A SERVIGLIANO molte chiese rurali
A Servigliano (prov. Fermo) oltre alla grande chiesa suburbana di Santa Maria dei frati francescani presso il loro convento (demaniato nel 1866, passato poi al Comune), esistevano varie chiese rurali disseminate nelle varie contrade. La loro origine perlopiù è da riferire alle Edicole dove gli antichi Romani riponevano le ceneri dai loro defunti, in prossimità delle loro Ville.
= Santa Maria delle Piagge a Curetta, a tre chilometri a sud dell’attuale centro urbano serviglianese, è la principale chiesa extraurbana che è parrocchiale dal 1783. Nel secolo decimo fu fondata dai monaci benedettini farfensi con il titolo di Santa Maria in Strada nel percorso da Santa Vittoria in Matenano verso Fermo. Con il titolo di Santa Maria della Consolazione fu officiata dai religiosi agostiniani fino all’anno 1652, poi dal parroco di San Marco.
Alle seguenti chiese per molti secoli erano uniti i benefici ecclesiastici che favorivano la loro officiatura. Con l’espropriazione imposta dal re di Savoia definitivamente nel 1866 per il demanio regio, queste chiesine demaniate persero la manutenzione, svendute in proprietà alle famiglie padronali delle terre adiacenti.
= San Pietro chiesetta a sud di Curetta nella contrada omonima, esisteva già nel secolo XV, demaniata dai Savoia, ridotta a rovine.
= Santa Maria del Carmine, nell’omonima contrada, come la precedente a sud di Curetta, demaniata, padronale, ridotta ad usi agricoli.
= San Carlo è una chiesetta in prossimità di Curetta e recentemente è stata ricostruita da privati ampliando un’edicola di questo santo venerato dai signori Morra.
= Sant’Agostino è il titolo della chiesina sulla collina presso il demolito Paese Vecchio. Nell’affresco del secolo XVII davanti all’altare sono dipinti questo santo e san Gualtiero serviglianese che onorano la beata Vergine Maria. Edificio demaniato, padronale.
= Santa Lucia ad est di Curetta, in località anticamente detta Marano, a metà discesa tra Curetta e il fiume Ete Vivo è la chiesa officiata nel secolo XIII da San Gualtiero serviglianese che risiedette nei pressi per qualche decennio, poi si trasferì nella pianura presso il fiume Tenna.
= San Gualtiero ad ovest di Curetta è la chiesa nella pianura del fiume Tenna che ha le sue origini alla fine del secolo XIII quando il santo venne qui con i suoi confratelli religiosi. I santi dell’affresco dell’abside sono la B. Vergine Maria, sant’Agostino e san Gualtiero, qui vissuto. Le sue reliquie furono trasferite nella chiesa parrocchiale sopra al Colle di POaese Vecchio, e traslate nel 1779 nel nuovo del centro urbano di Castel Clementino.
= San Filippo chiesina di antica origine farfense, in vicinanza della contrada Fontemaggio; demaniata, demolita.
= San Vincenzo chiesa esistente già nel secolo XVII, nell’omonima contrada in prossimità del rivo Castellano, demaniata, è ora padronale dei Mordente.
= San Nicola (da Tolentino) è una chiesina esistente a metà percorso della strada da Servigliano a Curetta. Fu eretta dai Gualtieri nel secolo XIX presso il loro palazzo.
= San Cataldo presso l’Ete Vivo, sul confine tra Servigliano e Belmonte Piceno fu fondata dai monaci benedettini farfensi. Demaniata con i re Savoia, padronale ridotta a casa rurale.
Altre chiese di uso padronale: Vecchiotti; Brancadoro; Commenda
La chiesa ad un chilometro circa dal centro urbano, in via Petroselli al bivio con via Chiarmonte anticamente era detta di Santa Maria dei lumi, ora accoglie le tombe della famiglia Vecchiotti che l’ha ricostruita.
La Chiesa che sta in località Commenda era anticamente dei Cavalieri di Malta, poi proprietà dei Gallo ed ora dei Romagnoli, nella contrada detta Commenda, a mezzo chilometro prima di arrivare al fiume Ete.
La chiesa della villa dei Brancadoro (ora dei Cippitelli) sul crinale a dirupo nel versante del fiume Tenna, a ovest di Servigliano, nel medioevo faceva parte del Castello Fermano il quale serviva al controllo daziario della parte montana del territorio. Questa chiesa sib dall’antichità è intitolata a Santa Maria.