Amen Salve Regina etc.

SECONDO

Eccoci, o gran Signore dell’Universo: tanto più attoniti, quanto più ripensiamo al dono singolarissimo, che da voi che è stato fatto. Il darci questa veneratissima Casa fù come un dichiararvi nostra sovrananissima concittadina, e rendere noi nello stesso tempo vostri confidenti Vassalli. Alle Spagne pertanto piucché a noi piucché a noi alla Francia, alla Polonia, a Roma doveasi Ella concedere, ma piucché a Roma alla Polonia, alla Francia, alle Spagne, piucché a verun’altro l’avete conceduta a noi, quando che noi stessi non avriamo avuto tanto ardire di domandarla, non che speranza di ottenerla.

    Quindi è, che era sì raro privilegio tanto più esaltati, e favoriti, e distinti riconoscendoci, quanto più immeritevoli ce ne ravvisiamo tutti lingua nel Cuore, tutti Cuor nella lingua: benedetta, esclamiamo, benedetta l’ora, e ‘l momento, in cui di simil dono ci arricchiste: benedetti i giorni, anni, e  Secoli tutti, ne’ quali de ‘l conservasse il benedetto anche l’esemplarissimo  Clero, che qui salmeggia. Gli Ordini Religiosissimi, che qui assistono, i Popoli di voti che quà concorrano, ed oh! Possibile cosa fosse alle nostre forze, come a desideri nostri il chiamare quà tutto il Mondo, e dirgli: In questa stanza ha principiato la tua Redenzione, qui il Verbo si fece Uomo, qui abitò tra di noi il mortale qui Verbum caro factum est, etc. abitavi in nobis. Adorala dunque  divotamente per così mostrarti grato all’Autore del beneficio ineffabile.

   Le Gemme, poi gli Ori, gli Argenti, le Pitture, le Statue, il Tempio, che la circonda, tutto è nobile, se tutto è raro, e

prezioso: parendo in lei non si possa aggiungere di più: ma di più senz’altro ci bramiamo, finché la venerazione, e culto vada sempre crescendo nella vostra Casa, in cui si avanzino pur sempre ne Fedeli i meriti, le virtù, la grazia di Dio. Amen. Salve Regina etc.

TERZO

Eccoci, o degna Madre di Dio, eccoci ammirati più che mai della vostra sovrana bontà. Sarebbe questa veramente sembrata rara, ed ammirabile, quando solo per pochi giorni aveste fra noi depositata la vostra Reggia: ma quanto più stupenda Ella dovrà sembrare, essendovi compiaciuta di farcela godere lo spazio bello lungo di quattrocento, e più anni: Sommi Pontefici, Imperatori, Re e Regine, Principi, illustri Uomini di gran santità Popoli quà concorsi mai non vi pregarono a trasferirla ne loro, benché Rinomati Paesi: ma qui costante la ritenete con la speranza di non volerla giammai rimuovere da noi, quanto per collocarla fra le nostre Contrade, la spiccaste amorosa dai luoghi si’ Rimoti e lontani: questa grazia però dimandiamo con vivo cuore: questo imploriamo con supplichevoli istanze: di posseder  sempre nell’avvenire la vostra S. Abitazione: le visite poi, che in essa abbiam fatto, facciam di presente, e faremo in appresso, a Dio piacendo quella in premio ci rechino felice visita, la quale,  ed oh se presto bramiamo fare alla Madre vostra in Cielo.

   Speriamo dopo tante cortesi accoglienze nella Terrena Casa, riportate da voi parimenti una goderne costassù nel celeste Trono, da cui  preferentemente e a capo chino, con mani gionte, con umiltà di ossequio, per sicura caparra di quanto vi abbiamo chiesto imploriamo la S. Benedizione per noi, per i nostri Domestici, per la nostra Provincia, per l’Italia, pel mondo tutto, perché tutto il mondo se tanto può riuscire, venga dopo avervi onorata qui in Terra ad adorarvi benedirvi, e ringraziarvi per sempre nel Paradiso a gloria perpetua del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Anen. Salve Regina, etc.

KIRIE ELEISON

L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo.

PREGHIAMO

Infondi nel nostro spirito la grazia, o Padre; tu che nell’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua Croce guidaci alla gloria della Risurrezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Documenti per recitare con più divozione le sopradette orazioni, che sono l’indulgenze, che uno acquista coMe siegue, cioè

   Per l’Ave Maria sessanta giorni, concedutida Giovanni XXII, e da Urbano IV. per la Salve Regina giorni quaranta: giorni venti chinandosi il capo a Santissimo nomi di Gesù, e di Maria: trenta al Gloria Patri, inchinandosi parimenti il capo, conceduti pure da Giovanni XXII, giorni duecento per le Litanie conceduti da Pio V.

ANDATA ALLA S. CASA

Andiamo tutti andiamo

Alla Casetta pia

Di Gesù, e di Maria

      E di Giuseppe.

Quella già fù recata

Con celeste armonìa

Dalla pingue Sorìa

      Qua nel Piceno.

                                                   Andiamo

Mentre volò per l’aria

Non si agitò pur fronda

Non si turbò pur onda

      Il tutto il Mare.

                                                   Andiamo

Di notte il vasto Cielo

Sparse lucente albore,

D’insolito chiarore

      In sù la Terra.

                                                   Andiamo

Al vicin comparire

Il fido Pastorello

Accompagnò l’Augello

      Con sue note.

                                                      Andiamo                                                   

Fuggir il Lupo, e l’Orso

Si calmò la tempesta,

E la guerra funesta

      In pace tacque.

                                                      Andiamo

Quindi del Mondo intero

Se Iddio vive sdegnato,

Diventa ben placato

      In quella stanza.

                                                         Andiamo

Ivi l’Eterno Figlio,

Che preso in seno al Padre,

Vacque dalla gran Madre

      Umano frutto.

                                                           Andiamo

Con umiltà superna

In quel stretto contorno

Fece lungo soggiorno

      Il Creatore.

                                                            Andiamo

Mirate se obbedisce

Con tutto il suo potere

Di Giuseppe al volere

      E di Maria.

                                                              Andiamo

Quel, che provede al tutto,

Di faticar non sdegna:

E tutto ci si impegna

      In ogni tempo.

                                                              Andiamo

Ma più farà per noi,

Allorché sulla Croce

Ci sosterrà l’atroce,

      E dura morte.

                                                              Andiamo

Travaglia ritirato

Pena, supplica, ed ora

Finché gli giunge l’ora

      Amata tanto.

                                                    Andiamo

O fortunato albergo

Sei pure il Paradiso,

Che l’adorato viso

      In seno chiudi.

                                                     Andiamo

Dalle superne sfere

Il Messagger cortese

Te felice discese

      A visitare.

                                                      Andiamo

il buon vecchio Giuseppe,

 La vergine sua Sposa

Ebbero in te festosa,

      E molta pace.

                                                      Andiamo

Quindi tanti Santi

Con passi frettolosi

Vennero a Te pietosi

      Con grave stento.

                                                      Andiamo

Co’ porporati Padri

Il successor di Piero

Umile  senza impero

      In Te si flette.

                                                       Andiamo

per te li Re fedeli,

Per te colle vicine

Le rimote Regine

      Varcaron l’onde.

                                                        Andiamo

Albergo benedetto

Quanto sei ricco, e quanto

Oltrepassi nel vanto

      Argento, ed Oro.

                                                         Andiamo

Ma ogni grande ricchezza

Vince nel molto pregio

Con qualunque alto fregio

      Un selce solo.

                                                          Andiamo

Ascolta, mondo, ascolta

Da quella rozza pietra

Sorgono a chi l’impetra

      Immensi beni.

                                                            Andiamo

Venite Peccatori

Piangerete il reato:

E vi sarà purgato

      Da nera macchia.

                                                      Andiamo

Venite senza tema

O forsennati amanti

A disciorre gl’incanti

      E falsi amori

                                                       Andiamo

Venite Potentati,

E dispregiar Palagi,

E rifiutar tant’agi

      Apprenderete.

                                                      Andiamo

Venite Poverelli

Le vostre pene ingrate

Saranno sollevate

      In un momento.

                                                        Andiamo

Venite Traviati,

 Per aver lume in mente,

E vedere chiaramente

      Quanto erriate.

                                                        Andiamo

Infedeli, e Fedeli

Tutti venite insieme

A prender della speme

      Accesa, e pura.

                                                        Andiamo

Sù, sù da Battro a Tile

Venite Genti à stuolo

E l’uno, e l’altro Polo

      Vi accompagni.

                                                        Andiamo

A quella Santa Casa

Con fede e di umiltade

Con bontà, e caritade

      Andiamo allegri.

                                                        Andiamo

O Casa bella, e quando

Ti mirerò felice?

Ma  l’occhio già mi dice:

      Ecco la vedi?

                                                        Andiamo

Benché lungi ti miri

Albergo mio divino,

Ti venero,  t’inchino,

      E ancor ti adoro.

                                                             Andiamo

Voci non più di suono

Voci solo di affetto

Eschino dal mio petto

      Eternamente.

                                                           Andiamo

Eschino con tale forza,

Che giunto a quella Soglia

Lasci frale spoglia

      E in pace moja.

                                                           Andiamo

DIMORA NELLA SANTA CASA

Questa, non convenendo il canto, come per la strada potrà farsi la meditazione sopra qualche mistero dell’Incarnazione ovveramente recitarsi i colloqui, della festa, ma più col cuore, che con la lingua, ma per la strada si potrà anche fare l’intiera Novena.

PARTENZA

Soggiorno mio gradito

Nella Casetta pia

Di Gesù di Maria,

      E di Giuseppe.

Non volle Idio non volle

Sprigionare quest’alma

E rapire la salma

      A questa vita.

                                                 Soggiorno

Diego sono ed entra i

Pellegrino fortunato

Nel soggiorno beato,

      E benedetto.

                                                  Soggiorno

Tornai lieto più volte

A rinovar le entrate

Per me sempre più grate

      E più gioconde.

                                                    Soggiorno

Mille baci v’impressi,

Mille sospiri, e mille

Voti, e voci tranquille

      Ancor snodai.

                                                     Soggiorno

Eppur vivo son io:

Ma vivere sempre in quella:

Santa Casuccia bella

      Ah sì vorrei!

                                                    Soggiorno

Ma tanto a me non lice;

E già mi veggo astretto

Dal venerabile Tetto

      Or di partire.

                                                   Soggiorno

Partirò: ma che sento

E tutto in pena il cuore:

Esperimento dolore:

      E provo affanno.

                                                    Soggiorno

Parto: ma nel partire

Se inanti spingo il piede

Sdegnoso indietro riede

      E non si avanza.

                                                     Soggiorno

Indietro l’occhio torna

Ritorno io stesso, e dico,

Mio caro Albergo amico

      O da lasciarti?

                                                      Soggiorno

Ma lasciarti non voglio,

Anzi per starti appresso,

Dividerò me stesso:

      Il Cuore Ti dono.

                                                       Soggiorno

Con esso in te rimango

Perché lungi mi è dato,

Andare sconsolato

      Dal tuo tetto.

                                                       Soggiorno

E così ancor partendo

Resto con la migliore,

Parte, che questo amore

A te può dare.

                                                       Soggiorno

Laudi Spirituali, che sogliono cantarsi nelle Sacre Missioni.

ATTO DI CONTRIZIONE

Signore, e Padre amante

Mio Sommo Ben mio Dio

Perdono, ecco il cuor mio

      tutto contrito.

Con dolore infinito

Piango infinito errore

Per l’infinito amore

      che a voi porto.

Vorrei prima esser morto

Che avervi offeso Dio

Prima morir vogl’io

Che più peccare.

ALLA SANTISSIMA VERGINE

O Vergine purissima

Prega per noi Gesù

Figlio del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O vada Rosa mistica

Prega per noi Gesù

Roveto combustibile

Prega per noi Gesù

O luna piena, e lucida

Prega per noi Gesù

O Rocca inespugnabile

Prega per noi Gesù

Soccorso delli miseri

Prega per noi Gesù

O dolce Madre amabile

Prega per noi Gesù

Decoro dell’Empireo

Prega per noi Gesù

O fortezza invittissima

Prega per noi Gesù

Amore nella Triade

Prega per noi Gesù

O Giglio candidissimo

Prega per noi Gesù

Signora a tutti gl’Angioli

Prega per noi Gesù

O Gloria degl’Apostoli

Prega per noi Gesù

Corona delli Martiri

Prega per noi Gesù

O Eletto fior di Gerico

Prega per noi Gesù

Regina delle Vergini

Prega per noi Gesù

O specchio della grazia

Prega per noi Gesù

Tesoro della Gloria

Prega per noi Gesù

O Talamo castissimo

Prega per noi Gesù

soccorsi sono ne pericoli

Prega per noi Gesù

O stella chiara, e fulgida

Prega per noi Gesù

Trono del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O Refugio dell’anime

Prega per noi Gesù

Sede del Re pacifico

Prega per noi Gesù

O Sposa del Paraclito

Prega per noi Gesù

Principio dell’Origine

Prega per noi Gesù

O degno Collo eburneo

Prega per noi Gesù

Conforto nelle lagrime

Prega per noi Gesù

O destra insuperabile

Prega per noi Gesù

Confusione del Tartaro

Prega per noi Gesù

O sen di dolce nettare

Prega per noi Gesù

Sorgente d’acqua limpida

Prega per noi Gesù

O cuore pietosissimo

Prega per noi Gesù

Maria Figlia di Davide

Prega per noi Gesù

LA SALVE REGINA

Dio ti salvi Regina

E Madre Universale

Per cui il favor si sale

      Al paradiso

Voi sete gioia, e riso

Di tutti i sconsolati

Di tutti i tribolati

Unica spreme.

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SACRO VIAGGIO

L  A  U  R  E  T  A  N  O

OVVERO

Modo facile per visitare tanto in

spirito, che in persona

L  A   S.   CASA

D I   L O R E T O

Diretto alle divote Compagnie, Famiglie, e Persone massimamente

Della Provincia della Marca,

P R O P O S T O

DA UN SACERDOTE INFIMO

DELL’ORATORIO

<Fioravanti Giuseppe>

E Dedicato

ALL’ETERNO PADRE

UNICO VERO BENE

CREATORE

Del tutto visibile, ed Invisibile.

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In Macerata, per gl’Eredi del Pannelli

Stampatori del S. Offizio (1749)

Con Lic. De’ Sup.

ALL’ETERNO PADRE

Per segno di gratitudine all’altissimo beneficio, che Voi, Eterno Padre, vi degnaste fare a me, quantunque indegnissimo nella Santa Casa di Nazaret, con vestire in essa per la mia salute l’Unigenito vostro Figlio di umana spoglia: io da quel poverello, che sono vi afferisco il presente Sacro Viaggio, già che solo riguarda con la venerazione di quel Santuario, come per ultimo fine la vostra gloria: Spero, che voi mirando non a guisa degli Uomini al dono, bensì all’anima del donatore, benignamente lo gradirete. Gradiretelo sì Mio Signore, e con la vostra Grazia movete  i Fedeli a piamente intraprenderlo. Fatene degno ancora me, che genuflesso di prego a rimirarmi sempre con occhio da Padre, quantunque sia, quale ora per tutta l’eternità mi confesso:    D.D. M. V.

             Sant’Elpidio li 2. Ottobre 1749

Il più Inutile, Ingrato, Indegno Servo

Giuseppe Antonio Fioravanti

A CHI LEGGE

In due modi può uno portarsi alla S, Casa di Loreto, in persona, ed in Spirito. Se voi, che leggete qui, bramate andare di persona con frutto, immaginandovi di andare alla Regia di una qualche Regina per inchinarla (mentre è pur  Regina grande Maria. Sua Regia è la S, Casa, ed in lei resta ossequiato la Vergine) colà vi portarete umile, modesto con scelti compagni, e divoti pensieri ora meditando, ora sa armeggiando, ora dicendo  corone, ora cantando, ora un qualche pio discorso intramettendo, al che potrà giovarvi quanto più innanzi troverete esposto. Felice Voi, se vi andrete così! Certo, che riusciravvi non solamente brevi, giocondo il cammino, ma di sommo vantaggio perché Maria starà come sorridendo dal cielo, e preparando nella sua casa le grazie, che più verranno da voi bramate; e se qui con santa curiosità mi domandate con quali frequenza debassi visitare quel gran Santuario, rispondo così: Gesù nostra guida, e Maestro ogn’anno portavasi al Tempio di Gerosolima, ch’era il primario della Giudea. Principalissimo tempio della cristianità è la Casa alla lauretana, ed a quella con tutta la distanza di venti miglia si trasferiva ogni settimana il P. Luzio Brancadori dall’Oratorio di Fermo: Voi però andatevi quando più v’è permesso.

      Che se mai da qualche insuperabile difficoltà è a voi ritardato l’andare colà in persona, di grazia non mancate farlo in spirito tre con ogni affetto, e di mozione fatti o in pubblico, o in privato le sacre giornate, che appresso in forma di novena si pongono per la traslazione della medesima Santa casa seguita alli dieci Decembre di tanta solennità nella Marca, procurando inoltre la prattica delle Virtù, che si accennano, e così, quantunque lontano, quantunque limitato nei Chiostri, ò per qualunque altro capo impedito, farete in spirito, e con un frutto parimenti a venerare quel Santissimo luogo ogni anno, anzi ogni settimana, qualora vi piacesse in tutti i sabati rinovare se non l’intera Novena, i colloqui almeno della medesima: E per non credere superflui questi ossequi, basta riflettere, che sono ordinati a Maria la quale se tutto da tutti si merita, molto più di tutto si merita dalla sua amatissima ed obbligatissima provincia picena. Ecco il viaggio lauretano: facciamolo di buon grado, come possiamo dalle nostre abitazioni a gloria di Dio, mentre Dio lo ho fatto fino dal Cielo per nostro bene.

J. M. J.

Actiones nostras quaesumus Domine aspirando praeveni,  et adiuvando prosequere, ut concta nostra oratio, et operatio a te semper incipiat, et per te caepta finiatur. Per Cjristum etc.

PRIMA GIORNATA

           Venerata da tutti sempre sia

La Casa di Gesù, di Giuseppe e di Maria.

Santissima divina Casa: Restiamo Noi ammirati, che l’Altissimo Iddio scegliesse voi per Abitazione qui in terra non solo di Maria, e di Giuseppe, che pur furono in essa li più incliti Personaggi, ma dall’istesso suo Unigenito. Mancavano forse Palagi sontuosi o magnifiche Regie? Nò certamente. E quando avesse Egli voluto, non poteva in un  tratto come il Cielo, e la Terra, così parimenti formare un sì maestoso, nobile, ricco soggiorno, che pare non fosse in tutto il Mondo? Poteva: qual dubbio? Eppure di voi si contentò: elesse voi angusta, rozza, semplice itanza per l’amato suo Figlio. Vi adoriamo pertanto con riverenza profonda, e: per degnamente visitarvi bramiamo esser vestiti con la virtù santa dell’umiltà con l’intercessione di Maria: Ave Maria Gloria Patri etc.

AVVISO

L’umiltà è così grata a Dio, che per essa più, che per le altre virtù si scelse per Madre la Vergine, anzi quando ci fosse stata Donzella di lei più umile al mondo, queste Dio ci sarebbe scelta per Madre, ed in tutti la vuole sì fattamente in qualche grado, che senza di essa non ammette dei veruno in Paradiso. Noi adesso la praticaremo con assoggettarci più che potremo alla Maestà divina, e riputarci indegni, di avere l’ingresso in un luogo santificato dalla presenza Reale di un Dio Umanato, dagli Angioli, e da primi Santi del Mondo.

SECONDA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da veri Cattolici noi fermamente crediamo essere in voi comparso in sembianza di paraninfo

 celeste l’Arcangelo Gabriello a spiegare: l’ineffabile grande ambasciata a Maria, e: che Maria desse con pari umiltà, e rassegnazione dell’assenso richiesto al divin beneplacito; onde per opera dello Spirito Santo venne Ella subito a concepire nel verginale suo seno in forma di Bambinello il Salvatore del Mondo Gesù. Meraviglia codesta la più stupenda, che mai potesse avvenire su tutto il Creato: eppure accaduta ella è certamente dentro le vostre fortunate pareti. Vi adoriamo però con l’ossequio maggiore a voi dovuto, e per degnamente visitarvi desideriamo essere vestiti della santa virtù della liberalità con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria Patri etc,

AVVISO

La liberalità è tutta propria di Dio, il quale non contento di dare le cose sue volle dare ancora se stesso nell’Eucaristia, della Croce, nell’adorata  Casa. Noi praticheremo questa virtù con dare qualche sussidio a Poveretti, ne quali tanto si compiace il nostro Dio di essere sovvenuto.

TERZA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima divina Casa: E’ vero sì, che Gesù nostro Bene in voi dimorò da piccolo, in voi dimorò la grande ora facendovi orazione, pigliandovi ora breve riposo, trattandovi or con Giuseppe, or con Maria, ed ora con ambedue insieme dolcemente conversandovi. Voi dunque il luogo da Gesù co’ passi, da Gesù co’ si guardi, da Gesù co’ discorsi, da Gesù con gli affetti, da Gesù con le opere, da Gesù in tutte le guise santificato. Sì voi siete, e però con tutto rispetto vi adoriamo: bramando per visitarvi degnamente essere adorni della virtù santa della Purità con l’intercessione di Maria: Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

   La Purità sì bella comparve a gli occhi purissimi di Gesù, che laddove reiterate tentazioni sostenne contro delle altre virtù, contro di questa neppure unavolle sentirne, non già perché non avesse cuore da vincerla, ma per mostrare maggiormente quanto una tale virtù fosse a lui cara. E sì cara fu anche a Maria, che prima di perderla avrebbe rinunziato di essere madre di Dio. Noi qual giglio custodiamola da discorsi, da sguardi, dagl’Oggetti, e bellezze, che la possono offendere.

QUARTA GIORNATA

Venerata etc

Santissima Divina Casa: Siete voi quella, da cui la Reina stessa dei Cieli al termine prezioso venuta de giorni suoi coll’ammirabile prodigioso intervento di tutto il Collegio Apostolico, col pieno corteggio degli Angioli, Arcangioli, e Serafini dalle mani di Gesù ricevuto il sagro Viatico non frà pene di morte, bensì frà gaudi di vita trionfante al Cielo se ne volò: Bel treatro pertanto,, bel teatro di meraviglie, che sempre più voi ci compartite. Riverenti vi adoriamo, e per degnamente visitarvi, la virtù della santa astinenza per mezzo di Maria cerchiamo. Ave Maria etc, Gloria etc.

A V V I S O

L’astinenza o quanto conviene a chi visita la Santa Casa: Ben lo insegno co’ fatti il Re di Francia S. Lodovico. Questi in pane, e di acqua, e con irsuto cilicio al fianchi venerò quel sacro Luogo. Noi guardiamoci almeno dal mangiare, bere, e dormire soverchiamente, sicché non restiamo impediti dal far bene le nostre divozioni con mente raccolta a Dio.

QUINTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi si sciolsero da legami del Corpo dei due bell’Alme del

Patriarca S. Gioacchino, e della gloriosa Madre S. Anna; né queste solamente, ma l’Anima grande altresì dal gloriosissimo S. Giuseppe, assistito da Maria, da Gesù medesimo con privilegio singolare nelle sue più dolci agonie. Or mentre questi gran Santi in voi morirono, vi chiameremo felicissimo termine poi che principio di eterna vita, ne manchiamo adorarvi divotamente, e per degnamente visitarvi la virtù della Carità fraterna con l’intercessione di Maria sempre Vergine imploriamo. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La carità fraterna e la vera livrea del Cristiano. Chi non l’à, non è seguace di Gesù Cristo, né da lui amato, anzi odiato, e quanto. Noi vediamo amare i nostri Prossimi adesso piùcchemai rallegrandoci del loro bene, godendo dei loro comodi, scusando ogni loro difetto.

SESTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi gli Apostoli Santi, udite lezioni le più alte, e sublimi della nostra Religione, allorché venivano da Maria loro maestra addottrinati, in voi ergono Altare, inalberano Croce, e collocatevi le Statue di Gesù, e di Maria, quali ora si vedono, vi consagrano Chiesa, e pieni di Spirito sovrumano al Altissimo il tremendo Sagrificio vi offeriscono. O Tempio incomparabile. Noi attoniti vi adoriamo, e per visitarvi col dovuto riguardo, bramiamo essere vestiti della virtù della Pazienza con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La pazienza deve essere molto cara ad ognuno, mentre è pur vero come dicono i Sacri Teologi, che chi non l’à, o non à la grazia di Dio; o sta per perderla. E poi quella S. Cassetta fu ripiena di pazienza: tutta pazienza in Gesù: tutta pazienza in Maria: tutta pazienza in Giuseppe. Noi pratichiamola negli incomodi della strada, negli alloggi, colli  Compagni e sin con noi stessi dolcemente soffrendo i propri difetti, finché restino con divino aiuto emendati.

SETTIMA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: sete pur voi quella, in cui parlano i Muti, odono i Sordi, vedono i Ciechi, risanano Infermi, salvi compariscono i Sommersi nell’acqua, i condotti al Patibolo i Trucidati dal ferro: Ecco fra questi un Sacerdote, che fino dalla Dalmazia col proprio cuore in su le mani, da Barbari cavatogli in odio di Maria travalica il Mare, approda al  lido, giunge a voi, e quello stesso cuore deposita in mano dei vostri Ministri, da cui ricevuti poscia i Santissimi Sacramenti, l’anima sua spira felicemente. Una miniera de’ più strepitosi prodigi: ecco noi pertanto, che rispettose vi adoriamo, e per visitarvi colla maggiore di divozione possibile il fervore Santo di Spirito sospiriamo di ottenere per mezzo della Madre nostra Maria. Ave Maria etc, Gloria etc,

AVVISO

Il Fervore di Spirito o quanto è necessario per salvarsi. Quel Servo Vangelico, il quale ne fù privo, restò condannato dal suo Padrone all’Inferno. La Sacra Famiglia non stette mai neppure un momento in ozio dentro quella Santa Casetta sempre in opera. Attenti dunque Noi a non rallentarci nel divino servizio: Prontezza sempre alla Messa, all’orazione, all’obbedienza.

OTTAVA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da voi quasi da ciel benefico abbondante pioggia di grazie discende sopra la terra de cuori umani, onde questi se impietriti si ammolliscono , se sterili, e infruttuosi danno copiose frutta di sante operazioni. Intimo a voi, entro di Voi sì mutansi i malvagi Buoni, i Buoni i migliori, e questi in ottimi si riducono, mercé a que’ lumi celesti, a quegl’impulsi sovrani, ch’Essi occultamente ricevono: Bisogna ben confessarla. Da voi parte è arricchito quanto vuole chiunque vuole di spirituali tesori: Eccoci pertanto vostri adulatori ossequiosi, e per visitarvi con la virtù santa della Pietà, ricordiamo, perché ce l’ottenchi, a Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La Pietà suole abbracciare ogni virtù, e ogni virtù si richiede nel Cristiano: Col nome di Santi sì, col nome di Santi erano tutti chiamati i Cristiani, perché tutti vivevano con rara integrità di costumi anticamente: Noi procuriamola con rinnovare spesso il dolor de’ nostri peccati, e con proponimento d’una vita migliore.

NONA GIORNATA

Venerata etc,

Santissima Divina Casa: Pur voi sete, cui la maestà suprema, che tutto legge che governa in vedendo con suo dispiacere mento mancata la venerazione dovuta, se ci sì colla sua potenza, che spedisca dalle proprie fondamenta, ed in aria per mano d’Angioli trasportata sin dalla Palestina alla Dalmazia, pigliaste quivi, dirò così, breve riposo nel volo di due mila, e più miglia, e poi nella Provincia della Marca l’anno 1694 a 10 di Decembre circa le 10 ore, per quello osservarono i vigilanti Pastori, veniste a posarvi, quasi fin ad ora dicendo: Sic in Sion firmata sum. O portento inaudito! E con questo la Provvidenza nel grembo della Chiesa pone il piccolo Santuario, perché non resti più venerato, quando à lasciato l’altro magnifico del Santo Sepolcro in potere degli Infedeli, e l’altro sì famoso del Re Salomone abbandonò totalmente alle rovine. Noi pertanto qui rinoviamo le nostre adorazioni: ma per visitarvi degnamente, chi ci otterrà il Manto bello della Carità divina? Ricorriamo pure a Maria: Ave Maria etc. Gloria etc,

AVVISO

La carità divina introduce nel Paradiso: la carità divina introduca nella Santa Casetta: Da leggerissima colpa restò impedito Mosè perché non entrasse nella terra di promissione. Mondiamo l’anima nostra da qualunque macchia con una sincera confessione. Tronchiamo ogni affetto al peccato, a Dio uniamoci tutti con un Santo Amore, e pieni di confidenza entriamo pure nel Santuario.

INNO

   Il Figlio dell’Eterno

dall’abitazione sovrana

qual masso che si stacca

da lunga tramontana

qui balza e di unisce

entrambe le Città.

   Sempre le laudi echeggia

l’alta abitazione dei Santi

all’Uno e Trino scioglie

melodiosi canti:

lodiamo con i celesti

l’augusta Maestà.

   Signore le nostre chiese

irradia di splendore

qui accogli invocato

i voti di ogni cuore.

La pioggia delle grazie

tu manda quaggiù

   i tuoi devoti servi

che ivi ti pregano umili,

esultino di gioia

per i doni conseguiti

finché dal mortale sciolti

non siedono Lassù.

Entreremo nel suo tabernacolo. Adoreremo  il luogo dove stettero i suoi piedi. PREGHIAMO. O Dio, che hai voluto che, all’annuncio dell’Angelo, il tuo Verbo

prendesse carne nel seno della beata Vergine Maria: concedi a noi  tuoi supplici che, come crediamo lei vera Madre di Dio, così siamo aiutati presso di Te dalla sua intercessione.

IL GIORNO DELLA FESTA

Colloqui alla Santissima Vergine.

P R I M O

Eccoci senza merito, anzi con positivo demerito per le sconoscenze, tante, e tante colpe commesse: Eccoci a Dio piacesse delle virtù per vostro mezzo richieste, e non più tosto di qualche vizio contrario ricoperti: conoscenze, tante, e tante colpe commesse: ma comunque siamo; eccoci eppure vostra mercé, o grande regina del cielo, e della terra, se non colla persona, coll’affetto almeno (così nella visita spirituale, poiché nella personale dovrà dirsi coll’affetto, con la persona) eccoci sì nella vostra Casa.

   O Casa veramente Divina!

O Albergo di santità, e Paradiso piucche terrestre!! O celeste Maggione! Felice pavimento! Sassi preziosi! Pareti avventurate! Felicissimo tetto! Vi adoriamo con viva fede, con tenerezza vi baciamo, e da questi a voi torna il nostro cuore, o gran Signore, per ringraziarvi, come intendiamo fare di dono così eccelso, che dispensare gli piacque alla nostra Europa, alla nostra Italia, alla Provincia nostra, perché la godessimo da vicino, mentre da lungi non sarebbe stato così: Ah! che rimasta nell’oriente la vostra abitazione chi avrebbe di noi attraversate pianure? chi varcati Mari? chi fatto spese? chi sofferti incomodi? chi patiti disastri? e superate le difficoltà, per mirarla finalmente una volta? Ahi che tanto non sarebbe noi riuscito, quando qui adesso la visitiamo a nostro piacere, e come nostra la possediamo:

   Dove però giungeranno mai gli nostri ringraziamenti a bastantemente corrispondere alla nostra somma, è verso di noi parzialissima Beneficenza? A nome nostro dunque vi ringrazino i Giusti della Terra i Santi del Cielo, gli Angioli tutti del paradiso: Ognuno de’ Beati Comprensori vi dia eterna ella udì, eterne benedizioni, eterna gloria Amen Salve Regina etc.

SECONDO

Eccoci, o gran Signore dell’Universo: tanto più attoniti, quanto più ripensiamo al dono singolarissimo, che da voi che è stato fatto. Il darci questa veneratissima Casa fù come un dichiararvi nostra sovrananissima concittadina, e rendere noi nello stesso tempo vostri confidenti Vassalli. Alle Spagne pertanto piucché a noi piucché a noi alla Francia, alla Polonia, a Roma doveasi Ella concedere, ma piucché a Roma alla Polonia, alla Francia, alle Spagne, piucché a verun’altro l’avete conceduta a noi, quando che noi stessi non avriamo avuto tanto ardire di domandarla, non che speranza di ottenerla.

    Quindi è, che era sì raro privilegio tanto più esaltati, e favoriti, e distinti riconoscendoci, quanto più immeritevoli ce ne ravvisiamo tutti lingua nel Cuore, tutti Cuor nella lingua: benedetta, esclamiamo, benedetta l’ora, e ‘l momento, in cui di simil dono ci arricchiste: benedetti i giorni, anni, e  Secoli tutti, ne’ quali de ‘l conservasse il benedetto anche l’esemplarissimo  Clero, che qui salmeggia. Gli Ordini Religiosissimi, che qui assistono, i Popoli di voti che quà concorrano, ed oh! Possibile cosa fosse alle nostre forze, come a desideri nostri il chiamare quà tutto il Mondo, e dirgli: In questa stanza ha principiato la tua Redenzione, qui il Verbo si fece Uomo, qui abitò tra di noi il mortale qui Verbum caro factum est, etc. abitavi in nobis. Adorala dunque  divotamente per così mostrarti grato all’Autore del beneficio ineffabile.

   Le Gemme, poi gli Ori, gli Argenti, le Pitture, le Statue, il Tempio, che la circonda, tutto è nobile, se tutto è raro, e

prezioso: parendo in lei non si possa aggiungere di più: ma di più senz’altro ci bramiamo, finché la venerazione, e culto vada sempre crescendo nella vostra Casa, in cui si avanzino pur sempre ne Fedeli i meriti, le virtù, la grazia di Dio. Amen. Salve Regina etc.

TERZO

Eccoci, o degna Madre di Dio, eccoci ammirati più che mai della vostra sovrana bontà. Sarebbe questa veramente sembrata rara, ed ammirabile, quando solo per pochi giorni aveste fra noi depositata la vostra Reggia: ma quanto più stupenda Ella dovrà sembrare, essendovi compiaciuta di farcela godere lo spazio bello lungo di quattrocento, e più anni: Sommi Pontefici, Imperatori, Re e Regine, Principi, illustri Uomini di gran santità Popoli quà concorsi mai non vi pregarono a trasferirla ne loro, benché Rinomati Paesi: ma qui costante la ritenete con la speranza di non volerla giammai rimuovere da noi, quanto per collocarla fra le nostre Contrade, la spiccaste amorosa dai luoghi si’ Rimoti e lontani: questa grazia però dimandiamo con vivo cuore: questo imploriamo con supplichevoli istanze: di posseder  sempre nell’avvenire la vostra S. Abitazione: le visite poi, che in essa abbiam fatto, facciam di presente, e faremo in appresso, a Dio piacendo quella in premio ci rechino felice visita, la quale,  ed oh se presto bramiamo fare alla Madre vostra in Cielo.

   Speriamo dopo tante cortesi accoglienze nella Terrena Casa, riportate da voi parimenti una goderne costassù nel celeste Trono, da cui  preferentemente e a capo chino, con mani gionte, con umiltà di ossequio, per sicura caparra di quanto vi abbiamo chiesto imploriamo la S. Benedizione per noi, per i nostri Domestici, per la nostra Provincia, per l’Italia, pel mondo tutto, perché tutto il mondo se tanto può riuscire, venga dopo avervi onorata qui in Terra ad adorarvi benedirvi, e ringraziarvi per sempre nel Paradiso a gloria perpetua del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Anen. Salve Regina, etc.

KIRIE ELEISON

L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo.

PREGHIAMO

Infondi nel nostro spirito la grazia, o Padre; tu che nell’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua Croce guidaci alla gloria della Risurrezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Documenti per recitare con più divozione le sopradette orazioni, che sono l’indulgenze, che uno acquista coMe siegue, cioè

   Per l’Ave Maria sessanta giorni, concedutida Giovanni XXII, e da Urbano IV. per la Salve Regina giorni quaranta: giorni venti chinandosi il capo a Santissimo nomi di Gesù, e di Maria: trenta al Gloria Patri, inchinandosi parimenti il capo, conceduti pure da Giovanni XXII, giorni duecento per le Litanie conceduti da Pio V.

ANDATA ALLA S. CASA

Andiamo tutti andiamo

Alla Casetta pia

Di Gesù, e di Maria

      E di Giuseppe.

Quella già fù recata

Con celeste armonìa

Dalla pingue Sorìa

      Qua nel Piceno.

                                                   Andiamo

Mentre volò per l’aria

Non si agitò pur fronda

Non si turbò pur onda

      Il tutto il Mare.

                                                   Andiamo

Di notte il vasto Cielo

Sparse lucente albore,

D’insolito chiarore

      In sù la Terra.

                                                   Andiamo

Al vicin comparire

Il fido Pastorello

Accompagnò l’Augello

      Con sue note.

                                                      Andiamo                                                   

Fuggir il Lupo, e l’Orso

Si calmò la tempesta,

E la guerra funesta

      In pace tacque.

                                                      Andiamo

Quindi del Mondo intero

Se Iddio vive sdegnato,

Diventa ben placato

      In quella stanza.

                                                         Andiamo

Ivi l’Eterno Figlio,

Che preso in seno al Padre,

Vacque dalla gran Madre

      Umano frutto.

                                                           Andiamo

Con umiltà superna

In quel stretto contorno

Fece lungo soggiorno

      Il Creatore.

                                                            Andiamo

Mirate se obbedisce

Con tutto il suo potere

Di Giuseppe al volere

      E di Maria.

                                                              Andiamo

Quel, che provede al tutto,

Di faticar non sdegna:

E tutto ci si impegna

      In ogni tempo.

                                                              Andiamo

Ma più farà per noi,

Allorché sulla Croce

Ci sosterrà l’atroce,

      E dura morte.

                                                              Andiamo

Travaglia ritirato

Pena, supplica, ed ora

Finché gli giunge l’ora

      Amata tanto.

                                                    Andiamo

O fortunato albergo

Sei pure il Paradiso,

Che l’adorato viso

      In seno chiudi.

                                                     Andiamo

Dalle superne sfere

Il Messagger cortese

Te felice discese

      A visitare.

                                                      Andiamo

il buon vecchio Giuseppe,

 La vergine sua Sposa

Ebbero in te festosa,

      E molta pace.

                                                      Andiamo

Quindi tanti Santi

Con passi frettolosi

Vennero a Te pietosi

      Con grave stento.

                                                      Andiamo

Co’ porporati Padri

Il successor di Piero

Umile  senza impero

      In Te si flette.

                                                       Andiamo

per te li Re fedeli,

Per te colle vicine

Le rimote Regine

      Varcaron l’onde.

                                                        Andiamo

Albergo benedetto

Quanto sei ricco, e quanto

Oltrepassi nel vanto

      Argento, ed Oro.

                                                         Andiamo

Ma ogni grande ricchezza

Vince nel molto pregio

Con qualunque alto fregio

      Un selce solo.

                                                          Andiamo

Ascolta, mondo, ascolta

Da quella rozza pietra

Sorgono a chi l’impetra

      Immensi beni.

                                                            Andiamo

Venite Peccatori

Piangerete il reato:

E vi sarà purgato

      Da nera macchia.

                                                      Andiamo

Venite senza tema

O forsennati amanti

A disciorre gl’incanti

      E falsi amori

                                                       Andiamo

Venite Potentati,

E dispregiar Palagi,

E rifiutar tant’agi

      Apprenderete.

                                                      Andiamo

Venite Poverelli

Le vostre pene ingrate

Saranno sollevate

      In un momento.

                                                        Andiamo

Venite Traviati,

 Per aver lume in mente,

E vedere chiaramente

      Quanto erriate.

                                                        Andiamo

Infedeli, e Fedeli

Tutti venite insieme

A prender della speme

      Accesa, e pura.

                                                        Andiamo

Sù, sù da Battro a Tile

Venite Genti à stuolo

E l’uno, e l’altro Polo

      Vi accompagni.

                                                        Andiamo

A quella Santa Casa

Con fede e di umiltade

Con bontà, e caritade

      Andiamo allegri.

                                                        Andiamo

O Casa bella, e quando

Ti mirerò felice?

Ma  l’occhio già mi dice:

      Ecco la vedi?

                                                        Andiamo

Benché lungi ti miri

Albergo mio divino,

Ti venero,  t’inchino,

      E ancor ti adoro.

                                                             Andiamo

Voci non più di suono

Voci solo di affetto

Eschino dal mio petto

      Eternamente.

                                                           Andiamo

Eschino con tale forza,

Che giunto a quella Soglia

Lasci frale spoglia

      E in pace moja.

                                                           Andiamo

DIMORA NELLA SANTA CASA

Questa, non convenendo il canto, come per la strada potrà farsi la meditazione sopra qualche mistero dell’Incarnazione ovveramente recitarsi i colloqui, della festa, ma più col cuore, che con la lingua, ma per la strada si potrà anche fare l’intiera Novena.

PARTENZA

Soggiorno mio gradito

Nella Casetta pia

Di Gesù di Maria,

      E di Giuseppe.

Non volle Idio non volle

Sprigionare quest’alma

E rapire la salma

      A questa vita.

                                                 Soggiorno

Diego sono ed entra i

Pellegrino fortunato

Nel soggiorno beato,

      E benedetto.

                                                  Soggiorno

Tornai lieto più volte

A rinovar le entrate

Per me sempre più grate

      E più gioconde.

                                                    Soggiorno

Mille baci v’impressi,

Mille sospiri, e mille

Voti, e voci tranquille

      Ancor snodai.

                                                     Soggiorno

Eppur vivo son io:

Ma vivere sempre in quella:

Santa Casuccia bella

      Ah sì vorrei!

                                                    Soggiorno

Ma tanto a me non lice;

E già mi veggo astretto

Dal venerabile Tetto

      Or di partire.

                                                   Soggiorno

Partirò: ma che sento

E tutto in pena il cuore:

Esperimento dolore:

      E provo affanno.

                                                    Soggiorno

Parto: ma nel partire

Se inanti spingo il piede

Sdegnoso indietro riede

      E non si avanza.

                                                     Soggiorno

Indietro l’occhio torna

Ritorno io stesso, e dico,

Mio caro Albergo amico

      O da lasciarti?

                                                      Soggiorno

Ma lasciarti non voglio,

Anzi per starti appresso,

Dividerò me stesso:

      Il Cuore Ti dono.

                                                       Soggiorno

Con esso in te rimango

Perché lungi mi è dato,

Andare sconsolato

      Dal tuo tetto.

                                                       Soggiorno

E così ancor partendo

Resto con la migliore,

Parte, che questo amore

A te può dare.

                                                       Soggiorno

Laudi Spirituali, che sogliono cantarsi nelle Sacre Missioni.

ATTO DI CONTRIZIONE

Signore, e Padre amante

Mio Sommo Ben mio Dio

Perdono, ecco il cuor mio

      tutto contrito.

Con dolore infinito

Piango infinito errore

Per l’infinito amore

      che a voi porto.

Vorrei prima esser morto

Che avervi offeso Dio

Prima morir vogl’io

Che più peccare.

ALLA SANTISSIMA VERGINE

O Vergine purissima

Prega per noi Gesù

Figlio del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O vada Rosa mistica

Prega per noi Gesù

Roveto combustibile

Prega per noi Gesù

O luna piena, e lucida

Prega per noi Gesù

O Rocca inespugnabile

Prega per noi Gesù

Soccorso delli miseri

Prega per noi Gesù

O dolce Madre amabile

Prega per noi Gesù

Decoro dell’Empireo

Prega per noi Gesù

O fortezza invittissima

Prega per noi Gesù

Amore nella Triade

Prega per noi Gesù

O Giglio candidissimo

Prega per noi Gesù

Signora a tutti gl’Angioli

Prega per noi Gesù

O Gloria degl’Apostoli

Prega per noi Gesù

Corona delli Martiri

Prega per noi Gesù

O Eletto fior di Gerico

Prega per noi Gesù

Regina delle Vergini

Prega per noi Gesù

O specchio della grazia

Prega per noi Gesù

Tesoro della Gloria

Prega per noi Gesù

O Talamo castissimo

Prega per noi Gesù

soccorsi sono ne pericoli

Prega per noi Gesù

O stella chiara, e fulgida

Prega per noi Gesù

Trono del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O Refugio dell’anime

Prega per noi Gesù

Sede del Re pacifico

Prega per noi Gesù

O Sposa del Paraclito

Prega per noi Gesù

Principio dell’Origine

Prega per noi Gesù

O degno Collo eburneo

Prega per noi Gesù

Conforto nelle lagrime

Prega per noi Gesù

O destra insuperabile

Prega per noi Gesù

Confusione del Tartaro

Prega per noi Gesù

O sen di dolce nettare

Prega per noi Gesù

Sorgente d’acqua limpida

Prega per noi Gesù

O cuore pietosissimo

Prega per noi Gesù

Maria Figlia di Davide

Prega per noi Gesù

LA SALVE REGINA

Dio ti salvi Regina

E Madre Universale

Per cui il favor si sale

      Al paradiso

Voi sete gioia, e riso

Di tutti i sconsolati

Di tutti i tribolati

Unica spreme.

**********************************

SACRO VIAGGIO

L  A  U  R  E  T  A  N  O

OVVERO

Modo facile per visitare tanto in

spirito, che in persona

L  A   S.   CASA

D I   L O R E T O

Diretto alle divote Compagnie, Famiglie, e Persone massimamente

Della Provincia della Marca,

P R O P O S T O

DA UN SACERDOTE INFIMO

DELL’ORATORIO

<Fioravanti Giuseppe>

E Dedicato

ALL’ETERNO PADRE

UNICO VERO BENE

CREATORE

Del tutto visibile, ed Invisibile.

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In Macerata, per gl’Eredi del Pannelli

Stampatori del S. Offizio (1749)

Con Lic. De’ Sup.

ALL’ETERNO PADRE

Per segno di gratitudine all’altissimo beneficio, che Voi, Eterno Padre, vi degnaste fare a me, quantunque indegnissimo nella Santa Casa di Nazaret, con vestire in essa per la mia salute l’Unigenito vostro Figlio di umana spoglia: io da quel poverello, che sono vi afferisco il presente Sacro Viaggio, già che solo riguarda con la venerazione di quel Santuario, come per ultimo fine la vostra gloria: Spero, che voi mirando non a guisa degli Uomini al dono, bensì all’anima del donatore, benignamente lo gradirete. Gradiretelo sì Mio Signore, e con la vostra Grazia movete  i Fedeli a piamente intraprenderlo. Fatene degno ancora me, che genuflesso di prego a rimirarmi sempre con occhio da Padre, quantunque sia, quale ora per tutta l’eternità mi confesso:    D.D. M. V.

             Sant’Elpidio li 2. Ottobre 1749

Il più Inutile, Ingrato, Indegno Servo

Giuseppe Antonio Fioravanti

A CHI LEGGE

In due modi può uno portarsi alla S, Casa di Loreto, in persona, ed in Spirito. Se voi, che leggete qui, bramate andare di persona con frutto, immaginandovi di andare alla Regia di una qualche Regina per inchinarla (mentre è pur  Regina grande Maria. Sua Regia è la S, Casa, ed in lei resta ossequiato la Vergine) colà vi portarete umile, modesto con scelti compagni, e divoti pensieri ora meditando, ora sa armeggiando, ora dicendo  corone, ora cantando, ora un qualche pio discorso intramettendo, al che potrà giovarvi quanto più innanzi troverete esposto. Felice Voi, se vi andrete così! Certo, che riusciravvi non solamente brevi, giocondo il cammino, ma di sommo vantaggio perché Maria starà come sorridendo dal cielo, e preparando nella sua casa le grazie, che più verranno da voi bramate; e se qui con santa curiosità mi domandate con quali frequenza debassi visitare quel gran Santuario, rispondo così: Gesù nostra guida, e Maestro ogn’anno portavasi al Tempio di Gerosolima, ch’era il primario della Giudea. Principalissimo tempio della cristianità è la Casa alla lauretana, ed a quella con tutta la distanza di venti miglia si trasferiva ogni settimana il P. Luzio Brancadori dall’Oratorio di Fermo: Voi però andatevi quando più v’è permesso.

      Che se mai da qualche insuperabile difficoltà è a voi ritardato l’andare colà in persona, di grazia non mancate farlo in spirito tre con ogni affetto, e di mozione fatti o in pubblico, o in privato le sacre giornate, che appresso in forma di novena si pongono per la traslazione della medesima Santa casa seguita alli dieci Decembre di tanta solennità nella Marca, procurando inoltre la prattica delle Virtù, che si accennano, e così, quantunque lontano, quantunque limitato nei Chiostri, ò per qualunque altro capo impedito, farete in spirito, e con un frutto parimenti a venerare quel Santissimo luogo ogni anno, anzi ogni settimana, qualora vi piacesse in tutti i sabati rinovare se non l’intera Novena, i colloqui almeno della medesima: E per non credere superflui questi ossequi, basta riflettere, che sono ordinati a Maria la quale se tutto da tutti si merita, molto più di tutto si merita dalla sua amatissima ed obbligatissima provincia picena. Ecco il viaggio lauretano: facciamolo di buon grado, come possiamo dalle nostre abitazioni a gloria di Dio, mentre Dio lo ho fatto fino dal Cielo per nostro bene.

J. M. J.

Actiones nostras quaesumus Domine aspirando praeveni,  et adiuvando prosequere, ut concta nostra oratio, et operatio a te semper incipiat, et per te caepta finiatur. Per Cjristum etc.

PRIMA GIORNATA

           Venerata da tutti sempre sia

La Casa di Gesù, di Giuseppe e di Maria.

Santissima divina Casa: Restiamo Noi ammirati, che l’Altissimo Iddio scegliesse voi per Abitazione qui in terra non solo di Maria, e di Giuseppe, che pur furono in essa li più incliti Personaggi, ma dall’istesso suo Unigenito. Mancavano forse Palagi sontuosi o magnifiche Regie? Nò certamente. E quando avesse Egli voluto, non poteva in un  tratto come il Cielo, e la Terra, così parimenti formare un sì maestoso, nobile, ricco soggiorno, che pare non fosse in tutto il Mondo? Poteva: qual dubbio? Eppure di voi si contentò: elesse voi angusta, rozza, semplice itanza per l’amato suo Figlio. Vi adoriamo pertanto con riverenza profonda, e: per degnamente visitarvi bramiamo esser vestiti con la virtù santa dell’umiltà con l’intercessione di Maria: Ave Maria Gloria Patri etc.

AVVISO

L’umiltà è così grata a Dio, che per essa più, che per le altre virtù si scelse per Madre la Vergine, anzi quando ci fosse stata Donzella di lei più umile al mondo, queste Dio ci sarebbe scelta per Madre, ed in tutti la vuole sì fattamente in qualche grado, che senza di essa non ammette dei veruno in Paradiso. Noi adesso la praticaremo con assoggettarci più che potremo alla Maestà divina, e riputarci indegni, di avere l’ingresso in un luogo santificato dalla presenza Reale di un Dio Umanato, dagli Angioli, e da primi Santi del Mondo.

SECONDA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da veri Cattolici noi fermamente crediamo essere in voi comparso in sembianza di paraninfo

 celeste l’Arcangelo Gabriello a spiegare: l’ineffabile grande ambasciata a Maria, e: che Maria desse con pari umiltà, e rassegnazione dell’assenso richiesto al divin beneplacito; onde per opera dello Spirito Santo venne Ella subito a concepire nel verginale suo seno in forma di Bambinello il Salvatore del Mondo Gesù. Meraviglia codesta la più stupenda, che mai potesse avvenire su tutto il Creato: eppure accaduta ella è certamente dentro le vostre fortunate pareti. Vi adoriamo però con l’ossequio maggiore a voi dovuto, e per degnamente visitarvi desideriamo essere vestiti della santa virtù della liberalità con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria Patri etc,

AVVISO

La liberalità è tutta propria di Dio, il quale non contento di dare le cose sue volle dare ancora se stesso nell’Eucaristia, della Croce, nell’adorata  Casa. Noi praticheremo questa virtù con dare qualche sussidio a Poveretti, ne quali tanto si compiace il nostro Dio di essere sovvenuto.

TERZA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima divina Casa: E’ vero sì, che Gesù nostro Bene in voi dimorò da piccolo, in voi dimorò la grande ora facendovi orazione, pigliandovi ora breve riposo, trattandovi or con Giuseppe, or con Maria, ed ora con ambedue insieme dolcemente conversandovi. Voi dunque il luogo da Gesù co’ passi, da Gesù co’ si guardi, da Gesù co’ discorsi, da Gesù con gli affetti, da Gesù con le opere, da Gesù in tutte le guise santificato. Sì voi siete, e però con tutto rispetto vi adoriamo: bramando per visitarvi degnamente essere adorni della virtù santa della Purità con l’intercessione di Maria: Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

   La Purità sì bella comparve a gli occhi purissimi di Gesù, che laddove reiterate tentazioni sostenne contro delle altre virtù, contro di questa neppure unavolle sentirne, non già perché non avesse cuore da vincerla, ma per mostrare maggiormente quanto una tale virtù fosse a lui cara. E sì cara fu anche a Maria, che prima di perderla avrebbe rinunziato di essere madre di Dio. Noi qual giglio custodiamola da discorsi, da sguardi, dagl’Oggetti, e bellezze, che la possono offendere.

QUARTA GIORNATA

Venerata etc

Santissima Divina Casa: Siete voi quella, da cui la Reina stessa dei Cieli al termine prezioso venuta de giorni suoi coll’ammirabile prodigioso intervento di tutto il Collegio Apostolico, col pieno corteggio degli Angioli, Arcangioli, e Serafini dalle mani di Gesù ricevuto il sagro Viatico non frà pene di morte, bensì frà gaudi di vita trionfante al Cielo se ne volò: Bel treatro pertanto,, bel teatro di meraviglie, che sempre più voi ci compartite. Riverenti vi adoriamo, e per degnamente visitarvi, la virtù della santa astinenza per mezzo di Maria cerchiamo. Ave Maria etc, Gloria etc.

A V V I S O

L’astinenza o quanto conviene a chi visita la Santa Casa: Ben lo insegno co’ fatti il Re di Francia S. Lodovico. Questi in pane, e di acqua, e con irsuto cilicio al fianchi venerò quel sacro Luogo. Noi guardiamoci almeno dal mangiare, bere, e dormire soverchiamente, sicché non restiamo impediti dal far bene le nostre divozioni con mente raccolta a Dio.

QUINTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi si sciolsero da legami del Corpo dei due bell’Alme del

Patriarca S. Gioacchino, e della gloriosa Madre S. Anna; né queste solamente, ma l’Anima grande altresì dal gloriosissimo S. Giuseppe, assistito da Maria, da Gesù medesimo con privilegio singolare nelle sue più dolci agonie. Or mentre questi gran Santi in voi morirono, vi chiameremo felicissimo termine poi che principio di eterna vita, ne manchiamo adorarvi divotamente, e per degnamente visitarvi la virtù della Carità fraterna con l’intercessione di Maria sempre Vergine imploriamo. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La carità fraterna e la vera livrea del Cristiano. Chi non l’à, non è seguace di Gesù Cristo, né da lui amato, anzi odiato, e quanto. Noi vediamo amare i nostri Prossimi adesso piùcchemai rallegrandoci del loro bene, godendo dei loro comodi, scusando ogni loro difetto.

SESTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi gli Apostoli Santi, udite lezioni le più alte, e sublimi della nostra Religione, allorché venivano da Maria loro maestra addottrinati, in voi ergono Altare, inalberano Croce, e collocatevi le Statue di Gesù, e di Maria, quali ora si vedono, vi consagrano Chiesa, e pieni di Spirito sovrumano al Altissimo il tremendo Sagrificio vi offeriscono. O Tempio incomparabile. Noi attoniti vi adoriamo, e per visitarvi col dovuto riguardo, bramiamo essere vestiti della virtù della Pazienza con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La pazienza deve essere molto cara ad ognuno, mentre è pur vero come dicono i Sacri Teologi, che chi non l’à, o non à la grazia di Dio; o sta per perderla. E poi quella S. Cassetta fu ripiena di pazienza: tutta pazienza in Gesù: tutta pazienza in Maria: tutta pazienza in Giuseppe. Noi pratichiamola negli incomodi della strada, negli alloggi, colli  Compagni e sin con noi stessi dolcemente soffrendo i propri difetti, finché restino con divino aiuto emendati.

SETTIMA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: sete pur voi quella, in cui parlano i Muti, odono i Sordi, vedono i Ciechi, risanano Infermi, salvi compariscono i Sommersi nell’acqua, i condotti al Patibolo i Trucidati dal ferro: Ecco fra questi un Sacerdote, che fino dalla Dalmazia col proprio cuore in su le mani, da Barbari cavatogli in odio di Maria travalica il Mare, approda al  lido, giunge a voi, e quello stesso cuore deposita in mano dei vostri Ministri, da cui ricevuti poscia i Santissimi Sacramenti, l’anima sua spira felicemente. Una miniera de’ più strepitosi prodigi: ecco noi pertanto, che rispettose vi adoriamo, e per visitarvi colla maggiore di divozione possibile il fervore Santo di Spirito sospiriamo di ottenere per mezzo della Madre nostra Maria. Ave Maria etc, Gloria etc,

AVVISO

Il Fervore di Spirito o quanto è necessario per salvarsi. Quel Servo Vangelico, il quale ne fù privo, restò condannato dal suo Padrone all’Inferno. La Sacra Famiglia non stette mai neppure un momento in ozio dentro quella Santa Casetta sempre in opera. Attenti dunque Noi a non rallentarci nel divino servizio: Prontezza sempre alla Messa, all’orazione, all’obbedienza.

OTTAVA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da voi quasi da ciel benefico abbondante pioggia di grazie discende sopra la terra de cuori umani, onde questi se impietriti si ammolliscono , se sterili, e infruttuosi danno copiose frutta di sante operazioni. Intimo a voi, entro di Voi sì mutansi i malvagi Buoni, i Buoni i migliori, e questi in ottimi si riducono, mercé a que’ lumi celesti, a quegl’impulsi sovrani, ch’Essi occultamente ricevono: Bisogna ben confessarla. Da voi parte è arricchito quanto vuole chiunque vuole di spirituali tesori: Eccoci pertanto vostri adulatori ossequiosi, e per visitarvi con la virtù santa della Pietà, ricordiamo, perché ce l’ottenchi, a Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La Pietà suole abbracciare ogni virtù, e ogni virtù si richiede nel Cristiano: Col nome di Santi sì, col nome di Santi erano tutti chiamati i Cristiani, perché tutti vivevano con rara integrità di costumi anticamente: Noi procuriamola con rinnovare spesso il dolor de’ nostri peccati, e con proponimento d’una vita migliore.

NONA GIORNATA

Venerata etc,

Santissima Divina Casa: Pur voi sete, cui la maestà suprema, che tutto legge che governa in vedendo con suo dispiacere mento mancata la venerazione dovuta, se ci sì colla sua potenza, che spedisca dalle proprie fondamenta, ed in aria per mano d’Angioli trasportata sin dalla Palestina alla Dalmazia, pigliaste quivi, dirò così, breve riposo nel volo di due mila, e più miglia, e poi nella Provincia della Marca l’anno 1694 a 10 di Decembre circa le 10 ore, per quello osservarono i vigilanti Pastori, veniste a posarvi, quasi fin ad ora dicendo: Sic in Sion firmata sum. O portento inaudito! E con questo la Provvidenza nel grembo della Chiesa pone il piccolo Santuario, perché non resti più venerato, quando à lasciato l’altro magnifico del Santo Sepolcro in potere degli Infedeli, e l’altro sì famoso del Re Salomone abbandonò totalmente alle rovine. Noi pertanto qui rinoviamo le nostre adorazioni: ma per visitarvi degnamente, chi ci otterrà il Manto bello della Carità divina? Ricorriamo pure a Maria: Ave Maria etc. Gloria etc,

AVVISO

La carità divina introduce nel Paradiso: la carità divina introduca nella Santa Casetta: Da leggerissima colpa restò impedito Mosè perché non entrasse nella terra di promissione. Mondiamo l’anima nostra da qualunque macchia con una sincera confessione. Tronchiamo ogni affetto al peccato, a Dio uniamoci tutti con un Santo Amore, e pieni di confidenza entriamo pure nel Santuario.

INNO

   Il Figlio dell’Eterno

dall’abitazione sovrana

qual masso che si stacca

da lunga tramontana

qui balza e di unisce

entrambe le Città.

   Sempre le laudi echeggia

l’alta abitazione dei Santi

all’Uno e Trino scioglie

melodiosi canti:

lodiamo con i celesti

l’augusta Maestà.

   Signore le nostre chiese

irradia di splendore

qui accogli invocato

i voti di ogni cuore.

La pioggia delle grazie

tu manda quaggiù

   i tuoi devoti servi

che ivi ti pregano umili,

esultino di gioia

per i doni conseguiti

finché dal mortale sciolti

non siedono Lassù.

Entreremo nel suo tabernacolo. Adoreremo  il luogo dove stettero i suoi piedi. PREGHIAMO. O Dio, che hai voluto che, all’annuncio dell’Angelo, il tuo Verbo

prendesse carne nel seno della beata Vergine Maria: concedi a noi  tuoi supplici che, come crediamo lei vera Madre di Dio, così siamo aiutati presso di Te dalla sua intercessione.

IL GIORNO DELLA FESTA

Colloqui alla Santissima Vergine.

P R I M O

Eccoci senza merito, anzi con positivo demerito per le sconoscenze, tante, e tante colpe commesse: Eccoci a Dio piacesse delle virtù per vostro mezzo richieste, e non più tosto di qualche vizio contrario ricoperti: conoscenze, tante, e tante colpe commesse: ma comunque siamo; eccoci eppure vostra mercé, o grande regina del cielo, e della terra, se non colla persona, coll’affetto almeno (così nella visita spirituale, poiché nella personale dovrà dirsi coll’affetto, con la persona) eccoci sì nella vostra Casa.

   O Casa veramente Divina!

O Albergo di santità, e Paradiso piucche terrestre!! O celeste Maggione! Felice pavimento! Sassi preziosi! Pareti avventurate! Felicissimo tetto! Vi adoriamo con viva fede, con tenerezza vi baciamo, e da questi a voi torna il nostro cuore, o gran Signore, per ringraziarvi, come intendiamo fare di dono così eccelso, che dispensare gli piacque alla nostra Europa, alla nostra Italia, alla Provincia nostra, perché la godessimo da vicino, mentre da lungi non sarebbe stato così: Ah! che rimasta nell’oriente la vostra abitazione chi avrebbe di noi attraversate pianure? chi varcati Mari? chi fatto spese? chi sofferti incomodi? chi patiti disastri? e superate le difficoltà, per mirarla finalmente una volta? Ahi che tanto non sarebbe noi riuscito, quando qui adesso la visitiamo a nostro piacere, e come nostra la possediamo:

   Dove però giungeranno mai gli nostri ringraziamenti a bastantemente corrispondere alla nostra somma, è verso di noi parzialissima Beneficenza? A nome nostro dunque vi ringrazino i Giusti della Terra i Santi del Cielo, gli Angioli tutti del paradiso: Ognuno de’ Beati Comprensori vi dia eterna ella udì, eterne benedizioni, eterna gloria Amen Salve Regina etc.

SECONDO

Eccoci, o gran Signore dell’Universo: tanto più attoniti, quanto più ripensiamo al dono singolarissimo, che da voi che è stato fatto. Il darci questa veneratissima Casa fù come un dichiararvi nostra sovrananissima concittadina, e rendere noi nello stesso tempo vostri confidenti Vassalli. Alle Spagne pertanto piucché a noi piucché a noi alla Francia, alla Polonia, a Roma doveasi Ella concedere, ma piucché a Roma alla Polonia, alla Francia, alle Spagne, piucché a verun’altro l’avete conceduta a noi, quando che noi stessi non avriamo avuto tanto ardire di domandarla, non che speranza di ottenerla.

    Quindi è, che era sì raro privilegio tanto più esaltati, e favoriti, e distinti riconoscendoci, quanto più immeritevoli ce ne ravvisiamo tutti lingua nel Cuore, tutti Cuor nella lingua: benedetta, esclamiamo, benedetta l’ora, e ‘l momento, in cui di simil dono ci arricchiste: benedetti i giorni, anni, e  Secoli tutti, ne’ quali de ‘l conservasse il benedetto anche l’esemplarissimo  Clero, che qui salmeggia. Gli Ordini Religiosissimi, che qui assistono, i Popoli di voti che quà concorrano, ed oh! Possibile cosa fosse alle nostre forze, come a desideri nostri il chiamare quà tutto il Mondo, e dirgli: In questa stanza ha principiato la tua Redenzione, qui il Verbo si fece Uomo, qui abitò tra di noi il mortale qui Verbum caro factum est, etc. abitavi in nobis. Adorala dunque  divotamente per così mostrarti grato all’Autore del beneficio ineffabile.

   Le Gemme, poi gli Ori, gli Argenti, le Pitture, le Statue, il Tempio, che la circonda, tutto è nobile, se tutto è raro, e

prezioso: parendo in lei non si possa aggiungere di più: ma di più senz’altro ci bramiamo, finché la venerazione, e culto vada sempre crescendo nella vostra Casa, in cui si avanzino pur sempre ne Fedeli i meriti, le virtù, la grazia di Dio. Amen. Salve Regina etc.

TERZO

Eccoci, o degna Madre di Dio, eccoci ammirati più che mai della vostra sovrana bontà. Sarebbe questa veramente sembrata rara, ed ammirabile, quando solo per pochi giorni aveste fra noi depositata la vostra Reggia: ma quanto più stupenda Ella dovrà sembrare, essendovi compiaciuta di farcela godere lo spazio bello lungo di quattrocento, e più anni: Sommi Pontefici, Imperatori, Re e Regine, Principi, illustri Uomini di gran santità Popoli quà concorsi mai non vi pregarono a trasferirla ne loro, benché Rinomati Paesi: ma qui costante la ritenete con la speranza di non volerla giammai rimuovere da noi, quanto per collocarla fra le nostre Contrade, la spiccaste amorosa dai luoghi si’ Rimoti e lontani: questa grazia però dimandiamo con vivo cuore: questo imploriamo con supplichevoli istanze: di posseder  sempre nell’avvenire la vostra S. Abitazione: le visite poi, che in essa abbiam fatto, facciam di presente, e faremo in appresso, a Dio piacendo quella in premio ci rechino felice visita, la quale,  ed oh se presto bramiamo fare alla Madre vostra in Cielo.

   Speriamo dopo tante cortesi accoglienze nella Terrena Casa, riportate da voi parimenti una goderne costassù nel celeste Trono, da cui  preferentemente e a capo chino, con mani gionte, con umiltà di ossequio, per sicura caparra di quanto vi abbiamo chiesto imploriamo la S. Benedizione per noi, per i nostri Domestici, per la nostra Provincia, per l’Italia, pel mondo tutto, perché tutto il mondo se tanto può riuscire, venga dopo avervi onorata qui in Terra ad adorarvi benedirvi, e ringraziarvi per sempre nel Paradiso a gloria perpetua del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Anen. Salve Regina, etc.

KIRIE ELEISON

L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo.

PREGHIAMO

Infondi nel nostro spirito la grazia, o Padre; tu che nell’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua Croce guidaci alla gloria della Risurrezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Documenti per recitare con più divozione le sopradette orazioni, che sono l’indulgenze, che uno acquista coMe siegue, cioè

   Per l’Ave Maria sessanta giorni, concedutida Giovanni XXII, e da Urbano IV. per la Salve Regina giorni quaranta: giorni venti chinandosi il capo a Santissimo nomi di Gesù, e di Maria: trenta al Gloria Patri, inchinandosi parimenti il capo, conceduti pure da Giovanni XXII, giorni duecento per le Litanie conceduti da Pio V.

ANDATA ALLA S. CASA

Andiamo tutti andiamo

Alla Casetta pia

Di Gesù, e di Maria

      E di Giuseppe.

Quella già fù recata

Con celeste armonìa

Dalla pingue Sorìa

      Qua nel Piceno.

                                                   Andiamo

Mentre volò per l’aria

Non si agitò pur fronda

Non si turbò pur onda

      Il tutto il Mare.

                                                   Andiamo

Di notte il vasto Cielo

Sparse lucente albore,

D’insolito chiarore

      In sù la Terra.

                                                   Andiamo

Al vicin comparire

Il fido Pastorello

Accompagnò l’Augello

      Con sue note.

                                                      Andiamo                                                   

Fuggir il Lupo, e l’Orso

Si calmò la tempesta,

E la guerra funesta

      In pace tacque.

                                                      Andiamo

Quindi del Mondo intero

Se Iddio vive sdegnato,

Diventa ben placato

      In quella stanza.

                                                         Andiamo

Ivi l’Eterno Figlio,

Che preso in seno al Padre,

Vacque dalla gran Madre

      Umano frutto.

                                                           Andiamo

Con umiltà superna

In quel stretto contorno

Fece lungo soggiorno

      Il Creatore.

                                                            Andiamo

Mirate se obbedisce

Con tutto il suo potere

Di Giuseppe al volere

      E di Maria.

                                                              Andiamo

Quel, che provede al tutto,

Di faticar non sdegna:

E tutto ci si impegna

      In ogni tempo.

                                                              Andiamo

Ma più farà per noi,

Allorché sulla Croce

Ci sosterrà l’atroce,

      E dura morte.

                                                              Andiamo

Travaglia ritirato

Pena, supplica, ed ora

Finché gli giunge l’ora

      Amata tanto.

                                                    Andiamo

O fortunato albergo

Sei pure il Paradiso,

Che l’adorato viso

      In seno chiudi.

                                                     Andiamo

Dalle superne sfere

Il Messagger cortese

Te felice discese

      A visitare.

                                                      Andiamo

il buon vecchio Giuseppe,

 La vergine sua Sposa

Ebbero in te festosa,

      E molta pace.

                                                      Andiamo

Quindi tanti Santi

Con passi frettolosi

Vennero a Te pietosi

      Con grave stento.

                                                      Andiamo

Co’ porporati Padri

Il successor di Piero

Umile  senza impero

      In Te si flette.

                                                       Andiamo

per te li Re fedeli,

Per te colle vicine

Le rimote Regine

      Varcaron l’onde.

                                                        Andiamo

Albergo benedetto

Quanto sei ricco, e quanto

Oltrepassi nel vanto

      Argento, ed Oro.

                                                         Andiamo

Ma ogni grande ricchezza

Vince nel molto pregio

Con qualunque alto fregio

      Un selce solo.

                                                          Andiamo

Ascolta, mondo, ascolta

Da quella rozza pietra

Sorgono a chi l’impetra

      Immensi beni.

                                                            Andiamo

Venite Peccatori

Piangerete il reato:

E vi sarà purgato

      Da nera macchia.

                                                      Andiamo

Venite senza tema

O forsennati amanti

A disciorre gl’incanti

      E falsi amori

                                                       Andiamo

Venite Potentati,

E dispregiar Palagi,

E rifiutar tant’agi

      Apprenderete.

                                                      Andiamo

Venite Poverelli

Le vostre pene ingrate

Saranno sollevate

      In un momento.

                                                        Andiamo

Venite Traviati,

 Per aver lume in mente,

E vedere chiaramente

      Quanto erriate.

                                                        Andiamo

Infedeli, e Fedeli

Tutti venite insieme

A prender della speme

      Accesa, e pura.

                                                        Andiamo

Sù, sù da Battro a Tile

Venite Genti à stuolo

E l’uno, e l’altro Polo

      Vi accompagni.

                                                        Andiamo

A quella Santa Casa

Con fede e di umiltade

Con bontà, e caritade

      Andiamo allegri.

                                                        Andiamo

O Casa bella, e quando

Ti mirerò felice?

Ma  l’occhio già mi dice:

      Ecco la vedi?

                                                        Andiamo

Benché lungi ti miri

Albergo mio divino,

Ti venero,  t’inchino,

      E ancor ti adoro.

                                                             Andiamo

Voci non più di suono

Voci solo di affetto

Eschino dal mio petto

      Eternamente.

                                                           Andiamo

Eschino con tale forza,

Che giunto a quella Soglia

Lasci frale spoglia

      E in pace moja.

                                                           Andiamo

DIMORA NELLA SANTA CASA

Questa, non convenendo il canto, come per la strada potrà farsi la meditazione sopra qualche mistero dell’Incarnazione ovveramente recitarsi i colloqui, della festa, ma più col cuore, che con la lingua, ma per la strada si potrà anche fare l’intiera Novena.

PARTENZA

Soggiorno mio gradito

Nella Casetta pia

Di Gesù di Maria,

      E di Giuseppe.

Non volle Idio non volle

Sprigionare quest’alma

E rapire la salma

      A questa vita.

                                                 Soggiorno

Diego sono ed entra i

Pellegrino fortunato

Nel soggiorno beato,

      E benedetto.

                                                  Soggiorno

Tornai lieto più volte

A rinovar le entrate

Per me sempre più grate

      E più gioconde.

                                                    Soggiorno

Mille baci v’impressi,

Mille sospiri, e mille

Voti, e voci tranquille

      Ancor snodai.

                                                     Soggiorno

Eppur vivo son io:

Ma vivere sempre in quella:

Santa Casuccia bella

      Ah sì vorrei!

                                                    Soggiorno

Ma tanto a me non lice;

E già mi veggo astretto

Dal venerabile Tetto

      Or di partire.

                                                   Soggiorno

Partirò: ma che sento

E tutto in pena il cuore:

Esperimento dolore:

      E provo affanno.

                                                    Soggiorno

Parto: ma nel partire

Se inanti spingo il piede

Sdegnoso indietro riede

      E non si avanza.

                                                     Soggiorno

Indietro l’occhio torna

Ritorno io stesso, e dico,

Mio caro Albergo amico

      O da lasciarti?

                                                      Soggiorno

Ma lasciarti non voglio,

Anzi per starti appresso,

Dividerò me stesso:

      Il Cuore Ti dono.

                                                       Soggiorno

Con esso in te rimango

Perché lungi mi è dato,

Andare sconsolato

      Dal tuo tetto.

                                                       Soggiorno

E così ancor partendo

Resto con la migliore,

Parte, che questo amore

A te può dare.

                                                       Soggiorno

Laudi Spirituali, che sogliono cantarsi nelle Sacre Missioni.

ATTO DI CONTRIZIONE

Signore, e Padre amante

Mio Sommo Ben mio Dio

Perdono, ecco il cuor mio

      tutto contrito.

Con dolore infinito

Piango infinito errore

Per l’infinito amore

      che a voi porto.

Vorrei prima esser morto

Che avervi offeso Dio

Prima morir vogl’io

Che più peccare.

ALLA SANTISSIMA VERGINE

O Vergine purissima

Prega per noi Gesù

Figlio del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O vada Rosa mistica

Prega per noi Gesù

Roveto combustibile

Prega per noi Gesù

O luna piena, e lucida

Prega per noi Gesù

O Rocca inespugnabile

Prega per noi Gesù

Soccorso delli miseri

Prega per noi Gesù

O dolce Madre amabile

Prega per noi Gesù

Decoro dell’Empireo

Prega per noi Gesù

O fortezza invittissima

Prega per noi Gesù

Amore nella Triade

Prega per noi Gesù

O Giglio candidissimo

Prega per noi Gesù

Signora a tutti gl’Angioli

Prega per noi Gesù

O Gloria degl’Apostoli

Prega per noi Gesù

Corona delli Martiri

Prega per noi Gesù

O Eletto fior di Gerico

Prega per noi Gesù

Regina delle Vergini

Prega per noi Gesù

O specchio della grazia

Prega per noi Gesù

Tesoro della Gloria

Prega per noi Gesù

O Talamo castissimo

Prega per noi Gesù

soccorsi sono ne pericoli

Prega per noi Gesù

O stella chiara, e fulgida

Prega per noi Gesù

Trono del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O Refugio dell’anime

Prega per noi Gesù

Sede del Re pacifico

Prega per noi Gesù

O Sposa del Paraclito

Prega per noi Gesù

Principio dell’Origine

Prega per noi Gesù

O degno Collo eburneo

Prega per noi Gesù

Conforto nelle lagrime

Prega per noi Gesù

O destra insuperabile

Prega per noi Gesù

Confusione del Tartaro

Prega per noi Gesù

O sen di dolce nettare

Prega per noi Gesù

Sorgente d’acqua limpida

Prega per noi Gesù

O cuore pietosissimo

Prega per noi Gesù

Maria Figlia di Davide

Prega per noi Gesù

LA SALVE REGINA

Dio ti salvi Regina

E Madre Universale

Per cui il favor si sale

      Al paradiso

Voi sete gioia, e riso

Di tutti i sconsolati

Di tutti i tribolati

Unica spreme.

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SACRO VIAGGIO

L  A  U  R  E  T  A  N  O

OVVERO

Modo facile per visitare tanto in

spirito, che in persona

L  A   S.   CASA

D I   L O R E T O

Diretto alle divote Compagnie, Famiglie, e Persone massimamente

Della Provincia della Marca,

P R O P O S T O

DA UN SACERDOTE INFIMO

DELL’ORATORIO

<Fioravanti Giuseppe>

E Dedicato

ALL’ETERNO PADRE

UNICO VERO BENE

CREATORE

Del tutto visibile, ed Invisibile.

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In Macerata, per gl’Eredi del Pannelli

Stampatori del S. Offizio (1749)

Con Lic. De’ Sup.

ALL’ETERNO PADRE

Per segno di gratitudine all’altissimo beneficio, che Voi, Eterno Padre, vi degnaste fare a me, quantunque indegnissimo nella Santa Casa di Nazaret, con vestire in essa per la mia salute l’Unigenito vostro Figlio di umana spoglia: io da quel poverello, che sono vi afferisco il presente Sacro Viaggio, già che solo riguarda con la venerazione di quel Santuario, come per ultimo fine la vostra gloria: Spero, che voi mirando non a guisa degli Uomini al dono, bensì all’anima del donatore, benignamente lo gradirete. Gradiretelo sì Mio Signore, e con la vostra Grazia movete  i Fedeli a piamente intraprenderlo. Fatene degno ancora me, che genuflesso di prego a rimirarmi sempre con occhio da Padre, quantunque sia, quale ora per tutta l’eternità mi confesso:    D.D. M. V.

             Sant’Elpidio li 2. Ottobre 1749

Il più Inutile, Ingrato, Indegno Servo

Giuseppe Antonio Fioravanti

A CHI LEGGE

In due modi può uno portarsi alla S, Casa di Loreto, in persona, ed in Spirito. Se voi, che leggete qui, bramate andare di persona con frutto, immaginandovi di andare alla Regia di una qualche Regina per inchinarla (mentre è pur  Regina grande Maria. Sua Regia è la S, Casa, ed in lei resta ossequiato la Vergine) colà vi portarete umile, modesto con scelti compagni, e divoti pensieri ora meditando, ora sa armeggiando, ora dicendo  corone, ora cantando, ora un qualche pio discorso intramettendo, al che potrà giovarvi quanto più innanzi troverete esposto. Felice Voi, se vi andrete così! Certo, che riusciravvi non solamente brevi, giocondo il cammino, ma di sommo vantaggio perché Maria starà come sorridendo dal cielo, e preparando nella sua casa le grazie, che più verranno da voi bramate; e se qui con santa curiosità mi domandate con quali frequenza debassi visitare quel gran Santuario, rispondo così: Gesù nostra guida, e Maestro ogn’anno portavasi al Tempio di Gerosolima, ch’era il primario della Giudea. Principalissimo tempio della cristianità è la Casa alla lauretana, ed a quella con tutta la distanza di venti miglia si trasferiva ogni settimana il P. Luzio Brancadori dall’Oratorio di Fermo: Voi però andatevi quando più v’è permesso.

      Che se mai da qualche insuperabile difficoltà è a voi ritardato l’andare colà in persona, di grazia non mancate farlo in spirito tre con ogni affetto, e di mozione fatti o in pubblico, o in privato le sacre giornate, che appresso in forma di novena si pongono per la traslazione della medesima Santa casa seguita alli dieci Decembre di tanta solennità nella Marca, procurando inoltre la prattica delle Virtù, che si accennano, e così, quantunque lontano, quantunque limitato nei Chiostri, ò per qualunque altro capo impedito, farete in spirito, e con un frutto parimenti a venerare quel Santissimo luogo ogni anno, anzi ogni settimana, qualora vi piacesse in tutti i sabati rinovare se non l’intera Novena, i colloqui almeno della medesima: E per non credere superflui questi ossequi, basta riflettere, che sono ordinati a Maria la quale se tutto da tutti si merita, molto più di tutto si merita dalla sua amatissima ed obbligatissima provincia picena. Ecco il viaggio lauretano: facciamolo di buon grado, come possiamo dalle nostre abitazioni a gloria di Dio, mentre Dio lo ho fatto fino dal Cielo per nostro bene.

J. M. J.

Actiones nostras quaesumus Domine aspirando praeveni,  et adiuvando prosequere, ut concta nostra oratio, et operatio a te semper incipiat, et per te caepta finiatur. Per Cjristum etc.

PRIMA GIORNATA

           Venerata da tutti sempre sia

La Casa di Gesù, di Giuseppe e di Maria.

Santissima divina Casa: Restiamo Noi ammirati, che l’Altissimo Iddio scegliesse voi per Abitazione qui in terra non solo di Maria, e di Giuseppe, che pur furono in essa li più incliti Personaggi, ma dall’istesso suo Unigenito. Mancavano forse Palagi sontuosi o magnifiche Regie? Nò certamente. E quando avesse Egli voluto, non poteva in un  tratto come il Cielo, e la Terra, così parimenti formare un sì maestoso, nobile, ricco soggiorno, che pare non fosse in tutto il Mondo? Poteva: qual dubbio? Eppure di voi si contentò: elesse voi angusta, rozza, semplice itanza per l’amato suo Figlio. Vi adoriamo pertanto con riverenza profonda, e: per degnamente visitarvi bramiamo esser vestiti con la virtù santa dell’umiltà con l’intercessione di Maria: Ave Maria Gloria Patri etc.

AVVISO

L’umiltà è così grata a Dio, che per essa più, che per le altre virtù si scelse per Madre la Vergine, anzi quando ci fosse stata Donzella di lei più umile al mondo, queste Dio ci sarebbe scelta per Madre, ed in tutti la vuole sì fattamente in qualche grado, che senza di essa non ammette dei veruno in Paradiso. Noi adesso la praticaremo con assoggettarci più che potremo alla Maestà divina, e riputarci indegni, di avere l’ingresso in un luogo santificato dalla presenza Reale di un Dio Umanato, dagli Angioli, e da primi Santi del Mondo.

SECONDA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da veri Cattolici noi fermamente crediamo essere in voi comparso in sembianza di paraninfo

 celeste l’Arcangelo Gabriello a spiegare: l’ineffabile grande ambasciata a Maria, e: che Maria desse con pari umiltà, e rassegnazione dell’assenso richiesto al divin beneplacito; onde per opera dello Spirito Santo venne Ella subito a concepire nel verginale suo seno in forma di Bambinello il Salvatore del Mondo Gesù. Meraviglia codesta la più stupenda, che mai potesse avvenire su tutto il Creato: eppure accaduta ella è certamente dentro le vostre fortunate pareti. Vi adoriamo però con l’ossequio maggiore a voi dovuto, e per degnamente visitarvi desideriamo essere vestiti della santa virtù della liberalità con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria Patri etc,

AVVISO

La liberalità è tutta propria di Dio, il quale non contento di dare le cose sue volle dare ancora se stesso nell’Eucaristia, della Croce, nell’adorata  Casa. Noi praticheremo questa virtù con dare qualche sussidio a Poveretti, ne quali tanto si compiace il nostro Dio di essere sovvenuto.

TERZA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima divina Casa: E’ vero sì, che Gesù nostro Bene in voi dimorò da piccolo, in voi dimorò la grande ora facendovi orazione, pigliandovi ora breve riposo, trattandovi or con Giuseppe, or con Maria, ed ora con ambedue insieme dolcemente conversandovi. Voi dunque il luogo da Gesù co’ passi, da Gesù co’ si guardi, da Gesù co’ discorsi, da Gesù con gli affetti, da Gesù con le opere, da Gesù in tutte le guise santificato. Sì voi siete, e però con tutto rispetto vi adoriamo: bramando per visitarvi degnamente essere adorni della virtù santa della Purità con l’intercessione di Maria: Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

   La Purità sì bella comparve a gli occhi purissimi di Gesù, che laddove reiterate tentazioni sostenne contro delle altre virtù, contro di questa neppure unavolle sentirne, non già perché non avesse cuore da vincerla, ma per mostrare maggiormente quanto una tale virtù fosse a lui cara. E sì cara fu anche a Maria, che prima di perderla avrebbe rinunziato di essere madre di Dio. Noi qual giglio custodiamola da discorsi, da sguardi, dagl’Oggetti, e bellezze, che la possono offendere.

QUARTA GIORNATA

Venerata etc

Santissima Divina Casa: Siete voi quella, da cui la Reina stessa dei Cieli al termine prezioso venuta de giorni suoi coll’ammirabile prodigioso intervento di tutto il Collegio Apostolico, col pieno corteggio degli Angioli, Arcangioli, e Serafini dalle mani di Gesù ricevuto il sagro Viatico non frà pene di morte, bensì frà gaudi di vita trionfante al Cielo se ne volò: Bel treatro pertanto,, bel teatro di meraviglie, che sempre più voi ci compartite. Riverenti vi adoriamo, e per degnamente visitarvi, la virtù della santa astinenza per mezzo di Maria cerchiamo. Ave Maria etc, Gloria etc.

A V V I S O

L’astinenza o quanto conviene a chi visita la Santa Casa: Ben lo insegno co’ fatti il Re di Francia S. Lodovico. Questi in pane, e di acqua, e con irsuto cilicio al fianchi venerò quel sacro Luogo. Noi guardiamoci almeno dal mangiare, bere, e dormire soverchiamente, sicché non restiamo impediti dal far bene le nostre divozioni con mente raccolta a Dio.

QUINTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi si sciolsero da legami del Corpo dei due bell’Alme del

Patriarca S. Gioacchino, e della gloriosa Madre S. Anna; né queste solamente, ma l’Anima grande altresì dal gloriosissimo S. Giuseppe, assistito da Maria, da Gesù medesimo con privilegio singolare nelle sue più dolci agonie. Or mentre questi gran Santi in voi morirono, vi chiameremo felicissimo termine poi che principio di eterna vita, ne manchiamo adorarvi divotamente, e per degnamente visitarvi la virtù della Carità fraterna con l’intercessione di Maria sempre Vergine imploriamo. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La carità fraterna e la vera livrea del Cristiano. Chi non l’à, non è seguace di Gesù Cristo, né da lui amato, anzi odiato, e quanto. Noi vediamo amare i nostri Prossimi adesso piùcchemai rallegrandoci del loro bene, godendo dei loro comodi, scusando ogni loro difetto.

SESTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi gli Apostoli Santi, udite lezioni le più alte, e sublimi della nostra Religione, allorché venivano da Maria loro maestra addottrinati, in voi ergono Altare, inalberano Croce, e collocatevi le Statue di Gesù, e di Maria, quali ora si vedono, vi consagrano Chiesa, e pieni di Spirito sovrumano al Altissimo il tremendo Sagrificio vi offeriscono. O Tempio incomparabile. Noi attoniti vi adoriamo, e per visitarvi col dovuto riguardo, bramiamo essere vestiti della virtù della Pazienza con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La pazienza deve essere molto cara ad ognuno, mentre è pur vero come dicono i Sacri Teologi, che chi non l’à, o non à la grazia di Dio; o sta per perderla. E poi quella S. Cassetta fu ripiena di pazienza: tutta pazienza in Gesù: tutta pazienza in Maria: tutta pazienza in Giuseppe. Noi pratichiamola negli incomodi della strada, negli alloggi, colli  Compagni e sin con noi stessi dolcemente soffrendo i propri difetti, finché restino con divino aiuto emendati.

SETTIMA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: sete pur voi quella, in cui parlano i Muti, odono i Sordi, vedono i Ciechi, risanano Infermi, salvi compariscono i Sommersi nell’acqua, i condotti al Patibolo i Trucidati dal ferro: Ecco fra questi un Sacerdote, che fino dalla Dalmazia col proprio cuore in su le mani, da Barbari cavatogli in odio di Maria travalica il Mare, approda al  lido, giunge a voi, e quello stesso cuore deposita in mano dei vostri Ministri, da cui ricevuti poscia i Santissimi Sacramenti, l’anima sua spira felicemente. Una miniera de’ più strepitosi prodigi: ecco noi pertanto, che rispettose vi adoriamo, e per visitarvi colla maggiore di divozione possibile il fervore Santo di Spirito sospiriamo di ottenere per mezzo della Madre nostra Maria. Ave Maria etc, Gloria etc,

AVVISO

Il Fervore di Spirito o quanto è necessario per salvarsi. Quel Servo Vangelico, il quale ne fù privo, restò condannato dal suo Padrone all’Inferno. La Sacra Famiglia non stette mai neppure un momento in ozio dentro quella Santa Casetta sempre in opera. Attenti dunque Noi a non rallentarci nel divino servizio: Prontezza sempre alla Messa, all’orazione, all’obbedienza.

OTTAVA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da voi quasi da ciel benefico abbondante pioggia di grazie discende sopra la terra de cuori umani, onde questi se impietriti si ammolliscono , se sterili, e infruttuosi danno copiose frutta di sante operazioni. Intimo a voi, entro di Voi sì mutansi i malvagi Buoni, i Buoni i migliori, e questi in ottimi si riducono, mercé a que’ lumi celesti, a quegl’impulsi sovrani, ch’Essi occultamente ricevono: Bisogna ben confessarla. Da voi parte è arricchito quanto vuole chiunque vuole di spirituali tesori: Eccoci pertanto vostri adulatori ossequiosi, e per visitarvi con la virtù santa della Pietà, ricordiamo, perché ce l’ottenchi, a Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La Pietà suole abbracciare ogni virtù, e ogni virtù si richiede nel Cristiano: Col nome di Santi sì, col nome di Santi erano tutti chiamati i Cristiani, perché tutti vivevano con rara integrità di costumi anticamente: Noi procuriamola con rinnovare spesso il dolor de’ nostri peccati, e con proponimento d’una vita migliore.

NONA GIORNATA

Venerata etc,

Santissima Divina Casa: Pur voi sete, cui la maestà suprema, che tutto legge che governa in vedendo con suo dispiacere mento mancata la venerazione dovuta, se ci sì colla sua potenza, che spedisca dalle proprie fondamenta, ed in aria per mano d’Angioli trasportata sin dalla Palestina alla Dalmazia, pigliaste quivi, dirò così, breve riposo nel volo di due mila, e più miglia, e poi nella Provincia della Marca l’anno 1694 a 10 di Decembre circa le 10 ore, per quello osservarono i vigilanti Pastori, veniste a posarvi, quasi fin ad ora dicendo: Sic in Sion firmata sum. O portento inaudito! E con questo la Provvidenza nel grembo della Chiesa pone il piccolo Santuario, perché non resti più venerato, quando à lasciato l’altro magnifico del Santo Sepolcro in potere degli Infedeli, e l’altro sì famoso del Re Salomone abbandonò totalmente alle rovine. Noi pertanto qui rinoviamo le nostre adorazioni: ma per visitarvi degnamente, chi ci otterrà il Manto bello della Carità divina? Ricorriamo pure a Maria: Ave Maria etc. Gloria etc,

AVVISO

La carità divina introduce nel Paradiso: la carità divina introduca nella Santa Casetta: Da leggerissima colpa restò impedito Mosè perché non entrasse nella terra di promissione. Mondiamo l’anima nostra da qualunque macchia con una sincera confessione. Tronchiamo ogni affetto al peccato, a Dio uniamoci tutti con un Santo Amore, e pieni di confidenza entriamo pure nel Santuario.

INNO

   Il Figlio dell’Eterno

dall’abitazione sovrana

qual masso che si stacca

da lunga tramontana

qui balza e di unisce

entrambe le Città.

   Sempre le laudi echeggia

l’alta abitazione dei Santi

all’Uno e Trino scioglie

melodiosi canti:

lodiamo con i celesti

l’augusta Maestà.

   Signore le nostre chiese

irradia di splendore

qui accogli invocato

i voti di ogni cuore.

La pioggia delle grazie

tu manda quaggiù

   i tuoi devoti servi

che ivi ti pregano umili,

esultino di gioia

per i doni conseguiti

finché dal mortale sciolti

non siedono Lassù.

Entreremo nel suo tabernacolo. Adoreremo  il luogo dove stettero i suoi piedi. PREGHIAMO. O Dio, che hai voluto che, all’annuncio dell’Angelo, il tuo Verbo

prendesse carne nel seno della beata Vergine Maria: concedi a noi  tuoi supplici che, come crediamo lei vera Madre di Dio, così siamo aiutati presso di Te dalla sua intercessione.

IL GIORNO DELLA FESTA

Colloqui alla Santissima Vergine.

P R I M O

Eccoci senza merito, anzi con positivo demerito per le sconoscenze, tante, e tante colpe commesse: Eccoci a Dio piacesse delle virtù per vostro mezzo richieste, e non più tosto di qualche vizio contrario ricoperti: conoscenze, tante, e tante colpe commesse: ma comunque siamo; eccoci eppure vostra mercé, o grande regina del cielo, e della terra, se non colla persona, coll’affetto almeno (così nella visita spirituale, poiché nella personale dovrà dirsi coll’affetto, con la persona) eccoci sì nella vostra Casa.

   O Casa veramente Divina!

O Albergo di santità, e Paradiso piucche terrestre!! O celeste Maggione! Felice pavimento! Sassi preziosi! Pareti avventurate! Felicissimo tetto! Vi adoriamo con viva fede, con tenerezza vi baciamo, e da questi a voi torna il nostro cuore, o gran Signore, per ringraziarvi, come intendiamo fare di dono così eccelso, che dispensare gli piacque alla nostra Europa, alla nostra Italia, alla Provincia nostra, perché la godessimo da vicino, mentre da lungi non sarebbe stato così: Ah! che rimasta nell’oriente la vostra abitazione chi avrebbe di noi attraversate pianure? chi varcati Mari? chi fatto spese? chi sofferti incomodi? chi patiti disastri? e superate le difficoltà, per mirarla finalmente una volta? Ahi che tanto non sarebbe noi riuscito, quando qui adesso la visitiamo a nostro piacere, e come nostra la possediamo:

   Dove però giungeranno mai gli nostri ringraziamenti a bastantemente corrispondere alla nostra somma, è verso di noi parzialissima Beneficenza? A nome nostro dunque vi ringrazino i Giusti della Terra i Santi del Cielo, gli Angioli tutti del paradiso: Ognuno de’ Beati Comprensori vi dia eterna ella udì, eterne benedizioni, eterna gloria Amen Salve Regina etc.

SECONDO

Eccoci, o gran Signore dell’Universo: tanto più attoniti, quanto più ripensiamo al dono singolarissimo, che da voi che è stato fatto. Il darci questa veneratissima Casa fù come un dichiararvi nostra sovrananissima concittadina, e rendere noi nello stesso tempo vostri confidenti Vassalli. Alle Spagne pertanto piucché a noi piucché a noi alla Francia, alla Polonia, a Roma doveasi Ella concedere, ma piucché a Roma alla Polonia, alla Francia, alle Spagne, piucché a verun’altro l’avete conceduta a noi, quando che noi stessi non avriamo avuto tanto ardire di domandarla, non che speranza di ottenerla.

    Quindi è, che era sì raro privilegio tanto più esaltati, e favoriti, e distinti riconoscendoci, quanto più immeritevoli ce ne ravvisiamo tutti lingua nel Cuore, tutti Cuor nella lingua: benedetta, esclamiamo, benedetta l’ora, e ‘l momento, in cui di simil dono ci arricchiste: benedetti i giorni, anni, e  Secoli tutti, ne’ quali de ‘l conservasse il benedetto anche l’esemplarissimo  Clero, che qui salmeggia. Gli Ordini Religiosissimi, che qui assistono, i Popoli di voti che quà concorrano, ed oh! Possibile cosa fosse alle nostre forze, come a desideri nostri il chiamare quà tutto il Mondo, e dirgli: In questa stanza ha principiato la tua Redenzione, qui il Verbo si fece Uomo, qui abitò tra di noi il mortale qui Verbum caro factum est, etc. abitavi in nobis. Adorala dunque  divotamente per così mostrarti grato all’Autore del beneficio ineffabile.

   Le Gemme, poi gli Ori, gli Argenti, le Pitture, le Statue, il Tempio, che la circonda, tutto è nobile, se tutto è raro, e

prezioso: parendo in lei non si possa aggiungere di più: ma di più senz’altro ci bramiamo, finché la venerazione, e culto vada sempre crescendo nella vostra Casa, in cui si avanzino pur sempre ne Fedeli i meriti, le virtù, la grazia di Dio. Amen. Salve Regina etc.

TERZO

Eccoci, o degna Madre di Dio, eccoci ammirati più che mai della vostra sovrana bontà. Sarebbe questa veramente sembrata rara, ed ammirabile, quando solo per pochi giorni aveste fra noi depositata la vostra Reggia: ma quanto più stupenda Ella dovrà sembrare, essendovi compiaciuta di farcela godere lo spazio bello lungo di quattrocento, e più anni: Sommi Pontefici, Imperatori, Re e Regine, Principi, illustri Uomini di gran santità Popoli quà concorsi mai non vi pregarono a trasferirla ne loro, benché Rinomati Paesi: ma qui costante la ritenete con la speranza di non volerla giammai rimuovere da noi, quanto per collocarla fra le nostre Contrade, la spiccaste amorosa dai luoghi si’ Rimoti e lontani: questa grazia però dimandiamo con vivo cuore: questo imploriamo con supplichevoli istanze: di posseder  sempre nell’avvenire la vostra S. Abitazione: le visite poi, che in essa abbiam fatto, facciam di presente, e faremo in appresso, a Dio piacendo quella in premio ci rechino felice visita, la quale,  ed oh se presto bramiamo fare alla Madre vostra in Cielo.

   Speriamo dopo tante cortesi accoglienze nella Terrena Casa, riportate da voi parimenti una goderne costassù nel celeste Trono, da cui  preferentemente e a capo chino, con mani gionte, con umiltà di ossequio, per sicura caparra di quanto vi abbiamo chiesto imploriamo la S. Benedizione per noi, per i nostri Domestici, per la nostra Provincia, per l’Italia, pel mondo tutto, perché tutto il mondo se tanto può riuscire, venga dopo avervi onorata qui in Terra ad adorarvi benedirvi, e ringraziarvi per sempre nel Paradiso a gloria perpetua del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Anen. Salve Regina, etc.

KIRIE ELEISON

L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo.

PREGHIAMO

Infondi nel nostro spirito la grazia, o Padre; tu che nell’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua Croce guidaci alla gloria della Risurrezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Documenti per recitare con più divozione le sopradette orazioni, che sono l’indulgenze, che uno acquista coMe siegue, cioè

   Per l’Ave Maria sessanta giorni, concedutida Giovanni XXII, e da Urbano IV. per la Salve Regina giorni quaranta: giorni venti chinandosi il capo a Santissimo nomi di Gesù, e di Maria: trenta al Gloria Patri, inchinandosi parimenti il capo, conceduti pure da Giovanni XXII, giorni duecento per le Litanie conceduti da Pio V.

ANDATA ALLA S. CASA

Andiamo tutti andiamo

Alla Casetta pia

Di Gesù, e di Maria

      E di Giuseppe.

Quella già fù recata

Con celeste armonìa

Dalla pingue Sorìa

      Qua nel Piceno.

                                                   Andiamo

Mentre volò per l’aria

Non si agitò pur fronda

Non si turbò pur onda

      Il tutto il Mare.

                                                   Andiamo

Di notte il vasto Cielo

Sparse lucente albore,

D’insolito chiarore

      In sù la Terra.

                                                   Andiamo

Al vicin comparire

Il fido Pastorello

Accompagnò l’Augello

      Con sue note.

                                                      Andiamo                                                   

Fuggir il Lupo, e l’Orso

Si calmò la tempesta,

E la guerra funesta

      In pace tacque.

                                                      Andiamo

Quindi del Mondo intero

Se Iddio vive sdegnato,

Diventa ben placato

      In quella stanza.

                                                         Andiamo

Ivi l’Eterno Figlio,

Che preso in seno al Padre,

Vacque dalla gran Madre

      Umano frutto.

                                                           Andiamo

Con umiltà superna

In quel stretto contorno

Fece lungo soggiorno

      Il Creatore.

                                                            Andiamo

Mirate se obbedisce

Con tutto il suo potere

Di Giuseppe al volere

      E di Maria.

                                                              Andiamo

Quel, che provede al tutto,

Di faticar non sdegna:

E tutto ci si impegna

      In ogni tempo.

                                                              Andiamo

Ma più farà per noi,

Allorché sulla Croce

Ci sosterrà l’atroce,

      E dura morte.

                                                              Andiamo

Travaglia ritirato

Pena, supplica, ed ora

Finché gli giunge l’ora

      Amata tanto.

                                                    Andiamo

O fortunato albergo

Sei pure il Paradiso,

Che l’adorato viso

      In seno chiudi.

                                                     Andiamo

Dalle superne sfere

Il Messagger cortese

Te felice discese

      A visitare.

                                                      Andiamo

il buon vecchio Giuseppe,

 La vergine sua Sposa

Ebbero in te festosa,

      E molta pace.

                                                      Andiamo

Quindi tanti Santi

Con passi frettolosi

Vennero a Te pietosi

      Con grave stento.

                                                      Andiamo

Co’ porporati Padri

Il successor di Piero

Umile  senza impero

      In Te si flette.

                                                       Andiamo

per te li Re fedeli,

Per te colle vicine

Le rimote Regine

      Varcaron l’onde.

                                                        Andiamo

Albergo benedetto

Quanto sei ricco, e quanto

Oltrepassi nel vanto

      Argento, ed Oro.

                                                         Andiamo

Ma ogni grande ricchezza

Vince nel molto pregio

Con qualunque alto fregio

      Un selce solo.

                                                          Andiamo

Ascolta, mondo, ascolta

Da quella rozza pietra

Sorgono a chi l’impetra

      Immensi beni.

                                                            Andiamo

Venite Peccatori

Piangerete il reato:

E vi sarà purgato

      Da nera macchia.

                                                      Andiamo

Venite senza tema

O forsennati amanti

A disciorre gl’incanti

      E falsi amori

                                                       Andiamo

Venite Potentati,

E dispregiar Palagi,

E rifiutar tant’agi

      Apprenderete.

                                                      Andiamo

Venite Poverelli

Le vostre pene ingrate

Saranno sollevate

      In un momento.

                                                        Andiamo

Venite Traviati,

 Per aver lume in mente,

E vedere chiaramente

      Quanto erriate.

                                                        Andiamo

Infedeli, e Fedeli

Tutti venite insieme

A prender della speme

      Accesa, e pura.

                                                        Andiamo

Sù, sù da Battro a Tile

Venite Genti à stuolo

E l’uno, e l’altro Polo

      Vi accompagni.

                                                        Andiamo

A quella Santa Casa

Con fede e di umiltade

Con bontà, e caritade

      Andiamo allegri.

                                                        Andiamo

O Casa bella, e quando

Ti mirerò felice?

Ma  l’occhio già mi dice:

      Ecco la vedi?

                                                        Andiamo

Benché lungi ti miri

Albergo mio divino,

Ti venero,  t’inchino,

      E ancor ti adoro.

                                                             Andiamo

Voci non più di suono

Voci solo di affetto

Eschino dal mio petto

      Eternamente.

                                                           Andiamo

Eschino con tale forza,

Che giunto a quella Soglia

Lasci frale spoglia

      E in pace moja.

                                                           Andiamo

DIMORA NELLA SANTA CASA

Questa, non convenendo il canto, come per la strada potrà farsi la meditazione sopra qualche mistero dell’Incarnazione ovveramente recitarsi i colloqui, della festa, ma più col cuore, che con la lingua, ma per la strada si potrà anche fare l’intiera Novena.

PARTENZA

Soggiorno mio gradito

Nella Casetta pia

Di Gesù di Maria,

      E di Giuseppe.

Non volle Idio non volle

Sprigionare quest’alma

E rapire la salma

      A questa vita.

                                                 Soggiorno

Diego sono ed entra i

Pellegrino fortunato

Nel soggiorno beato,

      E benedetto.

                                                  Soggiorno

Tornai lieto più volte

A rinovar le entrate

Per me sempre più grate

      E più gioconde.

                                                    Soggiorno

Mille baci v’impressi,

Mille sospiri, e mille

Voti, e voci tranquille

      Ancor snodai.

                                                     Soggiorno

Eppur vivo son io:

Ma vivere sempre in quella:

Santa Casuccia bella

      Ah sì vorrei!

                                                    Soggiorno

Ma tanto a me non lice;

E già mi veggo astretto

Dal venerabile Tetto

      Or di partire.

                                                   Soggiorno

Partirò: ma che sento

E tutto in pena il cuore:

Esperimento dolore:

      E provo affanno.

                                                    Soggiorno

Parto: ma nel partire

Se inanti spingo il piede

Sdegnoso indietro riede

      E non si avanza.

                                                     Soggiorno

Indietro l’occhio torna

Ritorno io stesso, e dico,

Mio caro Albergo amico

      O da lasciarti?

                                                      Soggiorno

Ma lasciarti non voglio,

Anzi per starti appresso,

Dividerò me stesso:

      Il Cuore Ti dono.

                                                       Soggiorno

Con esso in te rimango

Perché lungi mi è dato,

Andare sconsolato

      Dal tuo tetto.

                                                       Soggiorno

E così ancor partendo

Resto con la migliore,

Parte, che questo amore

A te può dare.

                                                       Soggiorno

Laudi Spirituali, che sogliono cantarsi nelle Sacre Missioni.

ATTO DI CONTRIZIONE

Signore, e Padre amante

Mio Sommo Ben mio Dio

Perdono, ecco il cuor mio

      tutto contrito.

Con dolore infinito

Piango infinito errore

Per l’infinito amore

      che a voi porto.

Vorrei prima esser morto

Che avervi offeso Dio

Prima morir vogl’io

Che più peccare.

ALLA SANTISSIMA VERGINE

O Vergine purissima

Prega per noi Gesù

Figlio del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O vada Rosa mistica

Prega per noi Gesù

Roveto combustibile

Prega per noi Gesù

O luna piena, e lucida

Prega per noi Gesù

O Rocca inespugnabile

Prega per noi Gesù

Soccorso delli miseri

Prega per noi Gesù

O dolce Madre amabile

Prega per noi Gesù

Decoro dell’Empireo

Prega per noi Gesù

O fortezza invittissima

Prega per noi Gesù

Amore nella Triade

Prega per noi Gesù

O Giglio candidissimo

Prega per noi Gesù

Signora a tutti gl’Angioli

Prega per noi Gesù

O Gloria degl’Apostoli

Prega per noi Gesù

Corona delli Martiri

Prega per noi Gesù

O Eletto fior di Gerico

Prega per noi Gesù

Regina delle Vergini

Prega per noi Gesù

O specchio della grazia

Prega per noi Gesù

Tesoro della Gloria

Prega per noi Gesù

O Talamo castissimo

Prega per noi Gesù

soccorsi sono ne pericoli

Prega per noi Gesù

O stella chiara, e fulgida

Prega per noi Gesù

Trono del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O Refugio dell’anime

Prega per noi Gesù

Sede del Re pacifico

Prega per noi Gesù

O Sposa del Paraclito

Prega per noi Gesù

Principio dell’Origine

Prega per noi Gesù

O degno Collo eburneo

Prega per noi Gesù

Conforto nelle lagrime

Prega per noi Gesù

O destra insuperabile

Prega per noi Gesù

Confusione del Tartaro

Prega per noi Gesù

O sen di dolce nettare

Prega per noi Gesù

Sorgente d’acqua limpida

Prega per noi Gesù

O cuore pietosissimo

Prega per noi Gesù

Maria Figlia di Davide

Prega per noi Gesù

LA SALVE REGINA

Dio ti salvi Regina

E Madre Universale

Per cui il favor si sale

      Al paradiso

Voi sete gioia, e riso

Di tutti i sconsolati

Di tutti i tribolati

Unica spreme.

**********************************

SACRO VIAGGIO

L  A  U  R  E  T  A  N  O

OVVERO

Modo facile per visitare tanto in

spirito, che in persona

L  A   S.   CASA

D I   L O R E T O

Diretto alle divote Compagnie, Famiglie, e Persone massimamente

Della Provincia della Marca,

P R O P O S T O

DA UN SACERDOTE INFIMO

DELL’ORATORIO

<Fioravanti Giuseppe>

E Dedicato

ALL’ETERNO PADRE

UNICO VERO BENE

CREATORE

Del tutto visibile, ed Invisibile.

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In Macerata, per gl’Eredi del Pannelli

Stampatori del S. Offizio (1749)

Con Lic. De’ Sup.

ALL’ETERNO PADRE

Per segno di gratitudine all’altissimo beneficio, che Voi, Eterno Padre, vi degnaste fare a me, quantunque indegnissimo nella Santa Casa di Nazaret, con vestire in essa per la mia salute l’Unigenito vostro Figlio di umana spoglia: io da quel poverello, che sono vi afferisco il presente Sacro Viaggio, già che solo riguarda con la venerazione di quel Santuario, come per ultimo fine la vostra gloria: Spero, che voi mirando non a guisa degli Uomini al dono, bensì all’anima del donatore, benignamente lo gradirete. Gradiretelo sì Mio Signore, e con la vostra Grazia movete  i Fedeli a piamente intraprenderlo. Fatene degno ancora me, che genuflesso di prego a rimirarmi sempre con occhio da Padre, quantunque sia, quale ora per tutta l’eternità mi confesso:    D.D. M. V.

             Sant’Elpidio li 2. Ottobre 1749

Il più Inutile, Ingrato, Indegno Servo

Giuseppe Antonio Fioravanti

A CHI LEGGE

In due modi può uno portarsi alla S, Casa di Loreto, in persona, ed in Spirito. Se voi, che leggete qui, bramate andare di persona con frutto, immaginandovi di andare alla Regia di una qualche Regina per inchinarla (mentre è pur  Regina grande Maria. Sua Regia è la S, Casa, ed in lei resta ossequiato la Vergine) colà vi portarete umile, modesto con scelti compagni, e divoti pensieri ora meditando, ora sa armeggiando, ora dicendo  corone, ora cantando, ora un qualche pio discorso intramettendo, al che potrà giovarvi quanto più innanzi troverete esposto. Felice Voi, se vi andrete così! Certo, che riusciravvi non solamente brevi, giocondo il cammino, ma di sommo vantaggio perché Maria starà come sorridendo dal cielo, e preparando nella sua casa le grazie, che più verranno da voi bramate; e se qui con santa curiosità mi domandate con quali frequenza debassi visitare quel gran Santuario, rispondo così: Gesù nostra guida, e Maestro ogn’anno portavasi al Tempio di Gerosolima, ch’era il primario della Giudea. Principalissimo tempio della cristianità è la Casa alla lauretana, ed a quella con tutta la distanza di venti miglia si trasferiva ogni settimana il P. Luzio Brancadori dall’Oratorio di Fermo: Voi però andatevi quando più v’è permesso.

      Che se mai da qualche insuperabile difficoltà è a voi ritardato l’andare colà in persona, di grazia non mancate farlo in spirito tre con ogni affetto, e di mozione fatti o in pubblico, o in privato le sacre giornate, che appresso in forma di novena si pongono per la traslazione della medesima Santa casa seguita alli dieci Decembre di tanta solennità nella Marca, procurando inoltre la prattica delle Virtù, che si accennano, e così, quantunque lontano, quantunque limitato nei Chiostri, ò per qualunque altro capo impedito, farete in spirito, e con un frutto parimenti a venerare quel Santissimo luogo ogni anno, anzi ogni settimana, qualora vi piacesse in tutti i sabati rinovare se non l’intera Novena, i colloqui almeno della medesima: E per non credere superflui questi ossequi, basta riflettere, che sono ordinati a Maria la quale se tutto da tutti si merita, molto più di tutto si merita dalla sua amatissima ed obbligatissima provincia picena. Ecco il viaggio lauretano: facciamolo di buon grado, come possiamo dalle nostre abitazioni a gloria di Dio, mentre Dio lo ho fatto fino dal Cielo per nostro bene.

J. M. J.

Actiones nostras quaesumus Domine aspirando praeveni,  et adiuvando prosequere, ut concta nostra oratio, et operatio a te semper incipiat, et per te caepta finiatur. Per Cjristum etc.

PRIMA GIORNATA

           Venerata da tutti sempre sia

La Casa di Gesù, di Giuseppe e di Maria.

Santissima divina Casa: Restiamo Noi ammirati, che l’Altissimo Iddio scegliesse voi per Abitazione qui in terra non solo di Maria, e di Giuseppe, che pur furono in essa li più incliti Personaggi, ma dall’istesso suo Unigenito. Mancavano forse Palagi sontuosi o magnifiche Regie? Nò certamente. E quando avesse Egli voluto, non poteva in un  tratto come il Cielo, e la Terra, così parimenti formare un sì maestoso, nobile, ricco soggiorno, che pare non fosse in tutto il Mondo? Poteva: qual dubbio? Eppure di voi si contentò: elesse voi angusta, rozza, semplice itanza per l’amato suo Figlio. Vi adoriamo pertanto con riverenza profonda, e: per degnamente visitarvi bramiamo esser vestiti con la virtù santa dell’umiltà con l’intercessione di Maria: Ave Maria Gloria Patri etc.

AVVISO

L’umiltà è così grata a Dio, che per essa più, che per le altre virtù si scelse per Madre la Vergine, anzi quando ci fosse stata Donzella di lei più umile al mondo, queste Dio ci sarebbe scelta per Madre, ed in tutti la vuole sì fattamente in qualche grado, che senza di essa non ammette dei veruno in Paradiso. Noi adesso la praticaremo con assoggettarci più che potremo alla Maestà divina, e riputarci indegni, di avere l’ingresso in un luogo santificato dalla presenza Reale di un Dio Umanato, dagli Angioli, e da primi Santi del Mondo.

SECONDA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da veri Cattolici noi fermamente crediamo essere in voi comparso in sembianza di paraninfo

 celeste l’Arcangelo Gabriello a spiegare: l’ineffabile grande ambasciata a Maria, e: che Maria desse con pari umiltà, e rassegnazione dell’assenso richiesto al divin beneplacito; onde per opera dello Spirito Santo venne Ella subito a concepire nel verginale suo seno in forma di Bambinello il Salvatore del Mondo Gesù. Meraviglia codesta la più stupenda, che mai potesse avvenire su tutto il Creato: eppure accaduta ella è certamente dentro le vostre fortunate pareti. Vi adoriamo però con l’ossequio maggiore a voi dovuto, e per degnamente visitarvi desideriamo essere vestiti della santa virtù della liberalità con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria Patri etc,

AVVISO

La liberalità è tutta propria di Dio, il quale non contento di dare le cose sue volle dare ancora se stesso nell’Eucaristia, della Croce, nell’adorata  Casa. Noi praticheremo questa virtù con dare qualche sussidio a Poveretti, ne quali tanto si compiace il nostro Dio di essere sovvenuto.

TERZA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima divina Casa: E’ vero sì, che Gesù nostro Bene in voi dimorò da piccolo, in voi dimorò la grande ora facendovi orazione, pigliandovi ora breve riposo, trattandovi or con Giuseppe, or con Maria, ed ora con ambedue insieme dolcemente conversandovi. Voi dunque il luogo da Gesù co’ passi, da Gesù co’ si guardi, da Gesù co’ discorsi, da Gesù con gli affetti, da Gesù con le opere, da Gesù in tutte le guise santificato. Sì voi siete, e però con tutto rispetto vi adoriamo: bramando per visitarvi degnamente essere adorni della virtù santa della Purità con l’intercessione di Maria: Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

   La Purità sì bella comparve a gli occhi purissimi di Gesù, che laddove reiterate tentazioni sostenne contro delle altre virtù, contro di questa neppure unavolle sentirne, non già perché non avesse cuore da vincerla, ma per mostrare maggiormente quanto una tale virtù fosse a lui cara. E sì cara fu anche a Maria, che prima di perderla avrebbe rinunziato di essere madre di Dio. Noi qual giglio custodiamola da discorsi, da sguardi, dagl’Oggetti, e bellezze, che la possono offendere.

QUARTA GIORNATA

Venerata etc

Santissima Divina Casa: Siete voi quella, da cui la Reina stessa dei Cieli al termine prezioso venuta de giorni suoi coll’ammirabile prodigioso intervento di tutto il Collegio Apostolico, col pieno corteggio degli Angioli, Arcangioli, e Serafini dalle mani di Gesù ricevuto il sagro Viatico non frà pene di morte, bensì frà gaudi di vita trionfante al Cielo se ne volò: Bel treatro pertanto,, bel teatro di meraviglie, che sempre più voi ci compartite. Riverenti vi adoriamo, e per degnamente visitarvi, la virtù della santa astinenza per mezzo di Maria cerchiamo. Ave Maria etc, Gloria etc.

A V V I S O

L’astinenza o quanto conviene a chi visita la Santa Casa: Ben lo insegno co’ fatti il Re di Francia S. Lodovico. Questi in pane, e di acqua, e con irsuto cilicio al fianchi venerò quel sacro Luogo. Noi guardiamoci almeno dal mangiare, bere, e dormire soverchiamente, sicché non restiamo impediti dal far bene le nostre divozioni con mente raccolta a Dio.

QUINTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi si sciolsero da legami del Corpo dei due bell’Alme del

Patriarca S. Gioacchino, e della gloriosa Madre S. Anna; né queste solamente, ma l’Anima grande altresì dal gloriosissimo S. Giuseppe, assistito da Maria, da Gesù medesimo con privilegio singolare nelle sue più dolci agonie. Or mentre questi gran Santi in voi morirono, vi chiameremo felicissimo termine poi che principio di eterna vita, ne manchiamo adorarvi divotamente, e per degnamente visitarvi la virtù della Carità fraterna con l’intercessione di Maria sempre Vergine imploriamo. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La carità fraterna e la vera livrea del Cristiano. Chi non l’à, non è seguace di Gesù Cristo, né da lui amato, anzi odiato, e quanto. Noi vediamo amare i nostri Prossimi adesso piùcchemai rallegrandoci del loro bene, godendo dei loro comodi, scusando ogni loro difetto.

SESTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi gli Apostoli Santi, udite lezioni le più alte, e sublimi della nostra Religione, allorché venivano da Maria loro maestra addottrinati, in voi ergono Altare, inalberano Croce, e collocatevi le Statue di Gesù, e di Maria, quali ora si vedono, vi consagrano Chiesa, e pieni di Spirito sovrumano al Altissimo il tremendo Sagrificio vi offeriscono. O Tempio incomparabile. Noi attoniti vi adoriamo, e per visitarvi col dovuto riguardo, bramiamo essere vestiti della virtù della Pazienza con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La pazienza deve essere molto cara ad ognuno, mentre è pur vero come dicono i Sacri Teologi, che chi non l’à, o non à la grazia di Dio; o sta per perderla. E poi quella S. Cassetta fu ripiena di pazienza: tutta pazienza in Gesù: tutta pazienza in Maria: tutta pazienza in Giuseppe. Noi pratichiamola negli incomodi della strada, negli alloggi, colli  Compagni e sin con noi stessi dolcemente soffrendo i propri difetti, finché restino con divino aiuto emendati.

SETTIMA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: sete pur voi quella, in cui parlano i Muti, odono i Sordi, vedono i Ciechi, risanano Infermi, salvi compariscono i Sommersi nell’acqua, i condotti al Patibolo i Trucidati dal ferro: Ecco fra questi un Sacerdote, che fino dalla Dalmazia col proprio cuore in su le mani, da Barbari cavatogli in odio di Maria travalica il Mare, approda al  lido, giunge a voi, e quello stesso cuore deposita in mano dei vostri Ministri, da cui ricevuti poscia i Santissimi Sacramenti, l’anima sua spira felicemente. Una miniera de’ più strepitosi prodigi: ecco noi pertanto, che rispettose vi adoriamo, e per visitarvi colla maggiore di divozione possibile il fervore Santo di Spirito sospiriamo di ottenere per mezzo della Madre nostra Maria. Ave Maria etc, Gloria etc,

AVVISO

Il Fervore di Spirito o quanto è necessario per salvarsi. Quel Servo Vangelico, il quale ne fù privo, restò condannato dal suo Padrone all’Inferno. La Sacra Famiglia non stette mai neppure un momento in ozio dentro quella Santa Casetta sempre in opera. Attenti dunque Noi a non rallentarci nel divino servizio: Prontezza sempre alla Messa, all’orazione, all’obbedienza.

OTTAVA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da voi quasi da ciel benefico abbondante pioggia di grazie discende sopra la terra de cuori umani, onde questi se impietriti si ammolliscono , se sterili, e infruttuosi danno copiose frutta di sante operazioni. Intimo a voi, entro di Voi sì mutansi i malvagi Buoni, i Buoni i migliori, e questi in ottimi si riducono, mercé a que’ lumi celesti, a quegl’impulsi sovrani, ch’Essi occultamente ricevono: Bisogna ben confessarla. Da voi parte è arricchito quanto vuole chiunque vuole di spirituali tesori: Eccoci pertanto vostri adulatori ossequiosi, e per visitarvi con la virtù santa della Pietà, ricordiamo, perché ce l’ottenchi, a Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La Pietà suole abbracciare ogni virtù, e ogni virtù si richiede nel Cristiano: Col nome di Santi sì, col nome di Santi erano tutti chiamati i Cristiani, perché tutti vivevano con rara integrità di costumi anticamente: Noi procuriamola con rinnovare spesso il dolor de’ nostri peccati, e con proponimento d’una vita migliore.

NONA GIORNATA

Venerata etc,

Santissima Divina Casa: Pur voi sete, cui la maestà suprema, che tutto legge che governa in vedendo con suo dispiacere mento mancata la venerazione dovuta, se ci sì colla sua potenza, che spedisca dalle proprie fondamenta, ed in aria per mano d’Angioli trasportata sin dalla Palestina alla Dalmazia, pigliaste quivi, dirò così, breve riposo nel volo di due mila, e più miglia, e poi nella Provincia della Marca l’anno 1694 a 10 di Decembre circa le 10 ore, per quello osservarono i vigilanti Pastori, veniste a posarvi, quasi fin ad ora dicendo: Sic in Sion firmata sum. O portento inaudito! E con questo la Provvidenza nel grembo della Chiesa pone il piccolo Santuario, perché non resti più venerato, quando à lasciato l’altro magnifico del Santo Sepolcro in potere degli Infedeli, e l’altro sì famoso del Re Salomone abbandonò totalmente alle rovine. Noi pertanto qui rinoviamo le nostre adorazioni: ma per visitarvi degnamente, chi ci otterrà il Manto bello della Carità divina? Ricorriamo pure a Maria: Ave Maria etc. Gloria etc,

AVVISO

La carità divina introduce nel Paradiso: la carità divina introduca nella Santa Casetta: Da leggerissima colpa restò impedito Mosè perché non entrasse nella terra di promissione. Mondiamo l’anima nostra da qualunque macchia con una sincera confessione. Tronchiamo ogni affetto al peccato, a Dio uniamoci tutti con un Santo Amore, e pieni di confidenza entriamo pure nel Santuario.

INNO

   Il Figlio dell’Eterno

dall’abitazione sovrana

qual masso che si stacca

da lunga tramontana

qui balza e di unisce

entrambe le Città.

   Sempre le laudi echeggia

l’alta abitazione dei Santi

all’Uno e Trino scioglie

melodiosi canti:

lodiamo con i celesti

l’augusta Maestà.

   Signore le nostre chiese

irradia di splendore

qui accogli invocato

i voti di ogni cuore.

La pioggia delle grazie

tu manda quaggiù

   i tuoi devoti servi

che ivi ti pregano umili,

esultino di gioia

per i doni conseguiti

finché dal mortale sciolti

non siedono Lassù.

Entreremo nel suo tabernacolo. Adoreremo  il luogo dove stettero i suoi piedi. PREGHIAMO. O Dio, che hai voluto che, all’annuncio dell’Angelo, il tuo Verbo

prendesse carne nel seno della beata Vergine Maria: concedi a noi  tuoi supplici che, come crediamo lei vera Madre di Dio, così siamo aiutati presso di Te dalla sua intercessione.

IL GIORNO DELLA FESTA

Colloqui alla Santissima Vergine.

P R I M O

Eccoci senza merito, anzi con positivo demerito per le sconoscenze, tante, e tante colpe commesse: Eccoci a Dio piacesse delle virtù per vostro mezzo richieste, e non più tosto di qualche vizio contrario ricoperti: conoscenze, tante, e tante colpe commesse: ma comunque siamo; eccoci eppure vostra mercé, o grande regina del cielo, e della terra, se non colla persona, coll’affetto almeno (così nella visita spirituale, poiché nella personale dovrà dirsi coll’affetto, con la persona) eccoci sì nella vostra Casa.

   O Casa veramente Divina!

O Albergo di santità, e Paradiso piucche terrestre!! O celeste Maggione! Felice pavimento! Sassi preziosi! Pareti avventurate! Felicissimo tetto! Vi adoriamo con viva fede, con tenerezza vi baciamo, e da questi a voi torna il nostro cuore, o gran Signore, per ringraziarvi, come intendiamo fare di dono così eccelso, che dispensare gli piacque alla nostra Europa, alla nostra Italia, alla Provincia nostra, perché la godessimo da vicino, mentre da lungi non sarebbe stato così: Ah! che rimasta nell’oriente la vostra abitazione chi avrebbe di noi attraversate pianure? chi varcati Mari? chi fatto spese? chi sofferti incomodi? chi patiti disastri? e superate le difficoltà, per mirarla finalmente una volta? Ahi che tanto non sarebbe noi riuscito, quando qui adesso la visitiamo a nostro piacere, e come nostra la possediamo:

   Dove però giungeranno mai gli nostri ringraziamenti a bastantemente corrispondere alla nostra somma, è verso di noi parzialissima Beneficenza? A nome nostro dunque vi ringrazino i Giusti della Terra i Santi del Cielo, gli Angioli tutti del paradiso: Ognuno de’ Beati Comprensori vi dia eterna ella udì, eterne benedizioni, eterna gloria Amen Salve Regina etc.

SECONDO

Eccoci, o gran Signore dell’Universo: tanto più attoniti, quanto più ripensiamo al dono singolarissimo, che da voi che è stato fatto. Il darci questa veneratissima Casa fù come un dichiararvi nostra sovrananissima concittadina, e rendere noi nello stesso tempo vostri confidenti Vassalli. Alle Spagne pertanto piucché a noi piucché a noi alla Francia, alla Polonia, a Roma doveasi Ella concedere, ma piucché a Roma alla Polonia, alla Francia, alle Spagne, piucché a verun’altro l’avete conceduta a noi, quando che noi stessi non avriamo avuto tanto ardire di domandarla, non che speranza di ottenerla.

    Quindi è, che era sì raro privilegio tanto più esaltati, e favoriti, e distinti riconoscendoci, quanto più immeritevoli ce ne ravvisiamo tutti lingua nel Cuore, tutti Cuor nella lingua: benedetta, esclamiamo, benedetta l’ora, e ‘l momento, in cui di simil dono ci arricchiste: benedetti i giorni, anni, e  Secoli tutti, ne’ quali de ‘l conservasse il benedetto anche l’esemplarissimo  Clero, che qui salmeggia. Gli Ordini Religiosissimi, che qui assistono, i Popoli di voti che quà concorrano, ed oh! Possibile cosa fosse alle nostre forze, come a desideri nostri il chiamare quà tutto il Mondo, e dirgli: In questa stanza ha principiato la tua Redenzione, qui il Verbo si fece Uomo, qui abitò tra di noi il mortale qui Verbum caro factum est, etc. abitavi in nobis. Adorala dunque  divotamente per così mostrarti grato all’Autore del beneficio ineffabile.

   Le Gemme, poi gli Ori, gli Argenti, le Pitture, le Statue, il Tempio, che la circonda, tutto è nobile, se tutto è raro, e

prezioso: parendo in lei non si possa aggiungere di più: ma di più senz’altro ci bramiamo, finché la venerazione, e culto vada sempre crescendo nella vostra Casa, in cui si avanzino pur sempre ne Fedeli i meriti, le virtù, la grazia di Dio. Amen. Salve Regina etc.

TERZO

Eccoci, o degna Madre di Dio, eccoci ammirati più che mai della vostra sovrana bontà. Sarebbe questa veramente sembrata rara, ed ammirabile, quando solo per pochi giorni aveste fra noi depositata la vostra Reggia: ma quanto più stupenda Ella dovrà sembrare, essendovi compiaciuta di farcela godere lo spazio bello lungo di quattrocento, e più anni: Sommi Pontefici, Imperatori, Re e Regine, Principi, illustri Uomini di gran santità Popoli quà concorsi mai non vi pregarono a trasferirla ne loro, benché Rinomati Paesi: ma qui costante la ritenete con la speranza di non volerla giammai rimuovere da noi, quanto per collocarla fra le nostre Contrade, la spiccaste amorosa dai luoghi si’ Rimoti e lontani: questa grazia però dimandiamo con vivo cuore: questo imploriamo con supplichevoli istanze: di posseder  sempre nell’avvenire la vostra S. Abitazione: le visite poi, che in essa abbiam fatto, facciam di presente, e faremo in appresso, a Dio piacendo quella in premio ci rechino felice visita, la quale,  ed oh se presto bramiamo fare alla Madre vostra in Cielo.

   Speriamo dopo tante cortesi accoglienze nella Terrena Casa, riportate da voi parimenti una goderne costassù nel celeste Trono, da cui  preferentemente e a capo chino, con mani gionte, con umiltà di ossequio, per sicura caparra di quanto vi abbiamo chiesto imploriamo la S. Benedizione per noi, per i nostri Domestici, per la nostra Provincia, per l’Italia, pel mondo tutto, perché tutto il mondo se tanto può riuscire, venga dopo avervi onorata qui in Terra ad adorarvi benedirvi, e ringraziarvi per sempre nel Paradiso a gloria perpetua del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Anen. Salve Regina, etc.

KIRIE ELEISON

L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo.

PREGHIAMO

Infondi nel nostro spirito la grazia, o Padre; tu che nell’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua Croce guidaci alla gloria della Risurrezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Documenti per recitare con più divozione le sopradette orazioni, che sono l’indulgenze, che uno acquista coMe siegue, cioè

   Per l’Ave Maria sessanta giorni, concedutida Giovanni XXII, e da Urbano IV. per la Salve Regina giorni quaranta: giorni venti chinandosi il capo a Santissimo nomi di Gesù, e di Maria: trenta al Gloria Patri, inchinandosi parimenti il capo, conceduti pure da Giovanni XXII, giorni duecento per le Litanie conceduti da Pio V.

ANDATA ALLA S. CASA

Andiamo tutti andiamo

Alla Casetta pia

Di Gesù, e di Maria

      E di Giuseppe.

Quella già fù recata

Con celeste armonìa

Dalla pingue Sorìa

      Qua nel Piceno.

                                                   Andiamo

Mentre volò per l’aria

Non si agitò pur fronda

Non si turbò pur onda

      Il tutto il Mare.

                                                   Andiamo

Di notte il vasto Cielo

Sparse lucente albore,

D’insolito chiarore

      In sù la Terra.

                                                   Andiamo

Al vicin comparire

Il fido Pastorello

Accompagnò l’Augello

      Con sue note.

                                                      Andiamo                                                   

Fuggir il Lupo, e l’Orso

Si calmò la tempesta,

E la guerra funesta

      In pace tacque.

                                                      Andiamo

Quindi del Mondo intero

Se Iddio vive sdegnato,

Diventa ben placato

      In quella stanza.

                                                         Andiamo

Ivi l’Eterno Figlio,

Che preso in seno al Padre,

Vacque dalla gran Madre

      Umano frutto.

                                                           Andiamo

Con umiltà superna

In quel stretto contorno

Fece lungo soggiorno

      Il Creatore.

                                                            Andiamo

Mirate se obbedisce

Con tutto il suo potere

Di Giuseppe al volere

      E di Maria.

                                                              Andiamo

Quel, che provede al tutto,

Di faticar non sdegna:

E tutto ci si impegna

      In ogni tempo.

                                                              Andiamo

Ma più farà per noi,

Allorché sulla Croce

Ci sosterrà l’atroce,

      E dura morte.

                                                              Andiamo

Travaglia ritirato

Pena, supplica, ed ora

Finché gli giunge l’ora

      Amata tanto.

                                                    Andiamo

O fortunato albergo

Sei pure il Paradiso,

Che l’adorato viso

      In seno chiudi.

                                                     Andiamo

Dalle superne sfere

Il Messagger cortese

Te felice discese

      A visitare.

                                                      Andiamo

il buon vecchio Giuseppe,

 La vergine sua Sposa

Ebbero in te festosa,

      E molta pace.

                                                      Andiamo

Quindi tanti Santi

Con passi frettolosi

Vennero a Te pietosi

      Con grave stento.

                                                      Andiamo

Co’ porporati Padri

Il successor di Piero

Umile  senza impero

      In Te si flette.

                                                       Andiamo

per te li Re fedeli,

Per te colle vicine

Le rimote Regine

      Varcaron l’onde.

                                                        Andiamo

Albergo benedetto

Quanto sei ricco, e quanto

Oltrepassi nel vanto

      Argento, ed Oro.

                                                         Andiamo

Ma ogni grande ricchezza

Vince nel molto pregio

Con qualunque alto fregio

      Un selce solo.

                                                          Andiamo

Ascolta, mondo, ascolta

Da quella rozza pietra

Sorgono a chi l’impetra

      Immensi beni.

                                                            Andiamo

Venite Peccatori

Piangerete il reato:

E vi sarà purgato

      Da nera macchia.

                                                      Andiamo

Venite senza tema

O forsennati amanti

A disciorre gl’incanti

      E falsi amori

                                                       Andiamo

Venite Potentati,

E dispregiar Palagi,

E rifiutar tant’agi

      Apprenderete.

                                                      Andiamo

Venite Poverelli

Le vostre pene ingrate

Saranno sollevate

      In un momento.

                                                        Andiamo

Venite Traviati,

 Per aver lume in mente,

E vedere chiaramente

      Quanto erriate.

                                                        Andiamo

Infedeli, e Fedeli

Tutti venite insieme

A prender della speme

      Accesa, e pura.

                                                        Andiamo

Sù, sù da Battro a Tile

Venite Genti à stuolo

E l’uno, e l’altro Polo

      Vi accompagni.

                                                        Andiamo

A quella Santa Casa

Con fede e di umiltade

Con bontà, e caritade

      Andiamo allegri.

                                                        Andiamo

O Casa bella, e quando

Ti mirerò felice?

Ma  l’occhio già mi dice:

      Ecco la vedi?

                                                        Andiamo

Benché lungi ti miri

Albergo mio divino,

Ti venero,  t’inchino,

      E ancor ti adoro.

                                                             Andiamo

Voci non più di suono

Voci solo di affetto

Eschino dal mio petto

      Eternamente.

                                                           Andiamo

Eschino con tale forza,

Che giunto a quella Soglia

Lasci frale spoglia

      E in pace moja.

                                                           Andiamo

DIMORA NELLA SANTA CASA

Questa, non convenendo il canto, come per la strada potrà farsi la meditazione sopra qualche mistero dell’Incarnazione ovveramente recitarsi i colloqui, della festa, ma più col cuore, che con la lingua, ma per la strada si potrà anche fare l’intiera Novena.

PARTENZA

Soggiorno mio gradito

Nella Casetta pia

Di Gesù di Maria,

      E di Giuseppe.

Non volle Idio non volle

Sprigionare quest’alma

E rapire la salma

      A questa vita.

                                                 Soggiorno

Diego sono ed entra i

Pellegrino fortunato

Nel soggiorno beato,

      E benedetto.

                                                  Soggiorno

Tornai lieto più volte

A rinovar le entrate

Per me sempre più grate

      E più gioconde.

                                                    Soggiorno

Mille baci v’impressi,

Mille sospiri, e mille

Voti, e voci tranquille

      Ancor snodai.

                                                     Soggiorno

Eppur vivo son io:

Ma vivere sempre in quella:

Santa Casuccia bella

      Ah sì vorrei!

                                                    Soggiorno

Ma tanto a me non lice;

E già mi veggo astretto

Dal venerabile Tetto

      Or di partire.

                                                   Soggiorno

Partirò: ma che sento

E tutto in pena il cuore:

Esperimento dolore:

      E provo affanno.

                                                    Soggiorno

Parto: ma nel partire

Se inanti spingo il piede

Sdegnoso indietro riede

      E non si avanza.

                                                     Soggiorno

Indietro l’occhio torna

Ritorno io stesso, e dico,

Mio caro Albergo amico

      O da lasciarti?

                                                      Soggiorno

Ma lasciarti non voglio,

Anzi per starti appresso,

Dividerò me stesso:

      Il Cuore Ti dono.

                                                       Soggiorno

Con esso in te rimango

Perché lungi mi è dato,

Andare sconsolato

      Dal tuo tetto.

                                                       Soggiorno

E così ancor partendo

Resto con la migliore,

Parte, che questo amore

A te può dare.

                                                       Soggiorno

Laudi Spirituali, che sogliono cantarsi nelle Sacre Missioni.

ATTO DI CONTRIZIONE

Signore, e Padre amante

Mio Sommo Ben mio Dio

Perdono, ecco il cuor mio

      tutto contrito.

Con dolore infinito

Piango infinito errore

Per l’infinito amore

      che a voi porto.

Vorrei prima esser morto

Che avervi offeso Dio

Prima morir vogl’io

Che più peccare.

ALLA SANTISSIMA VERGINE

O Vergine purissima

Prega per noi Gesù

Figlio del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O vada Rosa mistica

Prega per noi Gesù

Roveto combustibile

Prega per noi Gesù

O luna piena, e lucida

Prega per noi Gesù

O Rocca inespugnabile

Prega per noi Gesù

Soccorso delli miseri

Prega per noi Gesù

O dolce Madre amabile

Prega per noi Gesù

Decoro dell’Empireo

Prega per noi Gesù

O fortezza invittissima

Prega per noi Gesù

Amore nella Triade

Prega per noi Gesù

O Giglio candidissimo

Prega per noi Gesù

Signora a tutti gl’Angioli

Prega per noi Gesù

O Gloria degl’Apostoli

Prega per noi Gesù

Corona delli Martiri

Prega per noi Gesù

O Eletto fior di Gerico

Prega per noi Gesù

Regina delle Vergini

Prega per noi Gesù

O specchio della grazia

Prega per noi Gesù

Tesoro della Gloria

Prega per noi Gesù

O Talamo castissimo

Prega per noi Gesù

soccorsi sono ne pericoli

Prega per noi Gesù

O stella chiara, e fulgida

Prega per noi Gesù

Trono del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O Refugio dell’anime

Prega per noi Gesù

Sede del Re pacifico

Prega per noi Gesù

O Sposa del Paraclito

Prega per noi Gesù

Principio dell’Origine

Prega per noi Gesù

O degno Collo eburneo

Prega per noi Gesù

Conforto nelle lagrime

Prega per noi Gesù

O destra insuperabile

Prega per noi Gesù

Confusione del Tartaro

Prega per noi Gesù

O sen di dolce nettare

Prega per noi Gesù

Sorgente d’acqua limpida

Prega per noi Gesù

O cuore pietosissimo

Prega per noi Gesù

Maria Figlia di Davide

Prega per noi Gesù

LA SALVE REGINA

Dio ti salvi Regina

E Madre Universale

Per cui il favor si sale

      Al paradiso

Voi sete gioia, e riso

Di tutti i sconsolati

Di tutti i tribolati

Unica spreme.

**********************************

SACRO VIAGGIO

L  A  U  R  E  T  A  N  O

OVVERO

Modo facile per visitare tanto in

spirito, che in persona

L  A   S.   CASA

D I   L O R E T O

Diretto alle divote Compagnie, Famiglie, e Persone massimamente

Della Provincia della Marca,

P R O P O S T O

DA UN SACERDOTE INFIMO

DELL’ORATORIO

<Fioravanti Giuseppe>

E Dedicato

ALL’ETERNO PADRE

UNICO VERO BENE

CREATORE

Del tutto visibile, ed Invisibile.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

In Macerata, per gl’Eredi del Pannelli

Stampatori del S. Offizio (1749)

Con Lic. De’ Sup.

ALL’ETERNO PADRE

Per segno di gratitudine all’altissimo beneficio, che Voi, Eterno Padre, vi degnaste fare a me, quantunque indegnissimo nella Santa Casa di Nazaret, con vestire in essa per la mia salute l’Unigenito vostro Figlio di umana spoglia: io da quel poverello, che sono vi afferisco il presente Sacro Viaggio, già che solo riguarda con la venerazione di quel Santuario, come per ultimo fine la vostra gloria: Spero, che voi mirando non a guisa degli Uomini al dono, bensì all’anima del donatore, benignamente lo gradirete. Gradiretelo sì Mio Signore, e con la vostra Grazia movete  i Fedeli a piamente intraprenderlo. Fatene degno ancora me, che genuflesso di prego a rimirarmi sempre con occhio da Padre, quantunque sia, quale ora per tutta l’eternità mi confesso:    D.D. M. V.

             Sant’Elpidio li 2. Ottobre 1749

Il più Inutile, Ingrato, Indegno Servo

Giuseppe Antonio Fioravanti

A CHI LEGGE

In due modi può uno portarsi alla S, Casa di Loreto, in persona, ed in Spirito. Se voi, che leggete qui, bramate andare di persona con frutto, immaginandovi di andare alla Regia di una qualche Regina per inchinarla (mentre è pur  Regina grande Maria. Sua Regia è la S, Casa, ed in lei resta ossequiato la Vergine) colà vi portarete umile, modesto con scelti compagni, e divoti pensieri ora meditando, ora sa armeggiando, ora dicendo  corone, ora cantando, ora un qualche pio discorso intramettendo, al che potrà giovarvi quanto più innanzi troverete esposto. Felice Voi, se vi andrete così! Certo, che riusciravvi non solamente brevi, giocondo il cammino, ma di sommo vantaggio perché Maria starà come sorridendo dal cielo, e preparando nella sua casa le grazie, che più verranno da voi bramate; e se qui con santa curiosità mi domandate con quali frequenza debassi visitare quel gran Santuario, rispondo così: Gesù nostra guida, e Maestro ogn’anno portavasi al Tempio di Gerosolima, ch’era il primario della Giudea. Principalissimo tempio della cristianità è la Casa alla lauretana, ed a quella con tutta la distanza di venti miglia si trasferiva ogni settimana il P. Luzio Brancadori dall’Oratorio di Fermo: Voi però andatevi quando più v’è permesso.

      Che se mai da qualche insuperabile difficoltà è a voi ritardato l’andare colà in persona, di grazia non mancate farlo in spirito tre con ogni affetto, e di mozione fatti o in pubblico, o in privato le sacre giornate, che appresso in forma di novena si pongono per la traslazione della medesima Santa casa seguita alli dieci Decembre di tanta solennità nella Marca, procurando inoltre la prattica delle Virtù, che si accennano, e così, quantunque lontano, quantunque limitato nei Chiostri, ò per qualunque altro capo impedito, farete in spirito, e con un frutto parimenti a venerare quel Santissimo luogo ogni anno, anzi ogni settimana, qualora vi piacesse in tutti i sabati rinovare se non l’intera Novena, i colloqui almeno della medesima: E per non credere superflui questi ossequi, basta riflettere, che sono ordinati a Maria la quale se tutto da tutti si merita, molto più di tutto si merita dalla sua amatissima ed obbligatissima provincia picena. Ecco il viaggio lauretano: facciamolo di buon grado, come possiamo dalle nostre abitazioni a gloria di Dio, mentre Dio lo ho fatto fino dal Cielo per nostro bene.

J. M. J.

Actiones nostras quaesumus Domine aspirando praeveni,  et adiuvando prosequere, ut concta nostra oratio, et operatio a te semper incipiat, et per te caepta finiatur. Per Cjristum etc.

PRIMA GIORNATA

           Venerata da tutti sempre sia

La Casa di Gesù, di Giuseppe e di Maria.

Santissima divina Casa: Restiamo Noi ammirati, che l’Altissimo Iddio scegliesse voi per Abitazione qui in terra non solo di Maria, e di Giuseppe, che pur furono in essa li più incliti Personaggi, ma dall’istesso suo Unigenito. Mancavano forse Palagi sontuosi o magnifiche Regie? Nò certamente. E quando avesse Egli voluto, non poteva in un  tratto come il Cielo, e la Terra, così parimenti formare un sì maestoso, nobile, ricco soggiorno, che pare non fosse in tutto il Mondo? Poteva: qual dubbio? Eppure di voi si contentò: elesse voi angusta, rozza, semplice itanza per l’amato suo Figlio. Vi adoriamo pertanto con riverenza profonda, e: per degnamente visitarvi bramiamo esser vestiti con la virtù santa dell’umiltà con l’intercessione di Maria: Ave Maria Gloria Patri etc.

AVVISO

L’umiltà è così grata a Dio, che per essa più, che per le altre virtù si scelse per Madre la Vergine, anzi quando ci fosse stata Donzella di lei più umile al mondo, queste Dio ci sarebbe scelta per Madre, ed in tutti la vuole sì fattamente in qualche grado, che senza di essa non ammette dei veruno in Paradiso. Noi adesso la praticaremo con assoggettarci più che potremo alla Maestà divina, e riputarci indegni, di avere l’ingresso in un luogo santificato dalla presenza Reale di un Dio Umanato, dagli Angioli, e da primi Santi del Mondo.

SECONDA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da veri Cattolici noi fermamente crediamo essere in voi comparso in sembianza di paraninfo

 celeste l’Arcangelo Gabriello a spiegare: l’ineffabile grande ambasciata a Maria, e: che Maria desse con pari umiltà, e rassegnazione dell’assenso richiesto al divin beneplacito; onde per opera dello Spirito Santo venne Ella subito a concepire nel verginale suo seno in forma di Bambinello il Salvatore del Mondo Gesù. Meraviglia codesta la più stupenda, che mai potesse avvenire su tutto il Creato: eppure accaduta ella è certamente dentro le vostre fortunate pareti. Vi adoriamo però con l’ossequio maggiore a voi dovuto, e per degnamente visitarvi desideriamo essere vestiti della santa virtù della liberalità con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria Patri etc,

AVVISO

La liberalità è tutta propria di Dio, il quale non contento di dare le cose sue volle dare ancora se stesso nell’Eucaristia, della Croce, nell’adorata  Casa. Noi praticheremo questa virtù con dare qualche sussidio a Poveretti, ne quali tanto si compiace il nostro Dio di essere sovvenuto.

TERZA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima divina Casa: E’ vero sì, che Gesù nostro Bene in voi dimorò da piccolo, in voi dimorò la grande ora facendovi orazione, pigliandovi ora breve riposo, trattandovi or con Giuseppe, or con Maria, ed ora con ambedue insieme dolcemente conversandovi. Voi dunque il luogo da Gesù co’ passi, da Gesù co’ si guardi, da Gesù co’ discorsi, da Gesù con gli affetti, da Gesù con le opere, da Gesù in tutte le guise santificato. Sì voi siete, e però con tutto rispetto vi adoriamo: bramando per visitarvi degnamente essere adorni della virtù santa della Purità con l’intercessione di Maria: Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

   La Purità sì bella comparve a gli occhi purissimi di Gesù, che laddove reiterate tentazioni sostenne contro delle altre virtù, contro di questa neppure unavolle sentirne, non già perché non avesse cuore da vincerla, ma per mostrare maggiormente quanto una tale virtù fosse a lui cara. E sì cara fu anche a Maria, che prima di perderla avrebbe rinunziato di essere madre di Dio. Noi qual giglio custodiamola da discorsi, da sguardi, dagl’Oggetti, e bellezze, che la possono offendere.

QUARTA GIORNATA

Venerata etc

Santissima Divina Casa: Siete voi quella, da cui la Reina stessa dei Cieli al termine prezioso venuta de giorni suoi coll’ammirabile prodigioso intervento di tutto il Collegio Apostolico, col pieno corteggio degli Angioli, Arcangioli, e Serafini dalle mani di Gesù ricevuto il sagro Viatico non frà pene di morte, bensì frà gaudi di vita trionfante al Cielo se ne volò: Bel treatro pertanto,, bel teatro di meraviglie, che sempre più voi ci compartite. Riverenti vi adoriamo, e per degnamente visitarvi, la virtù della santa astinenza per mezzo di Maria cerchiamo. Ave Maria etc, Gloria etc.

A V V I S O

L’astinenza o quanto conviene a chi visita la Santa Casa: Ben lo insegno co’ fatti il Re di Francia S. Lodovico. Questi in pane, e di acqua, e con irsuto cilicio al fianchi venerò quel sacro Luogo. Noi guardiamoci almeno dal mangiare, bere, e dormire soverchiamente, sicché non restiamo impediti dal far bene le nostre divozioni con mente raccolta a Dio.

QUINTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi si sciolsero da legami del Corpo dei due bell’Alme del

Patriarca S. Gioacchino, e della gloriosa Madre S. Anna; né queste solamente, ma l’Anima grande altresì dal gloriosissimo S. Giuseppe, assistito da Maria, da Gesù medesimo con privilegio singolare nelle sue più dolci agonie. Or mentre questi gran Santi in voi morirono, vi chiameremo felicissimo termine poi che principio di eterna vita, ne manchiamo adorarvi divotamente, e per degnamente visitarvi la virtù della Carità fraterna con l’intercessione di Maria sempre Vergine imploriamo. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La carità fraterna e la vera livrea del Cristiano. Chi non l’à, non è seguace di Gesù Cristo, né da lui amato, anzi odiato, e quanto. Noi vediamo amare i nostri Prossimi adesso piùcchemai rallegrandoci del loro bene, godendo dei loro comodi, scusando ogni loro difetto.

SESTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi gli Apostoli Santi, udite lezioni le più alte, e sublimi della nostra Religione, allorché venivano da Maria loro maestra addottrinati, in voi ergono Altare, inalberano Croce, e collocatevi le Statue di Gesù, e di Maria, quali ora si vedono, vi consagrano Chiesa, e pieni di Spirito sovrumano al Altissimo il tremendo Sagrificio vi offeriscono. O Tempio incomparabile. Noi attoniti vi adoriamo, e per visitarvi col dovuto riguardo, bramiamo essere vestiti della virtù della Pazienza con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La pazienza deve essere molto cara ad ognuno, mentre è pur vero come dicono i Sacri Teologi, che chi non l’à, o non à la grazia di Dio; o sta per perderla. E poi quella S. Cassetta fu ripiena di pazienza: tutta pazienza in Gesù: tutta pazienza in Maria: tutta pazienza in Giuseppe. Noi pratichiamola negli incomodi della strada, negli alloggi, colli  Compagni e sin con noi stessi dolcemente soffrendo i propri difetti, finché restino con divino aiuto emendati.

SETTIMA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: sete pur voi quella, in cui parlano i Muti, odono i Sordi, vedono i Ciechi, risanano Infermi, salvi compariscono i Sommersi nell’acqua, i condotti al Patibolo i Trucidati dal ferro: Ecco fra questi un Sacerdote, che fino dalla Dalmazia col proprio cuore in su le mani, da Barbari cavatogli in odio di Maria travalica il Mare, approda al  lido, giunge a voi, e quello stesso cuore deposita in mano dei vostri Ministri, da cui ricevuti poscia i Santissimi Sacramenti, l’anima sua spira felicemente. Una miniera de’ più strepitosi prodigi: ecco noi pertanto, che rispettose vi adoriamo, e per visitarvi colla maggiore di divozione possibile il fervore Santo di Spirito sospiriamo di ottenere per mezzo della Madre nostra Maria. Ave Maria etc, Gloria etc,

AVVISO

Il Fervore di Spirito o quanto è necessario per salvarsi. Quel Servo Vangelico, il quale ne fù privo, restò condannato dal suo Padrone all’Inferno. La Sacra Famiglia non stette mai neppure un momento in ozio dentro quella Santa Casetta sempre in opera. Attenti dunque Noi a non rallentarci nel divino servizio: Prontezza sempre alla Messa, all’orazione, all’obbedienza.

OTTAVA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da voi quasi da ciel benefico abbondante pioggia di grazie discende sopra la terra de cuori umani, onde questi se impietriti si ammolliscono , se sterili, e infruttuosi danno copiose frutta di sante operazioni. Intimo a voi, entro di Voi sì mutansi i malvagi Buoni, i Buoni i migliori, e questi in ottimi si riducono, mercé a que’ lumi celesti, a quegl’impulsi sovrani, ch’Essi occultamente ricevono: Bisogna ben confessarla. Da voi parte è arricchito quanto vuole chiunque vuole di spirituali tesori: Eccoci pertanto vostri adulatori ossequiosi, e per visitarvi con la virtù santa della Pietà, ricordiamo, perché ce l’ottenchi, a Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La Pietà suole abbracciare ogni virtù, e ogni virtù si richiede nel Cristiano: Col nome di Santi sì, col nome di Santi erano tutti chiamati i Cristiani, perché tutti vivevano con rara integrità di costumi anticamente: Noi procuriamola con rinnovare spesso il dolor de’ nostri peccati, e con proponimento d’una vita migliore.

NONA GIORNATA

Venerata etc,

Santissima Divina Casa: Pur voi sete, cui la maestà suprema, che tutto legge che governa in vedendo con suo dispiacere mento mancata la venerazione dovuta, se ci sì colla sua potenza, che spedisca dalle proprie fondamenta, ed in aria per mano d’Angioli trasportata sin dalla Palestina alla Dalmazia, pigliaste quivi, dirò così, breve riposo nel volo di due mila, e più miglia, e poi nella Provincia della Marca l’anno 1694 a 10 di Decembre circa le 10 ore, per quello osservarono i vigilanti Pastori, veniste a posarvi, quasi fin ad ora dicendo: Sic in Sion firmata sum. O portento inaudito! E con questo la Provvidenza nel grembo della Chiesa pone il piccolo Santuario, perché non resti più venerato, quando à lasciato l’altro magnifico del Santo Sepolcro in potere degli Infedeli, e l’altro sì famoso del Re Salomone abbandonò totalmente alle rovine. Noi pertanto qui rinoviamo le nostre adorazioni: ma per visitarvi degnamente, chi ci otterrà il Manto bello della Carità divina? Ricorriamo pure a Maria: Ave Maria etc. Gloria etc,

AVVISO

La carità divina introduce nel Paradiso: la carità divina introduca nella Santa Casetta: Da leggerissima colpa restò impedito Mosè perché non entrasse nella terra di promissione. Mondiamo l’anima nostra da qualunque macchia con una sincera confessione. Tronchiamo ogni affetto al peccato, a Dio uniamoci tutti con un Santo Amore, e pieni di confidenza entriamo pure nel Santuario.

INNO

   Il Figlio dell’Eterno

dall’abitazione sovrana

qual masso che si stacca

da lunga tramontana

qui balza e di unisce

entrambe le Città.

   Sempre le laudi echeggia

l’alta abitazione dei Santi

all’Uno e Trino scioglie

melodiosi canti:

lodiamo con i celesti

l’augusta Maestà.

   Signore le nostre chiese

irradia di splendore

qui accogli invocato

i voti di ogni cuore.

La pioggia delle grazie

tu manda quaggiù

   i tuoi devoti servi

che ivi ti pregano umili,

esultino di gioia

per i doni conseguiti

finché dal mortale sciolti

non siedono Lassù.

Entreremo nel suo tabernacolo. Adoreremo  il luogo dove stettero i suoi piedi. PREGHIAMO. O Dio, che hai voluto che, all’annuncio dell’Angelo, il tuo Verbo

prendesse carne nel seno della beata Vergine Maria: concedi a noi  tuoi supplici che, come crediamo lei vera Madre di Dio, così siamo aiutati presso di Te dalla sua intercessione.

IL GIORNO DELLA FESTA

Colloqui alla Santissima Vergine.

P R I M O

Eccoci senza merito, anzi con positivo demerito per le sconoscenze, tante, e tante colpe commesse: Eccoci a Dio piacesse delle virtù per vostro mezzo richieste, e non più tosto di qualche vizio contrario ricoperti: conoscenze, tante, e tante colpe commesse: ma comunque siamo; eccoci eppure vostra mercé, o grande regina del cielo, e della terra, se non colla persona, coll’affetto almeno (così nella visita spirituale, poiché nella personale dovrà dirsi coll’affetto, con la persona) eccoci sì nella vostra Casa.

   O Casa veramente Divina!

O Albergo di santità, e Paradiso piucche terrestre!! O celeste Maggione! Felice pavimento! Sassi preziosi! Pareti avventurate! Felicissimo tetto! Vi adoriamo con viva fede, con tenerezza vi baciamo, e da questi a voi torna il nostro cuore, o gran Signore, per ringraziarvi, come intendiamo fare di dono così eccelso, che dispensare gli piacque alla nostra Europa, alla nostra Italia, alla Provincia nostra, perché la godessimo da vicino, mentre da lungi non sarebbe stato così: Ah! che rimasta nell’oriente la vostra abitazione chi avrebbe di noi attraversate pianure? chi varcati Mari? chi fatto spese? chi sofferti incomodi? chi patiti disastri? e superate le difficoltà, per mirarla finalmente una volta? Ahi che tanto non sarebbe noi riuscito, quando qui adesso la visitiamo a nostro piacere, e come nostra la possediamo:

   Dove però giungeranno mai gli nostri ringraziamenti a bastantemente corrispondere alla nostra somma, è verso di noi parzialissima Beneficenza? A nome nostro dunque vi ringrazino i Giusti della Terra i Santi del Cielo, gli Angioli tutti del paradiso: Ognuno de’ Beati Comprensori vi dia eterna ella udì, eterne benedizioni, eterna gloria Amen Salve Regina etc.

SECONDO

Eccoci, o gran Signore dell’Universo: tanto più attoniti, quanto più ripensiamo al dono singolarissimo, che da voi che è stato fatto. Il darci questa veneratissima Casa fù come un dichiararvi nostra sovrananissima concittadina, e rendere noi nello stesso tempo vostri confidenti Vassalli. Alle Spagne pertanto piucché a noi piucché a noi alla Francia, alla Polonia, a Roma doveasi Ella concedere, ma piucché a Roma alla Polonia, alla Francia, alle Spagne, piucché a verun’altro l’avete conceduta a noi, quando che noi stessi non avriamo avuto tanto ardire di domandarla, non che speranza di ottenerla.

    Quindi è, che era sì raro privilegio tanto più esaltati, e favoriti, e distinti riconoscendoci, quanto più immeritevoli ce ne ravvisiamo tutti lingua nel Cuore, tutti Cuor nella lingua: benedetta, esclamiamo, benedetta l’ora, e ‘l momento, in cui di simil dono ci arricchiste: benedetti i giorni, anni, e  Secoli tutti, ne’ quali de ‘l conservasse il benedetto anche l’esemplarissimo  Clero, che qui salmeggia. Gli Ordini Religiosissimi, che qui assistono, i Popoli di voti che quà concorrano, ed oh! Possibile cosa fosse alle nostre forze, come a desideri nostri il chiamare quà tutto il Mondo, e dirgli: In questa stanza ha principiato la tua Redenzione, qui il Verbo si fece Uomo, qui abitò tra di noi il mortale qui Verbum caro factum est, etc. abitavi in nobis. Adorala dunque  divotamente per così mostrarti grato all’Autore del beneficio ineffabile.

   Le Gemme, poi gli Ori, gli Argenti, le Pitture, le Statue, il Tempio, che la circonda, tutto è nobile, se tutto è raro, e

prezioso: parendo in lei non si possa aggiungere di più: ma di più senz’altro ci bramiamo, finché la venerazione, e culto vada sempre crescendo nella vostra Casa, in cui si avanzino pur sempre ne Fedeli i meriti, le virtù, la grazia di Dio. Amen. Salve Regina etc.

TERZO

Eccoci, o degna Madre di Dio, eccoci ammirati più che mai della vostra sovrana bontà. Sarebbe questa veramente sembrata rara, ed ammirabile, quando solo per pochi giorni aveste fra noi depositata la vostra Reggia: ma quanto più stupenda Ella dovrà sembrare, essendovi compiaciuta di farcela godere lo spazio bello lungo di quattrocento, e più anni: Sommi Pontefici, Imperatori, Re e Regine, Principi, illustri Uomini di gran santità Popoli quà concorsi mai non vi pregarono a trasferirla ne loro, benché Rinomati Paesi: ma qui costante la ritenete con la speranza di non volerla giammai rimuovere da noi, quanto per collocarla fra le nostre Contrade, la spiccaste amorosa dai luoghi si’ Rimoti e lontani: questa grazia però dimandiamo con vivo cuore: questo imploriamo con supplichevoli istanze: di posseder  sempre nell’avvenire la vostra S. Abitazione: le visite poi, che in essa abbiam fatto, facciam di presente, e faremo in appresso, a Dio piacendo quella in premio ci rechino felice visita, la quale,  ed oh se presto bramiamo fare alla Madre vostra in Cielo.

   Speriamo dopo tante cortesi accoglienze nella Terrena Casa, riportate da voi parimenti una goderne costassù nel celeste Trono, da cui  preferentemente e a capo chino, con mani gionte, con umiltà di ossequio, per sicura caparra di quanto vi abbiamo chiesto imploriamo la S. Benedizione per noi, per i nostri Domestici, per la nostra Provincia, per l’Italia, pel mondo tutto, perché tutto il mondo se tanto può riuscire, venga dopo avervi onorata qui in Terra ad adorarvi benedirvi, e ringraziarvi per sempre nel Paradiso a gloria perpetua del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Anen. Salve Regina, etc.

KIRIE ELEISON

L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo.

PREGHIAMO

Infondi nel nostro spirito la grazia, o Padre; tu che nell’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua Croce guidaci alla gloria della Risurrezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Documenti per recitare con più divozione le sopradette orazioni, che sono l’indulgenze, che uno acquista coMe siegue, cioè

   Per l’Ave Maria sessanta giorni, concedutida Giovanni XXII, e da Urbano IV. per la Salve Regina giorni quaranta: giorni venti chinandosi il capo a Santissimo nomi di Gesù, e di Maria: trenta al Gloria Patri, inchinandosi parimenti il capo, conceduti pure da Giovanni XXII, giorni duecento per le Litanie conceduti da Pio V.

ANDATA ALLA S. CASA

Andiamo tutti andiamo

Alla Casetta pia

Di Gesù, e di Maria

      E di Giuseppe.

Quella già fù recata

Con celeste armonìa

Dalla pingue Sorìa

      Qua nel Piceno.

                                                   Andiamo

Mentre volò per l’aria

Non si agitò pur fronda

Non si turbò pur onda

      Il tutto il Mare.

                                                   Andiamo

Di notte il vasto Cielo

Sparse lucente albore,

D’insolito chiarore

      In sù la Terra.

                                                   Andiamo

Al vicin comparire

Il fido Pastorello

Accompagnò l’Augello

      Con sue note.

                                                      Andiamo                                                   

Fuggir il Lupo, e l’Orso

Si calmò la tempesta,

E la guerra funesta

      In pace tacque.

                                                      Andiamo

Quindi del Mondo intero

Se Iddio vive sdegnato,

Diventa ben placato

      In quella stanza.

                                                         Andiamo

Ivi l’Eterno Figlio,

Che preso in seno al Padre,

Vacque dalla gran Madre

      Umano frutto.

                                                           Andiamo

Con umiltà superna

In quel stretto contorno

Fece lungo soggiorno

      Il Creatore.

                                                            Andiamo

Mirate se obbedisce

Con tutto il suo potere

Di Giuseppe al volere

      E di Maria.

                                                              Andiamo

Quel, che provede al tutto,

Di faticar non sdegna:

E tutto ci si impegna

      In ogni tempo.

                                                              Andiamo

Ma più farà per noi,

Allorché sulla Croce

Ci sosterrà l’atroce,

      E dura morte.

                                                              Andiamo

Travaglia ritirato

Pena, supplica, ed ora

Finché gli giunge l’ora

      Amata tanto.

                                                    Andiamo

O fortunato albergo

Sei pure il Paradiso,

Che l’adorato viso

      In seno chiudi.

                                                     Andiamo

Dalle superne sfere

Il Messagger cortese

Te felice discese

      A visitare.

                                                      Andiamo

il buon vecchio Giuseppe,

 La vergine sua Sposa

Ebbero in te festosa,

      E molta pace.

                                                      Andiamo

Quindi tanti Santi

Con passi frettolosi

Vennero a Te pietosi

      Con grave stento.

                                                      Andiamo

Co’ porporati Padri

Il successor di Piero

Umile  senza impero

      In Te si flette.

                                                       Andiamo

per te li Re fedeli,

Per te colle vicine

Le rimote Regine

      Varcaron l’onde.

                                                        Andiamo

Albergo benedetto

Quanto sei ricco, e quanto

Oltrepassi nel vanto

      Argento, ed Oro.

                                                         Andiamo

Ma ogni grande ricchezza

Vince nel molto pregio

Con qualunque alto fregio

      Un selce solo.

                                                          Andiamo

Ascolta, mondo, ascolta

Da quella rozza pietra

Sorgono a chi l’impetra

      Immensi beni.

                                                            Andiamo

Venite Peccatori

Piangerete il reato:

E vi sarà purgato

      Da nera macchia.

                                                      Andiamo

Venite senza tema

O forsennati amanti

A disciorre gl’incanti

      E falsi amori

                                                       Andiamo

Venite Potentati,

E dispregiar Palagi,

E rifiutar tant’agi

      Apprenderete.

                                                      Andiamo

Venite Poverelli

Le vostre pene ingrate

Saranno sollevate

      In un momento.

                                                        Andiamo

Venite Traviati,

 Per aver lume in mente,

E vedere chiaramente

      Quanto erriate.

                                                        Andiamo

Infedeli, e Fedeli

Tutti venite insieme

A prender della speme

      Accesa, e pura.

                                                        Andiamo

Sù, sù da Battro a Tile

Venite Genti à stuolo

E l’uno, e l’altro Polo

      Vi accompagni.

                                                        Andiamo

A quella Santa Casa

Con fede e di umiltade

Con bontà, e caritade

      Andiamo allegri.

                                                        Andiamo

O Casa bella, e quando

Ti mirerò felice?

Ma  l’occhio già mi dice:

      Ecco la vedi?

                                                        Andiamo

Benché lungi ti miri

Albergo mio divino,

Ti venero,  t’inchino,

      E ancor ti adoro.

                                                             Andiamo

Voci non più di suono

Voci solo di affetto

Eschino dal mio petto

      Eternamente.

                                                           Andiamo

Eschino con tale forza,

Che giunto a quella Soglia

Lasci frale spoglia

      E in pace moja.

                                                           Andiamo

DIMORA NELLA SANTA CASA

Questa, non convenendo il canto, come per la strada potrà farsi la meditazione sopra qualche mistero dell’Incarnazione ovveramente recitarsi i colloqui, della festa, ma più col cuore, che con la lingua, ma per la strada si potrà anche fare l’intiera Novena.

PARTENZA

Soggiorno mio gradito

Nella Casetta pia

Di Gesù di Maria,

      E di Giuseppe.

Non volle Idio non volle

Sprigionare quest’alma

E rapire la salma

      A questa vita.

                                                 Soggiorno

Diego sono ed entra i

Pellegrino fortunato

Nel soggiorno beato,

      E benedetto.

                                                  Soggiorno

Tornai lieto più volte

A rinovar le entrate

Per me sempre più grate

      E più gioconde.

                                                    Soggiorno

Mille baci v’impressi,

Mille sospiri, e mille

Voti, e voci tranquille

      Ancor snodai.

                                                     Soggiorno

Eppur vivo son io:

Ma vivere sempre in quella:

Santa Casuccia bella

      Ah sì vorrei!

                                                    Soggiorno

Ma tanto a me non lice;

E già mi veggo astretto

Dal venerabile Tetto

      Or di partire.

                                                   Soggiorno

Partirò: ma che sento

E tutto in pena il cuore:

Esperimento dolore:

      E provo affanno.

                                                    Soggiorno

Parto: ma nel partire

Se inanti spingo il piede

Sdegnoso indietro riede

      E non si avanza.

                                                     Soggiorno

Indietro l’occhio torna

Ritorno io stesso, e dico,

Mio caro Albergo amico

      O da lasciarti?

                                                      Soggiorno

Ma lasciarti non voglio,

Anzi per starti appresso,

Dividerò me stesso:

      Il Cuore Ti dono.

                                                       Soggiorno

Con esso in te rimango

Perché lungi mi è dato,

Andare sconsolato

      Dal tuo tetto.

                                                       Soggiorno

E così ancor partendo

Resto con la migliore,

Parte, che questo amore

A te può dare.

                                                       Soggiorno

Laudi Spirituali, che sogliono cantarsi nelle Sacre Missioni.

ATTO DI CONTRIZIONE

Signore, e Padre amante

Mio Sommo Ben mio Dio

Perdono, ecco il cuor mio

      tutto contrito.

Con dolore infinito

Piango infinito errore

Per l’infinito amore

      che a voi porto.

Vorrei prima esser morto

Che avervi offeso Dio

Prima morir vogl’io

Che più peccare.

ALLA SANTISSIMA VERGINE

O Vergine purissima

Prega per noi Gesù

Figlio del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O vada Rosa mistica

Prega per noi Gesù

Roveto combustibile

Prega per noi Gesù

O luna piena, e lucida

Prega per noi Gesù

O Rocca inespugnabile

Prega per noi Gesù

Soccorso delli miseri

Prega per noi Gesù

O dolce Madre amabile

Prega per noi Gesù

Decoro dell’Empireo

Prega per noi Gesù

O fortezza invittissima

Prega per noi Gesù

Amore nella Triade

Prega per noi Gesù

O Giglio candidissimo

Prega per noi Gesù

Signora a tutti gl’Angioli

Prega per noi Gesù

O Gloria degl’Apostoli

Prega per noi Gesù

Corona delli Martiri

Prega per noi Gesù

O Eletto fior di Gerico

Prega per noi Gesù

Regina delle Vergini

Prega per noi Gesù

O specchio della grazia

Prega per noi Gesù

Tesoro della Gloria

Prega per noi Gesù

O Talamo castissimo

Prega per noi Gesù

soccorsi sono ne pericoli

Prega per noi Gesù

O stella chiara, e fulgida

Prega per noi Gesù

Trono del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O Refugio dell’anime

Prega per noi Gesù

Sede del Re pacifico

Prega per noi Gesù

O Sposa del Paraclito

Prega per noi Gesù

Principio dell’Origine

Prega per noi Gesù

O degno Collo eburneo

Prega per noi Gesù

Conforto nelle lagrime

Prega per noi Gesù

O destra insuperabile

Prega per noi Gesù

Confusione del Tartaro

Prega per noi Gesù

O sen di dolce nettare

Prega per noi Gesù

Sorgente d’acqua limpida

Prega per noi Gesù

O cuore pietosissimo

Prega per noi Gesù

Maria Figlia di Davide

Prega per noi Gesù

LA SALVE REGINA

Dio ti salvi Regina

E Madre Universale

Per cui il favor si sale

      Al paradiso

Voi sete gioia, e riso

Di tutti i sconsolati

Di tutti i tribolati

Unica spreme.

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SACRO VIAGGIO

L  A  U  R  E  T  A  N  O

OVVERO

Modo facile per visitare tanto in

spirito, che in persona

L  A   S.   CASA

D I   L O R E T O

Diretto alle divote Compagnie, Famiglie, e Persone massimamente

Della Provincia della Marca,

P R O P O S T O

DA UN SACERDOTE INFIMO

DELL’ORATORIO

<Fioravanti Giuseppe>

E Dedicato

ALL’ETERNO PADRE

UNICO VERO BENE

CREATORE

Del tutto visibile, ed Invisibile.

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In Macerata, per gl’Eredi del Pannelli

Stampatori del S. Offizio (1749)

Con Lic. De’ Sup.

ALL’ETERNO PADRE

Per segno di gratitudine all’altissimo beneficio, che Voi, Eterno Padre, vi degnaste fare a me, quantunque indegnissimo nella Santa Casa di Nazaret, con vestire in essa per la mia salute l’Unigenito vostro Figlio di umana spoglia: io da quel poverello, che sono vi afferisco il presente Sacro Viaggio, già che solo riguarda con la venerazione di quel Santuario, come per ultimo fine la vostra gloria: Spero, che voi mirando non a guisa degli Uomini al dono, bensì all’anima del donatore, benignamente lo gradirete. Gradiretelo sì Mio Signore, e con la vostra Grazia movete  i Fedeli a piamente intraprenderlo. Fatene degno ancora me, che genuflesso di prego a rimirarmi sempre con occhio da Padre, quantunque sia, quale ora per tutta l’eternità mi confesso:    D.D. M. V.

             Sant’Elpidio li 2. Ottobre 1749

Il più Inutile, Ingrato, Indegno Servo

Giuseppe Antonio Fioravanti

A CHI LEGGE

In due modi può uno portarsi alla S, Casa di Loreto, in persona, ed in Spirito. Se voi, che leggete qui, bramate andare di persona con frutto, immaginandovi di andare alla Regia di una qualche Regina per inchinarla (mentre è pur  Regina grande Maria. Sua Regia è la S, Casa, ed in lei resta ossequiato la Vergine) colà vi portarete umile, modesto con scelti compagni, e divoti pensieri ora meditando, ora sa armeggiando, ora dicendo  corone, ora cantando, ora un qualche pio discorso intramettendo, al che potrà giovarvi quanto più innanzi troverete esposto. Felice Voi, se vi andrete così! Certo, che riusciravvi non solamente brevi, giocondo il cammino, ma di sommo vantaggio perché Maria starà come sorridendo dal cielo, e preparando nella sua casa le grazie, che più verranno da voi bramate; e se qui con santa curiosità mi domandate con quali frequenza debassi visitare quel gran Santuario, rispondo così: Gesù nostra guida, e Maestro ogn’anno portavasi al Tempio di Gerosolima, ch’era il primario della Giudea. Principalissimo tempio della cristianità è la Casa alla lauretana, ed a quella con tutta la distanza di venti miglia si trasferiva ogni settimana il P. Luzio Brancadori dall’Oratorio di Fermo: Voi però andatevi quando più v’è permesso.

      Che se mai da qualche insuperabile difficoltà è a voi ritardato l’andare colà in persona, di grazia non mancate farlo in spirito tre con ogni affetto, e di mozione fatti o in pubblico, o in privato le sacre giornate, che appresso in forma di novena si pongono per la traslazione della medesima Santa casa seguita alli dieci Decembre di tanta solennità nella Marca, procurando inoltre la prattica delle Virtù, che si accennano, e così, quantunque lontano, quantunque limitato nei Chiostri, ò per qualunque altro capo impedito, farete in spirito, e con un frutto parimenti a venerare quel Santissimo luogo ogni anno, anzi ogni settimana, qualora vi piacesse in tutti i sabati rinovare se non l’intera Novena, i colloqui almeno della medesima: E per non credere superflui questi ossequi, basta riflettere, che sono ordinati a Maria la quale se tutto da tutti si merita, molto più di tutto si merita dalla sua amatissima ed obbligatissima provincia picena. Ecco il viaggio lauretano: facciamolo di buon grado, come possiamo dalle nostre abitazioni a gloria di Dio, mentre Dio lo ho fatto fino dal Cielo per nostro bene.

J. M. J.

Actiones nostras quaesumus Domine aspirando praeveni,  et adiuvando prosequere, ut concta nostra oratio, et operatio a te semper incipiat, et per te caepta finiatur. Per Cjristum etc.

PRIMA GIORNATA

           Venerata da tutti sempre sia

La Casa di Gesù, di Giuseppe e di Maria.

Santissima divina Casa: Restiamo Noi ammirati, che l’Altissimo Iddio scegliesse voi per Abitazione qui in terra non solo di Maria, e di Giuseppe, che pur furono in essa li più incliti Personaggi, ma dall’istesso suo Unigenito. Mancavano forse Palagi sontuosi o magnifiche Regie? Nò certamente. E quando avesse Egli voluto, non poteva in un  tratto come il Cielo, e la Terra, così parimenti formare un sì maestoso, nobile, ricco soggiorno, che pare non fosse in tutto il Mondo? Poteva: qual dubbio? Eppure di voi si contentò: elesse voi angusta, rozza, semplice itanza per l’amato suo Figlio. Vi adoriamo pertanto con riverenza profonda, e: per degnamente visitarvi bramiamo esser vestiti con la virtù santa dell’umiltà con l’intercessione di Maria: Ave Maria Gloria Patri etc.

AVVISO

L’umiltà è così grata a Dio, che per essa più, che per le altre virtù si scelse per Madre la Vergine, anzi quando ci fosse stata Donzella di lei più umile al mondo, queste Dio ci sarebbe scelta per Madre, ed in tutti la vuole sì fattamente in qualche grado, che senza di essa non ammette dei veruno in Paradiso. Noi adesso la praticaremo con assoggettarci più che potremo alla Maestà divina, e riputarci indegni, di avere l’ingresso in un luogo santificato dalla presenza Reale di un Dio Umanato, dagli Angioli, e da primi Santi del Mondo.

SECONDA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da veri Cattolici noi fermamente crediamo essere in voi comparso in sembianza di paraninfo

 celeste l’Arcangelo Gabriello a spiegare: l’ineffabile grande ambasciata a Maria, e: che Maria desse con pari umiltà, e rassegnazione dell’assenso richiesto al divin beneplacito; onde per opera dello Spirito Santo venne Ella subito a concepire nel verginale suo seno in forma di Bambinello il Salvatore del Mondo Gesù. Meraviglia codesta la più stupenda, che mai potesse avvenire su tutto il Creato: eppure accaduta ella è certamente dentro le vostre fortunate pareti. Vi adoriamo però con l’ossequio maggiore a voi dovuto, e per degnamente visitarvi desideriamo essere vestiti della santa virtù della liberalità con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria Patri etc,

AVVISO

La liberalità è tutta propria di Dio, il quale non contento di dare le cose sue volle dare ancora se stesso nell’Eucaristia, della Croce, nell’adorata  Casa. Noi praticheremo questa virtù con dare qualche sussidio a Poveretti, ne quali tanto si compiace il nostro Dio di essere sovvenuto.

TERZA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima divina Casa: E’ vero sì, che Gesù nostro Bene in voi dimorò da piccolo, in voi dimorò la grande ora facendovi orazione, pigliandovi ora breve riposo, trattandovi or con Giuseppe, or con Maria, ed ora con ambedue insieme dolcemente conversandovi. Voi dunque il luogo da Gesù co’ passi, da Gesù co’ si guardi, da Gesù co’ discorsi, da Gesù con gli affetti, da Gesù con le opere, da Gesù in tutte le guise santificato. Sì voi siete, e però con tutto rispetto vi adoriamo: bramando per visitarvi degnamente essere adorni della virtù santa della Purità con l’intercessione di Maria: Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

   La Purità sì bella comparve a gli occhi purissimi di Gesù, che laddove reiterate tentazioni sostenne contro delle altre virtù, contro di questa neppure unavolle sentirne, non già perché non avesse cuore da vincerla, ma per mostrare maggiormente quanto una tale virtù fosse a lui cara. E sì cara fu anche a Maria, che prima di perderla avrebbe rinunziato di essere madre di Dio. Noi qual giglio custodiamola da discorsi, da sguardi, dagl’Oggetti, e bellezze, che la possono offendere.

QUARTA GIORNATA

Venerata etc

Santissima Divina Casa: Siete voi quella, da cui la Reina stessa dei Cieli al termine prezioso venuta de giorni suoi coll’ammirabile prodigioso intervento di tutto il Collegio Apostolico, col pieno corteggio degli Angioli, Arcangioli, e Serafini dalle mani di Gesù ricevuto il sagro Viatico non frà pene di morte, bensì frà gaudi di vita trionfante al Cielo se ne volò: Bel treatro pertanto,, bel teatro di meraviglie, che sempre più voi ci compartite. Riverenti vi adoriamo, e per degnamente visitarvi, la virtù della santa astinenza per mezzo di Maria cerchiamo. Ave Maria etc, Gloria etc.

A V V I S O

L’astinenza o quanto conviene a chi visita la Santa Casa: Ben lo insegno co’ fatti il Re di Francia S. Lodovico. Questi in pane, e di acqua, e con irsuto cilicio al fianchi venerò quel sacro Luogo. Noi guardiamoci almeno dal mangiare, bere, e dormire soverchiamente, sicché non restiamo impediti dal far bene le nostre divozioni con mente raccolta a Dio.

QUINTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi si sciolsero da legami del Corpo dei due bell’Alme del

Patriarca S. Gioacchino, e della gloriosa Madre S. Anna; né queste solamente, ma l’Anima grande altresì dal gloriosissimo S. Giuseppe, assistito da Maria, da Gesù medesimo con privilegio singolare nelle sue più dolci agonie. Or mentre questi gran Santi in voi morirono, vi chiameremo felicissimo termine poi che principio di eterna vita, ne manchiamo adorarvi divotamente, e per degnamente visitarvi la virtù della Carità fraterna con l’intercessione di Maria sempre Vergine imploriamo. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La carità fraterna e la vera livrea del Cristiano. Chi non l’à, non è seguace di Gesù Cristo, né da lui amato, anzi odiato, e quanto. Noi vediamo amare i nostri Prossimi adesso piùcchemai rallegrandoci del loro bene, godendo dei loro comodi, scusando ogni loro difetto.

SESTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi gli Apostoli Santi, udite lezioni le più alte, e sublimi della nostra Religione, allorché venivano da Maria loro maestra addottrinati, in voi ergono Altare, inalberano Croce, e collocatevi le Statue di Gesù, e di Maria, quali ora si vedono, vi consagrano Chiesa, e pieni di Spirito sovrumano al Altissimo il tremendo Sagrificio vi offeriscono. O Tempio incomparabile. Noi attoniti vi adoriamo, e per visitarvi col dovuto riguardo, bramiamo essere vestiti della virtù della Pazienza con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La pazienza deve essere molto cara ad ognuno, mentre è pur vero come dicono i Sacri Teologi, che chi non l’à, o non à la grazia di Dio; o sta per perderla. E poi quella S. Cassetta fu ripiena di pazienza: tutta pazienza in Gesù: tutta pazienza in Maria: tutta pazienza in Giuseppe. Noi pratichiamola negli incomodi della strada, negli alloggi, colli  Compagni e sin con noi stessi dolcemente soffrendo i propri difetti, finché restino con divino aiuto emendati.

SETTIMA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: sete pur voi quella, in cui parlano i Muti, odono i Sordi, vedono i Ciechi, risanano Infermi, salvi compariscono i Sommersi nell’acqua, i condotti al Patibolo i Trucidati dal ferro: Ecco fra questi un Sacerdote, che fino dalla Dalmazia col proprio cuore in su le mani, da Barbari cavatogli in odio di Maria travalica il Mare, approda al  lido, giunge a voi, e quello stesso cuore deposita in mano dei vostri Ministri, da cui ricevuti poscia i Santissimi Sacramenti, l’anima sua spira felicemente. Una miniera de’ più strepitosi prodigi: ecco noi pertanto, che rispettose vi adoriamo, e per visitarvi colla maggiore di divozione possibile il fervore Santo di Spirito sospiriamo di ottenere per mezzo della Madre nostra Maria. Ave Maria etc, Gloria etc,

AVVISO

Il Fervore di Spirito o quanto è necessario per salvarsi. Quel Servo Vangelico, il quale ne fù privo, restò condannato dal suo Padrone all’Inferno. La Sacra Famiglia non stette mai neppure un momento in ozio dentro quella Santa Casetta sempre in opera. Attenti dunque Noi a non rallentarci nel divino servizio: Prontezza sempre alla Messa, all’orazione, all’obbedienza.

OTTAVA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da voi quasi da ciel benefico abbondante pioggia di grazie discende sopra la terra de cuori umani, onde questi se impietriti si ammolliscono , se sterili, e infruttuosi danno copiose frutta di sante operazioni. Intimo a voi, entro di Voi sì mutansi i malvagi Buoni, i Buoni i migliori, e questi in ottimi si riducono, mercé a que’ lumi celesti, a quegl’impulsi sovrani, ch’Essi occultamente ricevono: Bisogna ben confessarla. Da voi parte è arricchito quanto vuole chiunque vuole di spirituali tesori: Eccoci pertanto vostri adulatori ossequiosi, e per visitarvi con la virtù santa della Pietà, ricordiamo, perché ce l’ottenchi, a Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La Pietà suole abbracciare ogni virtù, e ogni virtù si richiede nel Cristiano: Col nome di Santi sì, col nome di Santi erano tutti chiamati i Cristiani, perché tutti vivevano con rara integrità di costumi anticamente: Noi procuriamola con rinnovare spesso il dolor de’ nostri peccati, e con proponimento d’una vita migliore.

NONA GIORNATA

Venerata etc,

Santissima Divina Casa: Pur voi sete, cui la maestà suprema, che tutto legge che governa in vedendo con suo dispiacere mento mancata la venerazione dovuta, se ci sì colla sua potenza, che spedisca dalle proprie fondamenta, ed in aria per mano d’Angioli trasportata sin dalla Palestina alla Dalmazia, pigliaste quivi, dirò così, breve riposo nel volo di due mila, e più miglia, e poi nella Provincia della Marca l’anno 1694 a 10 di Decembre circa le 10 ore, per quello osservarono i vigilanti Pastori, veniste a posarvi, quasi fin ad ora dicendo: Sic in Sion firmata sum. O portento inaudito! E con questo la Provvidenza nel grembo della Chiesa pone il piccolo Santuario, perché non resti più venerato, quando à lasciato l’altro magnifico del Santo Sepolcro in potere degli Infedeli, e l’altro sì famoso del Re Salomone abbandonò totalmente alle rovine. Noi pertanto qui rinoviamo le nostre adorazioni: ma per visitarvi degnamente, chi ci otterrà il Manto bello della Carità divina? Ricorriamo pure a Maria: Ave Maria etc. Gloria etc,

AVVISO

La carità divina introduce nel Paradiso: la carità divina introduca nella Santa Casetta: Da leggerissima colpa restò impedito Mosè perché non entrasse nella terra di promissione. Mondiamo l’anima nostra da qualunque macchia con una sincera confessione. Tronchiamo ogni affetto al peccato, a Dio uniamoci tutti con un Santo Amore, e pieni di confidenza entriamo pure nel Santuario.

INNO

   Il Figlio dell’Eterno

dall’abitazione sovrana

qual masso che si stacca

da lunga tramontana

qui balza e di unisce

entrambe le Città.

   Sempre le laudi echeggia

l’alta abitazione dei Santi

all’Uno e Trino scioglie

melodiosi canti:

lodiamo con i celesti

l’augusta Maestà.

   Signore le nostre chiese

irradia di splendore

qui accogli invocato

i voti di ogni cuore.

La pioggia delle grazie

tu manda quaggiù

   i tuoi devoti servi

che ivi ti pregano umili,

esultino di gioia

per i doni conseguiti

finché dal mortale sciolti

non siedono Lassù.

Entreremo nel suo tabernacolo. Adoreremo  il luogo dove stettero i suoi piedi. PREGHIAMO. O Dio, che hai voluto che, all’annuncio dell’Angelo, il tuo Verbo

prendesse carne nel seno della beata Vergine Maria: concedi a noi  tuoi supplici che, come crediamo lei vera Madre di Dio, così siamo aiutati presso di Te dalla sua intercessione.

IL GIORNO DELLA FESTA

Colloqui alla Santissima Vergine.

P R I M O

Eccoci senza merito, anzi con positivo demerito per le sconoscenze, tante, e tante colpe commesse: Eccoci a Dio piacesse delle virtù per vostro mezzo richieste, e non più tosto di qualche vizio contrario ricoperti: conoscenze, tante, e tante colpe commesse: ma comunque siamo; eccoci eppure vostra mercé, o grande regina del cielo, e della terra, se non colla persona, coll’affetto almeno (così nella visita spirituale, poiché nella personale dovrà dirsi coll’affetto, con la persona) eccoci sì nella vostra Casa.

   O Casa veramente Divina!

O Albergo di santità, e Paradiso piucche terrestre!! O celeste Maggione! Felice pavimento! Sassi preziosi! Pareti avventurate! Felicissimo tetto! Vi adoriamo con viva fede, con tenerezza vi baciamo, e da questi a voi torna il nostro cuore, o gran Signore, per ringraziarvi, come intendiamo fare di dono così eccelso, che dispensare gli piacque alla nostra Europa, alla nostra Italia, alla Provincia nostra, perché la godessimo da vicino, mentre da lungi non sarebbe stato così: Ah! che rimasta nell’oriente la vostra abitazione chi avrebbe di noi attraversate pianure? chi varcati Mari? chi fatto spese? chi sofferti incomodi? chi patiti disastri? e superate le difficoltà, per mirarla finalmente una volta? Ahi che tanto non sarebbe noi riuscito, quando qui adesso la visitiamo a nostro piacere, e come nostra la possediamo:

   Dove però giungeranno mai gli nostri ringraziamenti a bastantemente corrispondere alla nostra somma, è verso di noi parzialissima Beneficenza? A nome nostro dunque vi ringrazino i Giusti della Terra i Santi del Cielo, gli Angioli tutti del paradiso: Ognuno de’ Beati Comprensori vi dia eterna ella udì, eterne benedizioni, eterna gloria Amen Salve Regina etc.

SECONDO

Eccoci, o gran Signore dell’Universo: tanto più attoniti, quanto più ripensiamo al dono singolarissimo, che da voi che è stato fatto. Il darci questa veneratissima Casa fù come un dichiararvi nostra sovrananissima concittadina, e rendere noi nello stesso tempo vostri confidenti Vassalli. Alle Spagne pertanto piucché a noi piucché a noi alla Francia, alla Polonia, a Roma doveasi Ella concedere, ma piucché a Roma alla Polonia, alla Francia, alle Spagne, piucché a verun’altro l’avete conceduta a noi, quando che noi stessi non avriamo avuto tanto ardire di domandarla, non che speranza di ottenerla.

    Quindi è, che era sì raro privilegio tanto più esaltati, e favoriti, e distinti riconoscendoci, quanto più immeritevoli ce ne ravvisiamo tutti lingua nel Cuore, tutti Cuor nella lingua: benedetta, esclamiamo, benedetta l’ora, e ‘l momento, in cui di simil dono ci arricchiste: benedetti i giorni, anni, e  Secoli tutti, ne’ quali de ‘l conservasse il benedetto anche l’esemplarissimo  Clero, che qui salmeggia. Gli Ordini Religiosissimi, che qui assistono, i Popoli di voti che quà concorrano, ed oh! Possibile cosa fosse alle nostre forze, come a desideri nostri il chiamare quà tutto il Mondo, e dirgli: In questa stanza ha principiato la tua Redenzione, qui il Verbo si fece Uomo, qui abitò tra di noi il mortale qui Verbum caro factum est, etc. abitavi in nobis. Adorala dunque  divotamente per così mostrarti grato all’Autore del beneficio ineffabile.

   Le Gemme, poi gli Ori, gli Argenti, le Pitture, le Statue, il Tempio, che la circonda, tutto è nobile, se tutto è raro, e

prezioso: parendo in lei non si possa aggiungere di più: ma di più senz’altro ci bramiamo, finché la venerazione, e culto vada sempre crescendo nella vostra Casa, in cui si avanzino pur sempre ne Fedeli i meriti, le virtù, la grazia di Dio. Amen. Salve Regina etc.

TERZO

Eccoci, o degna Madre di Dio, eccoci ammirati più che mai della vostra sovrana bontà. Sarebbe questa veramente sembrata rara, ed ammirabile, quando solo per pochi giorni aveste fra noi depositata la vostra Reggia: ma quanto più stupenda Ella dovrà sembrare, essendovi compiaciuta di farcela godere lo spazio bello lungo di quattrocento, e più anni: Sommi Pontefici, Imperatori, Re e Regine, Principi, illustri Uomini di gran santità Popoli quà concorsi mai non vi pregarono a trasferirla ne loro, benché Rinomati Paesi: ma qui costante la ritenete con la speranza di non volerla giammai rimuovere da noi, quanto per collocarla fra le nostre Contrade, la spiccaste amorosa dai luoghi si’ Rimoti e lontani: questa grazia però dimandiamo con vivo cuore: questo imploriamo con supplichevoli istanze: di posseder  sempre nell’avvenire la vostra S. Abitazione: le visite poi, che in essa abbiam fatto, facciam di presente, e faremo in appresso, a Dio piacendo quella in premio ci rechino felice visita, la quale,  ed oh se presto bramiamo fare alla Madre vostra in Cielo.

   Speriamo dopo tante cortesi accoglienze nella Terrena Casa, riportate da voi parimenti una goderne costassù nel celeste Trono, da cui  preferentemente e a capo chino, con mani gionte, con umiltà di ossequio, per sicura caparra di quanto vi abbiamo chiesto imploriamo la S. Benedizione per noi, per i nostri Domestici, per la nostra Provincia, per l’Italia, pel mondo tutto, perché tutto il mondo se tanto può riuscire, venga dopo avervi onorata qui in Terra ad adorarvi benedirvi, e ringraziarvi per sempre nel Paradiso a gloria perpetua del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Anen. Salve Regina, etc.

KIRIE ELEISON

L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo.

PREGHIAMO

Infondi nel nostro spirito la grazia, o Padre; tu che nell’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua Croce guidaci alla gloria della Risurrezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Documenti per recitare con più divozione le sopradette orazioni, che sono l’indulgenze, che uno acquista coMe siegue, cioè

   Per l’Ave Maria sessanta giorni, concedutida Giovanni XXII, e da Urbano IV. per la Salve Regina giorni quaranta: giorni venti chinandosi il capo a Santissimo nomi di Gesù, e di Maria: trenta al Gloria Patri, inchinandosi parimenti il capo, conceduti pure da Giovanni XXII, giorni duecento per le Litanie conceduti da Pio V.

ANDATA ALLA S. CASA

Andiamo tutti andiamo

Alla Casetta pia

Di Gesù, e di Maria

      E di Giuseppe.

Quella già fù recata

Con celeste armonìa

Dalla pingue Sorìa

      Qua nel Piceno.

                                                   Andiamo

Mentre volò per l’aria

Non si agitò pur fronda

Non si turbò pur onda

      Il tutto il Mare.

                                                   Andiamo

Di notte il vasto Cielo

Sparse lucente albore,

D’insolito chiarore

      In sù la Terra.

                                                   Andiamo

Al vicin comparire

Il fido Pastorello

Accompagnò l’Augello

      Con sue note.

                                                      Andiamo                                                   

Fuggir il Lupo, e l’Orso

Si calmò la tempesta,

E la guerra funesta

      In pace tacque.

                                                      Andiamo

Quindi del Mondo intero

Se Iddio vive sdegnato,

Diventa ben placato

      In quella stanza.

                                                         Andiamo

Ivi l’Eterno Figlio,

Che preso in seno al Padre,

Vacque dalla gran Madre

      Umano frutto.

                                                           Andiamo

Con umiltà superna

In quel stretto contorno

Fece lungo soggiorno

      Il Creatore.

                                                            Andiamo

Mirate se obbedisce

Con tutto il suo potere

Di Giuseppe al volere

      E di Maria.

                                                              Andiamo

Quel, che provede al tutto,

Di faticar non sdegna:

E tutto ci si impegna

      In ogni tempo.

                                                              Andiamo

Ma più farà per noi,

Allorché sulla Croce

Ci sosterrà l’atroce,

      E dura morte.

                                                              Andiamo

Travaglia ritirato

Pena, supplica, ed ora

Finché gli giunge l’ora

      Amata tanto.

                                                    Andiamo

O fortunato albergo

Sei pure il Paradiso,

Che l’adorato viso

      In seno chiudi.

                                                     Andiamo

Dalle superne sfere

Il Messagger cortese

Te felice discese

      A visitare.

                                                      Andiamo

il buon vecchio Giuseppe,

 La vergine sua Sposa

Ebbero in te festosa,

      E molta pace.

                                                      Andiamo

Quindi tanti Santi

Con passi frettolosi

Vennero a Te pietosi

      Con grave stento.

                                                      Andiamo

Co’ porporati Padri

Il successor di Piero

Umile  senza impero

      In Te si flette.

                                                       Andiamo

per te li Re fedeli,

Per te colle vicine

Le rimote Regine

      Varcaron l’onde.

                                                        Andiamo

Albergo benedetto

Quanto sei ricco, e quanto

Oltrepassi nel vanto

      Argento, ed Oro.

                                                         Andiamo

Ma ogni grande ricchezza

Vince nel molto pregio

Con qualunque alto fregio

      Un selce solo.

                                                          Andiamo

Ascolta, mondo, ascolta

Da quella rozza pietra

Sorgono a chi l’impetra

      Immensi beni.

                                                            Andiamo

Venite Peccatori

Piangerete il reato:

E vi sarà purgato

      Da nera macchia.

                                                      Andiamo

Venite senza tema

O forsennati amanti

A disciorre gl’incanti

      E falsi amori

                                                       Andiamo

Venite Potentati,

E dispregiar Palagi,

E rifiutar tant’agi

      Apprenderete.

                                                      Andiamo

Venite Poverelli

Le vostre pene ingrate

Saranno sollevate

      In un momento.

                                                        Andiamo

Venite Traviati,

 Per aver lume in mente,

E vedere chiaramente

      Quanto erriate.

                                                        Andiamo

Infedeli, e Fedeli

Tutti venite insieme

A prender della speme

      Accesa, e pura.

                                                        Andiamo

Sù, sù da Battro a Tile

Venite Genti à stuolo

E l’uno, e l’altro Polo

      Vi accompagni.

                                                        Andiamo

A quella Santa Casa

Con fede e di umiltade

Con bontà, e caritade

      Andiamo allegri.

                                                        Andiamo

O Casa bella, e quando

Ti mirerò felice?

Ma  l’occhio già mi dice:

      Ecco la vedi?

                                                        Andiamo

Benché lungi ti miri

Albergo mio divino,

Ti venero,  t’inchino,

      E ancor ti adoro.

                                                             Andiamo

Voci non più di suono

Voci solo di affetto

Eschino dal mio petto

      Eternamente.

                                                           Andiamo

Eschino con tale forza,

Che giunto a quella Soglia

Lasci frale spoglia

      E in pace moja.

                                                           Andiamo

DIMORA NELLA SANTA CASA

Questa, non convenendo il canto, come per la strada potrà farsi la meditazione sopra qualche mistero dell’Incarnazione ovveramente recitarsi i colloqui, della festa, ma più col cuore, che con la lingua, ma per la strada si potrà anche fare l’intiera Novena.

PARTENZA

Soggiorno mio gradito

Nella Casetta pia

Di Gesù di Maria,

      E di Giuseppe.

Non volle Idio non volle

Sprigionare quest’alma

E rapire la salma

      A questa vita.

                                                 Soggiorno

Diego sono ed entra i

Pellegrino fortunato

Nel soggiorno beato,

      E benedetto.

                                                  Soggiorno

Tornai lieto più volte

A rinovar le entrate

Per me sempre più grate

      E più gioconde.

                                                    Soggiorno

Mille baci v’impressi,

Mille sospiri, e mille

Voti, e voci tranquille

      Ancor snodai.

                                                     Soggiorno

Eppur vivo son io:

Ma vivere sempre in quella:

Santa Casuccia bella

      Ah sì vorrei!

                                                    Soggiorno

Ma tanto a me non lice;

E già mi veggo astretto

Dal venerabile Tetto

      Or di partire.

                                                   Soggiorno

Partirò: ma che sento

E tutto in pena il cuore:

Esperimento dolore:

      E provo affanno.

                                                    Soggiorno

Parto: ma nel partire

Se inanti spingo il piede

Sdegnoso indietro riede

      E non si avanza.

                                                     Soggiorno

Indietro l’occhio torna

Ritorno io stesso, e dico,

Mio caro Albergo amico

      O da lasciarti?

                                                      Soggiorno

Ma lasciarti non voglio,

Anzi per starti appresso,

Dividerò me stesso:

      Il Cuore Ti dono.

                                                       Soggiorno

Con esso in te rimango

Perché lungi mi è dato,

Andare sconsolato

      Dal tuo tetto.

                                                       Soggiorno

E così ancor partendo

Resto con la migliore,

Parte, che questo amore

A te può dare.

                                                       Soggiorno

Laudi Spirituali, che sogliono cantarsi nelle Sacre Missioni.

ATTO DI CONTRIZIONE

Signore, e Padre amante

Mio Sommo Ben mio Dio

Perdono, ecco il cuor mio

      tutto contrito.

Con dolore infinito

Piango infinito errore

Per l’infinito amore

      che a voi porto.

Vorrei prima esser morto

Che avervi offeso Dio

Prima morir vogl’io

Che più peccare.

ALLA SANTISSIMA VERGINE

O Vergine purissima

Prega per noi Gesù

Figlio del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O vada Rosa mistica

Prega per noi Gesù

Roveto combustibile

Prega per noi Gesù

O luna piena, e lucida

Prega per noi Gesù

O Rocca inespugnabile

Prega per noi Gesù

Soccorso delli miseri

Prega per noi Gesù

O dolce Madre amabile

Prega per noi Gesù

Decoro dell’Empireo

Prega per noi Gesù

O fortezza invittissima

Prega per noi Gesù

Amore nella Triade

Prega per noi Gesù

O Giglio candidissimo

Prega per noi Gesù

Signora a tutti gl’Angioli

Prega per noi Gesù

O Gloria degl’Apostoli

Prega per noi Gesù

Corona delli Martiri

Prega per noi Gesù

O Eletto fior di Gerico

Prega per noi Gesù

Regina delle Vergini

Prega per noi Gesù

O specchio della grazia

Prega per noi Gesù

Tesoro della Gloria

Prega per noi Gesù

O Talamo castissimo

Prega per noi Gesù

soccorsi sono ne pericoli

Prega per noi Gesù

O stella chiara, e fulgida

Prega per noi Gesù

Trono del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O Refugio dell’anime

Prega per noi Gesù

Sede del Re pacifico

Prega per noi Gesù

O Sposa del Paraclito

Prega per noi Gesù

Principio dell’Origine

Prega per noi Gesù

O degno Collo eburneo

Prega per noi Gesù

Conforto nelle lagrime

Prega per noi Gesù

O destra insuperabile

Prega per noi Gesù

Confusione del Tartaro

Prega per noi Gesù

O sen di dolce nettare

Prega per noi Gesù

Sorgente d’acqua limpida

Prega per noi Gesù

O cuore pietosissimo

Prega per noi Gesù

Maria Figlia di Davide

Prega per noi Gesù

LA SALVE REGINA

Dio ti salvi Regina

E Madre Universale

Per cui il favor si sale

      Al paradiso

Voi sete gioia, e riso

Di tutti i sconsolati

Di tutti i tribolati

Unica spreme.

**********************************

SACRO VIAGGIO

L  A  U  R  E  T  A  N  O

OVVERO

Modo facile per visitare tanto in

spirito, che in persona

L  A   S.   CASA

D I   L O R E T O

Diretto alle divote Compagnie, Famiglie, e Persone massimamente

Della Provincia della Marca,

P R O P O S T O

DA UN SACERDOTE INFIMO

DELL’ORATORIO

<Fioravanti Giuseppe>

E Dedicato

ALL’ETERNO PADRE

UNICO VERO BENE

CREATORE

Del tutto visibile, ed Invisibile.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

In Macerata, per gl’Eredi del Pannelli

Stampatori del S. Offizio (1749)

Con Lic. De’ Sup.

ALL’ETERNO PADRE

Per segno di gratitudine all’altissimo beneficio, che Voi, Eterno Padre, vi degnaste fare a me, quantunque indegnissimo nella Santa Casa di Nazaret, con vestire in essa per la mia salute l’Unigenito vostro Figlio di umana spoglia: io da quel poverello, che sono vi afferisco il presente Sacro Viaggio, già che solo riguarda con la venerazione di quel Santuario, come per ultimo fine la vostra gloria: Spero, che voi mirando non a guisa degli Uomini al dono, bensì all’anima del donatore, benignamente lo gradirete. Gradiretelo sì Mio Signore, e con la vostra Grazia movete  i Fedeli a piamente intraprenderlo. Fatene degno ancora me, che genuflesso di prego a rimirarmi sempre con occhio da Padre, quantunque sia, quale ora per tutta l’eternità mi confesso:    D.D. M. V.

             Sant’Elpidio li 2. Ottobre 1749

Il più Inutile, Ingrato, Indegno Servo

Giuseppe Antonio Fioravanti

A CHI LEGGE

In due modi può uno portarsi alla S, Casa di Loreto, in persona, ed in Spirito. Se voi, che leggete qui, bramate andare di persona con frutto, immaginandovi di andare alla Regia di una qualche Regina per inchinarla (mentre è pur  Regina grande Maria. Sua Regia è la S, Casa, ed in lei resta ossequiato la Vergine) colà vi portarete umile, modesto con scelti compagni, e divoti pensieri ora meditando, ora sa armeggiando, ora dicendo  corone, ora cantando, ora un qualche pio discorso intramettendo, al che potrà giovarvi quanto più innanzi troverete esposto. Felice Voi, se vi andrete così! Certo, che riusciravvi non solamente brevi, giocondo il cammino, ma di sommo vantaggio perché Maria starà come sorridendo dal cielo, e preparando nella sua casa le grazie, che più verranno da voi bramate; e se qui con santa curiosità mi domandate con quali frequenza debassi visitare quel gran Santuario, rispondo così: Gesù nostra guida, e Maestro ogn’anno portavasi al Tempio di Gerosolima, ch’era il primario della Giudea. Principalissimo tempio della cristianità è la Casa alla lauretana, ed a quella con tutta la distanza di venti miglia si trasferiva ogni settimana il P. Luzio Brancadori dall’Oratorio di Fermo: Voi però andatevi quando più v’è permesso.

      Che se mai da qualche insuperabile difficoltà è a voi ritardato l’andare colà in persona, di grazia non mancate farlo in spirito tre con ogni affetto, e di mozione fatti o in pubblico, o in privato le sacre giornate, che appresso in forma di novena si pongono per la traslazione della medesima Santa casa seguita alli dieci Decembre di tanta solennità nella Marca, procurando inoltre la prattica delle Virtù, che si accennano, e così, quantunque lontano, quantunque limitato nei Chiostri, ò per qualunque altro capo impedito, farete in spirito, e con un frutto parimenti a venerare quel Santissimo luogo ogni anno, anzi ogni settimana, qualora vi piacesse in tutti i sabati rinovare se non l’intera Novena, i colloqui almeno della medesima: E per non credere superflui questi ossequi, basta riflettere, che sono ordinati a Maria la quale se tutto da tutti si merita, molto più di tutto si merita dalla sua amatissima ed obbligatissima provincia picena. Ecco il viaggio lauretano: facciamolo di buon grado, come possiamo dalle nostre abitazioni a gloria di Dio, mentre Dio lo ho fatto fino dal Cielo per nostro bene.

J. M. J.

Actiones nostras quaesumus Domine aspirando praeveni,  et adiuvando prosequere, ut concta nostra oratio, et operatio a te semper incipiat, et per te caepta finiatur. Per Cjristum etc.

PRIMA GIORNATA

           Venerata da tutti sempre sia

La Casa di Gesù, di Giuseppe e di Maria.

Santissima divina Casa: Restiamo Noi ammirati, che l’Altissimo Iddio scegliesse voi per Abitazione qui in terra non solo di Maria, e di Giuseppe, che pur furono in essa li più incliti Personaggi, ma dall’istesso suo Unigenito. Mancavano forse Palagi sontuosi o magnifiche Regie? Nò certamente. E quando avesse Egli voluto, non poteva in un  tratto come il Cielo, e la Terra, così parimenti formare un sì maestoso, nobile, ricco soggiorno, che pare non fosse in tutto il Mondo? Poteva: qual dubbio? Eppure di voi si contentò: elesse voi angusta, rozza, semplice itanza per l’amato suo Figlio. Vi adoriamo pertanto con riverenza profonda, e: per degnamente visitarvi bramiamo esser vestiti con la virtù santa dell’umiltà con l’intercessione di Maria: Ave Maria Gloria Patri etc.

AVVISO

L’umiltà è così grata a Dio, che per essa più, che per le altre virtù si scelse per Madre la Vergine, anzi quando ci fosse stata Donzella di lei più umile al mondo, queste Dio ci sarebbe scelta per Madre, ed in tutti la vuole sì fattamente in qualche grado, che senza di essa non ammette dei veruno in Paradiso. Noi adesso la praticaremo con assoggettarci più che potremo alla Maestà divina, e riputarci indegni, di avere l’ingresso in un luogo santificato dalla presenza Reale di un Dio Umanato, dagli Angioli, e da primi Santi del Mondo.

SECONDA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da veri Cattolici noi fermamente crediamo essere in voi comparso in sembianza di paraninfo

 celeste l’Arcangelo Gabriello a spiegare: l’ineffabile grande ambasciata a Maria, e: che Maria desse con pari umiltà, e rassegnazione dell’assenso richiesto al divin beneplacito; onde per opera dello Spirito Santo venne Ella subito a concepire nel verginale suo seno in forma di Bambinello il Salvatore del Mondo Gesù. Meraviglia codesta la più stupenda, che mai potesse avvenire su tutto il Creato: eppure accaduta ella è certamente dentro le vostre fortunate pareti. Vi adoriamo però con l’ossequio maggiore a voi dovuto, e per degnamente visitarvi desideriamo essere vestiti della santa virtù della liberalità con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria Patri etc,

AVVISO

La liberalità è tutta propria di Dio, il quale non contento di dare le cose sue volle dare ancora se stesso nell’Eucaristia, della Croce, nell’adorata  Casa. Noi praticheremo questa virtù con dare qualche sussidio a Poveretti, ne quali tanto si compiace il nostro Dio di essere sovvenuto.

TERZA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima divina Casa: E’ vero sì, che Gesù nostro Bene in voi dimorò da piccolo, in voi dimorò la grande ora facendovi orazione, pigliandovi ora breve riposo, trattandovi or con Giuseppe, or con Maria, ed ora con ambedue insieme dolcemente conversandovi. Voi dunque il luogo da Gesù co’ passi, da Gesù co’ si guardi, da Gesù co’ discorsi, da Gesù con gli affetti, da Gesù con le opere, da Gesù in tutte le guise santificato. Sì voi siete, e però con tutto rispetto vi adoriamo: bramando per visitarvi degnamente essere adorni della virtù santa della Purità con l’intercessione di Maria: Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

   La Purità sì bella comparve a gli occhi purissimi di Gesù, che laddove reiterate tentazioni sostenne contro delle altre virtù, contro di questa neppure unavolle sentirne, non già perché non avesse cuore da vincerla, ma per mostrare maggiormente quanto una tale virtù fosse a lui cara. E sì cara fu anche a Maria, che prima di perderla avrebbe rinunziato di essere madre di Dio. Noi qual giglio custodiamola da discorsi, da sguardi, dagl’Oggetti, e bellezze, che la possono offendere.

QUARTA GIORNATA

Venerata etc

Santissima Divina Casa: Siete voi quella, da cui la Reina stessa dei Cieli al termine prezioso venuta de giorni suoi coll’ammirabile prodigioso intervento di tutto il Collegio Apostolico, col pieno corteggio degli Angioli, Arcangioli, e Serafini dalle mani di Gesù ricevuto il sagro Viatico non frà pene di morte, bensì frà gaudi di vita trionfante al Cielo se ne volò: Bel treatro pertanto,, bel teatro di meraviglie, che sempre più voi ci compartite. Riverenti vi adoriamo, e per degnamente visitarvi, la virtù della santa astinenza per mezzo di Maria cerchiamo. Ave Maria etc, Gloria etc.

A V V I S O

L’astinenza o quanto conviene a chi visita la Santa Casa: Ben lo insegno co’ fatti il Re di Francia S. Lodovico. Questi in pane, e di acqua, e con irsuto cilicio al fianchi venerò quel sacro Luogo. Noi guardiamoci almeno dal mangiare, bere, e dormire soverchiamente, sicché non restiamo impediti dal far bene le nostre divozioni con mente raccolta a Dio.

QUINTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi si sciolsero da legami del Corpo dei due bell’Alme del

Patriarca S. Gioacchino, e della gloriosa Madre S. Anna; né queste solamente, ma l’Anima grande altresì dal gloriosissimo S. Giuseppe, assistito da Maria, da Gesù medesimo con privilegio singolare nelle sue più dolci agonie. Or mentre questi gran Santi in voi morirono, vi chiameremo felicissimo termine poi che principio di eterna vita, ne manchiamo adorarvi divotamente, e per degnamente visitarvi la virtù della Carità fraterna con l’intercessione di Maria sempre Vergine imploriamo. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La carità fraterna e la vera livrea del Cristiano. Chi non l’à, non è seguace di Gesù Cristo, né da lui amato, anzi odiato, e quanto. Noi vediamo amare i nostri Prossimi adesso piùcchemai rallegrandoci del loro bene, godendo dei loro comodi, scusando ogni loro difetto.

SESTA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: In voi gli Apostoli Santi, udite lezioni le più alte, e sublimi della nostra Religione, allorché venivano da Maria loro maestra addottrinati, in voi ergono Altare, inalberano Croce, e collocatevi le Statue di Gesù, e di Maria, quali ora si vedono, vi consagrano Chiesa, e pieni di Spirito sovrumano al Altissimo il tremendo Sagrificio vi offeriscono. O Tempio incomparabile. Noi attoniti vi adoriamo, e per visitarvi col dovuto riguardo, bramiamo essere vestiti della virtù della Pazienza con l’intercessione di Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La pazienza deve essere molto cara ad ognuno, mentre è pur vero come dicono i Sacri Teologi, che chi non l’à, o non à la grazia di Dio; o sta per perderla. E poi quella S. Cassetta fu ripiena di pazienza: tutta pazienza in Gesù: tutta pazienza in Maria: tutta pazienza in Giuseppe. Noi pratichiamola negli incomodi della strada, negli alloggi, colli  Compagni e sin con noi stessi dolcemente soffrendo i propri difetti, finché restino con divino aiuto emendati.

SETTIMA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: sete pur voi quella, in cui parlano i Muti, odono i Sordi, vedono i Ciechi, risanano Infermi, salvi compariscono i Sommersi nell’acqua, i condotti al Patibolo i Trucidati dal ferro: Ecco fra questi un Sacerdote, che fino dalla Dalmazia col proprio cuore in su le mani, da Barbari cavatogli in odio di Maria travalica il Mare, approda al  lido, giunge a voi, e quello stesso cuore deposita in mano dei vostri Ministri, da cui ricevuti poscia i Santissimi Sacramenti, l’anima sua spira felicemente. Una miniera de’ più strepitosi prodigi: ecco noi pertanto, che rispettose vi adoriamo, e per visitarvi colla maggiore di divozione possibile il fervore Santo di Spirito sospiriamo di ottenere per mezzo della Madre nostra Maria. Ave Maria etc, Gloria etc,

AVVISO

Il Fervore di Spirito o quanto è necessario per salvarsi. Quel Servo Vangelico, il quale ne fù privo, restò condannato dal suo Padrone all’Inferno. La Sacra Famiglia non stette mai neppure un momento in ozio dentro quella Santa Casetta sempre in opera. Attenti dunque Noi a non rallentarci nel divino servizio: Prontezza sempre alla Messa, all’orazione, all’obbedienza.

OTTAVA GIORNATA

Venerata etc.

Santissima Divina Casa: Da voi quasi da ciel benefico abbondante pioggia di grazie discende sopra la terra de cuori umani, onde questi se impietriti si ammolliscono , se sterili, e infruttuosi danno copiose frutta di sante operazioni. Intimo a voi, entro di Voi sì mutansi i malvagi Buoni, i Buoni i migliori, e questi in ottimi si riducono, mercé a que’ lumi celesti, a quegl’impulsi sovrani, ch’Essi occultamente ricevono: Bisogna ben confessarla. Da voi parte è arricchito quanto vuole chiunque vuole di spirituali tesori: Eccoci pertanto vostri adulatori ossequiosi, e per visitarvi con la virtù santa della Pietà, ricordiamo, perché ce l’ottenchi, a Maria. Ave Maria etc. Gloria etc.

AVVISO

La Pietà suole abbracciare ogni virtù, e ogni virtù si richiede nel Cristiano: Col nome di Santi sì, col nome di Santi erano tutti chiamati i Cristiani, perché tutti vivevano con rara integrità di costumi anticamente: Noi procuriamola con rinnovare spesso il dolor de’ nostri peccati, e con proponimento d’una vita migliore.

NONA GIORNATA

Venerata etc,

Santissima Divina Casa: Pur voi sete, cui la maestà suprema, che tutto legge che governa in vedendo con suo dispiacere mento mancata la venerazione dovuta, se ci sì colla sua potenza, che spedisca dalle proprie fondamenta, ed in aria per mano d’Angioli trasportata sin dalla Palestina alla Dalmazia, pigliaste quivi, dirò così, breve riposo nel volo di due mila, e più miglia, e poi nella Provincia della Marca l’anno 1694 a 10 di Decembre circa le 10 ore, per quello osservarono i vigilanti Pastori, veniste a posarvi, quasi fin ad ora dicendo: Sic in Sion firmata sum. O portento inaudito! E con questo la Provvidenza nel grembo della Chiesa pone il piccolo Santuario, perché non resti più venerato, quando à lasciato l’altro magnifico del Santo Sepolcro in potere degli Infedeli, e l’altro sì famoso del Re Salomone abbandonò totalmente alle rovine. Noi pertanto qui rinoviamo le nostre adorazioni: ma per visitarvi degnamente, chi ci otterrà il Manto bello della Carità divina? Ricorriamo pure a Maria: Ave Maria etc. Gloria etc,

AVVISO

La carità divina introduce nel Paradiso: la carità divina introduca nella Santa Casetta: Da leggerissima colpa restò impedito Mosè perché non entrasse nella terra di promissione. Mondiamo l’anima nostra da qualunque macchia con una sincera confessione. Tronchiamo ogni affetto al peccato, a Dio uniamoci tutti con un Santo Amore, e pieni di confidenza entriamo pure nel Santuario.

INNO

   Il Figlio dell’Eterno

dall’abitazione sovrana

qual masso che si stacca

da lunga tramontana

qui balza e di unisce

entrambe le Città.

   Sempre le laudi echeggia

l’alta abitazione dei Santi

all’Uno e Trino scioglie

melodiosi canti:

lodiamo con i celesti

l’augusta Maestà.

   Signore le nostre chiese

irradia di splendore

qui accogli invocato

i voti di ogni cuore.

La pioggia delle grazie

tu manda quaggiù

   i tuoi devoti servi

che ivi ti pregano umili,

esultino di gioia

per i doni conseguiti

finché dal mortale sciolti

non siedono Lassù.

Entreremo nel suo tabernacolo. Adoreremo  il luogo dove stettero i suoi piedi. PREGHIAMO. O Dio, che hai voluto che, all’annuncio dell’Angelo, il tuo Verbo

prendesse carne nel seno della beata Vergine Maria: concedi a noi  tuoi supplici che, come crediamo lei vera Madre di Dio, così siamo aiutati presso di Te dalla sua intercessione.

IL GIORNO DELLA FESTA

Colloqui alla Santissima Vergine.

P R I M O

Eccoci senza merito, anzi con positivo demerito per le sconoscenze, tante, e tante colpe commesse: Eccoci a Dio piacesse delle virtù per vostro mezzo richieste, e non più tosto di qualche vizio contrario ricoperti: conoscenze, tante, e tante colpe commesse: ma comunque siamo; eccoci eppure vostra mercé, o grande regina del cielo, e della terra, se non colla persona, coll’affetto almeno (così nella visita spirituale, poiché nella personale dovrà dirsi coll’affetto, con la persona) eccoci sì nella vostra Casa.

   O Casa veramente Divina!

O Albergo di santità, e Paradiso piucche terrestre!! O celeste Maggione! Felice pavimento! Sassi preziosi! Pareti avventurate! Felicissimo tetto! Vi adoriamo con viva fede, con tenerezza vi baciamo, e da questi a voi torna il nostro cuore, o gran Signore, per ringraziarvi, come intendiamo fare di dono così eccelso, che dispensare gli piacque alla nostra Europa, alla nostra Italia, alla Provincia nostra, perché la godessimo da vicino, mentre da lungi non sarebbe stato così: Ah! che rimasta nell’oriente la vostra abitazione chi avrebbe di noi attraversate pianure? chi varcati Mari? chi fatto spese? chi sofferti incomodi? chi patiti disastri? e superate le difficoltà, per mirarla finalmente una volta? Ahi che tanto non sarebbe noi riuscito, quando qui adesso la visitiamo a nostro piacere, e come nostra la possediamo:

   Dove però giungeranno mai gli nostri ringraziamenti a bastantemente corrispondere alla nostra somma, è verso di noi parzialissima Beneficenza? A nome nostro dunque vi ringrazino i Giusti della Terra i Santi del Cielo, gli Angioli tutti del paradiso: Ognuno de’ Beati Comprensori vi dia eterna ella udì, eterne benedizioni, eterna gloria Amen Salve Regina etc.

SECONDO

Eccoci, o gran Signore dell’Universo: tanto più attoniti, quanto più ripensiamo al dono singolarissimo, che da voi che è stato fatto. Il darci questa veneratissima Casa fù come un dichiararvi nostra sovrananissima concittadina, e rendere noi nello stesso tempo vostri confidenti Vassalli. Alle Spagne pertanto piucché a noi piucché a noi alla Francia, alla Polonia, a Roma doveasi Ella concedere, ma piucché a Roma alla Polonia, alla Francia, alle Spagne, piucché a verun’altro l’avete conceduta a noi, quando che noi stessi non avriamo avuto tanto ardire di domandarla, non che speranza di ottenerla.

    Quindi è, che era sì raro privilegio tanto più esaltati, e favoriti, e distinti riconoscendoci, quanto più immeritevoli ce ne ravvisiamo tutti lingua nel Cuore, tutti Cuor nella lingua: benedetta, esclamiamo, benedetta l’ora, e ‘l momento, in cui di simil dono ci arricchiste: benedetti i giorni, anni, e  Secoli tutti, ne’ quali de ‘l conservasse il benedetto anche l’esemplarissimo  Clero, che qui salmeggia. Gli Ordini Religiosissimi, che qui assistono, i Popoli di voti che quà concorrano, ed oh! Possibile cosa fosse alle nostre forze, come a desideri nostri il chiamare quà tutto il Mondo, e dirgli: In questa stanza ha principiato la tua Redenzione, qui il Verbo si fece Uomo, qui abitò tra di noi il mortale qui Verbum caro factum est, etc. abitavi in nobis. Adorala dunque  divotamente per così mostrarti grato all’Autore del beneficio ineffabile.

   Le Gemme, poi gli Ori, gli Argenti, le Pitture, le Statue, il Tempio, che la circonda, tutto è nobile, se tutto è raro, e

prezioso: parendo in lei non si possa aggiungere di più: ma di più senz’altro ci bramiamo, finché la venerazione, e culto vada sempre crescendo nella vostra Casa, in cui si avanzino pur sempre ne Fedeli i meriti, le virtù, la grazia di Dio. Amen. Salve Regina etc.

TERZO

Eccoci, o degna Madre di Dio, eccoci ammirati più che mai della vostra sovrana bontà. Sarebbe questa veramente sembrata rara, ed ammirabile, quando solo per pochi giorni aveste fra noi depositata la vostra Reggia: ma quanto più stupenda Ella dovrà sembrare, essendovi compiaciuta di farcela godere lo spazio bello lungo di quattrocento, e più anni: Sommi Pontefici, Imperatori, Re e Regine, Principi, illustri Uomini di gran santità Popoli quà concorsi mai non vi pregarono a trasferirla ne loro, benché Rinomati Paesi: ma qui costante la ritenete con la speranza di non volerla giammai rimuovere da noi, quanto per collocarla fra le nostre Contrade, la spiccaste amorosa dai luoghi si’ Rimoti e lontani: questa grazia però dimandiamo con vivo cuore: questo imploriamo con supplichevoli istanze: di posseder  sempre nell’avvenire la vostra S. Abitazione: le visite poi, che in essa abbiam fatto, facciam di presente, e faremo in appresso, a Dio piacendo quella in premio ci rechino felice visita, la quale,  ed oh se presto bramiamo fare alla Madre vostra in Cielo.

   Speriamo dopo tante cortesi accoglienze nella Terrena Casa, riportate da voi parimenti una goderne costassù nel celeste Trono, da cui  preferentemente e a capo chino, con mani gionte, con umiltà di ossequio, per sicura caparra di quanto vi abbiamo chiesto imploriamo la S. Benedizione per noi, per i nostri Domestici, per la nostra Provincia, per l’Italia, pel mondo tutto, perché tutto il mondo se tanto può riuscire, venga dopo avervi onorata qui in Terra ad adorarvi benedirvi, e ringraziarvi per sempre nel Paradiso a gloria perpetua del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Anen. Salve Regina, etc.

KIRIE ELEISON

L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo.

PREGHIAMO

Infondi nel nostro spirito la grazia, o Padre; tu che nell’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua Croce guidaci alla gloria della Risurrezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Documenti per recitare con più divozione le sopradette orazioni, che sono l’indulgenze, che uno acquista coMe siegue, cioè

   Per l’Ave Maria sessanta giorni, concedutida Giovanni XXII, e da Urbano IV. per la Salve Regina giorni quaranta: giorni venti chinandosi il capo a Santissimo nomi di Gesù, e di Maria: trenta al Gloria Patri, inchinandosi parimenti il capo, conceduti pure da Giovanni XXII, giorni duecento per le Litanie conceduti da Pio V.

ANDATA ALLA S. CASA

Andiamo tutti andiamo

Alla Casetta pia

Di Gesù, e di Maria

      E di Giuseppe.

Quella già fù recata

Con celeste armonìa

Dalla pingue Sorìa

      Qua nel Piceno.

                                                   Andiamo

Mentre volò per l’aria

Non si agitò pur fronda

Non si turbò pur onda

      Il tutto il Mare.

                                                   Andiamo

Di notte il vasto Cielo

Sparse lucente albore,

D’insolito chiarore

      In sù la Terra.

                                                   Andiamo

Al vicin comparire

Il fido Pastorello

Accompagnò l’Augello

      Con sue note.

                                                      Andiamo                                                   

Fuggir il Lupo, e l’Orso

Si calmò la tempesta,

E la guerra funesta

      In pace tacque.

                                                      Andiamo

Quindi del Mondo intero

Se Iddio vive sdegnato,

Diventa ben placato

      In quella stanza.

                                                         Andiamo

Ivi l’Eterno Figlio,

Che preso in seno al Padre,

Vacque dalla gran Madre

      Umano frutto.

                                                           Andiamo

Con umiltà superna

In quel stretto contorno

Fece lungo soggiorno

      Il Creatore.

                                                            Andiamo

Mirate se obbedisce

Con tutto il suo potere

Di Giuseppe al volere

      E di Maria.

                                                              Andiamo

Quel, che provede al tutto,

Di faticar non sdegna:

E tutto ci si impegna

      In ogni tempo.

                                                              Andiamo

Ma più farà per noi,

Allorché sulla Croce

Ci sosterrà l’atroce,

      E dura morte.

                                                              Andiamo

Travaglia ritirato

Pena, supplica, ed ora

Finché gli giunge l’ora

      Amata tanto.

                                                    Andiamo

O fortunato albergo

Sei pure il Paradiso,

Che l’adorato viso

      In seno chiudi.

                                                     Andiamo

Dalle superne sfere

Il Messagger cortese

Te felice discese

      A visitare.

                                                      Andiamo

il buon vecchio Giuseppe,

 La vergine sua Sposa

Ebbero in te festosa,

      E molta pace.

                                                      Andiamo

Quindi tanti Santi

Con passi frettolosi

Vennero a Te pietosi

      Con grave stento.

                                                      Andiamo

Co’ porporati Padri

Il successor di Piero

Umile  senza impero

      In Te si flette.

                                                       Andiamo

per te li Re fedeli,

Per te colle vicine

Le rimote Regine

      Varcaron l’onde.

                                                        Andiamo

Albergo benedetto

Quanto sei ricco, e quanto

Oltrepassi nel vanto

      Argento, ed Oro.

                                                         Andiamo

Ma ogni grande ricchezza

Vince nel molto pregio

Con qualunque alto fregio

      Un selce solo.

                                                          Andiamo

Ascolta, mondo, ascolta

Da quella rozza pietra

Sorgono a chi l’impetra

      Immensi beni.

                                                            Andiamo

Venite Peccatori

Piangerete il reato:

E vi sarà purgato

      Da nera macchia.

                                                      Andiamo

Venite senza tema

O forsennati amanti

A disciorre gl’incanti

      E falsi amori

                                                       Andiamo

Venite Potentati,

E dispregiar Palagi,

E rifiutar tant’agi

      Apprenderete.

                                                      Andiamo

Venite Poverelli

Le vostre pene ingrate

Saranno sollevate

      In un momento.

                                                        Andiamo

Venite Traviati,

 Per aver lume in mente,

E vedere chiaramente

      Quanto erriate.

                                                        Andiamo

Infedeli, e Fedeli

Tutti venite insieme

A prender della speme

      Accesa, e pura.

                                                        Andiamo

Sù, sù da Battro a Tile

Venite Genti à stuolo

E l’uno, e l’altro Polo

      Vi accompagni.

                                                        Andiamo

A quella Santa Casa

Con fede e di umiltade

Con bontà, e caritade

      Andiamo allegri.

                                                        Andiamo

O Casa bella, e quando

Ti mirerò felice?

Ma  l’occhio già mi dice:

      Ecco la vedi?

                                                        Andiamo

Benché lungi ti miri

Albergo mio divino,

Ti venero,  t’inchino,

      E ancor ti adoro.

                                                             Andiamo

Voci non più di suono

Voci solo di affetto

Eschino dal mio petto

      Eternamente.

                                                           Andiamo

Eschino con tale forza,

Che giunto a quella Soglia

Lasci frale spoglia

      E in pace moja.

                                                           Andiamo

DIMORA NELLA SANTA CASA

Questa, non convenendo il canto, come per la strada potrà farsi la meditazione sopra qualche mistero dell’Incarnazione ovveramente recitarsi i colloqui, della festa, ma più col cuore, che con la lingua, ma per la strada si potrà anche fare l’intiera Novena.

PARTENZA

Soggiorno mio gradito

Nella Casetta pia

Di Gesù di Maria,

      E di Giuseppe.

Non volle Idio non volle

Sprigionare quest’alma

E rapire la salma

      A questa vita.

                                                 Soggiorno

Diego sono ed entra i

Pellegrino fortunato

Nel soggiorno beato,

      E benedetto.

                                                  Soggiorno

Tornai lieto più volte

A rinovar le entrate

Per me sempre più grate

      E più gioconde.

                                                    Soggiorno

Mille baci v’impressi,

Mille sospiri, e mille

Voti, e voci tranquille

      Ancor snodai.

                                                     Soggiorno

Eppur vivo son io:

Ma vivere sempre in quella:

Santa Casuccia bella

      Ah sì vorrei!

                                                    Soggiorno

Ma tanto a me non lice;

E già mi veggo astretto

Dal venerabile Tetto

      Or di partire.

                                                   Soggiorno

Partirò: ma che sento

E tutto in pena il cuore:

Esperimento dolore:

      E provo affanno.

                                                    Soggiorno

Parto: ma nel partire

Se inanti spingo il piede

Sdegnoso indietro riede

      E non si avanza.

                                                     Soggiorno

Indietro l’occhio torna

Ritorno io stesso, e dico,

Mio caro Albergo amico

      O da lasciarti?

                                                      Soggiorno

Ma lasciarti non voglio,

Anzi per starti appresso,

Dividerò me stesso:

      Il Cuore Ti dono.

                                                       Soggiorno

Con esso in te rimango

Perché lungi mi è dato,

Andare sconsolato

      Dal tuo tetto.

                                                       Soggiorno

E così ancor partendo

Resto con la migliore,

Parte, che questo amore

A te può dare.

                                                       Soggiorno

Laudi Spirituali, che sogliono cantarsi nelle Sacre Missioni.

ATTO DI CONTRIZIONE

Signore, e Padre amante

Mio Sommo Ben mio Dio

Perdono, ecco il cuor mio

      tutto contrito.

Con dolore infinito

Piango infinito errore

Per l’infinito amore

      che a voi porto.

Vorrei prima esser morto

Che avervi offeso Dio

Prima morir vogl’io

Che più peccare.

ALLA SANTISSIMA VERGINE

O Vergine purissima

Prega per noi Gesù

Figlio del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O vada Rosa mistica

Prega per noi Gesù

Roveto combustibile

Prega per noi Gesù

O luna piena, e lucida

Prega per noi Gesù

O Rocca inespugnabile

Prega per noi Gesù

Soccorso delli miseri

Prega per noi Gesù

O dolce Madre amabile

Prega per noi Gesù

Decoro dell’Empireo

Prega per noi Gesù

O fortezza invittissima

Prega per noi Gesù

Amore nella Triade

Prega per noi Gesù

O Giglio candidissimo

Prega per noi Gesù

Signora a tutti gl’Angioli

Prega per noi Gesù

O Gloria degl’Apostoli

Prega per noi Gesù

Corona delli Martiri

Prega per noi Gesù

O Eletto fior di Gerico

Prega per noi Gesù

Regina delle Vergini

Prega per noi Gesù

O specchio della grazia

Prega per noi Gesù

Tesoro della Gloria

Prega per noi Gesù

O Talamo castissimo

Prega per noi Gesù

soccorsi sono ne pericoli

Prega per noi Gesù

O stella chiara, e fulgida

Prega per noi Gesù

Trono del Sommo Artefice

Prega per noi Gesù

O Refugio dell’anime

Prega per noi Gesù

Sede del Re pacifico

Prega per noi Gesù

O Sposa del Paraclito

Prega per noi Gesù

Principio dell’Origine

Prega per noi Gesù

O degno Collo eburneo

Prega per noi Gesù

Conforto nelle lagrime

Prega per noi Gesù

O destra insuperabile

Prega per noi Gesù

Confusione del Tartaro

Prega per noi Gesù

O sen di dolce nettare

Prega per noi Gesù

Sorgente d’acqua limpida

Prega per noi Gesù

O cuore pietosissimo

Prega per noi Gesù

Maria Figlia di Davide

Prega per noi Gesù

LA SALVE REGINA

Dio ti salvi Regina

E Madre Universale

Per cui il favor si sale

      Al paradiso

Voi sete gioia, e riso

Di tutti i sconsolati

Di tutti i tribolati

Unica spreme.

****** Vesprini Albino trascrisse a Belmonte Piceno 2025

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