Pacificati tramite il governo di Fermo Servigliano e Santa Vittoria in Matenano nel 1450
Nell’anno 1450 a Santa Vittoria in Matenano e a Servigliano si vissero le pacificazioni intercomunali promosse dal papa Nicolò V per mezzo del francescano osservante Giacomo della Marca che trattava con i governi provinciali come mediatori di pace. Nella vita di san Giacomo risulta la notevole missione che svolse come pacificatore. E’ interessante il fatto che Servigliano ebbe l’intervento del governo Fermano che concordò i confini della limitrofa Santa Vittoria il 16 giugno di tale anno. I Priori della Città, che tenevano uniti i castelli per mezzo degli “Statuti dei Fermani”, acquisirono la consegna del terreno dove era vissuto e morto San Gualtiero, tra i serviglianesi, che eressero ivi una chiesa. Ancor oggi il fossato antico chiamato Fosso di san Gualtiero è la precisa linea di confine rimasta indiscussa.
Esiste l’istrumento nella pergamena in cui il notaio d’autorità apostolica e imperiale che era cancelliere comunale di Santa Vittoria, Antonio di Matteo Totti (da Santa Maria in Lapide, oggi Montegallo) stando con i protagonisti, nella sala grande del pubblico palazzo santavittoriese scriveva la delibera con cui il Consiglio cittadino per ordine del suo podestà Tomasso de Spiccolis, anconetano, nominava – come scritto – “l’illustre signor Ser Antonio Marini … vero e legittimo procuratore, sindaco, nunzio sicuro, speciale agente, facente o quale meglio può dirsi e ritenersi” affinché “dia, ceda, conceda ai signori Priori di Fermo il territorio che il comune di santa Vittoria tiene nel piano di San Gualtiero”. Santa Vittoria in Matenano era stata fondata e rimaneva tra i territori del governo Farfense
Nell’atto notarile risulta che con la delibera si cancellavano e annullavano i processi giudiziari con tutte le condanne e le pene pecuniarie e afflittive in occasione – si legge – “di qualsiasi malefatta, crimine, eccesso e delitto” dall’una e dall’altra parte. Il procuratore Marini … aveva il preciso mandato: “faccia, ponga termine, pattuisca, conceda, concluda”. Ed egli pacificò da parte del comune di Santa Vittoria ogni trattativa, e la delibera del 16 giugno 1450 preventivamente riconosceva questa conclusione valida e stabilita in perpetuo dichiarando che il loro procuratore “era prosciolto in ogni clausola di quanto deliberasse per cui gli stessi costituenti si sono dichiarati fideiussori con l’ipoteca e l’obbligazione dei beni comunali”. La cessione del Piano di San Gualtiero riguarda ogni diritto e azione giuridica per i beni reali e personali, utili e diretti.
Il confine aggiornato nel 1450 segnava il limite tra due governi: il governo di Fermo a nord e quello Farfense a sud, con Santa Vittoria in Matenano limitrofa con Servigliano (FM).