PITTURE A FERMO
AUTORE attribuzioner a PIETRO ALIMA
MADONNA DEL LATTE
Affresco votivo, datato 1474
Collocazione: Fermo, Oratorio di S. Monica
Proprietà: Confraternita di Santa Monica nella chiesa di San’Agostino.
L’Oratorio di Santa Monica è annesso alla chiesa di Sant’Agostino, nella piazzetta omonima presso Campoleggio a Fermo. La sua costruzione risale al 1425, come cappella dedicata a S. Giovanni Battista dal suo fondatore Giovanni di Guglielmo da Fermo, il quale dopo averla fatta decorare, la dotò di rendite di terreni e di case, cedendola ai Padri Agostiniani, mediante il suo testamento, rogato il 7 maggio 1439. La Confraternita di S. Monica l’ebbe in concessione per l’uso dei frati eremitani nel 1623; ne divenne proprietaria perpetua nel 1825. Nel 1935 l’Oratorio di S. Monica fu oggetto di generale restauro, tanto nella parte architettonica come in quella decorativa.
Il ciclo degli affreschi che lo decorano è stato studiato da molti critici, senza giungere ad un definitivo giudizio di attribuzioni agli autori dei dipinti. Nelle vele sono raffigurati i Dottori della Chiesa e gli Evangelisti: nei pennacchi e negli spicchi inferiori e superiori le Virtù Teologali e Cardinali; nelle pareti, in due ordini sovrapposti, sono narrate le “Storie di S. Giovanni Battista e di S. Giovanni Evangelista”.
L’affresco votivo oggetto di questo studio, è una aggiunta postuma, una sovrapposizione. Fu dipinto nel 1474, coprendo la zona inferiore della allegoria della “Fede”, figura muliebre che alza la croce con la mano destra. Si trova all’angolo sinistro, tra la controfacciata e la parete laterale. Vi si ripropone, rovesciata, la “Madonna delle rose” di Torre S. Patrizio (FM), col fondo che imita il drappo della “Madonna degli Angeli” di San Ginesio (MC).
Da sottolineare la riquadratura con fascia tricolore che le gira attorno e la frangetta dei colori bianco, rosso e verde che figura nella parte alta. Quest’ultimo è un particolare che costantemente si ripete. Lo troviamo come ornamento su tre lati dei drappi che fanno da sfondo alla copiosa serie di affreschi votivi che decorano la chiesa rurale dell’Annunziata, dell’Oratorio del Verdente, in contrada Torbidello del Comune di Rotella (AP), un tempo appartenente alla giurisdizione comunale di Capradosso. Questo richiamo ha solo valore comparativo: infatti, diversa e più dimessa si manifesta la personalità artistica del Maestro del Verdente che, parimenti, si esprime in alcuni moduli della pittura farfense, con inflessioni popolari di estemporanea improvvisazione di gusto artigianale.
L’attribuzione dell’affresco votivo fermano, datato 1474, in favore del pittore Pietro Alima trova aggancio storico anche nella introduzione storico-biografica, riguardante la presenza a Fermo, nel 1473, di un pittore albanese di nome Pietro, autore di una S. Maria Maddalena, andata perduta. Pertanto, per le evidenti consonanze stilistiche e storiche, la assegnazione del dipinto votivo in favore del pittore Pietro Alima è da annoverarsi tra le più sicure e convincenti.