Blasi Mario Parroco nel clima di Natale evangelizza la santa Famiglia di Nazaret
SACRA FAMIGLIA (Lc 2,22-40)
“I miei occhi han visto la tua salvezza, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”.
Giuseppe e Maria portano Gesù nel tempio per essere riscattato: ogni primogenito appartiene al Signore.
OGNI BAMBINO E’ DONO DI DIO. E’ una grazia del Signore.
Gesù è il più grande dono dato da Dio agli uomini. Il vecchio Simeone, illuminato dallo Spirito, lo riconosce Messia, lo prende tra le braccia e manifesta la sua gioia.
Gesù è la vita per tutti. E’ la salvezza di tutte le genti e per Israele. Ebrei e pagani sono chiamati ad essere un unico popolo di Dio. Di questo disegno di Dio anche Giuseppe e Maria sono stupiti. Essi pensano che Gesù sia la salvezza di Israele, ma dalle parole del vecchio Simeone comprendono che Gesù è il Salvatore di tutti: buoni e cattivi, giusti e ingiusti, ebrei e pagani.
Ogni uomo è chiamato ad accogliere il dono di Dio. Dio vuole che ogni uomo sia libero e non schiavo. L’amore donato a Dio non deve scaturire da un cuore di un uomo schiavo, ma dal cuore di un uomo libero.
Il cristiano non è schiavo, ma libero figlio di Dio. Dio non vuole che sia obbedito, ma imitato: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro Celeste“.
Il messaggio di Gesù accolto rende l’uomo veramente libero e gli dà la forza di rendere nuove tutte le cose.
Gesù è segno di contraddizione. La salvezza è dono di Dio elargito a tutti, ma esige la libera adesione dell’uomo. Se uno accoglie il messaggio di Gesù si incammina verso la vita, ma se uno lo rifiuta, va verso la rovina.
“Il Bambino cresceva e si fortificava pieno di sapienza”.
Gesù cresce in una famiglia nella Sua realtà corporea e spirituale: in sapienza e grazia, gradito a Dio e agli uomini.
Oggi la famiglia sia il luogo dove i figli crescano robusti fisicamente e moralmente, alimentati dall’amore di Cristo. Gesù bussa alle case di tutti perché siano aperte ad accogliere la Sua bontà.
“Chi apre la casa all’ospite divino, sicuramente la apre anche al prossimo“.