A SANT’ANGELO IN PONTANO (MC) cultoi e festeggiamenti per San Nicola nativo da questo comune e detto da Polentino dove visse agostianiano.

SAN NICOLA DA TOLENTINO NATO A SANT’ANGELO IN PONTANO DETTO DA TOLOENTINO, FESTEGGIATO PATRONO DEL PAESE NATALE

Testo derivato da uno scritto di Francesco Capponi

   Un cartello stradale nei pressi del centro storico di Sant’Angelo in Pontano dichiara che san Nicola detto da Tolentino è qui nato. Di fatto l’agostiniano san Nicola è santangiolese per le origini sue e della sua famiglia ma è vissuto a lungo nel convento degli Agostiniani Eremitani a Tolentino dove si trova la sua tomba in una splendida chiesa frequentata da molti fedeli devoti. Scrive Francesco Capponi, anch’egli di origine santangiolese che i suoi concittadini hanno sempre professato un culto particolare per il loro Santo patrono e concittadino, di cui sono devotissimi. La festa patronale santangiolese è una tradizione storica derivata dal secolo XV con il processo canonico della beatificazione risalente al 1325. Di fatto da più luoghi venivano i fedeli ad impetrare grazie a Tolentino sulla tomba di questo venerato frate. Dal comune di Sant’Angelo in Pontano partivano pellegrinaggi con protagonisti principali la confraternita del santissimo Sacramento, impegnata nel culto di Gesù Eucaristia e la Compagnia della Buona Morte a servizio dei funerali.

 La festa liturgica del santo ricorre il 10 settembre. Nel 1672 i santangiolesi fecero un pellegrinaggio speciale per impetrare la cessazione della pestilenza che infieriva nel suo paese e che ebbe a cessare. Sorse poi la confraternita di San Nicola. Un altro fatto di tradizione popolare è lo scaturire prodigioso dell’acqua delle Fontanelle, quando Fra’ Nicola che si recava presso il fosso sotto Collechiarino e vi restava a meditare, sentendosi assetato cercò l’acqua e se la vide scaturire in quel punto. Dagli studi del Capponi risulta che presso questa sorgente nel fossato fu costruita nell’anno 1701 un’edicola con l’immagine di san Nicola santangiolese. Nella seconda metà del secolo XX l’edicola è stata rinnovata con un bel sentiero per l’accesso, ad opera del Comitato Permanente Promotore dei Festeggiamenti in onore del Patrono e Concittadino S. Nicola a Sant’Angelo in Pontano. A Sant’Angelo esiste ancora l’edificio che fu costruito come convento dei religiosi Agostiniani con adiacente la chiesa dedicata al loro santo. Quando i re Savoia nel 1866 hanno soppresso i conventi e predato le loro proprietà questi edifici sono diventati di proprietà statale e passati all’uso del Comune che vi fece poi un ricovero per vecchi bisognosi. Il ritorno degli Agostiniani fu instabile.

   Per festeggiare il santo patrono anticamente si facevano due feste, una a maggio, l’altra nel giorno 10 di settembre, data liturgica delle cerimonie religiose. Il Capponi annota che nel 1629 l’arcivescovo fermano Giambattista Rinuccini riscontrò che i ‘festaroli’ santangiolesi spendevano i soldi raccolti tra i concittadini per godersi un loro lauto pranzo.  Nel 1670 il Comune dava 19 scudi <moneta romana> a maggio e altri 50 a settembre. Nel 1878 gli amministratori fecero fare un nuovo reliquiario per la reliquia del santo patrono. Comunque per evitare gli sprechi delle somme accattate dalle famiglie santangiolesi in tali feste dal 1895 si decise di festeggiare ogni tre anni, con il consueto sparo di tonanti. Negli atti scritti risulta che dopo il passaggio delle truppe tedesche nel giugno 1944 nel settembre successivo si fecero pubblici ringraziamenti al celeste protettore e nella ricorrenza del VII centenario della nascita di San Nicola nel 1945 si restaurò la chiesa a lui dedicata e da Tolentino fu portato a Sant’Angelo il corpo del santo con solenni festeggiamenti.

Un’altra tradizione di tipo folclorico, vigente nel secolo XX, fu la festa dei carri che dalla campagna portavano a fine luglio i carichi di covoni di grano da trebbiare per le spese dei festeggiamenti. Allora, come ricorda il Capponi, la banda cittadina e numerosi suonatori d’organetto e di cembalo rallegravano la festa. Dopo il saluto delle Autorità e la benedizione del tolentinate Priore agostiniano di S. Nicola, la festa continuava con i canti a ‘batòcchi e lu sardaréllu’. Decaduta questa usanza si cominciò a raccogliere il grano già trebbiato e confezionato in sacchetti di carta, portanti a stampa la scritta Comitato S. Nicola. Usanza anche questa decaduta nel secolo XX. Resta il Comitato. Il corpo del santo di origine santangiolese fu portato da Tolentino al paese nativo dopo il 1932, nel 1945 e di nuovo nel 1976, nel1986, nel 1995 (partecipe il cardinal Tonini), nel 2000 e nel 2015.

                                                          NOTE per ulteriori consultazioni

 CAPPONI Francesco, “Notizie storiche sulle manifestazioni del culto di San Nicola e sulle feste patronali a Sant’Angerlo in Pontano”, in «Quaderni dell’archivio storico arcivescovile di Fermo» n. 22 anno 1996, pp 81ss

CAPPONI, F. “Gli Agostiniani a Sant’Angelo in Pontano e fra’ Nicola Giovannetti Priore Generale “. Falerone 1996 – libro

Archivio Parrocchiale di Sant’Angelo in Pontano. Registri della Compagnia della Morte.

Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, Serie II, Atti per luoghi, S. Angelo di Fermo – anni 1633-1770, vol. 4103, 4105, 4106 e, Serie II, Visite e relazioni sullo stato delle comunità, vol. 919, c. 120.

Archivio Comunale di Sant’ Angelo in Pontano, Delibere del Consiglio Comunale: anno 1895 e altri

La Torre – Bollettino Parrocchiale – S. Angelo in Pontano, a Macerata.

Bollettino del santuario di S. Nicola di Tolentino, 1945, pp. 22-27.

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