In una corona circolare è scritto su tinta aurea “ Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”. Dominante il colore giallo per indicare la gioia, la gloria, la soddisfazione del successo raggiunto da questi valorosi e benemeriti operatori che, tra i rischi anche pericolosi e tra ignote minacce, soccorrono i cittadini. Il pittore Salvatore Tricarico da Calvello (PZ)ha creato l’opera d’arte in un quadrato di cm 50×50 a sfondo rosso rovente come le fiamme torride. Ai quattro angoli i simboli delle fiamme che escono da un dimensionato circolo con iscritto RI.
L’anima del dipinto è la splendida figura dell’ausiliatrice Barbara, nei significativi simboli dell’aureola per la santità, della torre per la sua reclusione, della piuma in mano per il suo martirio, del velo bianco sul capo per la sua verginità, del libro evangelico per la sua dedizione al Cristo. La veste azzurra offre il significativo colore del cielo e del mare che dice spiritualità, universalità, trascendenza, stabilità, con esito calmante, rasserenante nell’affrontare le difficoltà. L’immagine ha l’utile e bel messaggio della pace.
Questo dipinto racconta nell’insieme la vita della patrona onorata da minatori, muratori, architetti di torri, fabbri, contadini, campanari, moribondi, becchini, macellai, cuochi, detenuti, artiglieri, moribondi: il suo coraggio e la sua perseveranza sono le migliori esperienze di altruismo.
La più antica immagine dell’ausiliatrice Barbara è a Roma, databile al 705, nella chiesa di Santa Maria Antiqua. Anche i protestanti evangelici l’hanno dipinta nel secolo XVIII a Holzkirch nei pressi di Ulm. Nei paesi di lingua tedesca usano dire: “Barbara con la torre” tra 14 sante e santi ausiliatori. A lei i minatori accendono i ceri contro gli incidenti.
Intorno alla figura di Barbara si sono sviluppate varie usanze popolare, in particolare alla data della sua festa annuale, il 4 dicembre, si usava disporre rametti di piante da frutta nei vasi affinché fiorissero a Natale.