Il pittore Tricarico Salvatore onora il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco donando loro un bel dipinto raffigurante la loro patrona Santa Barbara che è conosciuta anche come protettrice della Marina Militare italiana, dei minatori, dei muratori e copritetti, dei campanari, dei detenuti dell’artiglieria e genio degli architetti, degli artisti sommersi, nonché di torri e fortezze, dei dipendenti Anas, dei Cantonieri che dei geologi è invocata contro la morte improvvisa per fuoco, fulmini, esplosioni, crolli.
La ricorrenza liturgica il 4 Dicembre. A lei i minatori accendono ceri contro gli incidenti mortali nelle miniere ed è invocata parimenti dagli ardimentosi vigili nei pericoli di morte. Alla patrona hanno intitolato il premio che assegnano per «I custodi della sicurezza» e a lei cantano l’inno ufficiale di questo corpo nazionale.
La più antica figura di s. Barbara che si conosca risale all’anno 705 in un affresco nella chiesa di Santa Maria Antiqua Roma dove è ritratta col l’aureola. Anche tra i protestanti è conosciuta e raffigurata tra l’altro nella Chiesa evangelica di Holzkirch (metà secolo XVIII).
La santa ausiliatrice Barbara è nata intorno all’anno 273 d.C. Nell’attuale Izmit che allora si chiamava Nicomedia in Turchia, nel secolo terzo e fu martirizzata nel 306. Il suo coraggio richiama quello dei vigili del fuoco che con ardimento prestano soccorsi alle persone nei crolli, nelle burrasche che abbattono i pini montani, nel furore delle acque.
Il pittore è riuscito a dare solennità alla maestosa figura della patrona con sulla testa un’aurea corona di forma turrita difensiva, corona fatta con oro. La mano della martire mostra la verde palma. L’aspetto giovanile risalta nello sguardo vivido dei suoi luminosi occhi celesti come è celeste anche il velo che scende dal testa al collo e le contorna il viso.
L’espressione chiara è di volontà impegnata nell’affrontare le avversità, i pericoli di disastri e di morte. La santa che protegge la sicurezza delle persone, poggia i suoi piedi su una solida roccia che nell’arte cristiana raffigura Gesù, il Messia della salvezza.
Il pittore dà risalto alla persona con un una veste lunga, solenne, elegante di colore bianco, il candore di un animo leale, onesto e onorato. L’azzurro della cintura che le cinge i fianchi richiama una serenità di speranze radiose di luce e di pace. Il manto rosso è nella liturgia il colore dei martiri.
A destra del dipinto lo stemma tradizionale dei vigili del fuoco, elaborato con filamenti in oro, ha al centro il rosso cuore. Sotto lo stemma la bandiera d’Italia Verde, Bianca e Rossa e il nastro col motto in latino dichiara: “Flammas Domamus Donamus Corda” – “Domiamo la fiamma, Doniamo il cuore” a sinistra risalta l’immagine delle piante abbattute dal vento nel 2018 a destra l’incendio boschivo nell’impegno volenteroso che affronta i rischi e le rinunce ogni giorno, quando suona la sirena.
Nello stemma la fiamma esprime lo spirito di sacrificio e il desiderio di bruciare il male che si annida nelle abitazioni e di salvaguardare la ricchezza che accresce la potenza della patria.
In basso a sinistra la firma dell’autore, il dipinto realizzato ad olio su tela centinata cm 70 x 105 onorerà la sede Nozionale dei Vigili del fuoco.
Ci rallegriamo con il pittore Salvatore Tricarico per quest’opera che manifesta sensibilità per la protezione contro le calamità naturali e per i pericoli umani.
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