Con don Oreste Bensi l’esortazione dell’apostolo san Paolo su Gesù e il suo bene, evitando il male che distrugge le persone.
Il peccato si identifica con la ribellione stessa dell’uomo contro Dio, anzi con l’uomo che si sostituisce a Dio; l’uomo afferma: «Non voglio che tu mi dica ciò che è bene e ciò che è male. Sono io che creo il bene e il male». L’uomo distrugge Dio dentro di sé, ma mentre distrugge Dio, distrugge se stesso.
L’uomo che esclude Dio va verso l’autodistruzione: quanto più progredisce tecnicamente, qualcosa di terribile lo prende. L’uomo non morirà sulla terra per mancanza di acqua o di energia, o per inquinamento, ma morirà per una pazzia collettiva perché l’uomo nel peccato è nell’assurdo: mette se stesso al posto di Dio.
Dio non vuole che il mondo muoia e ha mandato Gesù perché il mondo viva, perché il mondo non muoia ma abbia la vita di Dio, e invece questo mondo muore. Tutte le volte che tu ti lasci convincere dalla cattiveria, dal tuo egoismo, dalla tua miseria, muori e il mondo muore. Dio fa l’impossibile perché tu non muoia, tuttavia tu lo rifiuti, rifiuti di credere a Cristo, di affidarti a lui, ed ecco allora muori.
Chi crede in Dio non è condannato, ma chi non crede in lui è già stato condannato perché non ha creduto nella persona dell’Unigenito Figlio di Dio.