SERVILIO e Servigliano delle provincia di Fermo
Da Servilio proviene il toponimo “Praedium Servilianum” per la proprietà stabile di un romano Servilio che al tempo della Repubblica Romana visse nel territorio Piceno, e oggi permane il toponimo rimasto al comune della provincia di Fermo, Servigliano, lungo il corso del fiume Tenna a metà percorso dai monti Appennini al mare Adriatico.
Il nome Servilio è registrato nei libri delle «Guerre Civili» scritte da Adriano da Alessandria (detto Alessandrino) scrittore greco che nei primi decenni del secondo secolo dopo Cristo venne a Roma dove viveva da cittadino romano al tempo dell’imperatore omonimo Adriano (117-138). Egli dà notizia del nobile SERVILIO che nel 663 anno di Roma era PROCONSOLE stabilito come governatore del territorio Piceno. Lo scrittore riferisce che quando erano insorti i popoli italici contro i Romani, il proconsole Servilio si recò in Ascoli presso i ribelli dai quali però venne ucciso. L’anno 663 di Roma, nell’attuale cronologia corrisponde all’anno 91 avanti Cristo se consideriamo Roma fondata nel 952 a. C.
Il nome romano Servilio ricorre nelle iscrizioni delle lapidi trovate a un chilometro dall’attuale Servigliano a Piane di Falerone (antica Falerio), riferite al 30 a. C. da Theodor Mommsen nella sua monumentale raccolta di iscrizioni (vol. IX, pp. 517ss) indicanti persone di funzionari pubblici faleriensi. Potrebbero essere nomi delle famiglie discendenti dal Servilio proconsole da cui deriva il toponimo dell’attuale Servigliano.
Nota che Tito Livio nelle Periochae 75 dice Quinto Servilio «proconsole». Velleio Patercolo nelle Historiae Romane lib. II, 15 dice Servilio «pretore». Il riferimento è a Quinto Servilio soprannominato Cepione. Appiano dice che Servilio si recò in Ascoli dove fu ucciso e alcuni studiosi dicono che partì da Fermo che fu la sede militare di Pompeo.
Gente Servilia tra le più notevoli di Roma nelle cariche pubbliche. Il questore poi pretore Quinto Servilio Cipione, sposato con Livia figlia del console Marco Livio Druso, ebbe figli Servilia amante di Caio Giulio Cesare imperatore da cui ebbe Marco Giunio Bruto che uccise suo padre Cesare. Altro figlio di Livia Quinto Servilio iunior ad Ascoli Piceno. Livia divorziata ebbe figlio Marcio Porco Catone l’Uticense, che fu cugino di Servilia e di Quinto Servilio e cugino del Bruto cesaricida.